mercoledì 31 gennaio 2024

... fine mese ...

"ROSSELLA: HOARA & SEMPRE RESISTENZA!?!". 

"Giorgia Meloni? E' una ducia, . Ha le stimmate fasciste impresse nella carne, ha l’eloquio e il portamento e anche la cultura che ne fanno la rappresentante perfetta della destra che io aborro. Pericolo mortale... Elly Schlein? E' una donna capace, colta e finalmente lontana da un mondo untuoso... È ficcante, puntuale, e ha un modo autentico di illustrare il mondo nuovo. L’Italia ha bisogno di sprovincializzarsi, perciò Elly, Elly, Elly".
 (Carlo Rossella a Il Fatto Quotidiano).

... concludo il mese di gennaio non con la solita immagine ma con un giudizio "tranchant" su quella emerita merda fascista che ci ritroviamo al comando! 
La cosa grave non è solo la lottizzazione della Rai, l'averla piegata a strumento di propaganda di una maggioranza. La cosa davvero grave è il fatto che queste persone, Premier in primis, stiano realmente arrivando a un livello di falsità, mistificazione e menzogna che supera ogni limite mai toccato dalla politica italiana. L'aver detto che 14 milioni di pensionati riceveranno un aumento, quando invece son poco più di 20mila, è solo l'ultima colossale bugia. Fino a qualche settimana fa TUTTI gli esponenti di destra, stampa in primis (a tratti di più), dicevano che l'inflazione era calata grazie alla Meloni, che tecnicamente (ripeto: TECNICAMENTE) equivale a dire che se io domani alle 7.23 alzo le braccia al cielo sto facendo sorgere il sole, dato che il fenomeno deflattivo dipende dai tassi della BCE e da molto altro. O ancora la bugia sulla crescita del lavoro, che è lavoro povero (lo dicono i dati). Uno è disoccupato, gli fai un contratto 300 al mese ed ecco che per l'Istat quello ora è occupato e tu un genio dell'economia. Qui il problema è che queste persone non hanno scrupoli. Non alterano la realtà: la ribaltano, la piegano, la ridipingono completamente a loro piacimento, mentendo senza batter ciglio su quasi tutto nella speranza che tanti si fidino.

martedì 30 gennaio 2024

... prenotato!! ...

... stamane ho prenotato i miei esami del sangue ... appuntamento al 20 febbraio alle 8 e 30!!

lunedì 29 gennaio 2024

... Mala Tempora ...

La #Rai è stata svuotata. Tutti gli spazi pubblici, anche quelli gestiti in maniera virtuosa, stanno subendo lo stesso destino perché sono solo caselle da liberare per l’amico o il parente da accontentare e ripagare per il sostegno. Hanno rimosso dalla direzione del Centro del libro Marino #Sinibaldi che è la storia del libro in Italia, che è sinonimo di letteratura libera, aperta a tutti, democratica. Hanno cancellato dai palinsesti Rai “Alla scoperta del ramo d’oro” di Edoardo #Camurri, una trasmissione interessantissima, il cui pubblico è composto da persone curiose che hanno voglia di ampliare le proprie conoscenze. Amichettismo è stare al governo e presentarsi come la parte debole che, per farcela, deve passare sul cadavere di chiunque, proprio come sta facendo questo governo e come, con queste modalità in democrazia, non era mai accaduto prima. Amichettismo è piazzare in ruoli chiave i propri amici che sono per lo più incompetenti, imbarazzanti e inadatti al ruolo. Da sorella a cognato, da Sgarbi a Delmastro, da Santanché a La Russa, da Pozzolo a Bignami… e mi fermo per pietà. L’egemonia culturale non la costruisce chi è servo del potere, ma chi dà chiavi di lettura per comprendere e interpretare il potere. Le donne e gli uomini che hanno contribuito a forgiare l’egemonia culturale in Italia non sono stati mai servi del potere di destra o di sinistra. Pier Paolo Pasolini, per intenderci, ha contribuito a plasmare in maniera determinante l’egemonia culturale in Italia ed è stato censurato, boicottato, accusato di ogni genere di nefandezza praticamente da politici di tutti gli schieramenti. Infine, è stato ucciso. Mi rivolgo a voi, signore e signori al governo: potrete occupare con la forza e con la prepotenza, proprie della vostra storia politica, ogni casella, ma non sarete mai capaci di creare una egemonia culturale perché la parola più lontana da voi è proprio “cultura”. 
 Roberto Saviano.

... giorni della Merla, NERI! ...

Se ne parlava da mesi – dall’avvento della "nuova Rai" targata centrodestra – e oggi lunedì 29 gennaio 2024 è il giorno dell’esordio. La lunga notte – La caduta del Duce debutta stasera in prima tv su Rai 1: la nuova miniserie targata Rai Fiction racconta le ultime settimane del regime di Benito Mussolini fino all’opposizione del Gran Consiglio del Fascisimo del 24 luglio 1943, l’arresto per ordine del Re e la fine dell’oppressione fascista. In onda per tre serate consecutive, La lunga notte è una serie destinata a far discutere, come intuito dal produttore Luca Barbareschi, che ne ha già preso le difese.

domenica 28 gennaio 2024

... Super Sinner!! ...

AUSTRALIAN OPEN – Alla prima finale Slam della carriera Jannik Sinner scrive la storia con un match al cardiopalma: l’azzurro batte, rimontando due set di svantaggio, il n° 3 del mondo, Daniil Medvedev, con il punteggio di 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 e diventa il primo italiano a vincere a Melbourne, 48 anni dopo il Roland Garros targato Adriano Panatta 

 Signore e signori, Jannik Sinner! L’azzurro trionfa agli Australian Open vincendo la sua prima finale Slam recuperando due set di svantaggio al n° 3 del mondo, Daniil Medvedev: 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 il punteggio finale in 3 ore e 45 minuti. Una giornata storica per il tennis italiano a distanza di 48 anni dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros e a due mesi dalla seconda Coppa Davis conquistata a Malaga da Sinner & Co. Medvedev perde un’altra finale Slam, rimontato dopo essere salito 2-0, a distanza di due anni da quella contro Nadal sempre a Melbourne.


Per ogni bimbo accompagnato a un torneo di provincia. Per tutte le sveglie all'alba, le vittorie entusiasmanti e le sconfitte cocenti. Per milioni di tifosi italiani che aspettavano uno Slam in campo maschile da 48 anni. GRAZIE JANNIK! 🇮🇹

sabato 27 gennaio 2024

... Cagliari 1 Torino 2 ...

TORO CORSARO, BELLA VITTORIA A CAGLIARI NEL RICORDO DI GIGI RIVA! 

I tifosi del Cagliari hanno urlato più volte "vinci per Gigi", ma a farlo è stato il Toro. Una vittoria sofferta con un finale al cardiopalma condito dall'ennesimo gol annullato dal var ai granata. È un Toro Corsaro, ora ufficialmente in lotta per un posto in Europa. Un Toro in grado di essere più forte anche delle emozioni. Doveva vincere il Cagliari per onorare Gigi Riva, ma alla fine a farlo è stato il Toro.


CAGLIARI - Nella spettacolare ed emozionante cornice della Unipol Domus, che si è stretta al dolore per la perdita della storica leggenda del club sardo, Gigi Riva, il Torino di Ivan Juric doma 2-1 il Cagliari e si porta provvisoriamente al nono posto della classifica di Serie A a quota 31 punti, in coabitazione con il Napoli dell'ex Mazzarri, che ha però una gara in meno. I granata tutto la decidono nel primo tempo, con Zapata, che al 23' mette in porta il pallone messo in mezzo da Bellanova al termine di un'incredibile cavalcata sulla fascia destra, e, al terzo minuto di recupero, con Ricci che salta Wieteska con un tunnel, disorienta Dossena e beffa Scuffet con un destro velenoso sul primo palo. Grande apprensione, però, per lo stesso centrocampista scuola Pontedera ed Empoli, costretto ad abbandonare il terreno di gioco al 62' per un infortunio alla caviglia. Undici giri di lancetta più tardi i padroni di casa accorciano le distanze con un meraviglioso mancino a giro di Viola, mentre al 93' il Var annulla il 3-1 di Pellegri.


 FULLTIME 
Cuore, sudore e spirito di squadra: il #Torino torna alla vittoria in terra sarda e si porta a -1 dal settimo posto con una gara in meno! Ai granata bastano i gol di un #Zapata straripante e un #Ricci chirurgico nei primi 45’. #Viola accorcia le distanze nella ripresa ma il #Toro alza il muro e resiste nel forcing finale dei rossoblù. 🇪🇺 Con questo cuore, il #Torino può puntare all’#Europa? 
#Torino #CagliariTorino #TorinoFC #ToroNews #Toro #ForzaToro #FVCG #SerieA #SerieATIM









venerdì 26 gennaio 2024

... 30 anni fa ...

La discesa in campo del Cavaliere 


Era il 26 gennaio del 1994 quando Silvio Berlusconi davanti a una telecamera pronunciò il suo primo discorso politico: «L’Italia è il Paese che amo», il famoso incipit con cui annunciava la sua discesa in campo. Pochi, pochissimi riuscirono allora a capire la portata di quei 9 minuti registrati nella dependance della villa di Macherio. Due mesi dopo Forza Italia era diventato il primo partito politico e il Cavaliere entrava trionfante a Palazzo Chigi.

..." mai più" ...

Perché il giorno della memoria 

Vorrei dire al Presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun (il quale afferma che è una vergogna autorizzare la manifestazione dei Palestinesi a Roma) , che il giorno della memoria è stato istituito "per non dimenticare" l'olocausto nazista. L' istituzione di questa giornata ha l'obiettivo di tenere vivo non solo il ricordo delle vittime (voglio ricordare che non erano solo ebrei, anche zingari, omosessuali, comunisti) ma per lanciare un monito, un messaggio per il futuro. Il famoso "mai più" di cui ci riempiamo la bocca. Vorrei dire al signor Fadlun che quel "mai più" sta accadendo ora, a Gaza, per mano di un governo, quello israeliano, che sta sterminando, come fecero i nazisti, un intero popolo, quello palestinese. La memoria si celebra quindi non solo per ricordare, ma per impedire che gli stermini avvengano ancora e non solo contro gli ebrei. Non hanno l'esclusiva. Fa rabbrividire il fatto che il signor Fadlun non abbia la stessa sensibilità verso le vittime di oggi, vittime di un governo fascista, nei fatti neonazista e razzista. Stupisce che questo signore, quale valente esponente di una comunità, non si senta in dovere, proprio nel giorno della memoria, di ribadire il "mai più", magari accogliendo e abbracciando i palestinesi in quella giornata. Sarebbe il modo più giusto, simbolico, per dare sostanza a una tragica ricorrenza. Lui invece fa il contrario. Non solo svuotando di significato quella giornata, consegnandola al " romanticismo poetico" dei ricordi, ma alimenta quel clima antisemita che tutti lamentano e dà sostegno evidente al governo fascista di Netanyahu. 
Alla faccia del "mai più". 

Ps 1: gli infiltrati fascisti alla manifestazione dei Palestinesi sono una provocazione. Buttateli fuori a calci in culo. 

Ps 2 : aspettiamo Piantedosi al varco, vediamo se la Costituzione, sulla libertà di manifestare, verrà rispettata o meno. Voglio proprio vedere. 
Pina Fasciani

giovedì 25 gennaio 2024

... le "pantegane nere" ...

La Lega è questo schifo qua. I fascisti sono questo schifo qua. Nessuno shock, c'è solo da trovare la forza di reagire e rispedirli nei loro ambienti ideali. https://twitter.com/repubblica/status/1750069219667108014...

... aggiungo io: LE FOGNE ... tra pantegane se la intendono!!!!


· Questa foto, in cui una Senatrice della Lega sventola al Senato dopo il voto sull'autonomia differenziata, il drappo simbolo della Repubblica Veneta, toglie ogni ambiguità alle forze di Governo e alla Presidente del Consiglio: L' AUTONOMIA DIFFERENZIATA È LA LEGGE CHE SPACCHERA' L'ITALIA CREANDO I PRESUPPOSTI PER LA COSTITUZIONE DELLA PADANIA. QUANDO I PATRIOTI PARLANO DI PATRIA E DI ORGOGLIO ITALIANO OGGI SAPPIAMO COSA INTENDONO.

... la "velina nera" ...

"Giorgia Meloni non sopporta le critiche né il dissenso. Ha una concezione autoritaria dell’informazione. La sua idea è quella della comunicazione diretta tra il premier possibilmente eletto dal popolo e il popolo stesso, qualunque intermediazione le dà fastidio". Corrado Formigli, anche lui bersaglio della fatwa di Fratelli d’Italia, non è affatto stupito dell’attacco a Repubblica. "Noto che la premier e il suo partito hanno difficoltà a riconoscerne il ruolo terzo della stampa, se la stampa critica: se lo fa, vuol dire che appartiene a una opposta fazione politica. La democrazia è una cosa seria. Meloni ha preso un sacco di voti e ha diritto a governare. Ma proprio perché il potere di un premier è incommensurabilmente superiore a quello di chiunque altro, ha il dovere di sottoporsi al rito democratico delle domande. Non puoi sottrarti".
La Repubblica oggi in edicola apre così. "La velina nera" è il titolo. "Governo e informazione" si legge nell'occhiello. "Nuovi attacchi di Palazzo Chigi a Repubblica. L’accusa nel bollettino inviato a ministri e parlamentari: ci fa la guerra. E in aula la premier avverte Stellantis: penalizzato chi delocalizza. La replica: investiti miliardi, gioviamo all’economia Schlein: Meloni contro la stampa ma tace sulla Sanità, imita l’Ungheria" è il catenaccio.


 "SOTTO TIRO MANCINO!". Il premier Giorgia Meloni è intervenuto oggi nel corso del question time alla Camera... E' stato un momento di aspro confronto tra governo e opposizione. Giuseppe Conte: "Sa lei cos'e'? Un Re Mida al contrario, lui tutto quello che toccava trasformava in oro. Lei quello che tocca distrugge". Elly Schlein: "Signora presidente, mi spieghi una cosa: lei è andata al governo per risolvere i problemi degli italiani o per scaricare le responsabilità su altri?"... (Tgcom24).

mercoledì 24 gennaio 2024

... omaggio a Rutger Hauer ...

RUTGER HAUER Rutger Hauer (Rutger Oelsen Hauer). 

Data di nascita 23 gennaio 1944 a Breukelen (Paesi Bassi) ed è morto il 19 luglio 2019 all'età di 75 anni a Beetsterzwaag (Paesi Bassi). 

 Attore olandese, conosciuto in tutto il mondo grazie all'interpretazione del replicante filosofo in Blade Runner di Ridley Scott. Ha "visto cose che voi umani...", ha riso e pianto in film di diverso genere, dimostrando grandi capacità di versatilità. La passione con la quale porta avanti il suo mestiere lo ha reso un personaggio cult tra i cinefili. 

 Gli esordi 


Figlio d'arte (i genitori sono attori drammatici), cresce ad Amsterdam assieme alla sua famiglia. Di animo irrequieto fin da giovane, a soli quindici anni si imbarca su una nave mercantile per imitare lo spirito avventuriero del nonno. Malato di daltonismo, è costretto a scendere a terra, dove colleziona un'espulsione scolastica una dietro l'altra. I genitori pensano allora di iscriverlo ad una scuola di recitazione ma anche lì non resiste a lungo e alla prima occasione, viene cacciato via. Si diletta così in numerosi lavori, dall'elettricista al carpentiere, prima di partire per la Svizzera, dove diventa una guida alpina e poco dopo un macchinista nel teatro di Basilea. Nel 1967 ritorna nella città natia e porta a termine gli studi d'arte drammatica. Si diploma e in breve si avvicina al mondo del teatro sperimentale che frequenta per cinque anni, fino al debutto televisivo nella serie olandese Floris (1969), dove interpreta un coraggioso cavaliere. 

 L'amicizia con Verhoeven e il successo di Blade Runner 

Il suo carattere stravagante e la versatilità del talento si assemblano bene insieme; un connubio che si fa subito notare da un grande autore come Paul Verhoeven che lo chiama a recitare nel ruolo da protagonista in Fiore di carne (1973), Kitty Tippel... quelle notti passate sulla strada (1974), Soldato d'orange (1979) e Spetters (Spruzzi) (1979). La collaborazione tra i due connazionali garantisce ad Hauer una certa visibilità in Europa. In seguito oltrepassa i confini, conquistandosi una fama internazionale, grazie al poliziesco I falchi della notte (1980), dove recita al fianco di Sylvester Stallone, e al ruolo del replicante filosofo di Blade Runner (1982) di Ridley Scott. Da quel momento in poi, dalla frase memorabile "Ho visto cose che voi umani...", la sua vita cambia totalmente, raggiunge una popolarità sbalorditiva e il suo personaggio conquista un posto speciale nella top ten dei ruoli cult del cinema. 

 Alti e bassi di un attore in ricerca 

Nella prima metà degli anni Ottanta, lo vediamo in alcuni film mediocri (Assassinio a sangue freddo, Chanel solitarie, Il nido dell'aquila) che equilibrano il grande successo di pubblico e critica degli altri film del periodo, tutti firmati da registi di spessore. Ammantato in un'atmosfera plumbea da noir, recita nell'ultimo film di Sam Peckinpah, Osterman Weekend (1983), ma si afferma anche in un ruolo più sentimentale nel romantico Ladyhawke (1985) di Richard Donner. È un intenso killer senza cuore nell'angosciante The Hitcher - La lunga strada della paura (1986) di Robert Harmon, prima di lavorare con il regista italiano Ermanno Olmi come protagonista de La leggenda del santo bevitore (1988), vincitore del Leone d'Oro a Venezia. 

 I b-movies e qualche film mediocre 

Con la fine degli anni Ottanta e durante gli anni Novanta, lavora molto ma non replica i successi dei decenni precedenti. Ormai attore conosciuto in tutto il mondo, è lui a farsi affiancare da Madonna e Matt Dillon ne I maledetti di Hollywood (1989), da Nastassja Kinski e Faye Dunaway in In una notte di chiaro di luna (1989) di Lina Wertmüller ma entrambi i film non ottengono grandi consensi. Colleziona così una galleria di personaggi in film minori come Detective Stone (1991), Le mani della notte (1992) e l'horror Buffy l'ammazzavampiri (1992), flop colossale, inspiegabile interpretazione di un grande attore come Hauer. Il suo destino sembra ormai relegato ai b-movies (tra i quali ricordiamo Sopravvivere al gioco, Sangue innocente, Crossworlds - Dimensioni incrociate), rimette in luce le sue qualità recitative in Simon Magus (1999) di Ben Hopkins, interessante commedia drammatica che riflette indirettamente sull'Olocausto. 

 Il ritorno da protagonista 

Ritorna al vecchio amore della fantascienza con il film Swarm - Minaccia dalla giungla (2001), poi compare in parti minori nel drammatico I banchieri di Dio - Il caso Calvi (2002) e in Confessioni di una mente pericolosa (2003) di George Clooney. Compare anche in Sin City (2005) e Batman Begins (2005), oltre che nel film dedicato allo sport Vivere un sogno (2007), prima di ritornare protagonista assoluto di un film nell'epico Barbarossa (2009) di Renzo Martinelli, dove duetta con Raz Degan. Nel 2011 lo vediamo nel thriller Il Rito e ancora una volta diretto dal maestro Ermanno Olmi nel drammatico Il villaggio di cartone. L'anno successivo è nelle sale cinematografiche con il drammatico film di Lech Majewski I colori della passione, nel quale interpreta il ruolo del pittore Pieter Bruegel mentre dipinge uno dei suoi massimi capolavori, "La salita al Calvario", e poi con Dracula 3D di Dario Argento. 

 La morte 

Muore il 19 luglio 2019, a 75 anni, nella sua casa di Beetsterzwaag, in Olanda. La notizia viene resa nota dal suo agente solo a esequie avvenute.

... editoriale ...

editoriale 
E ORA LE BARRICATE 

un’opposizione debole non riesce a fermare il colpo di stato secessionista, è una classe politica imbelle e cialtrona. L’autonomia-spazzatura differenziata spaccherà ulteriormente l’Italia rendendo sempre più precarie le condizioni materiali dei gruppi subalterni del nord e del sud. È ora di farla finita con il fascismo leghista, il premierato completerà il golpe istituzionale ‘bianco’ di eversione della nostra Costituzione. Solo il referendum non basta. Chiamiamo alla mobilitazione tutta la sinistra, nel nome delle brigate “Garibaldi” della Resistenza antifascista. 
#LavoroPolitico #NoAutonomiaDifferenziata 

GARIBALDI CONDANNATO A MORTE 

La retorica patriottica è detestabile. Il termine patria è diventato appannaggio della destra, quella che realmente calpesta la sovranità (e la dignità) nazionale. Solitamente, le fanfarate trombettiste  sono carnevalate che nascondono interessi servili e sicuramente conflittuali contro altri popoli e paesi. Il nazionalismo è un cancro, malattia tossica veicolata dalle classi dominanti per le popolazioni contro altre popolazioni. Il paradosso che è dinanzi a noi in Italia però è troppo grande, è enorme. E anche per noi comunisti, internazionalisti per antonomasia, che scegliemmo l’effige di Garibaldi per le nostre brigate resistenti, deve tornare nel cuore quello che loro falsamente chiamano l”amor di patria”. Dopo aver incontrato Mazzini a Londra, Garibaldi si arruolò nella Marina del Regno di Sardegna per diffondere le sue idee rivoluzionarie. Dopo che partecipò a un fallito ammutinamento in Savoia nel 1834, le autorità lo considerarono uno dei capi e fu condannato a morte per tradimento. Ma Garibaldi fortunatamente era già scappato. Il Garibaldi che amiamo di più, il Garibaldi rivoluzionario internazionalista, in esilio, nel settembre 1835 s'imbarcò per Rio de Janeiro. Intendeva entrare a far parte della comunità italiana locale, dedita al commercio e intrisa d'ideali rivoluzionari. A quel tempo, la realtà brasiliana era turbolenta. Il governo della provincia del Rio Grande do Sul aveva dichiarato l'indipendenza dall'imperatore Pedro II. Garibaldi si unì alla loro lotta: dal 1837 combatté una guerra corsara a bordo di un peschereccio assieme a dodici uomini, storia che somiglia al ‘Granma‘ della rivoluzione castrista e guevarista, «Con una garopera [una nave dedicata alla pesca della garopa, un pesce locale] sfidiamo un impero e sventoliamo la bandiera della libertà su questi mari», scrisse con enfasi nel suo diario. Ecco i paradossi della storia che ritornano. I traditori accusano di tradimento, gli infami di infamia. I golpisti dell’autonomia differenziata e del premierato intonano ‘Fratelli d’Italia’. 

martedì 23 gennaio 2024

... Ciao, Rombo di Tuono! ...

"Un giorno sono al ristorante, entra Gigi Riva e mi fa: 'Fabio, di chi è la macchina fuori?' RIspondo: 'E’ la mia'. Ero tutto fiero, una Saab cabrio. Lui: 'Con che soldi l’hai presa?' Ed io: 'Con quelli che mi date voi'. Era il primo stipendio, avevo speso tutto. Riva mi dice: 'finisci di mangiare e vieni con me'. Usciamo, andiamo dal concessionario e Riva fa: 'Riprenditela, non è una macchina per un ragazzo di vent’anni'. Quello mi ridà i soldi in contanti e Gigi mi porta da un altro concessionario. 'Una Golf è più adatta a te'. Che uomo, che lezione mi diede."

Fabio Poli 🗞️ 
La Gazzetta dello Sport 

Questo era Gigi Riva, riposa in pace Campione.

lunedì 22 gennaio 2024

... AH, Milei, Milei !!! ...

Nemici di classe. 
Ad ascoltare il presidente argentino Milei al Word Economic Forum di Davos pare che lui e quelli come lui vivano in un’altra dimensione spazio-temporale o su un altro pianeta. Secondo l’ennesimo servo di banchieri, finanzieri e capitalisti di ogni risma, infatti, il mondo è in pericolo a causa del socialismo e dell’ambientalismo, pensate un po’… E ha chiamato alle armi tutte le destre, i capitalisti, i ricchi, per schiacciare il socialismo. Ma dove sta il socialismo? Milei fa finta di confondere il socialismo con il modello di stato sociale dell’Europa che ha garantito protezione e prosperità per i lavoratori. Milei è espressione di quella destra politica che insieme ai poteri economico-finanziari vuole distruggere quel che resta delle garanzie e dei diritti per i più deboli, scritti nelle costituzioni europee principalmente. E vuole chiudere immediatamente la stagione della transizione ecologica che ancora troppo timidamente si affaccia in Europa, per avvantaggiare petrolieri ed estrattori di gas. Quel che è peggio è che queste stesse idee sono condivise anche dalla destra europea, a partire da quella di casa nostra. Talmente patrioti da rispondere agli ordini di americani e mercati finanziari... Intanto Milei nella sua Argentina sta già iniziando ad affamare il popolo, a tutto vantaggio di multinazionali e super ricchi. Noi non consentiremo che si faccia lo stesso in Europa. 
#AlleanzaVerdiSinistra #SinistraItaliana #TaxTheRich #Patrimoniale
Nicola Fratoianni.

domenica 21 gennaio 2024

... questa "Destra 2" ...

Sul premierato la #Meloni cambia tutto: si vota alla prima sfiducia. Cosa si nasconde dietro il vertice segreto tra Meloni e i suoi fedelissimi a palazzo Chigi? Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Il Fatto Quotidiano, la presidente del Consiglio avrebbe convocato alcuni esponenti di spicco del suo partito, tra cui il presidente del Senato La Russa oltre ai sottosegretari Fazzolari e Mantovano, per discutere di una delicata questione: la riforma del premierato. La Meloni, infatti, vorrebbe introdurre alcuni cambiamenti al ruolo e ai poteri del capo del governo, per renderlo più forte e autonomo rispetto alle forze politiche che lo sostengono. In particolare, la presidente vorrebbe avere la possibilità di sciogliere le Camere in caso di crisi di maggioranza, potere che attualmente è nelle mani del presidente della Repubblica, limitando così anche i suoi poteri. Anche se come scrive il Fatto alcuni esponenti avrebbero ipotizzato uno scontro nella maggioranza, la premier avrebbe risposto che: "Gli accordi erano chiari: questa è la nostra riforma, la Lega ha l'autonomia e Forza Italia la Giustizia". Questo è in chiare lettere il Governo Meloni. Spartizioni di potere, prevaricazione sui partiti, diminuire i poteri del capo dello Stato, così da non avere più interferenze politiche, “La donna sola al comando”. 

 #pasqualepenza #dallapartegiusta #m5scamera #melonidonnasolaalcomando

... questa "Destra" ...

Quando l'Ungheria si oppone all'invio di soldi per Zelensky si mettono sull'attenti e fanno di tutto per studiare e mettere in campo misure coercitive. Addirittura Giorgia Meloni si è mossa personalmente per convincere Orban a votare a favore dei 50 miliardi per Kiev. Quando invece si tratta di una nostra connazionale, Ilaria Salis, detenuta in condizioni disumane senza accuse solide ma solo perché antifascista, la donna, madre e cristiana non risponde nemmeno agli appelli della famiglia oltre a non dire una sola parola per riportarla in italia. Nemmeno quei sottosviluppati che stanno nelle istituzioni Europee, quelli che dicono di difendere i diritti umani in giro per il mondo, si esprimono su questa vicenda nonostante si stia violando ogni singolo diritto umano di Ilaria. Se Ilaria fosse detenuta in Russia o in Iran pensate che avrebbero lo stesso comportamento? No, a quest'ora ci sarebbe indignazione politica a reti unificate. Maledetti ipocriti! Ilaria è stata arrestata a febbraio 2023 e accusata per aver aggredito due neonazisti. È stata arrestata il giorno dopo in un taxi e questo dimostra che era pedinata. In tutto questo arco di tempo i "sovranisti" non hanno avuto il coraggio e l'autonomia per riportarla indietro. Evidentemente Giorgina è più impegnata a fare photo opportunity in giro per il mondo... L'ha detta giusta il ministro degli esteri Russo qualche giorno fa: "l'Italia (e quasi tutto l'occidente ndr.) hanno votato contro la risoluzione che condanna il nazismo. Il fatto che negli ultimi due anni questi Paesi abbiano votato contro una Risoluzione che si propone di impedire la rinascita del nazismo ci induce a una seria preoccupazione e ci costringe a riflettere su quale direzione stiano prendendo certi processi ideologici in corso non solo in questi Paesi, ma in generale in tutto l’Occidente." Meloni bolla le parole di Lavrov come propaganda, ma la realtà ci dice esattamente un'altra cosa. E personalmente non mi sento di dare torto a Lavrov perché i fatti ci dicono esattamente che la politica occidentale è impregnata di nazismo e nazisti. Lo abbiamo visto in Ucraina, lo vediamo in ciò che fa Israele e lo vediamo nel caso di Ilaria. 
T.me/GiuseppeSalamone Giuseppe Salamone Giuseppe Salamone

sabato 20 gennaio 2024

siamo a questo punto? ...

La NATO esorta i civili a prepararsi alla guerra con la Russia entri i prossimi 20 anni. I civili dovrebbero prepararsi a una guerra totale con la Russia nei prossimi 20 anni, ha dichiarato il capo del comitato militare della NATO, Rob Bauer, secondo quanto riportato dal Telegraph. "Dobbiamo renderci conto che la nostra esistenza pacifica non è scontata. Ed è per questo che dobbiamo prepararci a un conflitto con la Russia. Dobbiamo essere pronti a tutto. Dobbiamo creare un sistema che ci permetta di addestrare più persone in caso di guerra, che si verifichi o meno", ha detto Bauer. O INIZIAMO A VOTARE PARTITI CONTRARI ALLA NATO OPPURE DIVENTEREMO TUTTI (il 95% meno ricco) CARNE DA CANNONE! 
#EuropeForPeace 



 Era uno di quelli che erano certi della vittoria dell'Ucraina? .....che le sanzioni avrebbero portato al fallimento della Russia?....chela guerra sarebbe stata breve e che si sarebbe conclusa con la resa della Russia?......E QUANTE BARZELLETTE CI VORREBBERO FAR CREDERE QUESTI SIGNORI?

venerdì 19 gennaio 2024

... criminalità servente ...

Criminalità servente nel caso Moro (2018) 

/ Da quando Report ha meritatamente riportato all'attenzione dell'opinione pubblica (e di chi continua a negare gli innumerevoli fatti che raccontano un'altra storia sul sequestro e l'omicidio Politico che ha cambiato il nostro Paese per sempre), ricevo messaggi privati che mi ringraziano per il lavoro da me svolto negli ultimi anni e che mi chiedono perché non sono stata citata perché non sono stata intervistata. Rispondo: è la stampa bellezza, ma i lavori fatti e quelli a venire portano una data e quella data non si cancella, così come le date dei lavori di altri che anche ben prima di me hanno svolto un lavoro enorme su quei 55 giorni della nostra Prima Repubblica. Giorni che hanno ancora come si è visto dalle reazioni del Paese molta importanza perché? Perché vanno a incrociarsi con la storia politico-criminale e con la geopolitica di ieri e di oggi. Ora posterò una sequenza di fatti che hanno riguardato il mio lavoro e che non si limitano allo scoop sul collaboratore di giustizia Filippo Barreca fatto nel 2020 e portato alla luce da Report Domenica sera. Questa è la storia che a esempio riferisce Francesco Fonti un altro collaboratore di ndrangheta pubblicata la prima volta da L?Espresso nel 2009 e che nel mio libro ho sviluppato. Questa l'agenzia dell'Ansa che anticipava l'uscita del settimanale. In Criminalità servente svelo perché il ruolo mancato di Fonti apre uno spartiacque sul rapimento, spartiacque di cui anche Signorile parla a Report. MORO: FRANCESCO FONTI, TUTTI SAPEVANO DI VIA GRADOLI MORETTI PAGATO DAL VIMINALE PER MANTENERE IL SUO SILENZIO (ANSA) - ROMA, 22 SET 2009 - Francesco Fonti, il pentito della 'ndrangheta che ha permesso di individuare sui fondali a largo della Calabria le 'navi dei veleni', fa nuove clamorose rivelazioni pubblicate sul sito de ''L'Espresso''. Una testimonianza in prima persona raccolta da Riccardo Bocca che da anni segue le rivelazioni del pentito che ora getta nuova luce sui retroscena della vicenda Moro. Fonti fu inviato dalla 'ndrangheta a Roma il 20 marzo del '78 chiamato da Riccardo Misasi e Vito Napoli. Incontra il segretario della Dc Benigno Zaccagnini e si rende conto che molti personaggi della banda della Magliana sanno che Aldo Moro, e i suoi rapitori sono in via Gradoli. ''Come e' possibile, mi domando, che tutta la malavita di Roma sia al corrente di dove si trova il covo delle Br?''. Fonti ha riscontri anche dai rappresentanti della 'ndrangheta a Roma e incontra anche la sua fonte nel Sismi, un certo ''Pino'' che torna poi anche nella vicenda delle ''navi dei veleni''. L'ultima certezza dopo molti incontri e tante certezze Fonti la ebbe il 4 aprile quando incontro' il direttore del Sismi Giuseppe Santovito. ''Pino mi porta dal capo da Forte Braschi, dopo un dialogo interlocutorio, Santovito mi chiede se ho notizie precise riguardo ad un appartamento in via Gradoli 96. Gli rispondo che, in effetti, ho sentito questo indirizzo da amici, e lui commenta: 'Tutto vero, Fonti: e' giunto il momento di liberare il presidente Moro'. In ogni caso, aggiunge congedandomi, 'teniamoci in contatto tramite Pino''. Contento di quella notizia Fonti torna il 9 o il 10 aprile a San Luca dal suo capo, Sebastiano Romeno, che gli fa le sue congratulazioni ma lo gela con una notizia: ''peccato che da Roma i politici abbiamo cambiato idea: dicono che, a questo punto, dobbiamo soltanto farci i cazzi nostri''. Fonti, preso dallo sconforto, telefona alla questura di Roma, per invitarli ad andare in via Gradoli 96, ''li' troverete i carcerieri di Aldo Moro''. Pochi giorni dopo, il 18 di aprile, il covo di via Gradoli 96, viene scoperto, ricorda Fonti, ''per una strana perdita d'acqua. Dei brigatisti come e' logico, viste le premesse, non c'e' traccia. E a questo punto so bene il perche': non c'e' stata la volonta' di agire. E Fonti una sorta di risposta l'ebbe quando nel 1990 si trovo' nel carcere di Opera insieme a Mario Moretti e si accorse che il capo delle Br riceveva ogni mese una busta con un assegno circolare. ''Qualche tempo dopo - rivela Fonti - un brigadiere che credo si chiami Lombardo mi confida che, per recapitare i soldi (del ministero dell'Interno ndr) lo hanno fatto risultare come un insegnante di informatica, e in quanto tale e' stato retribuito, l'ennesimo mistero - conclude la testimonianza di Fonti - tra i misteri del caso Moro dico a me stesso; l'ennesima zona grigia in questa storia tragica''.(ANSA)


 ...l'intervista:------------------------------------------------------------- 


 Dott.ssa Simona Zecchi, Lei è autrice del libro La criminalità servente nel caso Moro edito da La Nave di Teseo: quale ruolo ha svolto la criminalità organizzata nel caso Moro? I ruoli della criminalità organizzata sono stati diversi lungo l’intero corso del Caso Moro, a cominciare dalla presenza della ‘ndrangheta in Via Fani la mattina del sequestro e l’eccidio della scorta il 16 marzo 1978, attraversando poi i tentativi di liberazione del Presidente DC con le attivazioni di banda della Magliana, Cosa Nostra e Nuova Camorra Organizzata e della stessa ‘ndrangheta (altri livelli e fazioni della stessa organizzazione) per arrivare fino all’omicidio dell’onorevole Moro. Si sono alternati e intrecciati tra loro diversi tipi di azioni anche con un certo avvallo della Democrazia Cristiana. Il libro ripercorre – ricostruendoli – in parte alcuni aspetti già noti di quei ruoli ma soprattutto fa emergere tanti altri aspetti inediti e tante storie parallele inedite che vanno a formare un nuovo quadro, più ampio mai considerato prima. Lo fa attraverso incroci di fatti testimonianze e documenti. Lei adotta nel Suo libro la formula «criminalità servente»: al servizio di chi? È una espressione coadiuvata da un termine praticamente nuovo nella panoramica delle ricostruzioni storico-giornalistiche che si sono via via presentate in questi anni: servente. È servente verso una parte delle istituzioni, verso consorterie politico criminali e massonerie è stata anche utile strumento di interferenze internazionali anche nel caso Moro così come in altri eventi. Infatti il titolo allude a un intervento particolare (“nel Caso Moro”) che non è l’unico. Un do ut des fra Stato e Mafia che arriva fino ai giorni nostri. Ritengo come giornalista e in generale ritengo che chi scrive chi si prende questa responsabilità seriamente di cercare verità scomode abbia anche il dovere di trovare parole nuove lontane da quello che è il solito gergo “commerciale” (misteri o presenze oscure ecc.). Un linguaggio che sia aderente alle cose ai fatti per quanto questi complessi o tragici possano essere. Una criminalità servente è quella che ha attraversato tutti i fatti più destabilizzanti di questo Paese e il patto che l’ha unita a una componente rimasta segreta (ma la cui conoscenza era agli atti giudiziari) all’opinione pubblica, in cui diversi settori di potere della società civile e istituzionale sono compresi, sono fatti e non ricostruzioni buone per complottisti. Un linguaggio che seppure possa sembrare lì per lì poco allettante commercialmente soltanto perché poco noto arrivi diritta alla comprensione dei lettori e quindi della opinione pubblica. Spiegare la differenza fra segreti (fatti coperti da manipolazioni, deviazioni depistaggi o patti) e misteri (qualcosa che si percepisce come distante e verosimile) credo sia anche tra queste responsabilità. Quali sono le figure criminali coinvolte nell’affaire Moro? Soprattutto a essere coinvolti sono i vertici più elevati delle organizzazioni criminali, un livello superiore alla normale criminalità anche organizzata. Nel libro faccio i nomi. Due livelli paralleli che non si toccano tra loro. Infatti nel libro stesso parlo di questa componente riservata così come l’ha anche definita il magistrato di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo che l’ha studiata e indagata seguendo vecchie indagini giudiziarie e indagando sulle ultime. Magistrato audito dalla ultima Commissione Moro. In questo livello superiore, in questa componente rientrano anche altri settori come parti della magistratura, delle forze di polizia, dei servizi segreti, delle istituzioni. Vi stava indagando il generale Carlo Dalla Chiesa sin dal 1971, come dimostro, nel libro. Motivo per cui al generale sciolsero il nucleo che aveva creato che non era impegnato a contrastare solo il terrorismo di sinistra ma appunto questa struttura in cui anche si è utilizzato il terrorismo di sinistra (come nel caso Moro) ma non soltanto. Un elemento concreto che porta alla causa della sua stessa morte (per mano della criminalità organizzata nel 1982), così come delle morti di Mino Pecorelli e del colonnello Varisco e di altri. Nel Suo libro Lei teorizza il meccanismo della piramide rovesciata: a cosa si riferisce? La Piramide Rovesciata è insieme un meccanismo di lettura dei fatti, un’analisi (dopo che questi sono stati esposti) e anche un metodo giornalistico per esporre le notizie e gli approfondimenti. Ho infatti voluto iniziare da una «base», cioè dalla fine, dai diversi tentativi di liberazione e il ruolo delle criminalità in essa intervenute per spiegare che si tratta del vero nodo mai sciolto. Perché al fondo la questione è che Aldo Moro non si volle liberare, al contrario di altri rapiti dai terroristi tra magistrati, ufficiali militari e politici (prima e dopo Moro). Ho poi proseguito a ricostruire i fatti soffermandomi sul nodo centrale di tutto: la costante ‘ndrangheta. Perché «costante»? Perché, nata all’ombra di Cosa Nostra, che nel frattempo metteva in bella mostra ammazzamenti e stragi, la criminalità organizzata calabrese si rafforza quasi in silenzio (fino a pochi anni fa era considerata un orpello criminale quasi). Ed è quella che oggi tiene in mano le redini dei traffici di stupefacenti a livello internazionale, mette mano ai fondi europei per attività e imprese, uccide i giornalisti scomodi che nel resto dell’Unione Europea cercano di svelare la loro presenza nei gangli delle istituzioni europee. È la ndrangheta che apre e chiude il Caso Moro. Infine il terzo strato di questo meccanismo che è anche la terza parte del libro va a sciogliere i segreti della struttura riservata in cui anche rientra la massoneria rappresentata da una Piramide (oltre che da un compasso di solito). Fu Tina Anselmi presidente della Commissione Parlamentare sulla P2 a parlare nella sua relazione pre-finale e finale di questo meccanismo della Piramide rovesciata. Nulla di tutto questo è dietrologia o complottismo è tutto supportato dai fatti concatenati tra loro e ben documentati e dalle analisi che li seguono. Cosa ha impedito la liberazione di Aldo Moro? La volontà politica e internazionale (soprattutto americana come anche rilevato dalla ultima Commissione d’inchiesta sul Caso Moro) di spegnere un importante e nuovo processo democratico che lentamente ma tenacemente Moro stava tentando di portare avanti, il quale iniziava con il Compromesso storico ma sarebbe proseguito con l’alternanza anche di altre parti politiche. Sicuramente non reazionarie. Né troppo immobili sulle importanti conquiste civili che si stavano imponendo e che Moro aveva capito ormai fondamentali. Di quanto racconta nel Suo libro, poco o nulla emerge dalle verità processuali: si arriverà mai, a Suo avviso, a fare completa chiarezza sulla vicenda Moro? In realtà io faccio emergere le evidenze andate perdute che però sono sempre state lì, ma a forza, invece, furono affossate (purtroppo in parte anche dalla ultima Commissione Moro per ciò che riguarda il vero ruolo della criminalità organizzata). I processi seguiti ai fatti del sequestro e dell’omicidio sono stati in tutto cinque poi ci sono stati indagini e processi collaterali e altri processi e indagini che hanno attraversato il Caso Moro sotto diverse forme (il caso Pecorelli, il Caso Bruno Caccia, e altri). Commissioni d’inchiesta (non solo la prima) che l’hanno affrontato in parte anche. Soprattutto poi le inchieste che hanno riguardato il ruolo della centrale intellettuale del sequestro, i fiancheggiatori delle BR anche queste con legami con la criminalità organizzata. E mie personali indagini. Mancava una visione d’insieme che io ho cercato di dare e che conteneva tutti gli elementi andati persi o affossati con l’obiettivo evidente di nascondere il Cuore del caso Moro. Il problema è la memoria condivisa un’accettazione di quanto avvenuto che non sia solo retorica e perdono ma verità. Anche perché come può esserci perdono senza verità? Ci sono ancora due filoni d’indagine aperti in procura a Roma che ha anche raccolto quanto accertato dalla nuova Commissione. Forse le sorprese non sono ancora finite. E spero che il mio lavoro possa essere utile in questo senso.

giovedì 18 gennaio 2024

... "cose" di Destra ...

Il ministro meloniano prova una grottesca appropriazione dell'intellettuale italiano più noto nel pianeta nel giorno in cui sostiene la simmetria tra antifascismo e anticomunismo. È un'altra mossa della ricerca di egemonia culturale dei reazionari al governo del paese https://ilmanifesto.it/antonio-gramsci-e-il-miracolo-di...

 --- COMMENTI DEI SOCIAL: _________________________________________________________

__ Intellettuale come concetto si applica a chi usa l’intelletto… Per il momento non vedo pericoli …è un soggetto politicamente pericoloso per via della strumentale torsione della storia a vantaggio di un’epica destrorsa e per la rivalsa carica di malcelata bile pregressa… Comprensione ci vuole. Gennarino viene da una adolescenza difficile. Nel suo quartiere collinare veniva bullizzato da compagni, amici e conoscenti. Pure dall'ortolano. Io provo tenerezza per questo pezzo di m...di mio concittadino. · ...un cialtrone squallido di indubbia reazionarietà e s-cultura adeguata, ahimé in che mani cretine stiamo cadendo, questi credo che facciano schifo e pena persino a certi "fascisti d'antan", Ma non osi 'sto omuncolo ! Tipica postura fascista...tanto per non smentirsi nei gesti come nelle parole. Sangiuliano e la cultura: un ossimoro!! Il fenomeno non riesce a leggere Gramsci... figurati a capirlo, povero fascio-cialtrone! zero cultura, cento propaganda Questo fa rimpiangere Toninelli Si può essere più ignorante di questo individuo? Penso di no!!! ... ma che si fuma, questo? .... Essere inutile. Aiutateci.. Perle ai porci Questo a Brunetta je fa dieci a zero. Solo a vederlo in foto Che schifo! Che cojone Comico a sua insaputa
L’episodio apparentemente minimo di ieri in Commissione Affari sociali della Camera - il vicepresidente Ciocchetti (FdI) che fa ripetere il voto - è significativo per raccontare l’approccio di certa parte della maggioranza verso le istituzioni e le regole della democrazia Se il voto non gli sta bene semplicemente rivotano, finché non esce il risultato che loro definiscono giusto. In commissione Affari sociali della Camera ieri è andata in scena l’ennesima violenza istituzionale, uno spettacolo incredibile anche per chi da questo Governo è pronto ad aspettarsi di tutto. La votazione per istituire la commissione d’inchiesta sul Covid finisce 11 pari. I regolamenti parlano chiaro, senza bisogno di interpretazioni: un pareggio determina la bocciatura del testo. Il vice presidente della commissione Luciano Ciocchetti (Fratelli d’Italia) però ha una soluzione: rivotiamo, magari va meglio, come alla roulette. Spiega Ciocchetti che “c’è la possibilità di fare la controprova”, pensando di poter applicare il Var calcistico anche alle azioni parlamentari. Federico Fornaro, deputato Pd, lo dice chiaro alla maggioranza: “voi avete la maggioranza dei numeri: se quando si pareggia o si va sotto richiama i suoi rappresentati per rivotare è evidente che poi ha la maggioranza. In nome della correttezza e della lealtà e del rispetto per l’istituzione in cui lavoriamo la pregherei di ristabilire la correttezza del voto: quello che è accaduto è un vulnus grave”. In effetti l’episodio apparentemente minimo è significativo per raccontare l’approccio di certa parte della maggioranza verso le istituzioni e le regole della democrazia: il Parlamento e le sue commissioni sono un impiccio burocratico da sbrogliare in fretta dove si ratificano semplicemente le decisioni prese nelle stanze dei leader. Se il pulsante si inceppa si vota di nuovo.
Questo governo blatera, si indigna, boicotta tutto, ma solo a voce per fare il gradasso. Tanto poi alla fine le cose vanno avanti senza che possano fare nulla. E così, finalmente, le farine di Grillo e altri insetti, vengono autorizzate ufficialmente. E Lollobrigida muto! — Per facilitare la comprensione del testo, pare che molti leggano il contrario di quello che viene scritto, il ministro sciocco era contrario, mentre la sinistra è titubante ma favorevole a seguire il progresso … che è quello che sta accadendo in tutto il mondo. La farina di grillo deve avere delle regole ma sarà di aiuto al mondo intero, risolve una parte dei problemi del pianeta. E ricordatevi che mangiamo da sempre rane lumache ostriche ricci… pagandoli profumatamente…e siamo anche convinti che siano chic. Questione di abitudine. Per i nostri nipoti sarà tutto normale. __ Dalla fine di dicembre 2023, anche in Italia sono in commercio prodotti alimentari che contengono quattro insetti: larva gialla, locusta migratoria, grillo domestico e verme della farina minore. I prodotti possono contenere insetti congelati, essiccati o in polvere come già avviene negli altri paesi dell’UE. I quattro decreti autorizzativi – firmati dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dal Ministero delle Imprese e del made in Italy e dal Ministero della Salute – discendono da altrettanti regolamenti di esecuzione vincolanti per gli Stati Membri. Le confezioni contenenti prodotti a base di farine di insetti dovranno presentare le seguenti informazioni: tipologia di insetto presente, con nome scientifico, “ma anche, per volontà del Governo italiano, con la traduzione in italiano”, ha spiegato Lollobrigida. Le etichette riportano inoltre la quantità di insetti utilizzata e presente nei prodotti alimentari e deve essere espresso anche il Paese di origine dell’insetto. Lollobrigida ha poi precisato quanto è ormai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale che “gli insetti sono degli elementi naturali presenti nell’alimentazione di altre popolazioni. Noi non li abbiamo tra gli elementi principali della nostra dieta e io ritengo che non mettano in pericolo il nostro modello”. Cartelli al supermercato per gli insetti Infine, al fine di evitare commistioni con altri alimenti, il Governo ha deciso di regolamentare la vendita, prevedendo comparti separati, appositamente segnalati con un’apposita cartellonistica. Per onor di cronaca va detto che la farina del coleottero Tenebrio molitor è stato il primo novel food autorizzato nel 2021, da Efsa per la Commissione Europea.
Il reato da contestare a chi si esibisce nel saluto romano è quello di cui all’articolo 5 della legge Scelba, “Manifestazioni fasciste”, che punisce “chiunque compie pubblicamente manifestazioni usuali al partito fascista”. Ma il braccio teso è penalmente rilevante solo se, “avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito“. Quindi, ad esempio, non se praticato in contesti privati o commemorativi. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Corte di Cassazione.