mercoledì 29 febbraio 2012

...la poesia non spedita...

Un peso sul cuore

sono uscito stamane
con un peso sul cuore,
a farmi compagnia
il pensiero di te
e lo spleen di Baudelaire,
ogni tanto l'occhio correva
su una frase, su un rigo
dei suoi poemetti,
mentre l'aria intorno
aveva in sè una promessa
di primavera.

Sono rientrato, ancora
con un peso sul cuore,
ti prego, toglilo se puoi,
ricordi, la tua riflessione?...

...e quella inviata...

Dentro me

Uno sguardo dentro di me,
al me rigido, legnoso,
imbarazzato, invischiato
nei suoi lunghi silenzi,
intrisi di un dolore antico
eppure pronto a risorgere,
vivo, con le sue ferite
che bruciano ancora...

e la tua voce, il tuo sguardo,
i tuoi dolci rimproveri,
balsamo su quelle ferite...

ah, se tu potessi rimproverarmi
ancora a lungo...

notizie NO TAV

AMBIENTEVALSUSA

28 febbraio 2012

PAROLE & FATTI
CARI MINISTRI, LE PAROLE ED I FATTI NON COMBACIANO.

Alle belle parole del Ministro degli Interni (non eletto) Cancellieri, purtroppo non seguono i fatti.
Il neo ministro dichiara che "Serve responsabilità ed equilibrio, c'è bisogno di una forte riflessione e molto dialogo". Brava! E riprende: "Le scelte siano state fatte con assoluta attenzione". Bene! Poi parla degli interessi del Paese.... Era ora! E continua dicendo che "serve il dialogo". Questa veramente l'avevamo già sentita! La raccontavano Bresso, Chiampa, Fassino, tutta gente notoriamente capace di dialogare, ma solo se gli danno sempre ragione.
Tutta gente che ha vissuto di politica, nel nome del "popolo", gente di sinistra che poi sul tema TAV (e tanti altri) te li trovi mano nella mano con Ghiglia, Ghigo, Enoc, Marcegaglia ecc.. mano nella mano per il bene del Paese naturalmente... Creare lavoro costruendo ferrovie da 1300 Euro al centimetro mentre tagliano pensioni, chiudono ospedali e fabbriche.
Se la comunicazione è tutto, i fatti sono le pietre. Pietre che ci vengono tirate in faccia. Virtualmente certo, ma come definire i provvedimenti reali, che non seguono le belle parole?
Prima pietra: slitta l'incontro dei 23 sindaci della Valle di Susa con il Prefetto. Seconda pietra: l'occupazione d'urgenza del vallone Clarea "manu militari" (e che mano! 200.000 euro al giorno?) avviene senza espropri. Terza pietra: la Prefettura, quindi il Ministero degli Interni, delega LTF a spiegare che gli espropri non sono ancora attivi (e guarda caso il dirigente di Ltf non ha neppure il coraggio di farsi inquadrare in TV). Uno non ha il coraggio e l'atro sembra un delatore mafioso... Non era più semplice dire che non siete in grado di rispettare le leggi sulla proprietà emettendo gli espropri e siete costretti, dinuovo, a "bleffare con i timbri"?
Da un Ministro pro tempore, diciamo meglio "a scadenza" ci aspettavamo qualcosa di diverso, di innovativo, parlare di interessi del Paese poi... perché non chiamare le cose col loro none? Interessi di lobbisti e faccendieri, della politica e degli appaltatori. Notate bene che i costruttori non li includiamo nei beneficiari dell'opera, perché i primi a fallire sarebbero proprio quelli che ci lavorerebbero! I padroncini, gli ultimi nella piramide... sarebbero i primi a pagare.
Da Passera, ministro pro tempore che studia da Primo ministro invece non era assolutamente lecito aspettarsi altro che"nessun tentennamento", anche perchè se lui tentennasse il potere bancario che sta nei suoi pantaloni e che gli muove gambe e braccia lo avrebbe probabilmente stroncato già domattina, dalle pagine di qualche importante quotidiano (lo sapevate che secondo alcuni storici inglesi fu il Corriere della Sera a spingere l'Italia nella grande Guerra, quella del 15/18 proprio quando gli italiani erano contrari?). Purtoppo però quel no ad ogni tentennamento suona proprio male, neppure sui taxisti e sulle farmacie tentennava il nostro belluomo, oggi per far prima ha dimenticato l'argomento. La cosa naturalmente non ci dà grande disturbo, ma chiarisce il concetto: tanti proclami per riempirci le orecchie, nessun obiettivo reale centrato.
Proprio a proposito di Passera facciamoci una domanda: non è lui il ministro dei trasporti? E cosa fa per i trasporti a parte spingere sulle opere che le banche finanzierebbero (compresa quella che dirigeva)? Porti, aeroporti, telefonia, internet, strade, metropolitane... sono di sua competenza o c'è solo la AV di Montezemolo/Della Valle/ Intesa San Paolo? Troppo semplice "non tentennare" adesso signor Passera, perché quando lo Stato sarà chiamato a pagare gli interessi bancari sui capitali impegnati nella Torino Lyon lei sarà da qualche altra parte, Morgan? Goldman? Banca d'Italia?
Forse non ve ne siete accorti ma la gente è proprio arrabbiata, prima i Forconi, oggi la Val Susa che si allarga in tutto il Paese. Ci avete appena allungato in modo fittizio la speranza di vita per allontanarci dalle pensioni, contemporaneamente state gettando nel panico tanti bravi giovani... sapete quanti ne conosciamo qui in Valle di Susa? Tanti giovani come Luca Abbà, che lottano giorno per giorno, tanti che stanno ancora ad osservare ma che presto diventeranno tanti Luca. Giovani che vogliono solo vivere con un minimo di dignità, lavoratori che non state assolutamente difendendo, cosa che dovrebbe essere vostro compito... (poveri illusi questi montanari della Val Susa, poveri illusi italiani...). Forse non ci avete mai pensato ma se girate con la scorta e vivete da gran signori lo dovete a chi dovreste tutelare. Voi sapete bene come stanno le cose, sapete che in Francia non hanno neppure il progetto dal confine a Lyon, sapete che i cugini d'oltralpe se partiranno lo faranno solo nel 2027, sapete che l'oera non serve e che la linea attuale è utilizzzata al 25% della sua potenzialità. Sapete che non ci sono i soldi, sapete che un'opera non può essere realizzata senza il consenso delle popolazioni, sapete che più il tempo passa più la gente capisce, sapete che siete a scadenza. Dovreste sapere che gli statisti vengono ricordati per scelte storiche, non per le bancarotte. Avete un'occasione unica come "governo tecnico", distinguervi e lasciare un segno sul Tav come su tante altre cose. Fatelo col consenso, non con la propaganda. Probabilmente avrete solo questa occasione, fatelo se siete persone serie. Per parte nostra di fronte a noi abbiamo una lunghissima speranza di vita... ed il tempo è il migior giudice. Sarà Dura, questo è l'augurio dei valsusini, lo facciamo anche a Voi.

P.S. Diverse provocazioni stanno emergendo in questi giorni dirette a singole persone; a Luca definito in vari modi irridenti, al procuratore Caselli apostrofato in vari modi dopo l'arresto di 26 NO TAV. Noi crediamo che la critica motivata e civile possa fare molta più presa sulle persone rispetto all'insulto fine a se stesso. Ognuno può avere delle ragioni ed ha il diritto di esprimerle, per quanto possibile ce ne faremo portavoce, ma evitiamo gli insulti da una parte e le strumentalizzazioni giornalistiche ormai scontate.



Breve riepilogo delle ragioni No TAV (video)
http://youtu.be/4XNP-Z8deTo La truffa TAV
http://youtu.be/tNjb-RmfkeY Opera ecomomicamente insostenibile
http://youtu.be/tNjb-RmfkeY No tav no mafia
http://youtu.be/HLinfT-_S2Y Le lobby del TAV
http://youtu.be/GpP0DoEG0tI Preghiera (7 anni fa)
http://youtu.be/dLDPP5sCAnQ Amianto e uranio in valle di Susa
http://youtu.be/_Orxy6JTj7I Possibile disastro idrogeologico

La redazione: Ambiente Valsusa
Scrivi a: info@ambientevalsusa.it

lunedì 27 febbraio 2012

...riflessione e... rabbia!!...

...e così è passata anche la domenica- 26/2/2012- terzo appuntamento con A...
uno strano discorso da parte di lei, con la parola "riflessione" piantata nel bel mezzo...riflessione che mi sa tanto ha tutto il sapore di un ritiro e di un disimpegno...staremo a vedere...certo è che dopo questo non metterò in atto altri tentativi... e per non farmi mancare nulla oggi, lunedì 27/2/2012 mi sono concesso un pomeriggio da mia madre: 6 (sei)ore infarcite di improperi ai danni di quella povera signora che ogni giorno le da una mano, di invettive contro il medico di famiglia, di lamentazioni sul suo attuale stato di salute, il tutto all'insegna di un'agitazione e di un nervosismo costanti...infine è giunta l'ora del distacco con un suo estremo tentativo di trattenermi...io che raggiungo la macchina ed in preda ad una rabbia disumana mi sfogo al telefono con mio fratello...usque tandem? fino a quando dovrò aggiungere ai problemi gravi che mi tormentano questo stillicidio di sceneggiate vergognose? fino a quando il mio sistema nervoso sarà irrimediabilmente compromesso? credo che mi eclisserò, prima che ciò accada...

sabato 25 febbraio 2012

il manifesto di Gustavo Zagrebelsky

1. Il “governo tecnico” è un segno dei tempi: tempi di debolezza della politica e d’inettitudine dei partiti politici. Tra di loro si deve distinguere ma certo, nell’insieme, in Italia il sistema politico e la sua “classe dirigente” hanno fallito, arretrando di fronte alle loro responsabilità. Il governo che oggi abbiamo è frutto dell’iniziativa del Presidente della Repubblica che ha esercitato una difficile supplenza in stato di necessità. LeG ha salutato con sollievo la svolta, anche perché non si dimentica il timore che le forzature costituzionali accumulate negli anni potessero, nel momento decisivo, fare massa e indurre qualcuno a tentare una forzatura finale.

2. Nello stallo della politica, l’ascesa della tecnica al governo è apparsa l’unica alternativa al disastro finanziario, economico e sociale. La dobbiamo accettare come pharmakon. Ma la medicina che guarisce può diventare il veleno che uccide. Dobbiamo sapere che un governo può essere tecnico nelle premesse, ma non nelle conseguenze delle sue azioni. Il nostro è tecnico-esecutivo per le decisioni rese necessarie dal malgoverno del passato e dalla pressione di eventi maturati altrove, in sedi democraticamente incontrollabili, ma è altamente politico per l’incidenza delle sue misure sulla vita dei cittadini. Dire “tecnico”, significa privare la politica della libertà. LeG, che ha in passato denunciato i pericoli del populismo, cioè della neutralizzazione e dell’occultamento della politica dietro pratiche di seduzione demagogica, non può ignorare che la tecnica esercita anch’essa una forza ideologica che può diventare anti-politica. Allora, quello che inizialmente è farmaco diventa veleno: senza politica, non ci può essere libertà e democrazia; senza democrazia, alla fine ci aspettano soluzioni basate non sul libero consenso ma sull’imposizione.

3. Che si tratti di medicina o di veleno, non sappiamo. Sappiamo invece che dipende da noi. LeG, associazione di cultura politica, ha sempre operato per la difesa della dignità della politica e, proprio per questo, ha denunciato i casi di svilimento, di corruzione e di asservimento a interessi privati, di chiusura corporativa e autodifesa di casta. Oggi, quando la distanza tra i cittadini e i partiti non è mai stata così grande, proprio oggi è urgente un’opera di riconciliazione nazionale con la politica. Forse, il maggiore tradimento perpetrato dalla nostra “classe dirigente” nei confronti della democrazia, è consistito nell’aver reso la politica un’attività non solo non attrattiva ma addirittura repulsiva e di aver respinto nell’apatia soprattutto le generazioni più giovani, proprio quelle dove si trova la riserva potenziale di moralità e impegno politico di cui il nostro stanco Paese ha bisogno.

4. Siamo persuasi che la rifondazione della politica debba partire dalla sua decontaminazione dalla corruzione che, tra tutte le cause, è quella che più ha contribuito a imbrattarne la figura. Ormai, non si fanno più differenze, in una generale chiamata in correità. Gli scandali e le ruberie in un partito si riverberano in colpe di tutti i partiti. La percezione è che nel tempo si sia creato un sistema di connivenze e omertà, rotto occasionalmente solo dall’esterno, dalle inchieste giudiziarie o giornalistiche (da qui, la diffusa insofferenza per l’indipendenza della giustizia e dell’informazione). Questo sistema, prima che con le riforme legislative, può essere incrinato solo dall’interno. La connivenza può rompersi solo con la dissociazione e la denuncia. Le tante persone che, nei partiti e nella pubblica amministrazione avvertono la nobiltà della loro attività, escano allo scoperto, ripuliscano le loro stanze, si rifiutino di avallare, anche solo col silenzio, il degrado della politica. Acquisterebbero meriti e ne sarebbero ricompensati. LeG è convinta che questa sia la premessa e la condizione d’ogni riforma credibile della politica e della grande riconciliazione di cui abbiamo parlato. La legge sui partiti è una necessità di cui si parla da troppo tempo. Oggi, gli scandali quotidiani, l’hanno resa urgente. “Subito la legge ecc.”, si è detto. Ma possiamo crederci, se prima non cambiano coloro che la legge dovrebbero farla?

5. L’anno che ci separa dalle elezioni si annuncia ricco di propositi riformatori delle istituzioni. Non è una novità, ma l’auto-riforma si è dimostrata finora un’auto-illusione. Può essere che sia la volta buona per contrastare la caduta di consenso ed evitare lo “sciopero elettorale” che da diverse parti si minaccia. Ma si vorrebbe sapere con chiarezza che cosa ci viene promesso. Chiusura o apertura? L’alternativa è nelle cose, anzi nelle azioni. Non si può nasconderla con le parole. LeG ritiene di rappresentare un’elementare esigenza democratica, chiedendo di conoscere, in pubblico dibattito, se i contatti e gli accordi preliminari che si vanno stringendo tra partiti mirano a corazzare il sistema politico esistente, chiudendolo su se stesso, oppure se finalmente si avverte l’esigenza di aprirlo alle istanze diffuse dei cittadini, d’ogni ceto e d’ogni orientamento politico; se la “società politica” ritiene di fare a meno della tanto disprezzata “società civile”, oppure se ritiene di dover mettersi in discussione; se pensa che sia legittima la sua pretesa di difendersi dai controlli, oppure se sia disposta alla trasparenza e alla responsabilità; se il governo sia un problema di mera efficienza decisionale, oppure se la questione sia come, che cosa decidere e con quale consenso; se si vuole una democrazia decidente a scapito d’una democrazia partecipativa. Sono tante le domande che, finora, restano senza risposta.

6. Sulla riforma della legge elettorale: quale che sia il meccanismo prescelto, esso non deve essere pensato come strumento dei maggiori partiti e della loro dirigenza per “dividersi le spoglie”. Se c’è una legge nell’interesse primario dei cittadini, non dei politici, questa è proprio la legge elettorale. Finora, tutte le riforme, e forse anche quella in cantiere, hanno in comune l’essere concepite nell’interesse dei partiti che la fanno. LeG chiede che si ragioni di “giustizia elettorale” e non di “interessi elettorali”: si scelga dunque una formula chiara e coerente che metta i cittadini in condizione di controllare com’è utilizzato il loro voto e di entrare in rapporto con i loro rappresentanti, senza interessate distorsioni.

7. La riforma elettorale, anzi le elezioni con la nuova legge elettorale devono precedere ogni altra riforma. Come possiamo accettare che un parlamento tanto screditato qual è quello scaturito dalla legge elettorale attuale possa mettere mano alla Costituzione? I frutti sono il prodotto dell’albero. Nessuna speranza può esserci che i frutti siano buoni se l’albero è malato. In ogni caso, LeG chiede, come elementare esigenza, che le eventuali riforme possano essere sottoposte al controllo del corpo elettorale in un referendum di particolare significato: come difesa d’una democrazia aperta contro i possibili tentativi d’ulteriore involuzione autoreferenziale dell’attuale sistema politico.

8. LeG è un’associazione di cultura politica, ma non un’associazione politica, fiancheggiatrice di questo o quel partito. Essa si rivolge ai cittadini che vorrebbero amare la politica e, per questo, la desiderano più dignitosa e rispettata. Poiché in questo momento la società italiana è ricca di energie che chiedono rinnovamento e desiderano essere rappresentate, l’invito a tutti è a non disperdersi nella sterile protesta e a non dividersi nell’infecondo protagonismo, geloso di se stesso, ma a unire le forze perché il difficile momento che vive il nostro Paese possa essere superato nel segno della democrazia, della libertà e della giustizia.

...da LeG...

Dipende da noi

Dissociarsi per riconciliarci


di Gustavo Zagrebelsky
per tutta Libertà e Giustizia

Nell’anno in corso, Libertà e Giustizia festeggerà i suoi dieci anni di vita. Faremo il bilancio del passato. Ma ora è urgente progettare l’avvenire e chiarire i nostri compiti, in continuità con l’impostazione originaria dell’Associazione. Si annunciano tempi nuovi e incerti per il nostro Paese. Speranza e preoccupazione s’intrecciano. Il nostro compito è capire le ragioni dell’una e dell’altra e agire di conseguenza, sapendo che la posta in gioco è alta.
Leggi e firma il manifesto
Primi firmatari:
Sandra Bonsanti, Claudio Magris, Salvatore Veca, Valerio Onida, Gad Lerner, Aldo Gandolfi, Filippo Di Robilant, Paul Ginsborg, Giunio Luzzatto, Stefano Pareglio, Simona Peverelli, Elisabetta Rubini, Gennaro Sasso.


Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

mercoledì 22 febbraio 2012

...miss independent...



...ho trovato finalmente la canzone da dedicare alla mia A... "mia" che presunzione!!...ci vuole ancora un bel po' di tempo e di "lavoro", e l'esito non è sicuro...si sa, in queste cose..., ed intanto il tempo scorre al solito veloce...sto impiegando in questa operazione molte energie, ma credo ne valga la pena...

...da LeG...

Riforme: tutto il potere ai segretari
Il punto di Arturo Meli

C’è chi l’aveva detto subito: “nulla sarà come prima dopo il governo Monti”. E’ svanita l’illusione dei partiti di capovolgere e cancellare il nastro per ricominciare da capo, una volta conclusasi, nella primavera del 2013, la legislatura. Le difficoltà dei partiti si sono estese. Così che la tenuta delle principali forze politiche appare oggi a rischio. E, nello stesso tempo, sta crollando anche la tenuta delle alleanze e delle precedenti coalizioni. Oggi nessuno, tra i tre segretari dei partiti che appoggiano il governo, si tratti di Bersani, di Alfano o di Casini, sa nulla del proprio futuro. Nonostante la ricerca di un cammino comune su riforme istituzionali e legge elettorale.


Primarie del centro sinistra
Il risultato di Genova e l'appuntamento del 4 marzo a Palermo
Gli elettori del centrosinistra di Genova hanno deciso una svolta e chiesto il rinnovamento. Marco Doria ha vinto. Ha vinto quello che ha saputo rappresentare di più il cambiamento e il nuovo, quello che ha presentato la proposta più convincente per la città. Quella del centrosinistra a Palermo, chiamato a restituire alternativa dopo i due mandati consecutivi del pidiellino Diego Cammarata, è stata una vera e propria corsa al massacro, dove gli unici a volere davvero le primarie, in realtà, sono parsi non i partiti ma i cittadini che le hanno perseguite in tutti i modi, chiedendole a gran voce anche quando sembravano ormai irrimediabilmente compromesse.


Il lavoro dei circoli
Costituzione, Giustizia, Sussidarietà, Legge elettorale, Donne e Economia
Nell'ambito del progetto la “Costituzione in mano”, una sintesi delle lezioni organizzate dal circolo di Torino tra fine 2011 e inizio 2012. I fondamentali della nostra Carta, spiegati ai ragazzi dei licei. A Bari la situazione infrastrutturale della “Giustizia” pone un problema in più a chi in tale ambito deve operare ed ancor di più a chi dalla Giustizia deve essere tutelato. Il circolo cittadino, preoccupato per la situazione e per la mancata tutela dei diritti fondamentali del cittadino (sanciti dalla Costituzione) aderisce all’attività di informazione e di denuncia all’Opinione Pubblica.
A Roma nell’incontro del 17 febbraio scorso si è parlato di sussidiarietà e di bene comune mentre il 24 febbraio si discute di legge elettorale con Stefano Ceccanti e Concita De Gregorio. A Castiglioncello, in provincia di Livorno, il circolo della Bassa Val di Cecina riunisce un gruppo di rappresentanti di associazioni, sindacati e di amministratori locali, tutto declinato al femminile, per parlare di donne, lavoro, economia. Infine, a Udine, il 29 febbraio, inaugurazione del nuovo circolo, alla presenza del sindaco Honsell, del Rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno e della presidente di LeG Sandra Bonsanti.


Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

notizie NO TAV

AMBIENTEVALSUSA

21 febbraio 2012


IL 25 FEBBRAIO DOBBIAMO ESSERCI TUTTI!
IL 25 FEBBRAIO A BUSSOLENO ANCORA UNA VOLTA DOVREMO ESSERCI TUTTI PER DIMOSTRARE CHE:
1) L’attacco politico alla Comunità Montana ed agli amministratori che resistono agli ammaliatori (leggi venditori di fumo) delle compensazioni e delle facili carriere politiche non ha avuto e non avrà alcuna possibilità di rompere la solidarietà e la competenza degli amministratori valsusini che si sono dimostrati seri e documentati, capaci di isolare chi era disponibile alla vendita dei beni comuni.
2) Il progetto è perfettamente inutile, ovvero uno spreco di denaro pubblico, come le Olimpiadi a Roma e forse ancora di più. Non c’è bisogno neppure di ricordarne i costi assurdi. Non è una questione di spesa, ma di inutilità e la cosa è tanto più grave considerando la crisi che viviamo.
3) In 20 anni è cresciuta la consapevolezza che il progetto è pericoloso non solo per le finanze dello Stato ma per la salute dei cittadini, per l’ambiente, per le attività economiche della valle, turismo in particolare. Un progetto in grado di provocare la ricolalizzazione coatta di intere comunità. In particolare è dolosamente colpevole il tentativo di nascondere gli impatti ambientali e sanitari attuato con la suddivisione del progetto in varie tratte, considerate progettualmente in modo distinto, cosa che la legge non permette e che è già stata denunciata tra l’altro nei 4 diversi ricorsi al TAR.
4) Nessuno osa più negare ciò che da sempre affermiamo, ovvero che le mafie ed il malaffare si nutrono di questi sprechi e prosperano spesso indisturbate. La Procura di Torino, alcuni giornalisti coraggiosi e perfino la Corte dei Conti sono giunti alle nostre stesse conclusioni. Poco importa se alcuni rappresentanti politici di Torino contestino l’evidenza dell’espandersi nella nostra provincia delle mafie, o che deputati di zona neghino l’interesse della Camorra nell’affare Torino Lyon.

17 febbraio 2012 DIVIDE ET IMPERA
Ai tempi dei romani era il modo di governare il territorio italiano ed evitare rivolte, una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune.
Questa tecnica permette ad un potere centrale, che può essere un governo dispotico, o un governatorato coloniale-imperialista, numericamente modesto, di governare e dominare su una popolazione sensibilmente più numerosa. (sintesi da Wikipedia). Dividere è l’attività principale che da oltre 20 anni i fautori del TAV Torino- Lyon portano avanti. Infatti i territori coinvolti dall’opera hanno subito molte vessazioni, proprio come si trattasse di colonie. Se non sono riusciti e non riusciranno in futuro a “passare” con il loro progetto in questa valle gran parte del merito è di un territorio che è restato unito, nonostante tutto. Ma la fatica e diciamocelo, la bellezza di continuare a resistere agli attacchi di chi ci vuole dividere non è finita.

16 febbraio 2012 PIU’ DI 20 ANNI DI IMPEGNO COSTANTE.
Diciamocelo, leggendo i 7 diversi progetti ( di cui 4 buttati nel gabinetto) pensavamo di aver visto tutto. Invece sono successe cose ancora più incredibili, accordi tra stati che non stabiliscono un bel nulla, incontri farsa di tecnici progettisti che fanno la figura degli idioti, la costruzione di un fortino militare, con reticolati israeliani, migliaia e migliaia di lacrimogeni sparati, anche in faccia ai dimostranti, devastazioni di siti archeologici e di beni privati da parte di chi dovrebbe garantire l’ordine… Abbiamo visto lo schifo crescere per anni. Nessuna spiegazione plausibile se non il profitto di pochi, l’interesse o l’ignoranza colpevole di molti politicanti e dei loro amici affaristi, burocrati, a cui noi paghiamo lo stipendio tramite organismi internazionali, società di progettazione, commissioni tecniche… Una produttività pari a zero accompagnata da una quantità enorme di fumo, una babele di parole, interviste paraculate, articoloni pieni di inesattezze e falsità. Ogni limite sopportabile è stato superato.

15 febbraio 2012 NOI SIAMO SEMPRE QUI.
Attendiamo che governanti mai eletti prendano decisioni drastiche: il taglio di tutti gli sprechi, Torino Lyon compresa. Finchè ciò non succederà ci troveranno sempre qui, più convinti e determinati, più numerosi che mai, per opporci allo spreco, all’aumento del debito pubblico, alle mafie di ogni genere che attendono fameliche. Nessuno creda di poterci dividere. Si sappia che siamo solidali con i NO TAV arrestati, con quelli che sono ai domiciliari, nei confronti di chi è stato ingiustamente colpito da perquisizioni per la sola ragione di essere contro il TAV. la fragilità del sistema è sotto gli occhi di tutti e diventa tanto più evidente con l’aumento della brutalità delle carceri, con l’innalzarsi delle reti, l’uso del reticolato, l’invio a Maddalena di mezzi corazzati. Noi non siamo in guerra con nessuno… Lo è quella parte di Stato che difende gli interessi degli affaristi, spesso collusi col malaffare, che spende 90.000 Euro al giorno per difendere il “Cantiere che non c’è”.

lunedì 20 febbraio 2012

...poesia...

A te

A te, carissima amica
va ora e sempre
il mio pensiero,
il ricordo di fugaci colloqui
nei miei rari
momenti di quiete,
a casa di mia madre,
fugaci eppure dolcissimi,

ed ora sono sequenze
pressochè infinite
di emozioni, nell'attesa
di una parola
piccola ma solida,
come una roccia,
e duratura...

sabato 18 febbraio 2012

...silenzio...

...un po' di giorni senza scrivere...un segnale di crisi superata a mala pena, una rabbia feroce che mi divora dentro, una voglia pazza di non farmi più sentire da T. ed evitare ogni ulteriore incontro, il primo litigio con A...è come se in me avessi un demone che tutto distrugge ed annulla ogni mio tentativo di recupero...

sabato 11 febbraio 2012

...if you leave me now...



...una bella canzone da ballare stretti stretti...

mercoledì 8 febbraio 2012

...forever...

...a te Elisa dedico questa canzone, il tempo passa e tu resti il mio unico punto di riferimento, in questa notte buia che non si decide a passare...

martedì 7 febbraio 2012

...solitudine...

...ci sono giorni in cui ci si ritrova più soli del solito, a letto, con una coperta addosso, vestiti, aspettando che il buio della sera ci avvolga e nasconda in quel nero i nostri pensieri più tristi, e poi le ombre giungono ed il silenzio, ed un altro giorno giunge al termine...

...da LeG...

La scuola di Pavia e la crisi



Sabato scorso ha preso il via la scuola di formazione politica a Pavia, arrivata alla sua sesta edizione. La sala del collegio Ghislieri, nonostante il gelo e la neve, era piena di studenti. Tanti gli stimoli e le suggestioni scaturiti dal dibattito iniziale sulla crisi della politica e della forma partito, tra Salvatore Veca, Gustavo Zagrebelsky ed Ernesto Bettinelli. Giulio, tra gli iscritti più giovani, ammette: “Io sono nato nel 1991: non so cosa sia un partito radicato sul territorio, io un partito così non l’ho mai conosciuto…” E Sandra Bonsanti prende proprio spunto da Giulio per invitare tutti a una riflessione su come potrebbe essere il partito che vorremmo votare, diverso da questi di oggi, malati e in via di esaurimento per mancanza di ossigeno e di legalità, di idee e di eccesso di autoreferenzialità.
L'analisi della crisi, ma dal punto di vista economico e finanziaria, è proseguita con gli interventi di Tito Boeri, Francesco Daveri e Giorgio Lunghini.



Il ritorno di Berlusconi
L'analisi di Arturo Meli

Monti era partito con il sostegno pieno del Pd, oltre che del Terzo polo, e quello sofferto, pressoché imposto, del Pdl. Ora il piatto della bilancia risulta capovolto: da una parte, un Pdl con Berlusconi che si è assunto il ruolo di padre nobile, “tutore” dell’esecutivo; dall’altra, un Pd diffidente e in sofferenza. Nel frattempo, questo governo, inizialmente sobrio e quasi dimesso è diventato fin troppo “ciarliero”? Dopo il riserbo dei primi giorni, ci troviamo sotto una pioggia di battute, chiose, commenti. Ne hanno fatto le spese l’articolo 18, il “buonismo sociale”, il posto fisso che è “un’illusione da mammoni”. Non siamo per il linguaggio felpato della politica. Ma con questa sovraesposizione mediatica si sta francamente esagerando.


Il dibattito sulla legge elettorale
Il commento di LeG e la proposta dei circoli toscani

Una maggioranza “evanescente”, sempre a detta del premier, che proprio in queste ore cerca un accordo per cambiare la legge elettorale. E non solo, visto che si vorrebbe mettere mano anche ad altre riforme istituzionali. Ma sono certi i costituenti Pd/Pdl che il bicameralismo è odioso e vada abolito? Se così fosse oggi la responsabilità civile diretta dei magistrati sarebbe già legge dello Stato italiano.

A modificare la legge elettorale regionale sono pronti i circoli toscani di LeG, a breve la raccolta firme partirà sul sito di Libertà e Giustizia. Una legge che ha caratteristiche analoghe al “porcellum”, non assicura alcun legame fra eletto ed elettore, ed è infatti considerata un’anticipazione di quella nazionale a dimostrazione che i comportamenti di tutta la classe politica, relativi ai meccanismi di selezione dei propri rappresentanti, sono analoghi.



Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

sabato 4 febbraio 2012

...Certe volte...

Certe volte

certe volte un'ansia
mi prende ed una tristezza acuta,
allora non so guardare avanti
ed in me s'insinua,
dolore misto a rabbia...

da qualche tempo però,
tra queste nere nuvole
fa capolino un po' di luce,
i miei incerti passi stanno
tentando un percorso nuovo,
da questa illuminato.

Tendimi la mano ed aiutami a procedere,
cammina a me accanto,
e caccia via quelle nubi
con il tuo sorriso,
se lo vuoi...

venerdì 3 febbraio 2012

...da LeG...

Questi partiti: la misura è colma
La presa di posizione di LeG


Ci voleva il caso Lusi e i 13 milioni di euro volati in Canada perché il centrosinistra si rendesse conto che il problema del rinnovamento dei partiti italiani non è più rinviabile? Per noi di Libertà e Giustizia questo è stato da anni un impegno fondamentale, anzi la vera ragione per cui LeG nacque 10 anni fa. Questo il testo del comunicato stampa inviato stamattina e subito ripreso da Repubblica.it


Opposizioni e ribellismo
L'analisi di Patrizia Rettori



E mentre il centrosinistra tenta di parare i colpi davanti all'ennesimo caso di corruzione, anche Monti è stretto nella morsa di due opposizioni diverse che, schematizzando, potremmo definire di destra l’una, e di sinistra l’altra. Entrambe crescono fuori dal perimetro parlamentare, ma mettono in fibrillazione i partiti che, in varie misure, si vedono costretti a rincorrerle.



Il lavoro dei circoli


Sabato 28 gennaio si sono riuniti a Firenze i coordinatori dei circoli di LeG. Tantissimi e provenienti da tutta Italia, dall'estremo nord all'estremo sud della penisola, con la presenza graditissima delle rappresentanti dei circoli di Bruxelles e di New York. Si è dato il via alle linea guida per la gestione economico finanziaria dei circoli e alla piattaforma multiblogging che permetterà di avere all'interno del sito nazionale un blog dedicato.


L'addio al presidente Scalfaro


C'era anche una piccola delegazione di LeG a Roma, per dare l'ultimo saluto a Oscar Luigi Scalfaro. Per dirla con le parole di Gustavo Zagrebelsky, un uomo politico e un servitore della Costituzione rigoroso, roccioso e intransigente.



Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it

mercoledì 1 febbraio 2012

...1° febbraio...

...è incredibile come, da un giorno all'altro, possa cambiare la prospettiva con la quale si guarda ai vari accadimenti...basta a volte una telefonata, una voce amica, una presenza insomma per stemperare e rendere evanescente la rabbia che covavi dentro e che ti stava avvelenando...
tutto questo mi conferma nei miei propositi: perseguire i miei obiettivi con tenacia, del resto sapevo e gli avvenimenti occorsimi lo confermano che il mio progredire nella vita non sarebbe stato una bubbola ma bensì una continua battaglia, durissima ed, a volte, frustrante...