
Riporto le parole illuminate (come sempre) di Luciano Canfora.
“La mannaia della censura dilaga: è tutti contro tutti. Il boicottaggio è grave, preoccupante e un gioco pericoloso a pallettoni incrociati”.
Canfora stesso non ha dubbi: permettere all’editore Passaggio al bosco, pur con un catalogo nazifascista, di essere in fiera “è stata una decisione giusta. Mi pare ovvio, non siamo tornati alla controriforma che aveva l’elenco dei libri proibiti. E comunque l’antifascismo da salotto fa ridere”.
Il riferimento è a quanti – da Zerocalcare (“Fatti suoi, avrà avuto da fare altrove, io non so chi sia lui veramente, però va benissimo. Non credo che soffriremo per questa mancanza”) a Massimiliano Smeriglio, da Corrado Augias a Loredana Lipperini – hanno deciso di boicottare, disertandola, Più libri più liberi, causa titoli nazi, e più in generale alla lettera aperta con cui un centinaio di intellettuali e artisti chiedeva di escludere Passaggio al bosco:
“Di solito chi firma gli appelli lo fa per esibire se stesso, è una specie di malattia mentale delle primedonne… o l’obiettivo supremo degli intellettuali. Non si combatte contro i rigurgiti o i ritorni del fascismo con i divieti: lo si fa con la cultura, discutendo, vincendo politicamente, non con la censura che è molto comoda”.
A parte il riferimento decisamente perfido a Zerocalcare (sulla cui sincerità non ho dubbi), è fermo restando la stima enorme che ho per larga parte dei firmatari della lettera, condivido - e l’ho già detto più volte nei giorni scorsi sul mio canale YouTube - l’analisi di Canfora.
La sua lucidità mentale è semplicemente meravigliosa. Ad averne di intellettuali così.
Andrea Scanzi.

Io sto con Zerocalcare. E sto con Augias. Anch’io, nel mio piccolo, non sarò oggi a Più libri più liberi, dove avrei dovuto parlare all’Arena Repubblica Robinson. Anch’io, come Michele e come Corrado, non pretendo che Passaggio al bosco sia chiusa d’imperio per le sue dichiarate simpatie neo-nazifasciste e antisemite. Ma anch’io mi rifiuto di condividere la stessa agorà con una casa editrice che pubblica con orgoglio i deliri degli ufficiali delle SS e degli arditi della X Mas. Ho il massimo rispetto per gli amici e i colleghi che lo hanno fatto e lo faranno — sinceri democratici, come e più di me — sostenendo che la democrazia non può e non deve aver paura dei libri e delle opinioni. Giusto. Non ci divide certo il merito, semmai solo il metodo. Gli organizzatori spiegano che Passaggio al bosco ha firmato il contratto che esplicita l’impegno ad “aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue e nella Dichiarazione universale dei Diritti umani”. Ma un atto rispettoso della forma non cambia la sostanza delle cose. Anche le massime cariche e i ministri di questo governo hanno giurato sulla Costituzione, eppure…
Per vedere il cortocircuito basta capire cos’è Passaggio al bosco: non solo editrice, ma movimento politico (con tanto di poster, gadget e magliette), di cui i testi pubblicati sono il “manifesto”. Lo dicono loro stessi sul sito: «Il libro per noi non è un prodotto commerciale, ma un patrimonio di idee e di visioni». Lo dicono i titoli in catalogo: da Audacia con gli scritti di Mussolini a Fascismo rivoluzionario sull’epica di Salò, dalle memorie dell’ex granatiere della 33esima Waffen Division Robert Dun a quelle del soldato della Wehrmacht Rudolf Kinau, dai saggi antisemiti di Leon Degrelle a quelli di Corneliu Codreanu, da Oltre il maschio debole a Remigrazione dell’attivista austro-nazi Martin Sellner. Che «battaglia delle idee» vogliamo ingaggiare, con chi ci invita a risvegliare «quella mai sopita tensione verso la realizzazione dell’uomo nuovo», a «ritrovare la via del guerriero»? Non si può. E questa non è censura: ma, di nuovo, cultura.
L’intervento completo di Massimo Giannini su Repubblica
L'Italia Antifascista vive!
Alle 15 in punto più di 100 editori hanno coperto i libri con i teli, nonostante il pubblico che faceva acquisti. E subito dopo la protesta di Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria di Roma, si è trasformata in un coro di voci che intonava Bella ciao inondando l’enorme spazio di note antifasciste.
Comitato di cittadini attivi e democratici in difesa della Costituzione
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