venerdì 3 maggio 2024

... A193 - H16 - C046 ...

... pomeriggio al Mauriziano per un'ecocardiografia a Rosa. ( attesa infinita in un vero labirinto!)

giovedì 2 maggio 2024

... ultime di Juric? ...

Juric: “Quello del Toro è un popolo non semplice” Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa in vista della partita del Torino contro il Bologna. Di seguito le sue parole. BOLOGNA – «Il Bologna è la squadra che mi ha impressionato di più, hanno uno spirito fantastico. Quando li vedo, sono davvero forti: dobbiamo affrontarli al massimo». THIAGO MOTTA – «Dopo tanto tempo, ho visto qualcosa di nuovo e mi è piaciuto. L’ha costruita con il direttore, sono giocatori di caratteristiche europee e il modo di giocare è particolare. Nemmeno fuori dall’Italia si vedono le loro giocate. Sono curioso di vedere Thiago cosa farà in un’eventuale nuova squadra». MOTTA ACCOSTATO A GROSSI CLUB: LO SORPRENDE? – «No, era già un mezzo genio da calciatore. Ha avuto bisogno di tempo, a Bologna ha trovato la sua dimensione. Il suo background calciastico lo porta in una grande squadra, avrà una grande carriera. Sono curioso di vedere come proseguirà la carriera». DIFESA A QUATTRO – «Vedremo. A me è piaciuto tanto il Toro nel primo tempo, abbiamo creato tanto. E’ un’opzione valida». INERZIA PER CAMBIARE LA MANCANZA DI RISULTATI – «Sono punti di vista. La parte sinistra è un grande successo, ma non abbiamo toccato i picchi massimi di gioia. Ma ricordo sempre da dove siamo partiti, bisogna stare attenti con le parole». DECIMO POSTO LA COSTANTE – «Sono sempre punti di vista. Speriamo di essere ancora nella parte sinistra: sono ottimi risultati. Per fare qualcosa in più, qualcosa è mancato. Poi si faranno le analisi degli errori oppure se abbiamo tirato fuori il massimo. Ho le mie idee su cosa si poteva fare di più». STIMOLI PER DOMANI – «Me l’avete fatta spesso questa domanda…Ogni gara è un’inopportunità, si difende una maglia importante: basta e avanza come motivazioni. Non mi pongo questo problema. Ogni anno abbiamo problematiche di scadenze di contratto, qualcuno in prestito, ma tutti si allenano forte e ci prepariamo per fare il massimo. Se succede qualcosa che noto, reagisci e vai a risolverlo. Ma vedo sempre la squadra sul pezzo». UNA O DUE PUNTE – «Vedremo come affrontarli». ANCORA SUL DECIMO POSTO: SEGNO DI MEDIOCRITA’? – «No. Sono sempre punti di vista…In altri posti il decimo posto è un grande risultato, vedendo budget e situazioni è un ottimo risultato. Poi vedendo ciò che penso sulla storia e sulla gioia dei tifosi, il Toro deve avere obiettivo, struttura e lavorare per essere meglio del decimo posto. Per avere un senso calcistico, anche di emotività della tifoseria. Bisogna provare ad ottenere di più, anche se è difficile. Decimo posto da una parte è un grande lavoro partendo dal 17esimo posto in questo triennio, ma non è gioia vera». ULTIME CONFERENZE STAMPA – «Ti mancherò? (ride, ndr)». QUALCHE RAMMARICO – «Abbiamo preso tante buone decisioni, altrimenti non passavi da com’era il Toro tre anni a una situazione comoda e positiva con tanti giovani oggi. Ma ci sono stati anche errori fatti, come in tutti i lavori. Ci sono state situazioni nelle quali si poteva fare meglio». RAPPORTO CON LA CITTA’ E LA STORIA DEL TORO – «Bisogna capirvi…Non siete un popolo semplice, molto complesso. Passando tempo con i tifosi, siete complessi: non normali (ride, ndr)…Siete un popolo complesso che bisogna capire, a volte all’inizio non capisci certe reazioni perché non hai il bagaglio per capirli. La storia è questa, io adesso vi capisco e anche quando parlo con amici tifosi capisco che bisogna non accontentarsi e spingere. Ci sono modi o modi, alcuni per me non sono giusti e dovrebbero essere più intensi». (calcionews24.com) Verso Torino-Bologna: squalificati Beukema e Tameze Adrien Tameze centrocampista del Torino Dopo la 34^ giornata del campionato di Serie A, il Giudice Sportivo, dott. Gerardo Mastrandrea, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell'A.I.A. Carlo Moretti, nel corso della riunione del 30 aprile 2024, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate: CALCIATORI ESPULSI SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA BEUKEMA Sam (Bologna): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario. TAMEZE AOUTSA Adrien Fidele (Torino): per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete. Vagnati può salutare? Cairo pensa ad Accardi dell'Empoli Malgrado il contratto ancora in essere non è più così certa la permanenza di Vagnati al Torino Tuttosport, nel mirino di Cairo anche Vagnati: da Ilkhan a Soppy, quanti investimenti sbagliati Negli ultimi anni gli investimenti di cui è stato autore il dt non hanno dato i frutti sperati, almeno nella maggior parte dei casi. Robaldo Torino, ufficiale l’inaugurazione il 4 maggio Nella giornata di commemorazione degli Invincibili verrà inaugurato un campo del Centro Robaldo

... boicott - gioggia! ...

Non potranno mentire in eterno. 
Dovranno pur rispondere, 
prima o poi, 
alla ragione con la ragione, 
alle idee con le idee, 
al sentimento col sentimento. 
E allora taceranno: 
il loro castello di ricatti, 
di violenze, 
di menzogne crollerà. 

Pier Paolo Pasolini

mercoledì 1 maggio 2024

... Ayrton Senna ...

Nessuno potrà mai scordare, quel 1 Maggio 1994! 

“Il mio nome è Ayrton, e faccio il pilota E corro veloce per la mia strada Anche se non è più la stessa strada Anche se non è più la stessa cosa Anche se qui non ci sono piloti Anche se qui non ci sono bandiere Anche se qui non ci sono sigarette e birra Che pagano per continuare Per continuare, poi, che cosa? Per sponsorizzare, in realtà, che cosa? E, come uomo, io ci ho messo degli anni A capire che la colpa era anche mia A capire che ero stato un poco anch'io E ho capito che era tutto finto Ho capito che un vincitore vale quanto un vinto Ho capito che la gente amava me”. 

Tratto da “Ayrton”, brano di Lucio

... GIOGGIA uber alles! ...

"Sono stata derisa per anni e anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, fruttivendola, borgatara. Quello che non hanno mai capito è che io sono stata sempre, sono e sarò sempre fiera di essere una persona del popolo. Se volete dirmi che ancora credete in me, mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente Giorgia". Che spettacolo. Davvero, che spettacolo. Si è riscoperta una "borgatara" (con il villone), Giorgia. Dice di essere ancora fiera di sentirsi "una persona del popolo". Ma cos'ha fatto "Giorgia", moderna Sora Lella, per il popolo di cui dice di essere parte? Salario minimo? Bocciato. E tanti saluti a 3 milioni di lavoratori poveri. Reddito di cittadinanza? Cancellato. Con buona pace di chi un lavoro (magari degno di questo nome) non può o non riesce a trovarlo. Sanità pubblica? Tagliata, al punto che i fondi stanziati sono scesi al 6,3% del Pil, ai minimi dal 2007. Così i privati, sulla tua salute, mangiano meglio. Le accise sulla benzina che aveva promesso di cancellare? Sempre lì, al loro posto, con diesel e benzina più volte sopra i 2 euro. E anzi: il taglio del precedente Governo non è stato prorogato. E ancora: Opzione Donna smantellata, Iva sugli assorbenti aumentata, fondo affitti e per la morosità incolpevole definanziato, migliaia e migliaia di posti degli asili nido tagliati dal PNRR. E si potrebbe continuare. Ma ehi, chiamatela pure "Giorgia".
.BUON 1° MAGGIO 

“Non dite che siamo pochi 
e che l’impegno è troppo grande per noi. 
Dite forse che due o tre ciuffi di nubi 
sono pochi in un angolo di cielo d’estate? 
In un momento si stendono ovunque… 
Guizzano i lampi, scoppiano i tuoni 
e piove su tutto. 
Non dite che siamo pochi 
dite solamente che siamo”. 
-Lee Kwang Su-

... I° Maggio ...

... I° Maggio festa dei lavoratori: c'è ancora tantissimo lavoro da fare per la dignità e la sicurezza del lavoro!

... calendario ...

... maggio ...

... maggio è iniziato senza sole, ma con pioggia, temporali e freddo! ... SVEGLIATI PRIMAVERA!!!

martedì 30 aprile 2024

... fine mese ...

... una fine mese speciale, dedicata al mio nipotino Marco, da me accompagnato stamane per la sua terapia ... i suoi occhi vedranno la mia fine, spero di lasciargli un buon ricordo di me!

... CIAO KITTY ...

Ciao Kitty, 

 due anni fa hai compiuto il tuo volo verso il Paradiso, superando il magico ponte che ora ci separa. Qui va sempre peggio: guerre, attentati, massacri di civili inermi, corruzione, scandali ed un nuovo Fascismo che si insinua nella vita politica ed in quella di tutti noi!. E' difficile resistere, non cedere alla disperazione più nera! 
Ho una speranza: quella di potere rivedere un giorno te e Tommy, per poter correre felice con voi, senza più pensieri, senza più paure! 

 Ciao Kitty, un bacio sul tuo musetto. 

 il tuo amico Renato.

lunedì 29 aprile 2024

... finito! ...

La blefarite cronica è un'infiammazione non infettiva a eziologia idiopatica. Le ghiandole di Meibomio, situate nello spessore della palpebra, producono una miscela di lipidi (sebo) atta a ridurre l'evaporazione lacrimale mediante la formazione di un film lipidico che ricopre il film acquoso lacrimale.
... stamane ho finito le punture nell'occhio sinistro ma evidentemente c'è ancora qualcosa che non va!!

domenica 28 aprile 2024

... Inter 2 - Torino 0 ...

Le dichiarazioni dell'allenatore granata dopo la partita contro i nerazzurri valida per la 34^ giornata di Serie A 

Redazione Toro News 28 aprile - 14:59 

 Al termine della sfida tra Inter e Torino, il tecnico granata Ivan Juric - dopo aver commentato il match ai microfoni dei broadcaster - è intervenuto anche in conferenza stampa. Di seguito le risposte del tecnico granata alle domande dei molti giornalisti presenti in sala conferenze a San Siro. Quindici partite senza gol: qual è la soluzione? "Abbiamo provato varie cose, stasera abbiamo giocato a quattro e la squadra si è espressa sempre bene come stabilità, non ha mai deluso. Ci sono state tante partite dove abbiamo creato tanto e non siamo riusciti a segnare. Secondo me l'apporto generale dei centrocampisti, degli esterni e dei difensori è stato molto basso". L'espulsione a inizio secondo tempo è stata decisiva? "Sì, penso che il Torino abbia fatto bene nel primo tempo. La squadra c'era eccome, poi dopo l'espulsione è diventato tutto più difficile". Qual è l'obiettivo da qui a fine stagione? "Il primo tempo è stato ottimo, penso anche il secondo nel quale abbiamo lottato con uno in meno. Sono quattro partite dove vogliamo sbagliare il minimo e fare il massimo, cercare di mantenere la parte sinistra della classifica, sarebbe il terzo anno di fila e non è da buttare. Dal Torino ci si aspetta di più e credo sia giusto. Penso rimanga un inizio difficoltoso, poi molto bene per alcuni mesi con alcune partite dominate e non vinte. Rimane una sensazione positiva, abbiamo fatto crescere tanti giovani e rimane una base interessante da potenziare. C'è una base che abbiamo creato con i vari Ricci, Bellanova, Buongiorno, Ilici, vari giocatori che nella mente del presidente hanno un grande futuro per il Torino".

sabato 27 aprile 2024

... nella Storia ...

Inter Torino entrerà nella storia. Per la prima volta una terna arbitrale tutta femminile in Serie A. Accadrà domenica alle 12.30 per l'incontro tra Inter e Torino

... UR - FASCISMO ...

UR-FASCISMO, O FASCISMO ETERNO 

Pubblichiamo la seconda parte del discorso pronunciato da Umberto Eco il 24 aprile 1995, alla Columbia University di New York, nell'ambito delle celebrazioni per la Liberazione dell'Europa dal nazifascismo. 

"Ci fu un solo Nazismo, e non possiamo chiamare Nazismo il Falangismo iper-cattolico di Franco, dal momento che il Nazismo è fondamentalmente pagano, politeistico e anti-cristiano, o non è Nazismo. Al contrario, si può giocare al Fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia. Succede alla nozione di Fascismo quel che, secondo Wittgenstein, accade alla nozione di gioco. Un gioco può essere o non essere competitivo, può interessare una o più persone, può richiedere qualche particolare abilità o nessuna, può mettere in palio del danaro, o no. I giochi sono una serie di attività diverse che mostrano solo una qualche somiglianza di famiglia. (...) Il Fascismo è diventato un termine che si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista. Togliete al Fascismo l'imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il Fascismo balcanico. Aggiungete al Fascismo italiano un anti-capitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al Fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola. A dispetto di questa confusione, ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l' Ur-Fascismo, o il Fascismo Eterno. Tali caratteristiche non possono venire irreggimentate in un sistema; molte si contraddicono reciprocamente, e sono tipiche di altre forme di dispotismo o di fanatismo. Ma è sufficiente che una di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista. Uno. La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione. Il tradizionalismo è più vecchio del Fascismo. Non fu solo tipico del pensiero controrivoluzionario cattolico dopo la Rivoluzione francese, ma nacque nella tarda età ellenistica, come una reazione al razionalismo greco classico. Nel bacino del Mediterraneo, i popoli di religioni diverse (tutte accettate con indulgenza dal Pantheon romano) cominciarono a sognare una rivelazione ricevuta all'alba della storia umana. Questa rivelazione era rimasta a lungo nascosta sotto il velo di lingue ormai dimenticate. Era affidata ai geroglifici egiziani, alle rune dei celti, ai testi sacri, ancora sconosciuti, delle religioni asiatiche. Questa nuova cultura doveva essere sincretistica. Sincretismo non è solo, come indicano i dizionari, la combinazione di forme diverse di credenze o pratiche. Una simile combinazione deve tollerare le contraddizioni. Tutti i messaggi originali contengono un germe di saggezza e quando sembrano dire cose diverse o incompatibili è solo perché tutti alludono, allegoricamente, a qualche verità primitiva. Come conseguenza, non ci può essere avanzamento del sapere. La verità è stata già annunciata una volta per tutte e noi possiamo solo continuare a interpretare il suo oscuro messaggio. E' sufficiente guardare il sillabo di ogni movimento fascista per trovare i principali pensatori tradizionalisti. La gnosi nazista si nutriva di elementi tradizionalisti, sincretistici, occulti. La più importante fonte teoretica della nuova destra italiana, Julius Evola, mescolava il Graal con i Protocolli dei Savi di Sion, l'alchimia con il Sacro Romano Impero. Il fatto stesso che per mostrare la sua apertura mentale una parte della destra italiana abbia recentemente ampliato il suo sillabo mettendo insieme De Maistre, Guenon e Gramsci, è una prova lampante di sincretismo. Se curiosate tra gli scaffali che nelle librerie americane portano l'indicazione "New Age", troverete persino Sant'Agostino, il quale, per quanto ne sappia, non era fascista. Ma il fatto stesso di mettere insieme Sant'Agostino e Stonehenge, questo è un sintomo di Ur-Fascismo. Due. Il tradizionalismo implica il rifiuto del Modernismo. Sia i Fascisti sia i Nazisti adoravano la tecnologia, mentre i pensatori tradizionalisti di solito rifiutano la tecnologia come negazione dei valori spirituali tradizionali. Tuttavia, sebbene il Nazismo fosse fiero dei suoi successi industriali, la sua lode della modernità era solo l'aspetto superficiale di una ideologia basata sul Sangue e la Terra (Blut und Boden). Il rifiuto del mondo moderno era camuffato come condanna del modo di vita capitalistico, ma riguardava principalmente il rigetto dello Spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente). L'Illuminismo, l'Età della Ragione, vengono visti come l'inizio della depravazione moderna. In questo senso, l'Ur-Fascismo può venire definito come irrazionalismo. Tre. L' irrazionalismo dipende anche dal culto dell'azione per l'azione. L'azione è bella di per sé, e dunque deve essere attuata prima di, e senza una qualunque riflessione. Pensare è una forma di evirazione. Perciò, la cultura è sospetta, nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici. Dalla dichiarazione attribuita a Goebbels ("quando sento parlare di cultura, estraggo la mia pistola") all'uso frequente di espressioni quali porci intellettuali, teste d'uovo, snob radicali, le università sono un covo di comunisti, il sospetto verso il mondo intellettuale è sempre stato un sintomo di Ur-Fascismo. Gli intellettuali fascisti ufficiali erano principalmente impegnati nell'accusare l'intellighenzia liberale di aver abbandonato i valori tradizionali. Quattro. Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica. Lo spirito critico opera distinzioni e distinguere è un segno di modernità. Nella cultura moderna, la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l'Ur-Fascismo il disaccordo è tradimento. Cinque. Il disaccordo è inoltre un segno di diversità. L'Ur-Fascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L'Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione. Sei. L'Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l'appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. Nel nostro tempo in cui i vecchi "proletari" stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il Fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio. Sette. A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l'Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. E' questa l'origine del nazionalismo. Inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l'ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall'interno: gli ebrei sono di solito l'obiettivo migliore in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori. (...) Otto. I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici. Quando ero bambino mi insegnavano che gli inglesi erano 'il popolo dei cinque pasti' : mangiavano più spesso del povero ma sobrio italiano. Gli ebrei sono ricchi e si aiutano l'un l'altro grazie a una rete segreta di mutua assistenza. I seguaci debbono tuttavia essere convinti di poter sconfiggere i nemici. Così, grazie a un continuo spostamento di registro retorico, i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli. I fascismi sono condannati a perdere le loro guerre, perché sono costituzionalmente incapaci di valutare obiettivamente la forza del nemico. Nove. Per l'Ur-Fascismo non c'è lotta per la vita, ma piuttosto vita per la lotta. Il pacifismo è allora collusione col nemico; il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente. Questo tuttavia porta con sé un complesso di Armageddon: dal momento che i nemici possono essere sconfitti, ci dovrà essere una battaglia finale, a seguito della quale il movimento avrà il controllo del mondo. Una simile soluzione finale implica una successiva era di pace, un'Età dell'oro che contraddice il principio della guerra permanente. Nessun leader fascista è mai riuscito a risolvere questa contraddizione. Dieci. L'elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L'Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un elitismo popolare. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare un membro del partito. Ma non possono esserci patrizi senza plebei. Il leader, che sa bene come il suo potere non sia stato ottenuto per delega, ma conquistato con la forza, sa anche che la sua forza si basa sulla debolezza delle masse, così deboli da aver bisogno e da meritare un Dominatore. Dal momento che il gruppo è organizzato gerarchicamente (secondo un modello militare), ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni, e ognuno di loro disprezza i suoi sottoposti. Tutto ciò rinforza il senso di un elitismo di massa. Undici. In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un Eroe. In ogni mitologia l'Eroe è un essere eccezionale, ma nell'ideologia Ur-Fascista l'eroismo è la norma. Questo culto dell'eroismo è strettamente legato al culto della morte: non a caso il motto dei falangisti era viva la muerte (...). L'eroe Ur-Fascista è impaziente di morire. Nella sua impazienza, va detto in nota, gli riesce più di frequente far morire gli altri. Dodici. Dal momento che sia la guerra permanente sia l'eroismo sono giochi difficili da giocare, l'Ur-Fascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. E' questa l'origine del machismo (che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all'omosessualità). Dal momento che anche il sesso è un gioco difficile da giocare, l'eroe Ur-Fascista gioca con le armi, che sono il suo Ersaltz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una Invidia Penis permanente. Tredici. L'Ur-Fascismo si basa su di un populismo qualitativo. In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l'insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per l'Ur-Fascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il Popolo è concepito come una qualità, un'entità monolitica che esprime la Volontà Comune. Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati, pars pro toto, a giocare il ruolo del Popolo. Il Popolo è così solo una finzione teatrale. Per aver un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello Stadio di Norimberga. Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentato e accettato come la Voce del Popolo. A ragione del suo populismo qualitativo, l' Ur-Fascismo deve opporsi ai 'putridi' governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel Parlamento italiano fu: "Avrei potuto trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli". Di fatto, trovò immediatamente un alloggio migliore per i suoi manipoli, ma poco dopo liquidò il Parlamento. Ogni qualvolta un politico getta dubbi sulla legittimità del Parlamento perché non rappresenta più la Voce del Popolo, possiamo sentir l'odore di Ur-Fascismo. Quattordici. L' Ur-Fascismo parla la Neolingua. La Neolingua venne inventata da Orwell in 1984, come la lingua ufficiale dell' Ingsoc, il Socialismo inglese, ma elementi di Ur-Fascismo sono comuni a forme diverse di dittatura. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su di un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di Nuovalingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talk-show. Dopo aver indicato i possibili archetipi dell'Ur-Fascismo, mi sia concesso di concludere. Il mattino del 27 luglio del 1943 mi fu detto che, secondo delle informazioni lette alla radio, il Fascismo era crollato e che Mussolini era stato arrestato. Mia madre mi mandò a comprare il giornale. Andai al chiosco più vicino e vidi che i giornali c'erano, ma i nomi erano diversi. Inoltre dopo una breve occhiata ai titoli, mi resi conto che ogni giornale diceva cose diverse. Ne comperai uno, a caso, e lessi un messaggio stampato in prima pagina, firmato da cinque o sei partiti politici, come Democrazia Cristiana, Partito comunista, Partito socialista, Partito d'Azione, Partito liberale. Fino a quel momento avevo creduto che vi fosse un solo partito in ogni paese, e che in Italia ci fosse solo il Partito nazionale fascista. Stavo scoprendo che nel mio paese ci potevano essere diversi partiti allo stesso tempo. Non solo: dal momento che ero un ragazzo vispo, mi resi subito conto che era impossibile che tanti partiti fossero sorti da un giorno all'altro. Capii così che esistevano già come organizzazioni clandestine. Il messaggio celebrava la fine della dittatura e il ritorno della libertà: libertà di parola, di stampa, di associazione politica. Queste parole, libertà, dittatura - Dio mio - era la prima volta in vita mia che le leggevo. In virtù di queste nuove parole, ero rinato uomo libero occidentale. Dobbiamo stare attenti che il senso di queste parole non si dimentichi ancora. L'Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: "Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane". Ahimè, la vita non è così facile. L'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme - ogni giorno, in ogni parte del mondo. Do la parola a Roosevelt: "Oso dire che se la democrazia americana cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte, con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del Fascismo crescerà nel nostro paese" (4 novembre 1938). Libertà e Liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: non dimenticate." 

di UMBERTO ECO, “Il fascismo eterno”
EUreka L’uomo Del Ponte ha detto sì, il generale ha detto si… SIamo pronti…a diventare la barzelletta d’EUropa. #vannacci #parlamento #europeo #europa #elezioni #capogruppo #lega #italia #barzelletta #satira @follower

venerdì 26 aprile 2024

... dalla parte giusta! ...

"Il 25 aprile non si celebra soltanto l'insurrezione dei partigiani che hanno liberato le città italiane. Si celebra la fine della guerra, la sconfitta dei tedeschi, la distruzione della tirannia nazifascista. Questo si celebra il 25 aprile. E si celebra il fatto che, grazie all'insurrezione dei partigiani, l'Italia che quella guerra l'aveva cominciata dalla parte sbagliata, dalla parte vergognosa, dalla parte di quelli che hanno fatto le camere a gas e i forni crematori, è riuscita a combattere e anche a morire stando dalla parte giusta. A quelli che oggi non si vogliono dire antifascisti e non vogliono celebrare il 25 aprile mi piacerebbe chiedere: "Dimmelo in faccia: tu preferivi che gli americani la perdessero la guerra? Che le Nazioni Unite perdessero la guerra? Che vincesse Hit*er? Che vincessero quelli delle camere a gas?". Perché se e è così, puoi anche non andare a celebrare il 25 aprile. Dimmelo in faccia, però. Vorrei vedere chi oserebbe dirmelo in faccia che preferiva che vincessero le SS e non i partigiani". Un monumentale Alessandro Barbero, ancora una volta.
Marco Damilano ha intervistato Alessandro Barbero sull'equiparazione tra antifascismo e anticomunismo. La risposta di Barbero fa chiarezza su questo assurdo equivoco che va rimosso dell'immaginario collettivo con tutta la chiarezza e la radicalità: "C’è una differenza immensa tra fascismo e comunismo. E la differenza è questa. Che il fascismo è qualcosa che è nato in Italia, è durato vent’anni, ha contagiato altri Paesi, ha assunto una forma molto più spaventosa nella Germania nazista, e in tutte le sue forme conteneva dichiaratamente l’ideologia della violenza, della sopraffazione, della gerarchia, dell’autoritarismo, del razzismo, ed era esplicitamente questo. E gli orrori che i nazifascisti hanno commesso li hanno commessi realizzando quello che hanno sempre detto di voler fare. Il comunismo, purtroppo, è stata un’esperienza tragicamente fallimentare perché dove i comunisti sono andati al potere hanno quasi ovunque creato regimi fallimentari e, in alcuni casi, spaventose dittature, non c’è il minimo dubbio. Ma il comunismo è stato anche la fede di milioni di persone in tutto il mondo che non sono mai andate al potere, non hanno mai creato dittature, che sono state perseguitate e massacrate per un secolo in tantissimi paesi e che sentivano di lottare per la giustizia, per la democrazia e per la libertà. E allora i comunisti sono anche stati questi, mentre i nazisti e i fascisti sono solo quelli lì, non esistono nazisti e fascisti che non aderiscono a quello che le loro dittature hanno fatto". E aggiungerei: il comunismo è una dottrina filosofico-politica millenaria (da Platone a Marx solo per darne le principali coordinate) che seppure ha creato dittature orribili e da condannare con ogni forza non coincide affatto con i suoi "fallimenti storici". Il comunismo è lo straordinario tentativo sociale, politico, filosofico di garantire giustizia, uguaglianza e libertà per tutti. Un'ideale forse utopistico ma che dovrebbe essere orizzonte di ogni progresso. Il fascismo invece è la negazione della libertà attraverso la violenza. E non esiste e mai potrà esistere un fascismo buono. Il fascismo è il buio della storia. Senza se e senza ma!!!

giovedì 25 aprile 2024

... 25 APRILE ...

Sandro Pertini: socialista fin dalla giovane età, ha affrontato il regime fascista subendo arresti, confino e condanne a morte. Ha contribuito a guidare la resistenza armata contro l'occupazione nazista, medaglia d'oro al valor militare. Prima presidente della Camera, nel 1978 è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana. Oggi alle più alte cariche dello Stato ci sono persone che si riconoscono nel simbolo di FdI, che mantiene la fiamma tricolore del MSI, erede della Repubblica di Salò, alleata dei nazisti. Fascisti, neofascisti, post fascisti sono rispuntati con ogni tipo di travestimento. La Resistenza è stata comunista, socialista, cattolica, anarchica, azionista, liberale, monarchica e dei militari patrioti che non hanno consegnato le armi ai nazisti. La Resistenza di ieri non era una festa, era lotta armata, con la sua gloria e anche i suoi eccessi. La Resistenza di oggi è pacifica, ma inizia con smascherare chi fa il furbo e dice di avere giurato sulla Costituzione, ma lavora per distruggerla. 
Non ci riusciranno. 
 Non glielo permetteremo. 
#smask #smascheralabestia #25aprile #resistenza #antifascismo #sandropertini #democrazia

mercoledì 24 aprile 2024

... grazie Prof. Barbero! ...

Ieri sera lo storico Alessandro Barbero ospite a DiMartedì ha commentato il recente caso di censura di Scurati per il suo monologo sul 25 aprile ricordando a tutti, ed in particolare a chi ci governa, che la storia, come ricordava anche il Professor Luciano Canfora chiamato a processo dalla Premier, sarebbe bene studiarla e non processarla o peggio provare a riscriverla. "Quella che la Resistenza è stata colonizzata dai rossi è un’autentica mistificazione. Basta studiare la Storia per sapere che la Resistenza l’hanno fatta i comunisti e i marchesi, gli operai e i nobili, i poveri e i ricchi, i socialisti, i cattolici, i liberali. Una mistificazione e anche una scusa per non festeggiare il 25 aprile. C’è un pezzo d’Italia dove ormai da tre generazioni ai bambini si insegna che il regime ha fatto anche cose buone e che i partigiani erano degli scavezzacolli o, peggio, dei criminali, e quindi non c’è alcun motivo di festeggiare il 25 aprile. Una parte d’Italia è rimasta così. Perché altrimenti non si spiega come oggi, quasi un secolo dopo, sia così difficile ammettere che c’era una parte giusta e una sbagliata. Non c’è mai stata una guerra in cui fosse così evidente. Se chi sta al governo, che quindi ha giurato sulla Costituzione antifascista, fa così fatica a dirsi antifascista, allora significa che è fascista. O uno o l’altro. E a me questo sembra inquietante". Tutto questo alla vigilia del 25 aprile. Inquietante. Davvero Inquietante. Non esistono altri aggettivi. Grazie sempre per la sua nettezza Prof. "C'era una parte giusta e una sbagliata". E noi staremo sempre dalla parte giusta!!!

... facce di bronzo! ...

Oggi in Europa il M5S ha votato contro il Patto di stabilità che condanna l’Italia a tagli miliardari che colpiranno ogni anno sanità, diritti, investimenti, imprese, infrastrutture e crescita, per dare spazio a nuove manovre lacrime e sangue. Non capisco le scelte delle altre forze politiche italiane. Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia. Si torna all’austerità, si chiude la porta in faccia al radicale cambiamento che avevamo avviato in Europa nel segno della solidarietà e della crescita con i 209 miliardi del Pnrr. Il premio facce di bronzo va a Meloni e soci. In campagna elettorale erano i “patrioti” e Meloni urlava che per l’Europa sarebbe “finita la pacchia”. Poi sono andati al Governo e nei mesi scorsi hanno dato l’ok, senza alzare un dito, a questo accordo europeo che danneggia l’Italia. Il Ministro Giorgetti ha parlato di “accordo sostenibile”, Meloni ha detto pubblicamente di essere “soddisfatta” da questo bel pacchetto di tagli, definendolo un “compromesso di buonsenso”. Oggi però colpo di scena. Siamo alle porte della campagna elettorale europea ed ecco che su quello stesso pacchetto di tagli e austerità, a suo tempo appoggiato da Meloni e Giorgetti, all’Europarlamento FdI e la Lega si astengono. Delle due ipotesi l’una: o al Governo sono dei dilettanti allo sbaraglio che solo oggi si accorgono dei danni di questo accordo, senza nemmeno battersi a Bruxelles per evitare i nuovi vincoli per l’Italia, oppure stanno ingannando gli elettori perché fra poche settimane si vota per le Europee e non vogliono lasciare impronte su tagli che strozzeranno il nostro Paese per anni. Quando pagheremo i danni di questo nuovo “Pacco di Stabilità e decrescita” ricordatevi a chi presentare il conto.

martedì 23 aprile 2024

... Oh my G.O.D. ...

Oh my G.O.D (Grande Occidente Democratico). 
Da La Notizia del 23 aprile 2024. 

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Caro Di Mizio, 

La Rai ha annullato il monologo dello scrittore Antonio Scurati che doveva parlare di fascismo. Ormai tv e stampa sono al servizio del regime. 

Mario Corini 
via email 

Gentile lettore, 

la stampa libera non esiste più, salvo qualche mosca bianca come questo giornale. Il resto è in mano al potere. Il caso Scurati-oscurato è un episodio. La maschera delle sedicenti “democrazie” occidentali è caduta con la guerra in Ucraina e la rivolta nel ghetto di Gaza. Lì è apparso il volto del mostro: una creatura totalmente serva. L’oscenità non è solo della stampa italiana. Tutta l’informazione occidentale è parte di un “cartello” dedito allo spaccio di propaganda. Un esempio è il vademecum segreto (rivelato dalla testata online The Intercept) con cui il New York Times ordina ai suoi giornalisti quali parole non usare nel conflitto a Gaza. Sono proibiti “genocidio”, “pulizia etnica”, “campo profughi” e “territori occupati”. La parola “Palestina” va usata “in rari casi”. Vietati “strage, massacro, carneficina” perché “contengono più emozione che informazione” (sic!). Il fine è di propagare al meglio la narrativa sionista e nascondere che i palestinesi sono vittime appunto di genocidio, stragi, ecc. Alcuni giornalisti se ne sono andati dal NYTimes disgustati, ma i più si sono piegati. Lo stesso metro, è ovvio, vale per l’Ucraina. Se si vota in Russia è “una farsa”, se Kiev rimanda il voto sine die, è naturale. Se Mosca ferma un dissidente, è dittatura. Se Zelensky scioglie 11 partiti d’opposizione, arresta tutto il clero della Chiesa Ortodossa e sequestra i monasteri, è normale. 
Benvenuti nel Grande Occidente Democratico.