giovedì 30 aprile 2020

... omaggio a Hitchcock ...

Il 29 aprile è una data importante per gli appassionati di cinema: esattamente 40 anni fa a Los Angeles si spegneva, dopo l'ennesimo attacco al cuore, la fiamma del cinema thrilling di tutti i tempi: moriva Sir Alfred Hitchcock. A lui e ai suoi film è dunque d'obbligo dedicare la rubrica di questa settimana in attesa che la parziale "riapertura" della vita sociale incoraggi la grande distribuzione a mettere sul mercato dell'home video novità già da tempo annunciate. La televisione free ospita il 29 aprile un articolato omaggio al Maestro del Brivido con La7 che propone tre capolavori incorniciati da Andrea Purgatori nel suo programma "Atlantide". Si comincia con "Intrigo internazionale" (1959, con Cary Grant e Eva-Marie Saint), si prosegue con "Notorius" (1946, ancora con Cary Grant in coppia con Ingrid Bergman per il bacio più lungo nella storia del cinema) e infine, a notte alta arriva "Io ti salverò" (1945, con Gregory Peck e ancora Ingrid Bergman). Il 2 maggio su Sky Arte lo ricorda il documentario Hitchcock Confidential - L'altra metà del genio è in onda sabato alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400) e in streaming su NOW TV. Ma la vera proposta si trova, sulla piattaforma Chili che mette in vetrina tutti i suoi "gioielli della corona": addirittura 15 film tra il periodo inglese anteguerra e il periodo hollywoodiano, arricchiti da due fondamentali documentari e da un biopic di qualità come "Hitchcock" di Sacha Gervasi (2012) con un mimetico Anthony Hopkins nei panni del regista durante la travagliata lavorazione di "Psycho". Per la gioia dei cinefili ci sono molti dei titoli fondamentali nella carriera di questo straordinario creatore di marchingegni della paura che hanno cambiato per sempre il linguaggio cinematografico. Ci sono i film più noti da "Caccia al ladro" a "Psycho", da "Gli uccelli" a "L'altro uomo", da "Io confesso" a "Marnie" e il costo d'accesso (senza abbonamento) risulta accettabile (meno di tre euro con la possibilità di scaricare il film con un contenuto sovrapprezzo o di ordinare la propria copia in dvd o blueray). Ma in termini di segnalazione conviene annotare un paio di film del periodo inglese che raramente si trovano disponibili e i due documentari posti a corredo della proposta complessiva. - RICATTO con Anny Ondra e John Longden (1929). Si tratta del primo film sonoro del regista che, ormai celebre in patria, si oppose alla volontà dei produttori di sonorizzare solo l'ultimo rullo e fece usare ai suoi attori tutti i dialoghi unendoli a effetti sonori mai ascoltati prima. La protagonista, Alice, è contesa fra l'amore del poliziotto Frank e le avances di un pittore che vuole farle un ritratto. Per difendersi Alice finisce a uccidere per errore il pittore ma subisce il ricatto di tal Tracy che già perseguitava la vittima. Chiamato a indagare Frank capisce la verità, mette alle strette Tracy che precipita da una cupola del British Museum e salva Alice a quel punto decisa a confessare il suo crimine. L'ombra della colpa continuerà però a perseguitarla. La costruzione della tensione, la complicità con lo spettatore che conosce la verità prima dei protagonisti e gli effetti sonori sono elementi già determinanti nella visione del racconto firmata Hitch'. - LA TAVERNA DELLA GIAMAICA con Charles Laughton, Maureen O'Hara, Robert Newton (1939). Tratto da una novella della sua amata Daphne Du Maurier (la stessa scrittrice di "Rebecca") il film è uno dei rari racconti storici di Hitchcock. Ambientato in Cornovaglia nel Settecento ha al centro le peripezie dell'ingenua Mary Yellen che, rimasta orfana, va a vivere con la zia nella losca taverna della Giamaica dove un gruppo di pirati si guadagna da vivere assaltando navi per depredarle. La loro mente e informatore è il giudice Pengallan che si finge protettore della ragazza specie dopo che lei ha salvato dalla forca un avvenente giovane, Jem. Questi si rivelerà un ufficiale di marina che vuole sventare i piani dei pirati. Finale adrenalinico con Pengallan che, scoperto, si getta dalla sommità dell'albero maestro della nave con cui voleva fuggire tenendo Mary in ostaggio. Spesso considerato tra i film minori del periodo inglese è stato di recente riscoperto perché reca in sé molti degli elementi fondamentali di un modo nuovo di far cinema. L'anno dopo Hitchcock sarebbe salpato per l'America, verso la sua nuova vita. - 78/52 di Alexandre O. Philippe con Guillermo del Toro, Bret Easton Ellis, Karyn Kusama, Eli Roth, e Peter Bogdanovich (2017).Il titolo si riferisce all'esorbitante numero di inquadrature (appunto 78) e ai tagli di scena (52) con cui è costruita una delle sequenze più celebri in tutta la storia del cinema: la scena della doccia in "Psycho". Fu un'invenzione memorabile sia perché, appena ad un terzo del film, il regista fa uccidere brutalmente la protagonista (Janet Leigh), sia perché risolve il problema della censura (non si potevano mostrare scene esplicite di violenza omicida) creando nell'immaginario dello spettatore tutto ciò che fisicamente non vede. Nonostante questo la paura e l'orrore dominano per tutto il tempo della sequenza e crea un mondo autonomo nell'ambito del film senza svelare né il colpevole né la possibile sorte della malcapitata protagonista. A parlarne una serie di spettatori eccellenti. - HITCHCOCK/TRUFFAUT di Kent Jones con James Gray, Martin Scorsese, Paul Schrader, Wes Anderson, David Fincher, Arnaud Desplechin, Olivier Assayas, Peter Bogdanovich, Kiyoshi Kurosawa e Richard Linklater. (2015). Alle prese con lo sterminato archivio della celebre intervista fatta dal giovane cineasta francese al suo maestro ideale nel corso di una settimana durante il 1962, il regista e storico del cinema Kent Jones (insieme al suo sceneggiatore Serge Toubiana) ripercorre quella storica intervista in compagnia di grandi registi che in tutto il mondo sono stati segnati dalla lezione hitchcockiana. Ne emerge per la prima volta la straordinaria modernità di quel dialogo e una verità dei suoi protagonisti che le pagine di libro (il colloquio è stato pubblicato per la prima volta nel 1966) non potevano rendere. (ansa). (ANSA)

. ... questo mese lo chiudo in modo speciale: con un omaggio al mio regista preferito, "re della suspence", perfetto in questo periodo di incertezza e di paura!

martedì 28 aprile 2020

... depressione?! ...

... depressione? io? Ancora no, ma mi sa che mi sto avvicinando a questa creatura misteriosa ... stamane ho avuto una specie di crollo, dopo la conferma che non si poteva ancora accedere alle seconde case per il Coronavirus ... una prigione, ecco che cosa è diventata la nostra casa, e l'alloggio di San Giorio assomiglia sempre più al Paradiso perduto ...

domenica 26 aprile 2020

... anche questo! ...

... si, abbiamo fatto anche questo! Ho aiutato Maria Rosa a farsi la tinta! Questo Coronavirus stravolgerà le nostre vite, prepariamoci!

... la festa ...

... oggi tradizionalmente c'è la festa del paese a San Giorio in onore del Patrono San Giorgio ... quasi sicuramente senza bancarelle e mostre di quadri e plastico ferroviario, come negli altri anni: effetto del Coronavirus ... ma il mio pensiero vola fin là con un " aspettami!, appena posso arrivo!!"

sabato 25 aprile 2020

... 25 aprile 2020 ...

... BUON 25 APRILE A TUTTI !!!

giovedì 23 aprile 2020

... funziona!! ...

... la mia auto è ripartita!! ... dopo una ricarica di più di 24 ore la mia batteria si è risvegliata ed ha fatto di nuovo cantare il motore ... ah! dolce suono!!!

mercoledì 22 aprile 2020

... Earth Day 2020 ...

Giornata della Terra 2020: per i 50 anni, l’Earth Day diventa digital

 Una staffetta multimediale attraverserà il pianeta nel 50esimo anniversario dell’Earth day

 Giornata della Terra 2020

 Il 22 aprile si festeggia la Giornata della Terra 2020 (Rinnovabili.it) – “Il 22 aprile, inonderemo il mondo di speranza, ottimismo e azione. Ti unirai a noi?” Questo l’invito rivolto dalla Giornata della Terra 2020 (Earth Day 2020), una delle più importanti celebrazioni ambientali mai organizzate a livello mondiale. La manifestazione festeggia quest’anno il suo 50esimo anniversario, mostrando ancora una volta di non aver perso smalto. Al contrario. La Giornata della Terra 2020 si evolve per stare al passo con i tempi e con le eccezionali misure lockdown attuate in risposta alla crisi del coronavirus. Quello che fino al 2019 era stata una mobilitazione fisica di milioni di individui, oggi si trasforma in un evento digitale. Una gigantesca maratona virtuale che, per 24 ore, attraverserà il Pianeta e raccoglierà azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta. “Il coronavirus può costringerci a mantenere le distanze, non ci costringerà a mantenere bassa la voce”, spiegano gli organizzatori dell’Earth Day 2020. “L’unica cosa che cambierà il mondo è chiedere tutti assieme un nuovo modo di procedere. Potremmo essere separati, ma grazie al potere dei media digitali, siamo anche più connessi di prima”. Per questo motivo, la Giornata darà il via ad un poliedrico programma finalizzato ad attivare l’impegno individuale in modo sicuro e responsabile. Intitolato “24 Hours of Action”, mostrerà ogni ora un’azione che le persone possono compiere per proteggere ambiente, clima ed società. Ad affiancarlo, un palinsesto digitale di 15 ore su www.earthday.org, con contenuti interattivi e live streaming. Dal 1970 a oggi, una storia da non dimenticare La Giornata della Terra è nata ufficialmente il 22 aprile del 1970 come una mobilitazione ecologista di studenti americani. L’idea era di dar seguito alla Giornata dei diritti ambientali (28 gennaio 1970), appuntamento organizzato, tra le altre cose, per ricordare il disastro dell’Union Oil Platform A. Solo un anno prima, infatti, nel canale di Santa Barbara, una piattaforma di trivellazione aveva provocato una gigantesca fuoriuscita di petrolio. A causa dell’incidente si stima si siano riversati nelle acque californiane dagli 80.000 ai 100.000 barili di greggio (13.000-16.000 m3). Una perdita che causò, allora, la morte di oltre 10mila animali. L’evento scosse profondamente gli Stati Uniti e riuscì a provocare una reazione. E così, nella primavera del 1970, l’attivista per la pace John McConnell, il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson e l’allora studente universitario Denis Hayes, posero i semi del primo Earth Day. Il 22 aprile duemila università e circa diecimila scuole primarie e secondarie degli Stati Uniti sono scese in piazza a manifestare per chiedere una riforma delle norme ambientali. La Giornata ebbe il successo sperato, coinvolgendo oltre 20 milioni di americani e determinando nel futuro a breve termine importati atti di protezione ambientale da parte del Governo USA. Ma, soprattutto, non si esaurì in quell’anno e in quella nazione. L’Earth Day crebbe fino a divenire un appuntamento annuale festeggiato oggi in 192 Paesi nel mondo. Sotto il coordinamento della rete no profit Earth Day Network, l’evento continua tutt’ora a mobilitare le coscienze ecologiche per una giornata d’azione globale. “Oggi la Giornata della Terra è un evento globale […] è un giorno di azione politica e partecipazione civica. La gente marcia, firma petizioni, incontra i funzionari eletti, pianta alberi, ripulisce città e strade”, afferma Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network. Oggi ci troviamo in un contesto profondamente diverso, dove la battaglia ambientale e climatica non ha più un posto marginale nei dibattiti politici. Eppure abbiamo ancora qualcosa da imparare dalle celebrazioni del 1970, come spiega lo stesso Hayes. “Quel primo Earth Day è stato così importante in parte perché abbiamo messo insieme un enorme paniere di questioni diverse: inquinamento urbano, vernice al piombo, DDT, fuoriuscita di petrolio, fiumi che prendono fuoco. E dal momento che le persone si impegnano al massimo in qualcosa quando è direttamente rilevante per loro, eravamo molto popolari. Abbiamo incoraggiato le persone che condividevano i nostri valori a uscire, organizzarsi e farlo all’interno della cornice della Giornata per la Terra[…] Se c’è una lezione, è questa: quella prima Giornata ha rappresentato una tenda molto grande con un’ampia serie di valori alla base. La tenda è diventata più stretta nei decenni successivi e per questo, pur rimanendo fermi nei nostri valori e obiettivi, dobbiamo riuscire a essere più accoglienti”. Earth Day 2020, parola d’ordine: lotta al climate change Il tema della Giornata della Terra 2020 è l’azione per il clima. L’enorme sfida che il climate change porta con sé è l’argomento più urgente per questo 50° anniversario. Le prove scientifiche sono chiare e inconfutabili: l’attività umana sta accelerando il riscaldamento globale a un ritmo allarmante. Gli scienziati hanno avvertito che abbiamo poco più di un decennio per dimezzare le emissioni ed evitare gli impatti più devastanti del cambiamento climatico su fornitura alimentare, sicurezza nazionale, salute globale, condizioni meteo e altro ancora. Mentre i grandi del Pianeta temporeggiano e inseguono la via dei negoziati Onu per trovare la quadra al problema, il cambiamento può partire dal basso. Come? Con una serie di azioni, piccole o grandi, tarate sulla propria quotidianità. Il sito earthday.org le mette fila, offrendo una rapida panoramica sulle possibilità. Un esempio potrebbe essere partecipare all’Earth Challenge 2020, progetto lanciato per creare la più grande comunità di Citizen Science (Scienza dei cittadini). Grazie ad un app, disponibile in 11 lingue, è possibile divenire delle sentinelle ambientali, raccogliendo dati che saranno integrati in un’unica piattaforma. Per la Giornata della Terra 2020, ci si concentrerà su qualità dell’aria e l’inquinamento da plastica ma nei prossimi mesi toccherà anche tematiche come insetti, qualità idrica, sicurezza alimentare e impatto sul clima locale. Come partecipare alla Giornata della Terra 2020 O semplicemente, ci si può tenere informati. Durante le 24 ore della Giornata della Terra 2020, la maratona digitale #Earthrise collegherà virtualmente il pianeta con discussioni, inviti all’azione, spettacoli e video didattici. L’Italia aprirà le celebrazioni mondiali con un focus dedicato a Papa Francesco al quinto anniversario della sua Enciclica ecologica, il Laudato si’. Non solo. Il Belpaese ha un palinsesto ad hoc creato da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, che andrà in onda il 22 aprile su Rai Play. Parliamo di #OnePeopleOnePlanet, staffetta digitale che raccoglierà assieme artisti, scienziati, giornalisti, rappresentanti istituzionali e gente comune in una diretta streaming di 12 ore. OnePeopleOnePlanet, spigano gli organizzatori, incarna lo spirito del Villaggio per la Terra dei cui la maratona mediatica riprenderà i temi. Spazio dunque a educazione ambientale, tutela della natura e sviluppo sostenibile, solidarietà, partecipazione. Gli spettatori da casa potranno partecipare interagendo con la piattaforma web e i social, utilizzando gli hashtag della giornata: #OnePeopleOnePlanet, #CosaHoImparato, #EarthDay2020, #iocitengo, #VillaggioperlaTerra, #focolaremedia.

martedì 21 aprile 2020

... do ut des ...

urc@comune.torino.it

oggetto: richiesta provvedimenti in deroga.

Alla cortese attenzione della Sig.ra Sindaca Chiara Appendino.

Buonasera Sig.ra Sindaca,

tempo fa avevo avuto modo di contattarLa con un tweet per la sistemazione e la messa in sicurezza del monumento all’assedio di Torino del 1706; ora La contatto per un problema più grave e che suppongo interessi altre famiglie oltre quella di mio genero. Mi spiego: la nostra residenza è posta in via Vittorio Asinari di Bernezzo n. 59 – borgata Parella – relativamente vicino a noi c’è il Parco della Tesoriera, attualmente chiuso per le disposizioni messe in atto per il Coronavirus Avendo appreso attraverso i normali canali di comunicazione che in alcune città è stato consentito l’accesso ad alcuni parchi, con apposita regolamentazione, a minori affetti da autismo sotto la sorveglianza di un adulto e per un periodo comunque ridotto e stabilito in precedenza, mi chiedo se questa misura non potrebbe essere attuata anche nella nostra città, contribuendo così al miglioramento delle condizioni psicofisiche degli stessi. La ringrazio per la cortese attenzione che vorrà dedicare alla mia richiesta e per la segnalazione che vorrà passare all’Assessorato competente, e nel frattempo Le porgo i sensi della mia stima non disgiunti dall’augurio di buon lavoro, ancora più sentito, nella presente emergenza.

Curta Renato, il nonno del piccolo Celona Marco.

 ... do ut des ... un piacere fatto ne tira un altro, ed ecco il risultato del mio interessamento per il piccolo Marco!

... in carica ...

... come non detto: la batteria non ha tenuto la carica - nuovo intervento dei "nostri" e messa in carica della stessa per tutta la prossima notte: il coronavirus comincia ad evidenziare i danni collaterali che provoca, e questo è niente in confronto ad altri, ben più gravi, danni che potrebbe provocare e che provocherà sicuramente!

lunedì 20 aprile 2020

... effetti collaterali ...

... effetti collaterali del coronavirus: stamane la mia auto non si è avviata ... attimi di disperazione, poi nel pomeriggio è arrivata la cavalleria del settimo (Antonio) ed ha risolto brillantemente il problema ... domani mattina però faccio un'altra capatina in garage ...

domenica 19 aprile 2020

... fuori posto ...

... mi sto accorgendo una volta di più ogni giorno che passa che questo non è decisamente il mio tempo: lo capisco dal fatto che i miei valori non corrispondono affatto a quelli normalmente in uso tra le persone con le quali ho la ventura, o sventura, di venire a contatto ... e gli esempi ci sono, eccome! il mio ex tecnico PC Tony, la mia ormai ex corrispondente Costanza ... gente che non risponde alle E-mail, che usa a sproposito formule di saluto che generano equivoci, che non mantiene fede ai propri impegni economici (restituzione di un prestito) ... insomma, una profonda delusione che contribuisce a rendere amare queste giornate di forzata permanenza in casa ...

sabato 18 aprile 2020

... GRAZIE!! ...

... un grazie sincero e sentito a tutti quelli che operano per il bene della popolazione, siano essi medici, infermieri, operatori sanitari, forze di Polizia ed Esercito, ma anche commessi dei supermercati e dei negozi di alimentari, operatori ecologici, etc- etc...

venerdì 17 aprile 2020

... 17 aprile 2020 ...

... venerdì 17, ma di quelli belli, positivi, che portano novità importanti: stamane ho aggiunto un altro portatile alla mia collezione, e sono due più il PC da tavolo, e finalmente ho la possibilità di far funzionare Tiberian Sun a schermo pieno! Kane is back!!!

giovedì 16 aprile 2020

... Ciao Luis ...

Compagno Luis Sepulveda che la terra ti sia lieve.

 Ciao Luis, e grazie per i sogni che ci hai regalato
 di fortebraccionews

 Maledetto coronavirus, che ci hai portato via Luis Sepulveda. Non c’era riuscito il golpista Pinochet –che pure lo aveva fatto carcerare e torturare proprio quell’11 settembre del 1973. Perché Sepulveda, giovane intellettuale socialista, quel giorno era proprio lì, a Santiago del Cile, nel palazzo della Moneda: fisicamente accanto fino all’ultimo momento a Salvador Allende, come soldato della sua “guardia personale”. Nel ’77 –su pressioni internazionali- gli fu concesso di trasferirsi in Svezia: ma al primo scalo aereo, a Buenos Aires, scappò e per alcuni anni combatté nelle rivolte e nelle insurrezioni dell’America Latina: era in Brasile, era in Paraguay, era in Ecuador, era in Nicaragua: dove, nelle brigate internazionali “Simon Bolivar”, finalmente vinse una rivoluzione. Scriverà e combatterà tutta la vita, Luis Sepulveda, regalandoci pagine di infinita magia letteraria –così leggere, così intrise di sogni infantili- e una feroce determinazione politica legata mani e piedi alla sua terra, al suo Cile martoriato, a quelle che Galeano chiamò “le vene aperte dell’America Latina”. Quando giunse la notizia che Pinochet stava per morire, Sepulveda fu netto. Scrisse: “"Prepara i calici", mi dicono dal mio lontano paese. Ho pronta una bottiglia di Dom Perignon in frigorifero. È un riserva speciale e me la regalò a questo fine il mio caro amico Vittorio Gassman una sera a Trieste. "Spero che la berremo insieme", mi disse in quell'occasione e sarà così, perché a casa mia c'è un calice che porta inciso il suo nome. Alla radio, una voce dice che il tiranno sta davvero male e che, a quanto pare, stavolta la Parca se lo porterà all'inferno degli indegni.” Nipote di anarchici scappati dalla Spagna, figlio di anarchici che –per fuggire dalla polizia- lo fecero nascere in una camera d’albergo- Luis Sepulveda aveva evidentemente inciso nel codice genetico il poeta e il rivoluzionario, l’intellettuale e il combattente, il realismo magico della letteratura latinoamericana e le lacrime e il sangue versato per colpa delle dittature del suo continente. Non smise mai di sognare, non smise mai di combattere. Pinochet alla fine morì davvero e Sepulveda non poteva sopportare che ciò avvenisse nel suo letto, senza un processo, senza un’espiazione. “Ma muore, e questo è quello che conta… dispongo i calici con i nomi dei miei amici che non ci sono, dei miei fratelli che difesero La Moneda, di quelli che passarono nei labirinti dell'orrore e non parlarono, di quelli che crebbero nell'esilio, di quelli che fecero tutte le battaglie fino a sconfiggere il miserabile che ha gettato un'ombra sulla nostra vita per sedici anni ma non ci ha tolto la luce dei nostri diritti. Con tutti loro brinderò con gioia alla morte del tiranno.” Addio, compagno Sepulveda: quando brinderemo alla sconfitta di questa malattia -che ti ha strappato alla terra e ci costringe ala reclusione fisica ed emotiva-, il nostro calice porterà il tuo nome. Edmond Dantés (da Fortebraccionews)

mercoledì 15 aprile 2020

... il gande TOTO' ...

La sera del 13 aprile all'autista, Carlo Cafiero, che lo accompagnava a casa a bordo della sua Mercedes, Totò confessò: "Cafie', non ti nascondo che stasera mi sento una vera schifezza". A casa il sorriso di Franca gli restitui' un pò di serenità, ma dei forti dolori allo stomaco lo costrinsero a chiamare il medico, che giunto subito gli somministrò dei medicinali raccomandandogli di stare tranquillo. Trascorse l'intero pomeriggio del 14 aprile in casa a parlare con Franca del futuro, dell'estate che sopraggiungeva e del suo desiderio di godersi le vacanze a Napoli, sopra Posillipo. A sera consumò una minestrina di semolino e una mela cotta,poi i primi sintomi: tremore e sudore. "Ho un formicolio al braccio sinistro" mormorò pallidissimo. Franca capì subito: era il cuore.Fu avvertita la figlia Liliana, il medico curante ,il cardiologo professor Guidotti, il cugino-segretario Eduardo Clemente. Gli furono somministrati dei cardiotonici, ma le condizioni non migliorarono. Alle due di notte si svegliò e rivolgendosi al cardiologo disse "Professò,vi prego lasciatemi morire, fatelo per la stima che vi porto. Il dolore mi dilania, professò. Meglio la morte" e rivolgendosi al cugino "Eduà, Eduà mi raccomando quella promessa: "portami a Napoli". Le ultime parole furono per Franca "T'aggio voluto bene, Franca. Proprio assai" Ciao, principe! Signori si nasce !!!! Lui lo nacque

... 15 aprile 1920 ...

15 aprile 1920. Sacco e Vanzetti condannati a morte. Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco, emigrati italiani negli Stati Uniti e attivisti anarchici, vengono condannati a morte per l’omicidio di due uomini durante una rapina. Inizia un caso giudiziario che si trascina fino al 1927, quando verrà eseguita la condanna, accompagnata da proteste in tutto il mondo. Il carattere puramente indiziario delle prove addotte contro i due italiani, infatti, attira sulla corte accuse di faziosità dettata da motivi razziali e politici.

lunedì 13 aprile 2020

... Pasquetta 2020 ...

... Pasquetta senza gite, a casa, con il tempo che scorre lentamente, e noi che non sappiamo quando tutto questo finirà ...

domenica 12 aprile 2020

... 10 anni fa ...

... 10 anni fa moriva mia moglie Elisa Finocchiaro ... sembra passato un secolo! la sua immagine è scolpita nel mio cuore per sempre!

... Pasqua 2020 ...

... una Pasqua strana, silenziosa, ognuno ritirato nella propria abitazione ... ora il nemico da battere è questo maledetto virus, e poi riprenderemo la nostra vita di sempre, speriamo!

sabato 11 aprile 2020

... sabato santo ...

... sabato santo ed incazzato!! con quello stronzo di Marco che butta a terra tutto ciò che gli passa per le mani, in ultimo il nostro cordless, meno male che non si è rotto!! Ed io dovrei ospitare lui e quella disgraziata di sua madre a San Giorio? Ma neanche morto! Ah, se non ci fosse in giro questa merda di virus! Me ne starei un po' tranquillo a respirare aria buona al mio paesello- Periodo di merda! MERDA ASSOLUTA!!!!!!!!!!

venerdì 10 aprile 2020

... un caldo venerdì ...

Abbiamo il diritto di sentirci: -tristi -arrabbiati -annoiati -soli -disperati -spaventati -frustrati -insofferenti -...………….. anche se stiamo bene, anche se tutti i nostri affetti stanno bene, anche se siamo al sicuro, mentre altri non possono permetterselo, anche se sappiamo che molti stanno soffrendo più di noi. Possiamo permetterci anche di sentirci felici, anche se intorno a noi imperversa la tragedia. Le emozioni non sono mai "sbagliate". Se impariamo ad accogliere e a dar loro voce senza sentirci in colpa, ci aiutano a conoscerci meglio, a comprenderci e ad entrare maggiormente in contatto con i nostri bisogni. L'importante è non perdere lo sguardo verso l'altro, continuare a vedere e "sentire" anche l'altro, continuare a vedere e "sentire" anche cosa sta accadendo "fuori" da noi. Guardare dentro e guardare fuori. Guardare fuori e guardare dentro.

giovedì 9 aprile 2020

... bandiera al balcone ...

... stamane mio giro settimanale per il controllo della batteria dell'auto, edicola e panetteria, poi di ritorno a casa, esposizione al mio balcone della bandiera italiana acquistata con una rivista ... sono tempi speciali, godiamoceli!!

mercoledì 8 aprile 2020

... pulizie di primavera ...

... stamane, grazie all'intervento di tre efficienti signore, si è compiuto un quasi completo riassetto del nostro appartamento ...

martedì 7 aprile 2020

... 3 anni ...

... Ciao Tommy,

sono già passati tre anni da quando te ne sei andato e non mi sembra vero ... continuo a pensare che potevo fare di più per te, scoprire in tempo il tuo male e magari riuscire a curarlo ... o forse sarebbe comunque stato tutto inutile, forse questo era il tuo destino ... in compenso hai acquistato l'immortalità: sei effigiato sul mio blog, accanto al mio personaggio storico preferito e lì rimarrai per sempre, oltre la mia morte, incastonato nel Web ... tu non hai idea di che periodo stiamo vivendo, usciamo di rado, con una mascherina su naso e bocca ed incontriamo per strada pochi viandanti ugualmente acconciati ... la Kitty ci fa ancora compagnia, ma è sempre più capricciosa, le mancano le tue sgridate ... spero di poterti incontrare un giorno e fare con te ancora un tratto del mio cammino.

Un bacio sul tuo muso.
Renato.

lunedì 6 aprile 2020

... da Alganews ...

IL CORONAVIRUS POTREBBE ESSERE LA GRANDE OCCASIONE PER UN MONDO MALATO

Pubblicato 31/03/2020
 DI COSTANZA OGNIBENI

 Quando sarà finita: sarà sicuramente questo, il tormentone che accompagnerà la primavera 2020, la frase che ci proietta in scenari che ancora non siamo in grado di immaginare. E quello che poco rassicura è che anche gli esperti non riescono a esserci d’aiuto. Il mondo che dipingono dopo il Coronavirus ha tratti indefiniti, nebulosi. Si parla di riaprire alcune attività, ma con la massima cautela, e mantenendo sempre il cosiddetto metro di distanza. Si parla di mantenerne chiuse altre, tra cui bar, ristoranti, luoghi dove solitamente si svolgono eventi e convegni. Le mascherine, quelle dovremo continuare a indossarle, e lungi da noi l’idea di poter avere un contatto fisico con qualche estraneo, e invero anche con quella parte dei nostri affetti con cui la quarantena non abbiamo potuto condividerla. Ragion per cui, bando anche a centri estetici e parrucchieri. E il grande interrogativo che tutti attanaglia è se quella appena descritta sia una situazione di passaggio o la descrizione di un nuovo mondo post-pandemia. Si è detto che per la ripresa della totale normalità, ovvero tornare a vivere esattamente come prima della catastrofe, ogni paese dovrà aspettare un numero di mesi cinque volte maggiore a quelli in cui ha dovuto applicare il lock down. Se, quindi, i battenti sono rimasti chiusi ad esempio per tre mesi, ne occorreranno quindici per tornare al “come eravamo”. Ma si è detto anche che il mondo post pandemia non sarà come il “pre”; sarà un mondo che manterrà la sua identità globalizzata, grazie al supporto della tecnologia, ma allo stesso tempo riscoprirà il proprio essere “local”, poiché i viaggi a lungo raggio e la facilità con cui entravamo in contatto con altre culture rischierebbe di scatenare nuove epidemie, dato che – sembrerebbe – è proprio per colpa di queste commistioni che si è verificato quello a cui, percossi e attoniti, stiamo continuando ad assistere. Quello di cui tuttavia gli esperti ancora una volta non tengono conto, è il cambiamento profondo che questa tragedia può aver provocato nella nostra mente, nel nostro modo di pensare e di conseguenza di approcciarci alla realtà. Quando ad esempio andiamo a fare la spesa, assistiamo a chilometriche e pazienti file, composte da persone che con fare rassegnato, ma è preferibile definire partecipato, attendono il proprio turno. Chi sfoglia un libro, chi fa una telefonata, mentre lenti incedono, proiettati verso qualcosa che fino a non più di sessanta giorni prima svolgevano nel tempo di un click. Rispetto delle regole? Paura di un’ammenda? Sono davvero le forze dell’ordine le artefici di questo contegno? Senza le quali “la belva”, tenuta a bada ancora una volta, si scatenerebbe dando vita a scenari apocalittici? La corsa per il guadagno e per l’accumulo del tempo si è fermata insieme a quella per il denaro. Entrare in un punto vendita era un’azione talmente scontata, che il progresso stava nel cercare di svolgerla nel minor tempo possibile. E allora sono arrivate le casse automatiche, poi sono arrivati i dispositivi che scansionano il codice a barre man mano che si fa la spesa, e si sarebbe sicuramente arrivati a qualche altra diavoleria, atta ad accorciare ulteriormente le tempistiche rendendo la spesa un rituale da svolgere in tempi record, se nel frattempo non fosse arrivato “il mostro invisibile”. Il tutto, peraltro, in totale contrapposizione con le grandi multinazionali del food, pronte a mettere in campo qualsiasi marchingegno pur di attirare il consumatore all’interno del punto vendita e farlo stazionare per più tempo possibile, in una schizofrenica corsa fatta di riduzione dei tempi e aumento del consumo. Una necessità di correre, di guadagnare tempo attraverso un abbattimento dei minuti dedicati a ciò che è stato arbitrariamente collocato nella categoria dell’inutile, oltre che preservare il proprio potere di acquisto attraverso il risparmio. Ma per poi far cosa, con quel tempo guadagnato? E per far cosa, con quei soldi risparmiati? Quella schiera paziente di individui che, silenziosi e cordiali, avanzano per poter fare l’unica cosa loro concessa fuori dalle mura domestiche – al di là ovviamente delle poche categorie ancora operative rimaste; quelle strade così vuote, compensate da appartamenti mai pieni come in questo periodo, creano uno sconvolgimento nella percezione della realtà di cui probabilmente nemmeno ci rendiamo conto. Ridurre alle poche azioni essenziali le proprie 16 ore di veglia, lasciando appesi alla stampella gli abiti da lavoro per rimanere tutto il giorno avvolti in comode tute di cotone, crea inevitabilmente un cambio di percezione delle cose che probabilmente prenderà forma attraverso nuove immagini. Immagini che, magari, potranno emergere nelle famose otto ore di sonno, quando coscienza e comportamento vengono messi da parte per lasciare posto a qualcos’altro. È confermato da più parti che tali immagini non sono emanazione degli dei, né tantomeno registrazioni della realtà o invenzioni tout court che prescindono da essa. Sono, piuttosto, pensieri. Pensieri che probabilmente non sappiamo nemmeno di avere, pensieri sedimentati in qualche angolo della nostra mente che emergono quando le attività del corpo sono ridotte ai minimi termini. Pensieri che si manifestano attraverso immagini che derivano da una rielaborazione della realtà, del vissuto (per approfondimenti si rimanda alla Teoria della Nascita di Massimo Fagioli). E trovarci di fronte a un nuovo vissuto, a una realtà mai affrontata prima, non può che portarci a elaborare nuovi pensieri, nuove percezioni, e quindi nuove immagini. Un cambiamento che avviene dunque nella nostra mente, in primis, che porterà inevitabilmente a un cambiamento della realtà. La vera sfida sarà non rinnegare quelle immagini; la vera sfida sarà mantenere quanto questa realtà, certamente difficile da accettare ma senza dubbio eccezionale, è stata in grado di far emergere. Uno strappo impossibile da ricucire, una frattura che forse era necessaria. Ed è una storia molto triste da raccontare, quella di un giustiziere che per interrompere un meccanismo impazzito, per risvegliarci da un torpore indotto, ha dovuto mietere vittime in tutto il globo. Sarebbe stato bello risvegliarci in un mattino di sole dove le falle di un sistema sanitario sventrato, le crepe create da una società che non si è mai occupata del cosiddetto inutile – ovvero la cultura – o degli inutili – ovvero gli artisti – né tantomeno delle categorie più deboli; il vuoto lasciato da chi non si è mai voluto occupare di finanziare la ricerca “perché producevamo le scarpe più belle del mondo”, fossero stati colmati da una presa di consapevolezza, da una rivoluzione delle idee trasformatasi in prassi politica. Ma oggi, ci ritroviamo a dire che se qualcosa lo avremo capito sarà grazie e per colpa di questo maledetto Covid-19. E non ci sarà nessun filo da riprendere perché, che ci piaccia o no, è esistito un mondo prima e ne esisterà uno dopo il Coronavirus. E che mondo sarà dipenderà solo da come saremo riusciti a separarci dallo stato precedente, se con fantasia, e quindi facendo tesoro di quanto siamo riusciti a imparare da questa chiusura forzata, o annullando tutto quanto, facendo come se nulla sia stato.

domenica 5 aprile 2020

... l'ITALIA ...

Un belga, dalla Germania, ha scritto: "L' Italia è come quella tipa che ha più talento di tutti, perché è nata bella, più bella di tutte. È quella più ingegnosa, che si inventa mille cose, perché è piena di risorse. Sa discutere di storia, di mare, di montagne, sa di cibo, di buon vino, di dialetti, di pittori, di scultori, di scrittori, di eccellenze nella scienza, non c'è niente che non sa. E quando questa tipa bella e talentuosa inciampa e cade, la platea delle sfigate esulta. È la rabbia delle povere gelose, quelle al buio, perché lei è comunque bella anche quando cade a terra. L'Italia è una tipa con stivale tacco 12, che nessuna sa portare meglio di lei...solo il tempo di rialzarsi.” ❤️

... 5/4/2020 ...

... una Domenica delle Palme strana, costretti a casa dal VIRUS!!! ...

sabato 4 aprile 2020

... psicosi!!! ...

... psicosi da coronavirus!! Stamane ero in coda per il pane ed un ciclista, senza mascherina è passato sul marciapiede, in senso contrario a noi: dalla nostra fila voci di disapprovazione per la mancanza di protezione e per il transito sul marciapiede e poi, da una coppia di anziani, contaminati evidentemente da un altro virus, ben peggiore: "vai in strada, così magari ti mettono sotto ed un problema almeno lo risolviamo!!" Questo è il clima che si sta formando, in questo disgraziato periodo della nostra Storia!!