
All’alba di ieri dieci coloni israeliani hanno fatto irruzione in una casa nella comunità palestinese di Ein al-Duyuk armati di bastoni e fucili e hanno pestato a sangue quattro cooperanti internazionali, tra cui tre italiani.
Poi gli hanno rubato i cellulari, i passaporti e gli effetti personali. E prima di andarsene gli hanno lasciato un messaggio minaccioso e inequivocabile:
“Don’t come back here”.
Non osate tornare.
Il racconto degli italiani a SkyTg24 è sconvolgente.
“Stavamo dormendo quando, alle 5, siamo stati attaccati da un gruppo di coloni armati di bastoni e fucili, erano dieci ed erano mascherati. È successo in una zona dove non dovrebbe esserci nessun tipo di presenza israeliana. Hanno cominciato a picchiarci con pugni e a schiaffeggiarci. In particolare calci in faccia, nelle costole, nell’addome, lungo le gambe. Io ho un forte dolore alle costole, la mia collega canadese che era con me hai dei lividi su gambe e addome”.
La loro “colpa”? Erano lì per aiutare i palestinesi, per accompagnare contadini, pastori, bambini. Inermi e disarmati.
Occhi che non devono vedere, figuriamoci raccontare, l’orrore dei coloni israeliani.
Ma sia chiaro.
Quello che è successo a loro è un millesimo di quello che subiscono ogni giorno, da decenni, i palestinesi in quel territorio sottoposto a colonizzazione e apartheid.
Dal nostro ministro degli Esteri Tajani non voglio sentire parole di solidarietà e ipocrita censura del gesto ma di condanna vera e politica dei decenni di colonizzazione illegale e del governo criminale che li protegge. Di cui l’Italia è scandalosamente complice.
Altrimenti sono parole al vento.
Lorenzo Tosa

Quindi, secondo Tajani, sempre più leggendario, l’aggressione dei coloni in Cisgiordania è sì grave, però non esageriamo poi troppo eh.
Nel caso specifico: “Le condizioni degli attivisti dalle notizie che abbiamo non sono preoccupanti, sono stati malmenati ma non credo che abbiano ferite gravi".
Quindi: li hanno picchiati, e Israele ha fatto una cosa brutta brutta per la quale mi sono già fatto sentire (come no), però non gli hanno poi fatto così male nel picchiarli. E dunque non esageriamo troppo.
Più che un ministro, una leggenda.
Che governo di brodi primordiali, mamma mia.
Andrea Scanzi
Dei coloni isr@eliani, sottospecie di f@scisti che si sentono i padroni non a casa loro, che pensano di poter risolvere tutto con le mani, qualche mazza, e perché no sparando anche a qualcuno magari, sempre protetti dall'esercito isr@eliano ovviamente, entrano in casa e picchiano selvaggiamente tre attivisti italiani rei di difendere dei cittadini ed un territorio che il diritto internazionale assegna ai p@lestinesi.
E questa è la straordonaria reazione del Ministro degli Esteri di un paese che ormai non è neanche più una colonia Usa, ma inizia a somigliare tristemente ad una barzelletta. Per Tajani "le condizioni degli attivisti dalle notizie che abbiamo non sono preoccupanti, sono stati malmenati ma non credo che abbiano ferite gravi". Capito? Li hanno malmenati ma non hanno poi ferite così gravi.
Ma cosa abbiamo fatto di male noi per avere non le seconde, ma le terze e le quarte linee del berlusconismo al potere? Già di suo Berlusconi stava ad un uomo di Stato come i cinepanettoni al neorealismo. Figuratevi cosa possono essere in relazione a degli uomini di Stato questi tristissimi figuri.
Anche basta. Vi prego. Anche basta!!!
Mario Imbimbo.
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