
La notizia di oggi è l'attacco frontale di Bignami, megafono di una Destra ossessionata dai nemici immaginari, che accusa il Quirinale di tessere una "trama occulta" per destabilizzare il Governo.
La presunta macchinazione si baserebbe sulle parole di un consigliere, Francesco Garofani, che, durante una cena conviviale, avrebbe auspicato una "scelta provvidenziale" e un maggiore attivismo di Romano Prodi per ridare uno "scossone" a Sinistra.
Questa denuncia svela la fragilità di una maggioranza che, nonostante i numeri, vive nel terrore del complotto e teme più di ogni altra cosa un passato che non esiste. L'idea che Prodi, che ha criticato questo stesso PD definendolo "troppo estremista", possa essere l'arma finale contro il Governo è un'ammissione involontaria di quanto questa Destra sia disconnessa dalla realtà.
La strategia è la stessa:
combattere spettri del passato politico per eludere i problemi reali del presente.
Al consigliere Garofani e a tutta la classe dirigente chiusa dentro i palazzi invece, consiglio sommessamente di uscire, per un solo giorno, dalle suntuose stanze istituzionali. Troverebbe un’Italia reale che non ha bisogno di un nuovo Ulivo.
Il vero bisogno a cui la politica deve rispondere, e che le parole di Prodi non solo non sfiorano ma non raggiungono nemmeno, è l’emergenza sociale.
È il crollo della sanità pubblica che abbandona i cittadini, è il salario che non basta più a fine mese, è la prospettiva negata ai giovani costretti a emigrare.
La vera soluzione, l'unica "scelta provvidenziale", non è un complotto di palazzo, ma un imperativo etico e politico: tornare ad una politica radicata nel popolo, subito!
P.S.
Pubblico una foto degli unici garofani di cui vorrei sentire parlare, un giorno o l'altro.
Lucia Coluccia.
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