lunedì 29 aprile 2013

... da affaritaliani.it ... (senza commento!)

Crisi, decine di lettere ad Affari: "La politica si svegli, siamo disperati" Lunedì, 29 aprile 2013 - 07:55:00 Guarda la gallery Crisi, disoccupazione ma anche disagio sociale. La sparatoria davanti a Palazzo Chigi nasconde un profondo malessere. Dopo la disperata azione di Preiti sono arrivate decine di lettere ad Affaritaliani.it. Scrive Daniel: "Sono figlio di questa crisi, ho 37 anni coniugato con due figli una di 13 anni ed uno di 10, vivo a Sori (Ge) come tanti in difficoltà ho uno sfratto esecutivo per una morosità di 2.800 euro che non riesco a sanare e molto probabilmente sarò sfrattato tra 3 mesi. Sono circa 2 settimane che convivo con il suicidio ho scritto una lettera a mia moglie e figli e vorrei che da questo mio gesto ultimo né esca una sorta di monito a chi ci governa". Vengono in mente i precedenti degli ultimi mesi: Cassese che spara sui senegalesi a Firenze, Martinelli all'Agenzia delle Entrate nel Bergamasco, Vantaggiato a Brindisi e Zampi a Perugia. LA LETTERA DI DANIEL Buon giorno direttore, ho avuto il suo contatto da un amico, io ho scritto su più siti per vendermi un rene ecc... Sono figlio di questa crisi, ho 37 anni coniugato con due figli una di 13 anni ed uno di 10, vivo a Sori (Ge) come tanti in difficoltà ho uno sfratto esecutivo per una morosità di 2.800 euro che non riesco a sanare e molto probabilmente sarò sfrattato tra 3 mesi. Mi sono rivolto al comune e ai servizi sociali ma non hanno case né fondi... e non né hanno colpa neanche loro... sono circa 2 settimane che convivo con il suicidio ho scritto una lettera a mia moglie e figli (nascosta dietro un quadro in casa) e vorrei che da questo mio gesto ultimo né esca una sorta di monito a chi ci governa cioè: un padre nulla tenente che non ha la possibilità di vedere realizzati i sogni dei propri figli e che a momenti non potrà neanche più garantirgli un tetto, gli dà la cosa più cara che ci rimane: la propria vita! Io sono pronto a girare da solo le immagini del mio suicidio con una serie di cartelli che spiegheranno questo mio gesto... le firmerò una liberatoria se vuole..... le chiedo un favore faccia solo in modo che mia moglie resti con i suoi figli e che gli sia dato un tetto.. se un padre non riesce a garantire nemmeno un tetto ai propri figli non ha più motivo di vivere... ECCO CHI E' L'ATTENTATORE DI PALAZZO CHIGI - L'uomo che ha sparato si chiama Luigi Preiti, 49 anni, è di origini calabresi. La separazione dalla seconda moglie che vive in Piemonte con il figlio di 11 anni, lo aveva riportato in Calabria dopo quasi 20 anni al nord. A Rosarno si occupava di piccoli lavori di muratura, riparazioni saltuarie. La separazione dalla moglie era stata una brutta botta, così come una sofferenza era anche la distanza dal figlio. L'ultima volta, l'aveva visto per la prima comunione. Dal Piemonte dicono: aveva dilapidato tutto al videopoker. Il fratello non lo vedeva da agosto, l'ex moglie si dice sconvolta e disperata. Ai carabinieri ha detto: "Puntavo ai politici", nel suo passato non c'è traccia di impegno. IL PM: VOLEVA COLPIRE I POLITICI - "Voleva sparare suo politici, poi visto che non li raggiungeva ha sparato sui Carabinieri". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Gianfilippo Laviani, lasciando l'ospedale romano San Giovanni Addolorata dove e' stato trasportato Luigi Preiti, l'uomo che questa mattina ha fatto fuoco davanti palazzo Chigi, ferendo due carabinieri. "Ho appena parlato con lui e si ha confessato tutto", ha aggiunto Laviani. Dove ha trovato l'arma? "La provenienza e' quella delle armi clandestine", ha spiegato. Ma vi e' sembrato una persona con problemi mentali? "No", ha infine risposto il procuratore aggiunto. NAPOLITANO: VICINI E SOLIDALI AI CARABINIERI - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a seguito dei tragici fatti avvenuti dinanzi a Palazzo Chigi, ha sentito il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, al quale ha chiesto notizie sulle condizioni dei feriti e ha espresso solidale vicinanza all'Arma, pregandolo di rendersi interprete di tali sentimenti nei confronti del brigadiere Giuseppe Giangrande. Il Capo dello Stato - prosegue una nota diffusa da Palazzo Chigi - ha poi parlato direttamente con il carabiniere scelto Francesco Negri al quale ha manifestato espressioni di incoraggiamento e i piu' fervidi auguri di pronta guarigione. Il Presidente Napolitano esprime altresi' i sensi della propria vicinanza alla famiglia rimasta fortuitamente coinvolta nella medesima circostanza. LA SOLIDARIETA' DEL CDM AI CARABINIERI - "Dal Consiglio dei ministri e' stata espressa solidarieta' all'Arma dei carabinieri" dopo il ferimento dei due militari avvenuto davanti Palazzo Chigi. Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Il tragico gesto e' stato operato da un disoccupato di 49 anni che ha manifestato intenzione di volersi suicidare, non potendolo fare per l'esaurimento del caricatore", ha detto il ministro dell'Interno. "La vicenda e' un gesto isolato su cui sono in corso accertamenti". "La situazione di ordine pubblico nel Paese non desta preoccupazione". Poi Alfano ha aggiunto che comunque "sono stati rafforzati i controlli negli obiettivi che sono piu' a rischio".

sabato 27 aprile 2013

... da affaritaliani.it ...

Letta presenta il nuovo governo. Ventuno ministri, molte donne Sabato, 27 aprile 2013 - 17:24:00 Il nuovo premier, Enrico Letta, ha espresso parole di "soddisfazione, sobria soddisfazione come è dovuto, per la squadra che siamo riusciti a comporre, per competenze che sono state messe al servizio del Paese, per il record di presenza femminile e per il ringiovanimento complessivo". Queste le parole del presidente del Consiglio Letta che ha presentato la squadra di governo. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso l'auspicio - "che è anche sul serio una certezza e non solo un atto fiducia" - che il nuovo esecutivo "si metta a lavorare rapidamento in spirito di fervida coesione", "senza conflittualità" e "in spirito di assoluta, indispensabile coesione e reciproco rispetto". Quello che sarà presieduto da Enrico Letta "era ed è l'unico governo possibile, un governo la cui costituzione non poteva tardare oltre nell'interesse del nostro paese e nell'interesse dell'Europa. Non c'è bisogno di alcuna formula speciale per definire questo governo, la natura di questo governo", ha aggiunto Napolitano. Secondo il capo dello Stato "è un governo politico formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della nostra democrazia parlamentare". Prima di leggere la lista dei ministri, il neo premier Enrico Letta ha voluto esprimere "profonda gratitudine verso il presidente della Repubblica, per la fiducia" concessa. Ecco i nomi dei ministri: Angelino Alfano, vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Emma Bonino al ministero degli Affari Esteri, Anna Maria Cancellieri al ministero della Giustizia, Mario Mauro al ministero della Difesa e Fabrizio Saccomanni al ministero dell'Economia. L'esecutivo guidato da Enrico Letta, che giurerà domenica mattina, ha preso forma. Ne fanno parte anche Flavio Zanonato, attuale sindaco di Padova, al ministero dello Sviluppo, Maurizio Lupi (Pdl) al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nunzia Di Girolamo (Pdl) al ministero dell'Agricoltura, Beatrice Lorenzin (Pdl) al ministero della Salute, Maria Chiara Carrozza (Pd) al ministero dell'Istruzione, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini al ministero del Lavoro. Ministro dell'ambiente è Andrea Orlando (Pd) e Massimo Bray (Pd) alle Politiche Culturali. Fra i ministri senza portafoglio, Dario Franceschini (Pd) ai rapporti con il Parlamento, le riforme costituzionali a Gaetano Quagliariello (Pdl) e le Pari Opportunità e lo sport alla canoista Josefa Idem (Pd). Poi agli Affari Regionali Graziano Delrio, alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, Enzo Moavero Milanesi agli Affari Ue, Gianpiero D'Alia alla Pubblica amministrazione, il medico oculista di origine congolese Cécile Kyenge Kashetu alla Cooperazione internazionale e Integrazione, sottosgretario alla Presidenza del Consiglio Fabrizio Patroni Griffi. TUTTI I NOMI Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - Filippo Patroni Griffi Interni e Vicepremier- Angelino Alfano Difesa - Mario Mauro Esteri - Emma Bonino Giustizia - Anna Maria Cancellieri Economia - Fabrizio Saccomanni Riforme istituzionali - Gaetano Quagliariello Sviluppo - Flavio Zanonato Trasporti Infrastrutture - Maurizio Lupi Poliche Agricole - Nunzia Di Girolamo Istruzione, Università e ricerca- Maria Chiara Carrozza Salute - Beatrice Lorenzin Lavoro e Politiche sociali - Enrico Giovannini Ambiente - Andrea Orlando Beni culturali e Turismo- Massimo Bray Coesione territoriale - Carlo Trigilia Affari europei - Enzo Moavero Milanesi Affari regionali - Graziano Delrio Pari opportunità, sport, politiche giovanili - Iosefa Idem Rapporti con il Parlamento - Dario Franceschini Integrazione - Cecile Kyenge Pubblica Amministrazione- Giampiero D'Alia LA CRONACA DI AFFARITALIANI.IT 18.17 - M5S, NOMI? NON FANNO DIFFERENZA FATTI SI' - Enrico Letta annuncia la sua squadra di Governo ma il Movimento 5 stelle non cambia la sua posizione e, ribadisce, punta ai fatti. "Non sono tanto i nomi che possono fare la differenza anche perche', tranne qualcuno, girano tutti intorno alla vecchia politica", sottolinea Vito Crimi, capogruppo del Movimento 5 stelle in Senato, raggiunto telefonicamente. "Non sono nomi che ci fanno cambiare opinione su come e' nato questo Governo e sulle dinamiche. Per noi contano i fatti. Resta un programma preciso. Vedremo", sottolinea ancora e ribadisce: "non e' mutando l'ordine dei fattori che cambia" qualcosa. 18.05 - LUNGA E CALOROSA STRETTA DI MANO NAPOLITANO-LETTA - Lunghissima e calorosa stretta di mano tra Giorgio Napolitano ed Enrico Letta, una volta sciolta la riserva e illustrato l'elenco dei ministri del nuovo governo. Con un piccolo fuori programma, il Capo dello Stato e' entrato nella Loggia dello Studio alla Vetrata, mentre ancora risuonavano le ultime parole di Letta. Il Presidente ha espresso poi alcune parole di apprezzamento per il nuovo premier e di chiarimento sul profilo del governo. Infine Napolitano e Letta si sono stretti a lungo le mani, incrociandole tutte e quattro, e mostrandosi a lungo ai fotografi con un ampio sorriso. 17.58 - FRANCESCHINI, SE AMICO CHIEDE MANO SI RISPONDE SI' - "Se un amico, vero, chiede una mano in un'avventura cosi' difficile si risponde di si'". Cosi' Dario Fracneschini ha commentato su Twitter la sua nomina a ministro per i Rapporti con il Parlamento. "Anche caricandosi il lavoro piu' difficile e meno visibile", ha aggiunto. 17.51 - NAPOLITANO: GOVERNO LETTA LAVORI CON COESIONE E RISPETTO - Il governo Letta lavori in grande coesione e rispetto reciproco. E' questo l'auspicio espresso da Giorgio Napolitano. "Ora questo governo dovra' lavorare insieme, senza conflittualita' pregiudiziali e con reciproco rispetto per dare una risposta e le giuste soluzioni ai problemi del Paese, con spirito di assoluta e indispensabile coesione". Il Capo dello Stato ha ringraziato Letta e le forze che sosterranno la maggioranza di questo governo "frutto dello sforzo paziente e tenace del premier e dei leader delle forze politiche che, nonostante tutte le difficolta' incontrate, hanno mostrato disponibilita' con un supplemento di volonta' e collaborazione". 17.46 - OMAGGIO DELLA BBC A EMMA BONINO, UN FLASH A PARTE - "L'ex commissario Ue Emma Bonino e' il ministro degli Esteri del nuovo governo". Questo il testo del singolo flash che il sito web della Bbc ha dedicato al nuovo titolare della Farnesina, oltre a quello generale sul nuovo esecutivo, "Formato il governo di coalizione italiano, guidato dal politico di centro-sinistra Enrico Letta che include anche il partito di Silvio Berlusconi". 17.42 - LETTA ACCETTA - IL COMUNICATO DEL QUIRINALE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto oggi al Palazzo del Quirinale, l'onorevole Enrico Letta, il quale, sciogliendo la riserva formulata il 24 aprile, ha accettato di formare il nuovo governo. Il giuramento dei componenti il governo avra' luogo domani, 28 aprile, alle ore 11.30 al Palazzo del Quirinale, nel Salone delle Feste. 17.40 - NAPOLITANO: GOVERNO POLITICO UNICO POSSIBILE.ARTEFICE E' LETTA - "Innanzitutto non c'e' bisogno di alcuna formula speciale per definire questo governo: e' un governo politico, formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della nostra Costituzione e della nostra cultura parlamentare". Cosi' Giorgio Napolitano, dopo che Enrico Letta aveva annunciato la lista dei ministri, ha voluto esprimere alcune parole di incoraggiamento al nuovo esecutivo. Questo governo "e' nato dalle intese tra forze parlamentari che garantiranno la fiducia delle due Camere, come dice la Costituzione", ha detto il Capo dello Stato per il quale questo era l'unico governo possibile in questa situazione. Napolitano ha sottolineato "le caratteristiche di freschezza, competenza e novita'". Il Presidente della Repubblica ha voluto ringraziare vivamente Letta: "E' lui' l'artefice di questo esecutivo, io ho solo assecondato il suo tentativo e il suo impegno. Ora auspico, e ne ho la certezza, che questo governo si metta a lavorare rapidamente e in spirito di fervida coesione". 17.38 - LETTA: SODDISFATTO SQUADRA, GIOVANE E COMPETENTE; RECORD DONNE - "Voglio esprimere la mia soddisfazione, sobria, per la squadra che siamo riusciti a comporre, per la disponibilita' riscontrata e per le competenze al servizio del Paese". Cosi Enrico Letta, dopo aver sciolto la riserva e aver accettato l'incarico di presidente del Consiglio, ha presentato la sua squadra definendola "coesa e determinata" e sottolineando che il governo e' "pieno di competenze, con molti giovani e un record di presenze femminili". Letta ah anche voluto esprimere ancora una volta "profonda gratitudine al Capo dello Stato per la profonda fiducia che mi ha accordato". 17.30 - SODDISFATTO SQUADRA, GIOVANE E COMPETENTE; RECORD DONNE - "Voglio esprimere la mia soddisfazione, sobria, per la squadra che siamo riusciti a comporre, per la disponibilita' riscontrata e per le competenze al servizio del Paese". Cosi Enrico Letta, dopo aver sciolto la riserva e aver accettato l'incarico di presidente del Consiglio, ha presentato la sua squadra definendola "coesa e determinata" e sottolineando che il governo e' "pieno di competenze, con molti giovani e un record di presenze femminili". Letta ha anche voluto esprimere ancora una volta "profonda gratitudine al Capo dello Stato per la profonda fiducia che mi ha accordato". 17.10 - LETTA PRESENTA IL SUO GOVERNO 15.40 - PER PD IN POLE FRANCESCHINI-CARROZZA-DELRIO-FASSINA - Dario Franceschini, Graziano Delrio, Stefano Fassina e Mariachiara Carrozza. Sono questi i quattro nomi del Pd in pole position per un posto da ministro. Nella formazione della lista ci si sarebbe attenuti in modo rigidissimo al criterio di non fare entrare nel governo ministri di precedenti esecutivi di centrosinistra. Per questo, dal Pd smentiscono le voci di un ingresso di Pier Luigi Bersani. 15.12 - IN BOZZA LISTA MINISTRI TRE I NOMI DI SCELTA CIVICA - La lista dei ministri che il premier incaricato, Enrico Letta, sta per sottoporre all'attenzione del Capo dello Stato non e' quella definitiva. Ma fonti ben informate che stanno seguendo la trattativa riferiscono che, al momento, i ministri in quota Scelta Civica sarebbero tre: Mario Mauro, Enzo Moavero, Annamaria Cancellieri. 15.02 - GOVERNO: IN BOZZA LISTA CINQUE I NOMI DEL PDL - Non sarebbe ancora la lista definitiva che il premier incaricato, Enrico Letta, sottoporra' all'attenzione del Capo dello Stato tra poco, ma fonti ben informate che stanno seguendo la trattativa riferiscono che, al momento, i ministri in quota Pdl sarebbero cinque. Entrerebbero cosi' nella squadra di Governo, Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Anna Maria Bernini, Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello. Tuttavia, viene spiegato dalle stesse fonti, sarebbe ancora in atto un pressing del Pdl per l'ingresso nella compagine governativa dell'ex ministro Renato Brunetta e, quindi, non e' escluso che i nomi del Pdl per ora inseriti nella bozza di lista di Governo in mano a Letta possano subire modifiche. Tra i nomi indicati da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano al premier incaricato Enrico Letta, viene riferito, sarebbero tre i nomi dei papabili ministri donna in quota Pdl: Beatrice Lorenzin, Anna Maria Bernini e Nunzia De Girolamo. La questione, secondo quanto si apprende riguarderebbe l'ingresso nel nuovo governo di ex ministri: Bernini, infatti, ha ricoperto - seppur per un brevissimo periodo - l'incarico di titolare di dicastero nell'ultimo governo Berlusconi. Se dovesse permanere il 'veto' all'ingresso di ex ministri, quindi, il nome di Bernini potrebbe essere sostituito da quello della collega di partito De Girolamo. Inoltre, durante il lungo colloquio tra il Cavaliere, Alfano, Gianni Letta e il premier incaricato, Berlusconi avrebbe fatto cadere il 'veto' sull'ipotesi di un ministro tecnico all'Economia, ma in questo caso il Pdl potrebbe ottenere la casella di viceministro per un esponente politico del partito di via dell'Umilita'. 14.42 - IN BOZZA LISTA CINQUE I NOMI DEL PDL - Non sarebbe ancora la lista definitiva che il premier incaricato, Enrico Letta, sottoporra' all'attenzione del Capo dello Stato tra poco, ma fonti ben informate che stanno seguendo la trattativa riferiscono che, al momento, i ministri in quota Pdl sarebbero cinque. Entrerebbero cosi' nella squadra di Governo, Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Anna Maria Bernini, Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello. Tuttavia, viene spiegato dalle stesse fonti, sarebbe ancora in atto un pressing del Pdl per l'ingresso nella compagine governativa dell'ex ministro Renato Brunetta e, quindi, non e' escluso che i nomi del Pdl per ora inseriti nella bozza di lista di Governo in mano a Letta possano subire modifiche. 14.35 - LETTA ALLE 15 AL QUIRINALE - Letta, si apprende, salira' al Qurinale per riferire sullo stato delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Da ambienti vicini a Letta si fa sapere che il presidente del consiglio incaricato va al Colle con un buon lavoro gia' fatto, ma non ancora e' certo l'esito della riserva. 14.24 - LETTA A COLLOQUIO CON CAPIGRUPPO PD - Il premier incaricato, Enrico Letta, e' a colloquio con i capigruppo Pd di Camera e Senato, Luigi Zanda e Roberto Speranza. Presente anche Dario Franceschini. 14.10 - LETTA ALLE 15 AL QUIRINALE 14.00 - BERLUSCONI, NON SARO' MINISTRO - "No, non saro' ministro". Lo ha detto Silvio Berlusconi rientrando oggi a Palazzo Grazioli. 13.45 - BERLUSCONI, SONO FIDUCIOSO PENSO OGGI GIURAMENTO -"Sono fiducioso''. Cosi' Silvio Berlusconi risponde ai giornalisti che gli chiedono se il governo si fara'. Il leader del Pdl ha risposto rientrando a Palazzo Grazioli dopo aver visto Enrico Letta. "Penso che Letta giuri oggi", ha detto poi. 13.23 - BERLUSCONI LASCIA P. CHIGI DOPO INCONTRO CON MONTI - Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, secondo quanto si apprende, ha appena lasciato palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier uscente Mario Monti al termine di un colloquio con i presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta, durato circa due ore e mezzo. 13.15 - GOVERNO: CAUTO OTTIMISMO DOPO INCONTRO LETTA-BERLUSCONI - Si registra un cauto ottimismo dopo l'incontro tra il presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta, e il presidente Pdl, Silvio Berlusconi. Sono stati fatti alcuni passi avanti, spiegano fonti Pd, che registrano come seppure l'incontro non sia stato definitivamente risolutivo, il clima sia piu' sereno di ieri. 12.43 - TERMINATO INCONTRO E.LETTA-BERLUSCONI - E' terminato l'incontro tra il premier incaricato, Enrico Letta, e il leader del Pdl, Silvio Berlusconi. Al colloquio hanno preso parte anche l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il segretario del Pdl, Angelino Alfano. L'incontro e' durato circa due ore e mezza. 12.03 - GOVERNO: BERSANI A LETTA,PDL SAPPIA CHE NON E' A TUTTI I COSTI - Pier Luigi Bersani ha consegnato questa mattina a Enrico Letta, nell'incontro avuto alla Camera, un messaggio da consegnare al Pdl: il governo non si fa a tutti i costi. I nodi su cui sta ancora vertendo la discussione sono da un lato il profilo dei ministri e dall'altro il programma, e su entrambi il segretario del Pd ha posto l'accento questa mattina nel colloquio con il premier incaricato. 11.23 - GOVERNO: GRILLO, NOI TRATTATI COME CANI IN CHIESA - "Piu' di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di passaggio. Ne' piu' e ne' meno dei 350.000 che firmarono per la legge popolare Parlamento Pulito che non e' mai stata discussa in Parlamento dal 2007 e dopo due legislature e' decaduta. Il M5S non puo' governare, ma neppure avere i diritti minimi di chi fa opposizione". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo. L'offerta di un governo condiviso con il pdmenoelle con l'elezione di Rodota', un presidente della Repubblica indipendente e incorruttibile, non e' stata minimamente valutata", aggiunge Grillo in un messaggio intitolato "La noetta della Repubblica", "Eppure sarebbe stato l'inizio di un nuovo giorno, del rinnovamento del Paese. E ora, dopo l'osceno colloquio notturno a tre, in cui due persone, Berlusconi e Bersani, hanno deciso tutto, governo, presidenze della Repubblica, programma, al cospetto dell'insigne presenza di Napolitano, il M5S non vedra' rispettati i suoi diritti di presiedere le commissioni del Copasir e della Vigilanza Rai". Queste poltrone "andranno all'opposizione farlocca della Lega e di Sel, alleati elettorali di pdl e pdmenoelle. Un quarto degli elettori e' di fatto una forza extra parlamentare. Lo scorso sabato la folla ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per sfondare. Si era radunata spontaneamente. Erano cittadini che si sentivano impotenti, esclusi da qualsiasi rappresentanza, da ogni decisione. Persone che vivono sulla loro pelle e su quella dei loro familiari una crisi economica senza precedenti nella storia repubblicana". "I responsabili di quella crisi ora si pongono a salvatori della Patria senza alcun senso del pudore", prosegue Grillo, "Ci ridono in faccia e mostrano il dito medio in segno di disprezzo, come Gasparri, al riparo delle loro scorte. 'Noi siamo noi e voi non siete un cazzo'. Quanto pensate che potra' tenere il ghetto in cui avete rinchiuso la volonta' popolare? Sei mesi? Un anno? Il M5S subisce attacchi vergognosi ogni giorno da giornalisti prezzolati, attacchi furibondi che si sono intensificati dopo le elezioni. Chiunque faccia parte del M5S, o anche si avvicini, e' colpito sul piano personale e nessuno si indigna". "Per il Palazzo e' normale che questi parvenu della democrazia siano sbeffeggiati, insultati, derisi. Le mail private di molti parlamentari del M5S sono state trafugate, foto, filmati, corrispondenze", conclude Grillo, "In un altro Paese sarebbe il primo titolo per giorni. Se fosse successo al Pdl, a Cicchitto, Ghedini, Brunetta i giornali e i telegiornali e i telegiornali avrebbero gridato all'attentato alla sicurezza nazionale. Per il M5S solo scherno o silenzio. Anche il silenzio del presidente della Repubblica del quale sono stati distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino". 10.10 - LETTA INCONTRA BERLUSCONI

poesia ... non inviata ...

a Laura "le nostre anime si sono riconosciute, ed ora camminano insieme" ti dicevo in queste ore e tu assentivi ... ... ed il mistero di questo amore senza amore si protende e si amplifica nel tempo, ed ogni altro nome, ogni altro volto si dilegua e scompare ... rimani tu Laura e questa nostra comunanza di cuori ... ed io prendo tra le mie le tue mani, ed un mio bacio suggella questa intesa ...

... la mescolanza ... dal blog di Grillo ...

Il governo che sta nascendo è un'ammucchiata degna del miglior bunga bunga. Tutti passivi tranne uno che di bunga bunga se ne intende. Una mescolanza che sconfina nell'incesto, lettiana, che ha in sé il profumo di famiglia, da Mulino Bianco dell'Inciucio. Zio e Nipote Letta si sono alternati come sottosegretari alla presidenza del Consiglio negli ultimi vent'anni. Cambiava il presidente, ma la famiglia Letta era sempre presente. A garanzia di chi? E' una coincidenza singolare questa successione monarchica. Una famiglia di predestinati. L'esultanza dei giornali e delle televisioni per l'ammucchiata di regime è propria dei servi che hanno conservato il posto di lavoro. I partiti hanno evitato una Caporetto e si sono rinchiusi in un bunker, tutti assieme appassionatamente, ormai è amore. Coloro che si insultavano in campagna elettorale "Comunisti!", "Mai con Berlusconi!" si sono infilati insieme sotto le coperte pur di non dover rendere conto alla Nazione del loro fallimento. Il governo minestrone avrà i peggiori odori e sapori della Seconda Repubblica e qualche resto avariato della Prima, come Amato, il tesoriere di Craxi. Pietanze che solo le televisioni riescono a far digerire. Televisioni strafallite dal punto di vista economico. Nel 2012 perdite per 235 milioni di euro per Mediaset e di circa 200 milioni per la RAI, La 7 ha accumulato quasi mezzo miliardo di perdite in cinque anni. Chi paga questo profondo rosso? Mediaset si è retta grazie a una concessione governativa dell'uno per cento dei ricavi concessa da D'Alema, il miglior uomo del pdl, quando era presidente del Consiglio. La RAI grazie alla nostre tasse che ripianano i debiti di un'armata colossale di 13.000 dipendenti, ventriloqui dei politici. La 7 per merito delle bollette telefoniche, i suoi debiti sono stati sempre ripianati da Telecom. Tasse, concessioni incredibili e cresta sulle bollette, di questo hanno vissuto e vivono i megafoni del Potere che ogni giorno attaccano il MoVimento 5 Stelle come causa di tutti i mali. Opinionisti che vivono di carità pubblica mentre chiude un'azienda al minuto. Cosa verrà dopo il bunker? Berlusconi presidente della Repubblica incoronato dai comunisti Napolitano e capitan findus Letta, lo stoccafisso scongelato? Berlusconi ha detto "Poco importa chi guiderà questo governo, importante che ci siano un governo e un Parlamento per approvare provvedimenti urgenti". I suoi!

venerdì 26 aprile 2013

... da affaritaliani.it ...

Enrico Letta vara il suo governo. Rimane il nodo D'Alema-Brunetta Venerdì, 26 aprile 2013 - 08:05:00 L'accordo è stato raggiunto. Secondo quanto Affari può riferire, nel corso del colloquio di due ore tra Enrico Letta e Giorgio Napolitano la squadra di governo è stata chiusa. Sarà presentata sabato, in modo che lunedì il governo possa andare a chiedere la fiducia in Parlamento. Secondo quanto risulta ad Affari l'ultimo scoglio è Massimo D'Alema. Un nome così pesante, se dovesse entrare nell'esecutivo occupando la casella degli Esteri, renderebbe necessario un riequilibramento, con Renato Brunetta al Welfare. Dopo la burrasca di mercoledì, con Pd e Pdl sugli scudi, oggi il clima si e' un po' rasserenato. Complice anche tutto il peso fatto calare dal Capo dello Stato a favore del tentativo di Enrico Letta, molte delle asperita' di ieri si sono stemperate. A testimoniarlo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi da Dallas, che ha fatto sapere di non voler "neppure pensare all'ipotesi di un fallimento". Con questo viatico, Letta ha potuto concentrare gran parte del colloquio con il Pdl sui temi programmatici, ma ha anche registrato che molti dei nomi su cui il centrodestra puntava non vengono considerati condizioni non negoziabili. "E' il tuo governo". Giorgio Napolitano avrebbe lasciato margine ampio di manovra a Enrico Letta sui ministri e sulla struttura dell'esecutivo, tanto che si starebbe pensando di non creare la figura dei vicepremier. Il viatico del Colle ha permesso al presidente del Consiglio incaricato di districarsi nel groviglio di dei nomi, sicuro di poter mettere al governo persone di alto profilo. L'obiettivo e' ancora quello di sciogliere la riserva sabato e giurare al massimo domenica mattina, per arrivare a lunedi', apertura della settimana politica e finanziaria, con il primo passaggio per la fiducia alla Camera. La giornata di consultazioni si e' svolta senza troppe sorprese, con il si' di Pd, Scelta Civica e Pdl, che ancora non scioglie le riserve ma il cui leader, Silvio Berlusconi, ha aperto. E con il no di Sel, Lega e M5s, con cui va in onda in diretta streaming un colloquio in cui Letta bacchetta piu' di una volta i grillini chiedendogli di "scongelare i loro voti". Berlusconi ha chiesto che non giungano veti a suoi esponenti, ma ha anche assicurato di non volerne porre, in particolare all'attuale ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. Ma si e' anche capito che lo stesso Cavaliere ha chiesto ai suoi di non porre freni al tentativo Letta, per non agitare le acque nel Pd. E infatti in serata il clima nei democratici e' un po' piu' disteso, anche se non sfugge che il vero congresso si fara' usando il governo come cartina di tornasole. Intanto nel palazzo gia' impazza il toto-ministri. Il fixing di oggi vede Angelino Alfano nell'esecutivo, ancora in dubbio se ricoprire la 'casella' di vicepremier o quella di un ministero pesante, e dal momento che c'e' lui il Pdl e' garantito, ma il segretario nicchia e preferirebbe restare al partito. Renato Schifani ha spiegato di non ambire al ruolo da ministro. Maurizio Lupi e' considerato gia' in lista, come pure Annamaria Bernini e Mara Carfagna. Mentre restano problemi per Mariastella Gelmini all'Istruzione, ma anche a lei potrebbe essere chiesto da Berlusconi un sacrificio, potrebbe cioe' 'slittare' verso un altro dicastero o uscire addirittura. E anche per Renato Brunetta, il fixing e' in calo, anche se il capogruppo potrebbe spuntarla e si ragiona che in effetti ai cosiddetti 'falchi' Pdl non potra' essere escluso l'ingresso nell'esecutivo. Nel partito, infatti, sarebbe in corso uno scontro tra due diverse generazioni e anche tra falchi e colombe. Caduto il veto su Annamaria cancellieri, che potrebbe restare al Viminale, resta il nodo Giustizia sulla cui casella Berlusconi vuole l'ultima parola e dal Pdl si continua a fare il nome di Fernanda Contri. Per il Pd il discorso e' assai prematuro. Oltre ai nomi molto consolidati di Graziano Delrio (che lascerebbe cosi' libera la carica di presidente dell'Anci per nulla sgradita a Matteo Renzi) ma anche di Sergio Chiamparino. Potrebbe entrare anche Stefano Fassina, sostenuto da anni di battaglie vicine ai sindacati. Ma tra i democratici il clima e' rasserenato, tanto che molti prevedono che alla fine voteranno si' alla fiducia nella quale totalita'. Se infatti passasse il criterio voluto da Letta di non ereditare troppi ex ministri dai governi Berlusconi e Monti, non si potrebbero spendere troppi ex ministri del Pd, anche perche' dal partito, renziani in testa, sale la richiesta di rinnovamento. Farebbe eccezione Massimo D'Alema, sempre piu' in pole per la Farnesina, ma per questa c'e' in pista anche il nome di Giuliano Amato, che pero' e' spendibile anche per un ministero economico. Ma in quella casella sarebbero in lizza anche Maurizio Saccomanni e Piercarlo Padoan. Dario Franceschini potrebbe non entrare nella compagine, lui, spiegano, si ritiene piu' utile fuori dalla 'ingessatura' di un ministero. Per Scelta civica si fanno i nomi di Ilaria Borletti alla Cultura e Carlo Calenda, oltre ovviamente a Mario Mauro. Si vocifera di un dicastero anche per Franco Frattini. Resta aperto il nodo del nome di Mario Monti, non gradito al Pdl e alle prese con le divisioni in Scelta civica, tanto che qualcuno ipotizza per lui la presidenza di una commissione di peso. A questo proposito dal Pdl ci sarebbe stata la richiesta di confermare la nascita della Convenzione per le riforme, che Letta in sostegno a Pierluigi Bersani, aveva caldeggiato quando si parlava di esecutivo a guida Pd. Letta avrebbe confermato che e' sua intenzione far partire la commissione, renderla operativa e completare attraverso essa quel pacchetto di riforme che gli sta a cuore e che ieri ha illustrato appena ricevuto l'incarico al Quirinale. Dunque via libera alla riforma elettorale e al taglio dei contributi elettorali. C'e' poi il nodo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Letta deve poter contare su una persona di fiducia e dunque dovrebbe essere di area centrosinistra, si fa anche il nome di Patroni Griffi, ma al Pdl non dispiacerebbe se restasse Catricala'. Last but non list c'e' il capitolo, assai corposo, del programma. "Napolitano ha chiesto che il governo lavori da subito e con impegno e celerita'" spiega un esponente vicino a Letta. Il primo nodo sara' l'Imu, la cui eliminazione viene chiesta a gran voce dal Pdl. Su questo punto si potrebbe arrivare a una soluzione di gradualita', gia' ipotizzata anche dal Pd in campagna elettorale e da Scelta civica. E durante le consultazioni tutto si e' giocato su questi temi.

giovedì 25 aprile 2013

mercoledì 24 aprile 2013

... the power of love ...

... di buon augurio per le mie prossime conquiste! eh eh!

... da affaritaliani.it ...

Ecco la squadra di governo di Enrico Letta Mercoledì, 24 aprile 2013 - 12:53:00 Di Tommaso Cinquemani @Tommaso5mani Enrico Letta ha ricevuto l'incarico da Giorgio Napolitano di formare il prossimo governo. Un esecutivo che sarà snello e politico, capace (almeno si spera) di incidere nel Paese portando a termine quelle riforme di cui il Paese ha disperato bisogno. Ogni provvedimento si dovrebbe basare sui punti stilati dai saggi. Quindi riforma della legge elettorale, riduzione del numero dei parlamentari, Fisco, incentivi alle imprese e per chi assume. E mentre il premier incaricato è raccolto con i suoi più stretti collaboratori, iniziano a filtrare i nomi dei possibili ministri e sottosegretari. In pole per la carica di vicepremier ci dovrebbe essere con tutta probabilità Angelino Alfano, che dovrebbe in qualche modo riequilibrare un governo che ha come premier un esponente di primo piano del Pd. C'è perfino chi si azzarda a dire che Gianni Letta, zio del neopremier, ricoprirà la carica si sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Del vecchio governo dovrebbe rimanere solo Anna Maria Cancellieri che continuerà il suo lavoro al ministero dell'Interno (ha raccolto apprezzamenti bipartisan). Anche Mario Monti potrebbe chiedere una casella in cambio dell'appoggio di Scelta Civica a Letta. Si farebbe il suo nome per il ministero degli Esteri, ma per quella carica si sarebbe fatto avanti anche Massimo D'Alema. All'Istruzione Berlusconi vorrebbe vedere un suo uomo, in questo caso meglio dire donna, cioè Mariastella Gelmini, già ministro nello scorso governo del Cavaliere. Ai ministeri economici, i più importanti, soprattutto in questa fase congiunturale, dovrebbero andare dei tecnici di area. Per l'Economia si fa il nome di Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia. Allo Sviluppo Economico invece ci sarebbe una poltrona pronta per Enrico Giovannini, presidente dell'Istat. Stefano Fassina e Filippo Bubbico invece si starebbero contendendo la poltrone al ministero del Lavoro. Voci non confermate parlano del dottor Zangrillo, il medico personale del Cavaliere, come ministro della Salute, ma c'è anche chi fa il nome di Mauro Ferrari, considerato il padre della nanomedicina. Alla Cultura Scelta Civica ha già candidato Ilaria Borletti Buitoni, che per anni ha guidato il Fai prima di autosospendersi per essere eletta in Parlamento. Alla Giustizia potrebbe andare uno dei 'saggi', Violante, esperto di leggi elettorali. Potrebbe essere lui l'uomo che 'ammazzerà' il Porcellum. Mentre alle Riforme ci sarebbe già una poltrona per l'altro 'saggio', Gaetano Quagliariello, anche lui esperto di sistemi di voto. Alla Coesione territoriale nel Pd fanno il nome di Graziano Del Rio, presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia. Ancora vacanti il ministero della Difesa (che qualcuno attribuirebbe a Sergio Chiamparino) e quello delle Politiche europee, dove invece in più di una persona vedrebbe bene Emma Bonino.

sabato 20 aprile 2013

... da affaritaliani.it ...

Quirinale, Napolitano è il nuovo Presidente della Repubblica Sabato, 20 aprile 2013 - 10:37:00 Con 740 voti Giorgio Napolitano è stato rieletto Presidente della Repubblica. Compatti Pd, Pdl, Scelta Civica e Lega Nord. I parlamentari di Sel hanno votato Stefano Rodotà (che ha totalizzato 217 preferenze), così come i 5Stelle. Beppe Grillo: "È un colpo di Stato, in milioni a Roma". Rodotà: "Deluso da questa classe politica". Poi bacchetta Grillo: "Il dissenso va bene, ma deve essere espresso nelle sedi istituzionali. Le decisioni del Parlamento sono sempre democratiche" E per evitare il fuoco amico dei franchi tiratori sia nel Pd, che nel Pdl, i grandi elettori hanno 'segnato' le schede King George ha accettato la ricandidatura dopo un lungo pressing da parte dei partiti. "Ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta", ha dichiarato in una nota. "Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la Nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità" LA DIRETTA DI AFFARITALIANI.IT QUIRINALE: PER NAPOLITANO 740, VOTI PER RODOTA' 217 SCHULZ, GRAZIE A NAPOLITANO PER SUA GENEROSITA' - "Grazie a Giorgio Napolitano per il senso di responsabilita' e generosita' nell'accettare il secondo mandato come Presidente della Repubblica Italiana". Lo scrive su twitter il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz BERLUSCONI, NAPOLITANO RIFERIMENTO PER TUTTI - "Oggi e' una giornata importante per la nostra Repubblica. Ringrazio il Presidente Giorgio Napolitano per lo spirito di servizio e per la generosita' personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto". Lo dichiarazione il presidente Silvio Berlusconi. "La situazione che viviamo - prosegue - richiede esperienza, saggezza, equilibrio, cultura politica e istituzionale: tutte qualita' per cui Giorgio Napolitano e' un riferimento per tutti noi. Non e' questo il momento per altre valutazioni. Ma tutti gli italiani, da 54 giorni, hanno potuto vedere e giudicare il nostro comportamento sensato e responsabile rispetto a quello della sinistra e del Partito Democratico". ISCRITTI PD STRAPPANO TESSERE IN PIAZZA MONTECITORIO - Tessere del Pd strappate in piazza Montecitorio quando, tra i manifestanti, si e' diffusa la notizia del raggiungimento della soglia per la rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica. Tra le grida di "vergogna, vergogna" e l'esposizione di cartelli che inneggiano a Stefano Rodota', c'e' stato anche chi ha guadagnato le prime file del presidio per strappare la tessera del Partito Democratico davanti alle telecamere delle diverse emittenti tv. NAPOLITANO E' IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MARONI - "Per quel che ne so da martedi' ci saranno le consultazioni. Noi comunque vogliamo un Capo del Governo che sia un politico". Lo afferma Roberto Maroni parlando con i cronisti. Il leader del Carroccio spiega che non c'e' alcun accordo politico sul nome di Amato. "Per noi Amato e' quello del prelievo forzoso", dice Maroni. "Noi siamo per un governo con guida politica che duri per tutta la legislatura", ma per la Lega "Giuliano Amato non puo' essere il candidato premier. Berlusconi sa che se vuole mantenere un rapporto con noi, deve saltare la 'A' nella scelta del candidato premier". Lo ha detto Roberto Maroni intervistato dai giornalisti di Montecitorio. OSSERVATORE ROMANO - "E' ancora una volta Giorgio Napolitano la vera risorsa della Repubblica, quella necessaria per tirare fuori l'Italia da una crisi politica e istituzionale senza precedenti che ora dopo ora si stava sempre piu' complicando". Lo scrive l'Osservatore Romano. VENDOLA - Un'assemblea "di popolo" l'8 maggio aperta a chi vuole partecipare, compreso Fabrizio Barca, per avviare "un nuovo percorso e un nuovo cantiere e ricostruire la tela della sinistra di cui abbiamo bisogno". Lo annuncia Nichi Vendola, durante una conferenza stampa alla Camera, a chi chiede se il voto di oggi sul Capo dello stato possa considerarsi una definitiva rottura con il Pd. "Non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro, di resuscitare la Sinistra Arcobaleno o di relegarci in un minoritarismo testimoniale. Da ora siamo impegnati a ricostruire, ricostruire ricostruire". "Adesso andiamo a votare e vediamo. Non mi fate dire nulla adesso". Cosi' il segretario dimissionario del Pd, Pier Luigi Bersani, prima di entrare in Aula risponde ai giornalisti che gli chiedono se ci potranno essere problemi di numeri per la riconferma di Giorgio Napolitano al Colle, visto l'esito delle precedenti votazioni. RODOTA' - "Io non devo dire ne' si' ne' no, questo e' il punto. Avrei dovuto dire qualcosa se fossi stato li' dentro." Stefano Rodota', a Bari per un dibattito promosso da Repubblica, ha spiegato: "Io non sono uno dei 1007 (grandi elettori, ndr), quindi...". E ha aggiunto: "Sono tranquillissimo". VENDOLA - L'ipotesi di governissimo che si profila dopo la elezione di Giorgio Napolitano "la consideriamo una sciagura per il Paese". Lo dice Nichi Vendola, annunciando che Sel votera' no a questa ipotesi "perche' siamo ontologicamente all'opposizione di una cosa del genere". "Silvio Berlusconi e' il vero vincitore di questa partita, perche' dalla vicenda del Quirinale esce fuori forte l'ipotesi del governo delle larghe intese". Lo afferma Nichi Vendola in conferenza stampa alla Camera. "E' il contrario di cio' che bisognava fare dopo il 25 febbraio e' in corso la tessitura della tela delle larghe intese e sta vincendo l'ipotesi restauratrice rispetto a quella riformista ma chi pensa di farci scivolare indietro si sta illudendo". "Grazie alla scelta di Napolitano, che ha accettato di essere forzato a un mandato bis, ora possiamo davvero recuperare il cammino maestro". Lo afferma Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana. "E in questa situazione - spiega ai microfoni della Radio Vaticana - sembra l'unica soluzione per uscire dal pantano in cui siamo finiti". GRILLO - "Dieci piccoli indiani uniti dall'Inciucio sin dalla nascita stanno uscendo di scena". Cosi' Beppe Grillo sul suo blog. "Uno dopo l'altro - prosegue - in una sequenza inarrestabile, come nel romanzo di Agata Christie. Ieri ci hanno lasciato Rosy Bindi e Bersani. Se ne sono andati insieme come una vecchia coppia di coniugi. L'Italia e' una nuova 'Nigger Island', il luogo scelto dal giudice Wargrave per i suoi ospiti. In ogni camera della villa c'era un foglio con una filastrocca (riportata solo in termini metaforici, ndr)". "La scelta del Presidente Napolitano di accettare la candidatura per un secondo mandato al Quirinale e' un atto di grande responsabilita' istituzionale che va salutato con grande sollievo e speranza da parte di tutti i cittadini italiani. Ma nello stesso tempo questa situazione purtroppo certifica la sostanziale incapacita' e un vero e proprio default dei partiti di trovare una soluzione politica alla grave crisi istituzionale". E' il commento del segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. BERSANI - "Non vado all'estero...". Cosi' Pier Luigi Bersani ha risposto ai cronisti che, alla Camera, gli chiedevano cosa fara' dopo le dimissioni da segretario del Pd annunciate ieri. INIZIATA LA SESTA VOTAZIONE NAPOLITANO: OGGI PARLATO SOLO DI ELEZIONE QUIRINALE QUIRINALE: NAPOLITANO, SONO DISPONIBILE - "Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalita' finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilita' che mi e' stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si e' discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilita' verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilita'". Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalita' finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilita' che mi e' stata richiesta". E' quanto si legge in una dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si e' discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilita' verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilita'". NAPOLITANO ACCETTA IL BIS AL QUIRINALE Mario Monti gia' molti mesi fa aveva rivolto al Presidente Napolitano la preghiera di rendersi disponibile per un secondo mandato. Di fronte alla posizione contraria espressa dal Presidente, in seguito anche pubblicamente, Monti ha ritenuto che tale posizione meritasse pieno rispetto. Alla luce di questo, Scelta Civica nei giorni scorsi ha individuato e proposto a tutte le forze politiche un'alta personalita' istituzionale pienamente adeguata al ruolo di Presidente della Repubblica, Anna Maria Cancellieri, sulla quale sono venuti manifestandosi crescenti consensi. Di fronte alle evidenti difficolta' incontrate da alcuni partiti nel decidere in tempi brevi per una soluzione condivisa, Monti si e' recato questa mattina al Quirinale per pregare vivamente il Presidente Napolitano, a nome di Scelta Civica e suo personale, di accettare la ricandidatura, nel superiore interesse del Paese. Lo si legge in un comunicato di palazzo Chigi. "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina, su loro richiesta, i rappresentanti del Partito Democratico, del Popolo della Liberta' e della Lega Nord. Egli ha, a conclusione, egualmente ricevuto il Presidente del Consiglio, Mario Monti, anche a nome dei gruppi parlamentari di Scelta Civica. Infine, il Capo dello Stato ha incontrato un'ampia delegazione dei Presidenti delle Regioni", si legge in una nota del Quirinale, "Da tutti gli interlocutori e' stata espressa la convinzione che - nella grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l'elezione del nuovo Capo dello Stato - sia altamente necessario e urgente che il Parlamento in seduta comune possa dar luogo a una manifestazione di unita' e coesione nazionale attraverso la rielezione del Presidente Napolitano. Gli si e' rivolto percio' un caldo appello a riconsiderare in questo quadro le ragioni da lui piu' volte indicate di indisponibilita' a una ricandidatura". Quindi "il Presidente Napolitano si e' riservato di rendere nota - nell'imminenza della ripresa pomeridiana della seduta comune - la sua decisione". La seduta pomeridiana, come annunciato alla fine della quinta votazione, riprendera' alle 15. QUIRINALE: NAPOLITANO, DECISIONE ENTRO LE 15 Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha posto nessuna condizione sulla formazione del governo per accettare un'eventuale rielezione. E' quanto chiariscono fonti del Pd. Il Capo dello Stato, hanno assicurato le stesse fonti, non ha fatto nomi di possibili premier. QUIRINALE: SESTA VOTAZIONE ALLE ORE 15 "Mi auguro che non si trascini anche il capo dello Stato in questo marasma. Noi ci aspettiamo una conferma da Napolitano del suo diniego a farsi trascinare in questo teatrino". Lo dice Nichi Vendola, leader di Sel. "Ci hanno fatto del male, ci hanno scorticati vivi, ora scelgano e lascino stare Napolitano. Riconfermare lui non vuol dire risolvere la crisi - aggiunge - ma trascinare anche lui nel marasma. Se il Pd non converge su Rodota' Presidente dell Repubblica, andra' incontro a un suicidio perfetto". Vendola ribadisce che Sel continuera' a votare Rodota'. Se si andra' alla rielezione di Giorgio Napolitano, il Partito democratico intende tracciare il voto per evitare che vi siano di nuovo franchi tiratori. E' quanto si e' appreso da diverse fonti del Pd. In caso di disponibilita' del presidente, l'assemblea dei grandi elettori democrat si riunira' nel primo pomeriggio. "Speriamo che la discussione in corso porti risultati e che stasera i grandi elettori ce la facciano, credo che l'unica cosa da fare in questo momento, sia non mettere in difficolta' il Presidente della Repubblica stesso". Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi a margine dell'inaugurazione della Mostra dell'Artigianato a Firenze. "Sono a fare il tifo perche' l'Italia possa finalmente chiudere questa pagina dell'elezione del Presidente della Repubblica - ha concluso Renzi - per cercare di dare risposte ai problemi del Paese". QUIRINALE: QUINTA 'FUMATA NERA' "Se Napolitano accettasse sarebbe un fatto molto positivo". Lo ha detto il sindaco di Fienze, Matteo Renzi a margine dell'inaugurazione della mostra dell'artiginanato. Il colloquio e' avvenuto alla Camera, nella sala del Governo, prima che il presidente del Consiglio salisse al Quirinale. Il segretario del Pd ha poi proseguito i colloqui con gli esponenti di Scelta Civica, fra cui Mario Mauro, Pier Ferdinando Casini e Andrea Olivero. - "Anna Maria Cancellieri non e' il nostro candidato, e' la nostra proposta per tutti e speriamo che questo turno di scheda bianca aiuti tutti i partiti a vedere questa personalita', che noi prospettiamo alla loro attenzione, come una personalita' che potrebbe diventare una scelta loro". Lo dice Mario Monti durante una conferenza stampa alla Camera. Monti ha confermato la posizione di Scelta Civica su un secondo mandato per Giorgio Napolitano: bisogna rispettare - ha detto - la posizione cosi' fermamente espressa dal presidente. Non voglio andare nei dettagli che per essere utili devono essere affrontati in dialoghi riservati ma siamo fermi, anche dagli ultimi contatti avuti, alla sua ripetuta dichiarazione di non disponibilitØ a una nuova candidatura. Pensiamo - ha aggiunto - che la sua posizione cos¼ fortemente espressa vada rispettata". - "Rivolgo un appello a tutti coloro che in queste ore stanno ragionando su quale possa essere un nome in grado di farci uscire da questa situazione: chiedo che si abbia la forza e l'intelligenza di non escludere dalla valutazione di questi nomi quello di Emma Bonino". Lo ha detto a Radio Radicale il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, deputato del Pd. - Non sono un 'grande elettore' ma sicuramente daro' una mano. Cosi', secondo quanto si apprende, ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che da questa mattina e' di buon'ora al lavoro nel suo ufficio di Palazzo Vecchio.

... evviva! ...

Non siamo solo nell'universo: "C'è vita in altri due pianeti" Sabato, 20 aprile 2013 - 10:13:00 Due pianeti simili alla Terra mai osservati. A scoprirli è stato Kepler, il telescopio spaziale della Nasa. Battezzati Kepler-62e e Kepler 62-7 sono i più esterni di un sistema di 5 mondi extrasolari nato intorno alla stella Kepler-62, simile al Sole. Entrambi si trovano nella cosiddetta zona abitabile, dove la distanza dalla stella rende possibile la presenza di acqua liquida e, quindi, condizioni favorevoli alla formazione della vita. "Secondo i dati che abbiamo a disposizione, relativi al raggio e al periodo orbitale, questi sono i pianeti più simili alla Terra mai scoperti", ha osservato l'astrofisico Justin Crepp, dell'università francese di Notre Dame. Che, insieme ai colleghi, ha descritto la scoperta su Science. Scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le alterazioni nella luminosità di una stella quando un pianeta le transita di fronte, i due pianeti hanno un raggio rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 rispetto a quello della Terra. Basandosi su simulazioni, i ricercatori suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata. Dalla loro stella, simile al Sole, ricevono un flusso di luce paragonabile a quello che Venere e Marte ricevono dal nostro Sole. Caratteristica che fa supporre che i due pianeti possano avere un'atmosfera e acqua liquida che scorre in superficie. Dalla scoperta dei primi pianeti extrasolari, negli anni '90, l'occhio attento della sonda spaziale Kepler ne ha scovati diverse centinaia. Qualcuno più degli altri ha acceso la fantasia degli scienziati, come il corpo celeste che ruota intorno al sistema di Tau Ceti, a soli 12 anni luce da noi, individuato grazie a misure da Terra, in una zona adatta, in teoria, ad ospitare la vita. Ma gli esperti sono convinti che il meglio debba ancora arrivare e che la scoperta di un pianeta analogo a quello che abitiamo sia ormai dietro l'angolo.

... il nuovo presidente ...

venerdì 19 aprile 2013

... da LeG ...

Intanto, qualcosa è cambiato s.b. Mentre si aspetta la quarta votazione, una cosa possiamo dirla: l’aria che si respira a Montecitorio è proprio diversa da quella in cui era cominciata questa difficile competizione per il Quirinale. Molto è cambiato, dopo il fallimento di Franco Marini e della strategia di Bersani. Merito della base del partito che si è ribellata all'abbraccio mortale con chi ha sempre violato le regole e ferito la democrazia. E se si intravedono soluzioni dignitose, è anche merito nostro e del lavoro sul territorio dei circoli di LeG. Non è cosa da poco. Sono le battaglie di Zagrebelsky e di Rodotà. Ne andiamo fieri. Prodi verso il Quirinale e il Pd a una svolta? Arturo Meli Dunque, Romano Prodi. Un nome di preciso significato e di grande chiarezza. Il federatore del centrosinistra. L’uomo che ha “inventato” l’Ulivo e gettato le premesse per la nascita del Pd. Una scelta impegnativa, quella che alla fine hanno fatto i grandi elettori del Partito democratico. Ma ce la farà il professore, visto che l'orientamento dei partiti su chi candidare al Colle cambia di ora in ora e di minuto in minuto? Le iniziative Sempre interessante l'offerta dei circoli sul territorio. A Pisa, neonata sede toscana, si parla di corruzione. Perugia, con la nuova coordinatrice Diletta Paoletti che ha preso il testimone dall'amico Alessandro Tancredi, si proietta l'ultimo film di Luigi Lo Cascio. A Bari sit in in sostegno al Pm Di Matteo. Cagliari festeggia il 25 aprile mentre a Ravenna si parla di giustizia con Marco Imperato. Associazione Libertà e Giustizia viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI tel 0245491066 - fax 0245491067 info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

mercoledì 17 aprile 2013

... two steps from hell ...

... epico! e così devo essere io ... lottare sino alla fine ed alla fine prevarrò!

martedì 16 aprile 2013

... da affaritaliani.it ...

Attacco terroristico agli Usa. Torna l'incubo 11 settembre. A Boston due forti esplosioni in sequenza vicino alla linea d'arrivo della corsa cittadina. Una delle 3 vittime è un bambino di 8 anni. Circa 170 feriti (di cui 17 gravissimi). Barack Obama promette vendetta: "L'Fbi sta investigando sull'attentato di Boston come se fosse "un atto di terrorismo" ma i responsabili sono al momento ignoti e non sappiamo se quanti si sono macchiati di questo codardo atto di terrorismo siano stranieri o cittadini (americani) ostili". Le piste: un qaedista, un nemico interno oppure un folle ispiratosi alla strage di Newtown Gli ordigni sono stati azionati tramite un cellulare. In un video appare un uomo sospetto con due zainetti. E poi c'è il mistero di una persona sul tetto. Inoltre un ventenne saudita ferito nell'attentato è piantonato in clinica da questa notte...

lunedì 15 aprile 2013

... sindrome da accerchiamento ...

... è un momento difficile, confuso, ho la sensazione che intorno a me il destino o chi per esso stia completando uno spietato accerchiamento, da cui, con il passare del tempo, dispero di poter fuggire ...

venerdì 12 aprile 2013

... tre anni fa ...

... tre anni fa, in queste ore, la mia vita subiva una svolta drammatica, devastante con la morte della mia cara Elisa ... oggi, dopo tutto questo tempo, forse sta per iniziare per me un nuovo periodo ...

giovedì 11 aprile 2013

... black out ... e poi ...

... tristezza infinita, cellulari spenti e telefono fisso staccato ... e poi un messaggio che accende una luce, là, in fondo al tunnel ... c'è da crederci?, o è il solito miraggio che mi lascerà ancora una volta l'amaro in bocca ...

... da LeG ...

Libertà e Giustizia continua a monitorare la difficilissima fase politico-istituzionale. Il nostro compito in questi giorni difficili resta la salvaguardia della cosa più preziosa che abbiamo e che ci tiene ancora insieme come popolo libero, la nostra Costituzione. “Ciò che ci siamo dati nel momento in cui eravamo sobri, a valere per i momenti in cui siamo sbronzi”. (Gustavo Zagrebelsky) Un Presidente di garanzia Dopo il colloquio tra Bersani e Berlusconi si prospetta una soluzione per un Presidente condiviso. Un Presidente, diciamo noi di LeG, che garantisca i diritti di tutti i cittadini. Nelle stesse ore in cui i due leader s'incontravano, la Presidenza di Libertà e Giustizia rivolgeva un' accorata supplica al segretario del Pd, perché si eviti un “compromesso antistorico” nato sulla svendita della Costituzione, che può, e forse deve essere aggiornata, ma non stravolta come da tempo pretende il capo della destra. Tantissimi i commenti sul nostro sito, ringraziamo tutti i soci e amici che sono intervenuti con passione, unendosi al nostro appello. E sempre a proposito del nuovo capo dello Stato, abbiamo bisogno di personalità che prendano per mano un popolo smarrito per indicare l’inizio di un nuovo cammino, con la dignità come primo (e unico?) punto di un progetto di futuro. Il lavoro: anello debole della società E' Stefano Rodotà a chiudere con la relazione di domenica mattina la scuola di Pavia, dedicata quest'anno al tema del lavoro. Non ci perdiamo una sola parola, nell’aula severa del collegio Ghislieri, che da anni ospita i nostri corsi. Irrompe con la forza del diritto, il giurista calabrese, sulla tragedia di Civitanova Marche, protagonista in questi giorni di tre terribili suicidi legati alla mancanza del lavoro e allo spettro della povertà. Tragedia vissuta in diretta dal nostro circolo di Civitanova. La vergogna di chiedere aiuto, indicativa di un ulteriore declino culturale, in cui la solidarietà non si distingue più dalla carità. La sintesi delle due giornate nei resoconti di due studenti, Riccardo Sorrentino e Gaia Morra. Guarda le foto e leggi i contributi dei relatori. Biennale democrazia Ha preso il via a Torino la terza edizione di Biennale Democrazia dedicata al tema dell'utopia. Vi segnaliamo un'anticipazione della relazione che pronuncerà domani il presidente onorario Gustavo Zagrebelsky e quella di Giorgio Sbarberi, direttore della scuola di Poppi. Associazione Libertà e Giustizia viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI tel 0245491066 - fax 0245491067 info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

martedì 9 aprile 2013

... quelli di Civitanova Marche ...

... è da un po' di giorni che è successo, ma non riesco a togliermelo dalla mente ... è inconcepibile che nel 2013 non possa essere assicurata a tutti un'esistenza dignitosa! qui non si parla di lusso, qui si parla di una vita decente e degna di essere vissuta, e questo accade mentre i vari fiorito - uso il minuscolo apposta - pasteggiano ad ostriche e champagne con l'aggravante di non essere dei gran cervelloni ... uno stato - di nuovo il minuscolo - che permette queste tragedie si dimostra impotente ed indegno di vivere!

venerdì 5 aprile 2013

... vero, verissimo! ...

... vero Laura?

... da affaritaliani.it ...

Imminente la guerra tra le Coree. Evacuate le ambasciate a Pyongyang Venerdì, 5 aprile 2013 - 13:30:00 La Corea del Nord ha collocato su due rampe di lancio, lungo la costa orientale, altrettanti missili a media gittata; e la notizia, data da Seul, ha scatenato i timori di un imminente attacco. Se cio' non bastasse ad innalzare la tensione, Pyongyang ha esortato le ambasciate straniere rimaste in loco a valutare se lasciare il Paese (l'Italia non e' presente perche' fa riferimento alla missione a Seul). Dopo i movimenti militari che sembrano preannunciare un imminente lancio di missili, la Corea del Sud ha dispiegato due navi con sistemi per intercettare missili lungo le coste del Mar Giallo e del Mar del Giappone; ed e' solo l'ennesimo movimento militare mell'area perche' Seul e Washington da giorni vigilano da vicinp le installazioni militari nordcoreane e hanno gia' preso una serie di contromisure. I missili spostati lungo la costa orientale nordcoreana e pronti al lancio sono presumibilmente i Musudan, di cui Pyongyang non ha mai realizzato alcun test. Il Musudan (o Taepodong-X) fu presentato per la prima volta in una parata militare nell'ottobre 2010 e si ritiene che abbia la capacita' di coprire circa 3mila chilometri che possono arrivare a 4mila se il carico e' leggero. Almeno sul piano teorico, dunque, i Musudan dovrebbero arrivare ovunque in Corea del Sud o in Giappone, ma anche alle basi militari americane nell'isola di Guam (3.500 km a sud della penisola coreana). Anche se la maggior parte degli esperti ritiene che la Corea del Nord non abbia la tecnologia necessaria per miniaturizzare le testate nucleari e montarle sui missili, Washington ha deciso l'invio sull'isola nell'oceano Pacifico delle batterie Thaad, un sistema di missili intercettori, gli unici al momento in grado di distruggere missili a corto e medio raggio tanto dentro che fuori l'atmosfera terrestre. Mentre la tensione sale, nel complesso industriale di Kaesong, unico progetto intercoreano rimasto in piedi, l'ambiente oggi, giornata festiva nel Nord, era piu' rilassato. In attesa di sapere se Pyongyang tornera' lunedi' a consentire l'accesso ai lavoratori sudcoreani, si muove la diplomazia. La Germania ha convocato l'ambasciatore nordcoreano a Berlino per manifestargli la sua "profonda preoccupazione". La Russia si e' messa in contatto con le altre potenze, Usa e Cina, oltreche' con la Corea del Sud per rispondere all'avvertimento dato da Pyongyang alle ambasciate. Solo Londra minimizza perche' la considera l'ennesima mossa che rientra nella retorica anti-americana.

... un ricordo da Venezia ...

... grazie Laura per questo tuo ricordo di Venezia che il tempo non riuscirà a cancellare ...

mercoledì 3 aprile 2013

... da LeG ...

Sono anni che Libertà e Giustizia incalza le forze politiche su temi ineludibili della nostra democrazia. Tra questi, la legge elettorale. Ma le richieste della società civile non sono state ascoltate e chi ha cercato anche di offrire soluzioni è stato troppo spesso ritenuto un ingombro al potere dei partiti. Libertà e Giustizia continuerà a vigilare con occhio critico e propositivo sulla situazione politico istituzionale che sembra sempre più avvitata su se stessa. Continuate a darci fiducia. “Salvacondotto”: richiesta irricevibile Tutto è possibile, in un momento così difficile, tranne concedere con una forzatura il salvacondotto, dando vita a un governo del prepotente. Tutto sarebbe possibile. Ma questo, no. Né è possibile pensare che la scelta del prossimo presidente della Repubblica debba anch’essa dipendere da garanzie offerte in questo campo. Come si fa un Presidente Il Parlamento comincerà a votare per l'elezione del nuovo capo dello Stato giovedì 18 aprile. Vale la pena ricordare come si fa un Presidente, secondo l'articolo 83 della Costituzione. E come sono stati eletti gli 11 presidenti della nostra storia repubblicana. Chiara Saraceno e Stefano Rodotà: la crisi e il lavoro Chiara Saraceno e Stefano Rodotà sono fra i relatori chiamati a chiudere la seconda sessione della scuola di formazione politica di LeG “Nella trappola della crisi, il lavoro come questione sociale” che si terrà a Pavia al collegio Collegio Ghislieri il 6/7 aprile. Due giorni di studio e riflessione per approfondire le politiche pubbliche e sociali del lavoro in Italia e nel mondo. Ancora posti disponibili. Associazione Libertà e Giustizia viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI tel 0245491066 - fax 0245491067 info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

lunedì 1 aprile 2013

... 1° Aprile ...

... buon pesce d'aprile! ...