domenica 31 marzo 2024

... fine mese ...

... abbiamo terminato anche il mese di marzo ... ci inoltriamo con prudenza in questo anno "particolare"!!

... il dopo partita ...

69'📷 GOL! TORINO-Monza 1-0! Rete di Antonio Sanabria! Trasformazione centrale del numero 9 granata, che spiazza Di Gregorio e porta in vantaggio la squadra di Juric.
#Juric: "Questo è un gruppo spettacolare, da quando abbiamo cambiato modulo li sento come amici. Si divertono, ridono, ma quando c’è da lavorare lavorano sul serio. Bisogna crescere in continuazione. 🐂 Dobbiamo metterci in testa che giochiamo per una società prestigiosa e che dobbiamo spingerci oltre i limiti. 🇪🇺 Europa? Ci proveremo!" 💪 Sarebbe un vero peccato spezzare una tale alchimia tra squadra e mister e interrompere questo percorso sul più bello...

... PASQUA ...

sabato 30 marzo 2024

... Torino 1 Monza 0 ...

Le partite non devono essere "belle". Quando contano i punti, una squadra matura deve essere efficace e cinica. Ed oggi il Toro lo è stato. Tatticamente perfetto, predominio e controllo dall'inizio alla fine, al cospetto di una squadra ostica, rognosa ed anche poco corretta. Oggi non faccio distinguo sui singoli, se non per Tameze e la sua preziosa duttilità. Bravi tutti, il Mister in primis! FVCG SEMPRE! ❤️⚽️
Chi di rigore ferisce di rigore perisce, cari brianzoli...lo scorso anno un rigore solare negatoci in pieno recupero, oggi un rigore meno netto, ma assolutamente legittimo. L' ha decisa il duello Ricci/Pessina, con quest'ultimo che prima provoca il rigore su Samu e poi l'abbatte beccandosi il secondo giallo. Continuiamo a coltivare le nostre speranze europee, ma sarà ancora dura.

... Sabato Santo ...

venerdì 29 marzo 2024

... Venerdì Santo ...

Guardando Gesù nella sua passione, noi vediamo come in uno specchio le sofferenze dell’umanità e troviamo la risposta divina al mistero del male, del dolore, della morte (Papa Francesco)

giovedì 28 marzo 2024

... Giovedì Santo ...

... APPELLO ...

Appello di solidarietà con Luciano Canfora. 
appellosostegnocanfora@gmail.com 

Il prossimo 16 aprile sarà celebrata al Tribunale di Bari l’udienza predibattimentale della causa di diffamazione intentata dall’on. Giorgia Meloni al prof. Luciano Canfora per alcune parole da lui pronunciate due anni fa, nel corso di un incontro con gli studenti del Liceo Scientifico “Fermi” avente per argomento la guerra in Ucraina. Poiché una di quelle parole, come si evince con tutta evidenza dal contesto, non è stata affatto dettata da un intento offensivo, è da presumere che a scatenare la reazione della leader di Fratelli d’Italia sia stata la qualifica di «neonazista nell’animo» attribuitale dal conferenziere. Canfora è non soltanto un eminente filologo classico e un eccellente storico, ma anche una personalità intellettuale nota e apprezzata per il suo pluridecennale impegno nel dibattito pubblico a difesa dei principi e dei valori della nostra Costituzione, e della sua matrice antifascista. Il suo giudizio sulle idee e sui sentimenti dell’on. Meloni va appunto ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria. Tutti sanno infatti che l’on. Meloni ha fondato e dirige un partito che si pone in continuità con il MSI, come testimonia la fiamma tricolore che arde nel suo simbolo; che il MSI fu l’erede del fascismo di Salò, a sua volta costola del regime nazista; che rifiuta di dichiararsi antifascista, pur avendo – all’atto del suo insediamento come Presidente del Consiglio – giurato fedeltà alla Costituzione nata dalla Resistenza; che non ha mai condannato manifestazioni di chiara matrice neofascista (per ultimo, quella andata in scena a Roma in via Acca Larentia); che la linea da lei proclamata e attuata in materia di gestione dei fenomeni migratori ignora il dovere dell’accoglienza, della tutela della vita umana e della dignità della persona, sancito nella nostra Carta costituzionale ma anche nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, e rivela per converso più di una consonanza con la xenofobia, il suprematismo etnico e il pregiudizio razziale tipici del nazifascismo. Alla luce di queste considerazioni, la querela sporta contro il prof. Canfora si configura come un malcelato atto d’intimidazione, del tutto coerente con l’insofferenza dell’on. Meloni verso ogni forma di dissenso: un’insofferenza comprovata dai ripetuti, astiosi attacchi rivolti contro quei giornalisti – della carta stampata e della televisione – che non si uniformano alla sua narrazione, che non si uniscono al coro di elogi da lei preteso, che non rinunciano a un’autonoma valutazione del suo operato. A margine, appare stravagante che l’on. Meloni si sia sentita diffamata dal prof. Canfora mentre assistiamo quotidianamente a un dibattito politico inquinato dalla violenza verbale, dallo scambio di accuse talora infamanti e dal frequente ricorso a definizioni ed epiteti oltraggiosi: a meno di non arguire che tali intemperanze linguistiche siano una prerogativa circoscritta alla nomenclatura. Desideriamo manifestare la nostra piena solidarietà con Luciano Canfora non soltanto perché stimiamo profondamente la sua levatura di studioso, ammiriamo la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile, ma anche perché siamo consapevoli che il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dall’on. Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione. 

Si prega di inviare le adesioni individuali e di soggetti collettivi a: appellosostegnocanfora@gmail.com appello promosso da: Coordinamento Antifascista Puglia e rete di Accordo di consultazione e confronto.

... genocidio a Gaza! ...

Francesca Albanese, orgoglio italiano, ha presentato un rapporto all'ONU da brividi. Rapporto che dovrebbe essere trasmesso a reti unificate! La relatrice dice così: "Dopo quasi sei mesi di incessante assalto israeliano alla Gaza occupata, è mio solenne dovere riferire sul peggio di cui l'umanità è capace e presentare le mie conclusioni, l'anatomia di un genocidio. Una delle mie scoperte principali è che la leadership esecutiva e militare e i soldati israeliani hanno intenzionalmente distorto le regole del diritto umanitario internazionale, la distinzione, la proporzionalità e la precauzione, nel tentativo di legittimare la violenza genocida contro il popolo palestinese. Allargando deliberatamente le definizioni di scudo umano, ordini di evacuazione, avvertimenti, zone sicure, danni collaterali e protezione medica, Israele ha usato la loro funzione protettiva come camuffamento umanitario, con l'effetto di nascondere modelli di condotta da cui l'unica deduzione che si può ragionevolmente trarre è una politica statale di violenza genocida contro i palestinesi. Alla luce di ciò, ritengo che ci siano ragionevoli motivi per credere che la soglia che indica la commissione del crimine di genocidio contro i palestinesi come gruppo a Gaza sia stata raggiunta. In particolare, Israele ha commesso tre atti di genocidio con l'intento richiesto, causando gravi danni fisici o mentali ai membri del gruppo, infliggendo deliberatamente al gruppo condizioni di vita calcolate per portarlo alla distruzione fisica in tutto o in parte e imponendo misure volte a prevenire la nascita all'interno del gruppo." Non credo serva aggiungere altro se non rinnovare la stima nei confronti di questa grande Donna e complimentarsi per il coraggio. Questa è l'Italia che ci rappresenta nel mondo: onesta, coraggiosa e con la schiena dritta. 
Grazie Francesca! 

T.me/GiuseppeSalamone Giuseppe Salamone Giuseppe Salamone

mercoledì 27 marzo 2024

... rieccoci ...

... seconda puntura nell'occhio sinistro, questa volta ad entrambi, secondo il calendario previsto: 

 Renato: 27/2 - 27/3 - 29/4 

 Rosa: 27/2 - 12/3 - 27/3 - 10/4 -

martedì 26 marzo 2024

... siamo insetti!! ...

IL VOMITO! I tabelloni informativi di un’infrastruttura pubblica essenziale utilizzati per la pubblicità di una serie televisiva di Netflix. L’umiliazione di un Paese che è diventato un giocattolino nelle mani di poteri economici ed oligarchie straniere, saldamente intrecciati con l’èlite italiana collaborazionista. Soprattutto da quando al governo ci sono i “sovranisti svendipatria”, che sono proprio l’espressione politica massima di questa élite collaborazionista, tra cessioni di infrastrutture strategiche ai fondi statunitensi (reti Telecom), vendita di quote di aziende pubbliche in perfetta salute economico-finanziaria (Poste ed Eni) ed il totale servilismo della classe dirigente [...], l’Italia non sta smettendo di raggiungere, uno dopo l’altro, i punti più bassi della sua storia repubblicana. [...] In effetti, agli occhi dei gruppi di potere stranieri, noi siamo effettivamente accomunabili a degli insetti, funzionali a fargli funzionare le imprese e fargli fruttare palate di miliardi di euro e dollari grazie a visualizzazioni, abbonamenti e pubblicità. Quantomeno la sincerità, anche se involontaria. Osservatorio Italiano sul Neoliberalismo
L'ISTAT fotografa una situazione drammatica del nostro Paese con oltre 5.7 milioni di nostri concittadini che vivono in condizione di povertà assoluta, ancora più drammatico sapere che di questi oltre un milione sono minorenni. L'8% degli italiani quindi vive in una situazione al limite della sopravvivenza. Credo che questa sia la vera emergenza dell'Italia, nuove povertà che si sommano alle più vecchie, unite da una prospettiva di precarietà che colpisce sempre piùle giovani generazioni. Il Governo dovrebbe lanciare una grande "offensiva" contro questa piaga e non limitarsi a dire che "la povertà non si cancella per decreto". Vero che i decreti non servono ma lo è anche il fatto che i tagli nel sociale, nell'educazione e ai pochi strumenti esistenti di contrasto alla povertà non aiutano. Non riuscendo a combattere la povertà la si rende una colpa da addossare a chi ne è vittima, senza fare nulla di concreto per contrastarla.

lunedì 25 marzo 2024

... 10 anni fa ...

... 10 anni fa, nel primo pomeriggio, parcheggiavo la mia auto in via Baveno e con un immenso mazzo di fiori mi avviavo al mio primo appuntamento con Maria Rosa, su per quelle scale, ignorando per l'emozione la presenza dell'ascensore! ...

domenica 24 marzo 2024

... LE PALME ...

... giorno di pace in questo tempo di guerra ...

sabato 23 marzo 2024

... RESET ...

· Gli Usa hanno cercato in tutti i modi di pulirsi la coscienza, ma se la sono sporcata ancora di più perché oltre a consentire il massacro dei Palestinesi dando copertura politica a Netanyahu ponendo ben 4 veti all'ONU, oggi hanno toccando il punto più basso. Hanno presentato una risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'ONU (Veto di Cina e Russia, contraria l'Algeria e astensione di Guyana) solo ed esclusivamente per propaganda elettorale visto che è piena zeppa di falle giuridiche e avrebbe concesso a Israele ancora più spazio per nuovi attacchi, soprattutto a Rafah. Intanto non impone il cessate il fuoco ma lo "chiede" gentilmente. Qualora Israele non rispettasse questa gentile richiesta non ci sarebbe alcuna ripercussione visto che non c'è menzione degli articoli 41/42/44 della Carta delle Nazioni Unite, i quali prevedono l'imposizione di sanzioni ed eventualmente l'utilizzo di forze militari per fermare Netanyahu. Inoltre è subordinato al rilascio unilaterale degli ostaggi. Sostanzialmente prima la liberazione degli ostaggi israeliani e poi il cessate il fuoco. Capitolo medici, ambulanze e strutture sanitarie: questa risoluzione chiede il "rispetto" ma non impone a Israele di smettere di bombardarli e ammazzarli. Inoltre chiede la libera circolazione a Gaza ma non c'è nessuna menzione per il Sud della Palestina, ovvero a Rafah. Quindi lascia mano libera su Rafah. Poi si rifiuta la riduzione del territorio di Gaza e la demolizione sistematica delle infrastrutture civili ma non la proibisce e continua ribadendo l'impegno per i due Stati, ma non obbliga né Israele né tutti i Paesi dell'ONU che non l'hanno ancora fatto a riconoscere lo Stato di Palestina. Insomma, una risoluzione che non ha alcun valore giuridico proprio perché non prevede alcun obbligo e alcuna "punizione" per Israele qualora non la rispettasse. A cosa serve mettere in scena tutto ciò? Semplice: al restyling politico degli Usa. Gli stessi che quando c'era da votare risoluzioni che obbligavano il cessate il fuoco e prevedevano punizioni per Israele, risoluzioni serie e sacrosante, hanno sempre posto il veto... P.S: Se volete approfondire guardate il video che ho pubblicato su YouTube. T.me/GiuseppeSalamone Giuseppe Salamone Giuseppe Salamone
· Porgiamo le nostre più sentite condoglianze per il vile attentato contro civili inermi a Mosca, provocando una vera e propria carneficina con decine di lutti e feriti. Sosteniamo il popolo russo in questo momento terribile e non solo, il piano in atto di attacco e criminalizzazione di un intero Paese a partire dal suo governo, al parlamento, dalla popolazione civile alla propria cultura da parte dell'Occidente è qualcosa di abominevole e disumano come solo l’imperialismo occidentale sa essere. Per questo vi esprimiamo tutta la nostra più sincera vicinanza, consapevoli che solo il rispetto tra i popoli e un mondo multipolare possa portare pace e benessere per tutti. A nome di tutta Resistenza Popolare Il direttivo Salvatore Catello Alessandro Pascale Paolo Zioni Andrea Profili #siamotuttirussi
... forse sarebbe meglio che .............

venerdì 22 marzo 2024

... i bari di Bari ...

I bari di Bari 

Editoriale di Marco Travaglio 

 Il Pd pugliese ha gravemente peccato e dovrebbe confessare. Ma non ciò che non ha fatto e che gli rimprovera la destra più spudorata dell’universo: e cioè le collusioni mafiose, smentite anche dalla Procura di Bari, che parla di “fenomeno circoscritto”, “marginale”, che “non incide sull’attività dell’amministrazione”, che anzi “è sempre stata nella direzione della lotta alla criminalità”. Bensì ciò che ha fatto, ma che la destra si guarda bene dal rinfacciargli perché lo pratica sempre anch’essa: il trasformismo. Sia il sindaco Decaro sia il presidente Emiliano hanno imbarcato troppi voltagabbana da destra. E, fra gl’imbarcati (in Comune), c’era anche la consigliera finita sotto inchiesta per voto di scambio con i clan. Non sappiamo se sia colpevole o innocente, ma il suo ingresso ha sporcato il Pd e ha ripulito (ove mai fosse possibile) la destra. Almeno mediaticamente. Nei fatti sappiamo bene che il detersivo in grado di ripulire la destra italiana non è stato ancora inventato. Infatti, mentre il capogruppo forzista Gasparri tuona contro le presunte collusioni del Pd, l’inventore del suo partito Marcello Dell’Utri, condannato definitivo per concorso esterno in mafia, si vede sequestrare dal gip di Firenze una decina di milioni non dichiarati dopo la sentenza, in gran parte gentilmente offerti da B. negli anni del suo aureo silenzio. E, mentre il governo di destra cinge d’assedio Bari avviando l’iter per sciogliere il Comune, saltano fuori i video della Procura che immortalano un esponente del clan Parisi mentre compra voti per la consigliera ora indagata quand’era candidata della destra nel 2019 e spiega al compare che “Decaro non dà niente”, mentre “sono quelli (gli avversari di Decaro, ndr) che stanno dando un sacco di soldi… Stanno andando tutti quelli di Bari Vecchia, perché stanno dando i soldi, capito?”. Di qui il Pd pugliese (ma non solo) dovrebbe partire per fare tesoro dello scandalo, finirla con le pratiche consociative, piazzare dei cerberi alle sue porte e abolire le primarie “aperte” ai non iscritti sul candidato sindaco: per evitare nuovi intrusi, stavolta dal basso e non dall’alto, servono meccanismi meno permeabili e più protetti. Ma solo nel Paese di Sottosopra può capitare che il governo di chi ha candidato tutto il peggio possibile, da Dell’Utri a D’Alì, da Cuffaro a Cosentino, e impedì financo il commissariamento del Comune laziale di Fondi, inquinato fin sopra i capelli dai clan, dia lezioni di antimafia a un sindaco sotto scorta per minacce mafiose. Per il centrodestra dei tartufi eredi del berlusconismo, andrebbe un po’ aggiornata la famosa risposta di Alberto Sordi, ballerino in Un americano a Roma, alle pernacchie del troglodita in prima fila: “Ormai hai trent’anni, è ora che tu sappia di chi sei figlio”. 
Il Fatto Quotidiano

giovedì 21 marzo 2024

... 21 marzo 2024 ...

Giornata della memoria e dell'impegno Il 21 marzo nasce dal dolore di una mamma Una giornata estiva. Il sole splende sulla autostrada tra Punta Raisi e Palermo. Magistrati, rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, cittadini e studenti commemorano il primo anniversario della strage di Capaci. C’è anche don Luigi Ciotti sul luogo del dolore. Prega, in silenzio. Quando, all’improvviso, si avvicina una donna minuta: si chiama Carmela, è vestita di nero e piange. La donna prende le mani di don Luigi e gli dice: «Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri». Soffre, Carmela: in quel primo anniversario della strage la memoria di suo figlio Antonio, e dei suoi colleghi Rocco e Vito, veniva liquidata sotto l’espressione “i ragazzi della scorta”. Da questo grido di identità negata nasce, il 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare da nessuno il suo nome. Nessuno. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Un lungo elenco che diventa memoria Ogni anno una città diversa, ogni anno un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Per farli esistere nella loro dignità. Il 21 marzo: perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale, perché solo facendo memoria si getta il seme di una nuova speranza. Il 21 marzo 1996 a Roma, piazza del Campidoglio, la prima edizione. E poi Niscemi (Cl), Reggio Calabria, Corleone (Pa), Casarano (Le), Torre Annunziata (Na), Nuoro, Modena, Gela (Cl), Roma, Torino, Polistena (Rc), Bari, Napoli, Milano, Potenza, Genova, Firenze, Latina, Bologna, Messina,Locri, Foggia, Padova, Roma, Napoli. Ogni piazza, il valore e la testimonianza dell’esserci. Ogni città, un ricordo e una denuncia. Anni di memoria e impegno. Anni di verità e giustizia. Per le stragi e le vittime delle guerre di mafie. Oltre il settanta per cento delle famiglie delle vittime non conosce la verità sulla morte dei propri cari. E quel giorno – e per tutti gli altri 364 giorni dell’anno – insieme ai familiari tutti diventiamo cercatori di verità. 21 marzo 2024 Il prossimo 21 marzo, ricorre la XXIX edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico. La manifestazione nazionale si svolgerà a Roma. Replicando la “formula” adottata negli ultimi anni a causa dell’emergenza, Roma sarà la “piazza” principale, ma simultaneamente, in altri luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime, saranno ascoltate le testimonianze dei familiari e approfonditi le questioni relative alle mafie e corruzione , nel segno di una memoria che non vuole essere celebrazioni ma strumento di verità e giustizia. L'obiettivo è un coinvolgimento ampio di tutto il territorio nazionale con collegamenti internazionali: per le istituzioni e per la società civile sarà occasione per lanciare un segnale concreto di impegno comune contro le mafie e la corruzione. Lo slogan: Roma città libera Roma città libera” è uno slogan che evoca il capolavoro del neorealismo “Roma città aperta”: un’opera d’arte che parla di resistenza e della lotta per la libertà. A ottant’anni dall’occupazione nazi-fascista, oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi. Attraverso il percorso che ci condurrà al 21 marzo e negli esiti che la Giornata produrrà, affronteremo le problematiche che oggi rendono la città di Roma e tutta la sua area metropolitana, un feudo per criminalità organizzata di diverso tipo e corruzione sistemica. Lo faremo insieme alle migliaia di cittadini e cittadine e alle centinaia di realtà sociali, che quotidianamente si battono per vivere in un luogo in cui la cultura del diritto prevalga sulla cultura del privilegio e della sopraffazione. Perché a Roma Lo scenario attuale della Capitale è di per sé molto complesso. Così come nel resto del Lazio, soprattutto per quanto riguarda l’intero litorale laziale. Esiste infatti una tassonomia criminale peculiare che racchiude al suo interno una pluralità di paradigmi molto diversi tra loro. L'incidenza delle organizzazioni mafiose tradizionali è molto forte ed in continua evoluzione. Oltre alla loro presenza, a Roma e nel Lazio, vi è anche quella delle cosiddette mafie autoctone, che sono di origine esclusivamente locale. Queste ultime non devono essere considerate inferiori di importanza rispetto alle mafie tradizionali, in quanto esiste un vero e proprio rapporto paritario, negli affari e nei traffici illeciti. Sono inoltre presenti organizzazioni criminali non mafiose che adottano comportamenti mafiosi soprattutto nelle risoluzioni delle controversie e nel controllo militare del territorio e sono dedite al narcotraffico. Non meno rilevante infine è la presenza di mafie straniere tra cui quella nigeriana e cinese che si aggiungono alle organizzazioni albanesi di cui si evidenzia negli ultimi anni un notevole salto di qualità nello scenario criminale romano. Il punto in comune che hanno tutte le organizzazioni appena descritte è la loro compresenza nell’economia legale e illegale della Capitale, grazie ad un passaggio da un modello di permeazione parassitario ad uno simbiotico. Il loro modus operandi, unito all’assenza di un’organizzazione criminale dominante, è il fattore chiave che permette a queste associazioni di crescere e potenziarsi, perseguendo il loro obiettivo di inserirsi nel tessuto sociale ed economico della Capitale. 

 APPROFONDIMENTO Roma città libera NEWS // 21 MARZO // MEMORIA E IMPEGNO Roma città libera Roma, il 21 marzo 2024, la XXIX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Tutte le info utili. 

 APPROFONDIMENTO Nomi da non dimenticare MEMORIA E IMPEGNO // VIVI Nomi da non dimenticare L'elenco dei nomi delle vittime innocenti delle mafie letto il 21 marzo in tutta Italia. Per una memoria viva che si fa impegno quotidiano.

... Primavera ...

Ecco l’Equinozio che dà l’arrivederci all’inverno: che cosa è e perché la Primavera ogni anno arriva prima(ansa) Alle 4,06 si è rinnovata la magia delle 12 ore di luce e 12 di buio. Solo nel 2100 la Primavera cadrà di nuovo il 21 marzo 

 20 MARZO 2024 

 Arrivederci inverno. Oggi il 20 marzo, esattamente alle 04,06 italiane, è scattato l'equinozio di primavera, il giorno dell'anno caratterizzato da 12 ore di luce e 12 di buio, proprio come accade anche all'equinozio d'autunno. L'equinozio, però, non corrisponde all'intera giornata, come spesso si pensa, ma a un singolo istante, quello in cui il Sole attraversa l'equatore celeste, che può essere considerato come la proiezione della linea dell'equatore terrestre sulla sfera celeste: ecco perché, oltre alla data, gli equinozi hanno anche un orario ben preciso. Il Sole sorge esattamente a Est Per chi vive nell'emisfero boreale, il Sole attraversa l'equatore celeste dal basso verso l'alto: in questa parte del mondo, infatti, le giornate hanno iniziato ad allungarsi fin dal solstizio d'inverno, caduto il 22 dicembre 2023, e continueranno a farlo fino al solstizio d'estate. Il giorno in cui cade l'equinozio, inoltre, è l'unico dell'anno in cui il Sole sorge esattamente a Est e tramonta esattamente a Ovest, e in cui il cosiddetto 'terminatore', la linea immaginaria che separa la metà della Terra illuminata dal Sole da quella al buio, passa precisamente per i due poli terrestri. Ciò significa che la luce solare tornerà a illuminare il Polo Nord, mentre al Polo Sud l'equinozio di primavera coincide con l'inizio della lunga notte antartica. L’anticipo della primavera Secondo la tradizione, la primavera arriva il 21 marzo, ma in realtà questo non succede fin dal 2007 e, a partire dal 2044, l'equinozio primaverile potrà anticipare ulteriormente il suo arrivo al 19 del mese. Questo fenomeno è dovuto allo sfasamento tra calendario e anno siderale: la Terra, infatti, compie un giro completo intorno al Sole in 365 giorni e 6 ore, un ritardo che si accumula e che viene poi recuperato ogni quattro anni, con l'aggiunta del 29 febbraio. Per questo motivo, l'equinozio può cadere tra il 19 ed il 21 marzo. Per tornare in linea con la tradizione dovremo aspettare il 2100, anno che riporterà l'arrivo della primavera al 21 marzo.

mercoledì 20 marzo 2024

... tutto crolla!!! 2 ...

Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonicamente che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune. L’atto - come un meccanismo a orologeria - segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri del Governo e si riferisce all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avv. Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra. Incuranti delle parole del Procuratore distrettuale antimafia che in conferenza stampa ha detto testualmente: "l'amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata”, gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale. È un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita. È giusto che si sappia che negli scorsi giorni mi è stato richiesto di raccogliere tutte le attività svolte dal Comune di Bari contro la criminalità organizzata. Bene, è stato consegnato al Prefetto alle 12.00 di ieri, un voluminoso dossier, composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine, contenente le attività svolte dal Comune contro la criminalità organizzata in questi anni. È evidente, vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della Commissione, che nessuno si è curato di leggere quelle carte. Ha avuto dunque più valore la pressione politica del centrodestra barese che fatti, denunce, documenti, testimonianze. Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco. A questa aggressione io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città. Fosse l’ultimo atto della mia esperienza politica. Non starò zitto. Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città. P.S.: se gli uffici del Ministero non hanno ritenuto di leggere le carte che ho consegnato, le farò leggere ai cittadini. E come ho sempre fatto, lascerò che siano loro a giudicare. 
 Antonio Decaro.



 Dunque un ministro di centrodestra su impulso di parlamentari del centrodestra ha decapitato un sindaco di centrosinistra per una consigliera comunale di centrodestra che avrebbe stretto patti con i boss. Non male 

A Bari il ministro Piantedosi ha deciso di avviare l’iter di scioglimento del Comune guidato dal sindaco dem Antonio Decaro per infiltrazioni mafiose. La mossa ha tempistiche elettoralmente perfette, cade esattamente nell’accelerazione per la campagna elettorale delle elezioni europee e colpisce uno tra i primi cittadini più noti tra i partiti dell’opposizione. Come nasce l’azione del Viminale? L’impulso è stato dato da un gruppo di parlamentari pugliesi di centrodestra, tra cui due vice ministri di governo, e fa riferimento alla recente operazione antimafia che ha portato all’arresto dell’avvocato Giacomo Olivieri e la moglie Maria Carmen Lorusso nonché il padre di quest’ultima, l’oncologo Vito Lorusso. Su alcuni furbeschi giornali di oggi leggerete che Maria Carmen Lorusso sta nella maggioranza di Decaro. Non è un’informazione sbagliata ma è incompleta. La consigliera comunale è stata eletta nel 2019 tra le liste che sostenevano il candidato sindaco del centrodestra, Di Rella, ed è poi transitata nel movimento Sud al centro, partito coordinato da Sandro Cataldo, marito di Anita Maurodinoia, assessora regionale ai Trasporti, che in comune sostiene Decaro. Secondo gli investigatori la consigliera comunale avrebbe sfruttato rapporti con il clan Parisi-Palermiti per farsi eleggere nel 2019. Quindi, ricapitolando, un ministro di centrodestra su impulso di parlamentari del centrodestra ha decapitato un sindaco di centrosinistra per una consigliera comunale di centrodestra che avrebbe stretto patti con i boss. Non male.