martedì 9 dicembre 2025
... Corradino Mineo ...
La foto. Davanti al 10 Downing Street, Macron. Merz, Starmer. Presidente, Cancelliere e Premier di Francia, Germania e Regno Unito. Antiche nazioni europee, per oltre mille anni in guerra. Ora si ritrovano. Qualcuno guarda a una tale inedita intesa come al possibile motore di una nuova, e più solida, Unione Europea. Ma i tre sono in difficoltà. Accanto a loro Zelensky, leader di un paese che ha fatto parte dell’Impero russo e dell’Unione Sovietica, indipendente solo dal 1991 e che da quasi 4 anni resiste all’avanzata di truppe russe nella sua terra. Francia, Germania e Regno Unito non vorrebbero che si arrendesse, che l’Ucraina venisse umiliata da un trattato di pace russo-americano che la trasformi da paese aggredito in aggressore e la costringa a cedere terre non ancora occupate dai russi. Mosca ha annunciato un processo per genocidio contro membri del governo ucraino, presunto genocidio sulle popolazioni del compiuto tra il 2014 e il 2022, data dell’invasione. E considera Francia Germania, Regno Unito potenze un tempo coloniali, sempre guerrafondaie. Musk pubblica una bandiera d’Europa che, scoprendosi, svela la svastica nazista.Trump ripete che l’Europa muove “nella direzione sbagliata”. In Italia una parte dell’opinione pubblica, sia di destra che progressista, detesta i quattro della foto. E Carlo Rovelli, che apprezzo come scienziato e divulgatore, al Fatto che gli ha chiesto “La spaventa la convergenza tra Putin e Trump sul piano americano?” oggi risponde “Spaventarmi? Che sia benedetta dal Signore! È un passo indietro rispetto alla Terza guerra mondiale”. Penso che un’intesa, ai danni dell’Ucraina tra le destre al potere in Russia e negli Stati Uniti non ci darebbe Pace all’Europa. Le toglierebbe libertà, autonomia, benessere. Posso sbagliare.
La Cina. Nei primi 11 mesi del 2025 il paese ha fatto registrare un surplus commerciale mai toccato: 1.080 miliardi di dollari. Eppure gli Stati Uniti hanno imposto dazi sui loro prodotti e su paesi che li importano o li assemblano. Sia chiaro, la notizia ha due facce. Una positiva per Pechino, che ha a disposizione più capitali da investire in Intelligenza Artificiale, riconversione sostenibile, ricerca scientifica. L’altra non positiva, perché i consumi interni crescono poco. Si calcola che oggi il Renmimbi sia sottovalutato del 30% sull’Euro. Se il suo valore fosse più alto, i consumatori cinesi pagherebbero meno benzina, vini francesi, cosmetici giapponesi e potrebbero spendere di più in ristoranti, turismo interno, auto elettriche. La domanda interna è importante per lo sviluppo. Ma per noi occidentali la questione è un’altra. L’export cinese è pari o supera quello americano immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Hanno vinto la guerra economica. Trump compiace Putin e Netanyahu per spuntare affari d’oro in Europa e in Medio Oriente. E nascondere la frustrazione degli americani per la sconfitta consumata. Anche quota europea del prodotto globale è scesa di 7-8 punti negli ultimi 30 anni. Scelte decisive urgono. Affidarci, come singoli paesi, agli Stati Uniti? Unire l’Europa, trasformare il sistema produttivo, investire in ricerca, commerciare con Cina, India, Brasile?
Giustizia. In tempi di crisi è sempre centrale. Ben Gvir, chiamato a discutere la sua proposta per introdurre la pena di morte solo per i palestinesi della Cisgiordania, si è presentato con una vistosa spilla a forma di cappio. Il congresso americano si avvia a condannare come un abuso la decisione del ministro della guerra, Hegseth, di affondare navi di presunti narcotrafficanti, uccidendo poi anche i naufraghi aggrappati al relitto. Ma la Suprema Corte potrebbe concedere, a maggioranza, al Presidente Trump il diritto di licenziare ogni funzionario che non gli piaccia. “Ciò metterebbe nelle mani del governo un potere enorme e incontrollato” dice una giudice suprema di minoranza.
In Italia due giornali aprono con le inchieste della magistratura belga sulla corruzione in Europa. Il Fatto sostiene che, dopo l’arresto di Panzieri (Qatargate) e le dimissioni di Mogherini (da rettrice del congresso d’Europa) perché sospettata di aver favorito la sua scuola per diplomatici, il Belgio starebbe ora indagando su un ebreo georgiano con passaporto italiano, per corruzione e frode su forniture NATO all’Ucraina. Corrotti e guerrafondai. Il Dubbio sostiene invece che ci sarebbe del marcio nella mani pulite delle Fiandre. Una squadra detta “Medusa” scriveva gli articoli scandalistici prima degli avvisi di garanzia. E li faceva leggere e correggere al commissario incaricato delle indagini. Insomma, una gigantesca macchina del fango. Credo che la giustizia non dovrebbe mai dipendere dal potere politico. Mi pare anche che molte inchieste siano servite a sputtanare avversari politici. E che importa, se anni dopo saranno assolti.
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