Oggi ho guardato mia moglie e le ho detto che finché farà esattamente ciò che io voglio che faccia, rimarrà viva. E ho sottolineato che questo, in fondo, è un fatto positivo.
Perché, come ha detto lei stessa, "ogni donna che viene uccisa è troppo, ma bisogna fare anche l'inverso: ogni donna che non viene uccisa è un fatto positivo."
Dunque, le ho consigliato di puntare al positivo e di provare a soddisfare le mie esigenze per quanto possibile, perché è un attimo passare dall'essere una sopravvissuta a meritare una fine diversa.
Ovviamente sono ironico, cara Ministra.
Dice che non le sembro divertente?
In effetti, rileggendo, mi rendo conto che non c'è un cazzo da ridere.
Perché non è un argomento su cui si possa fare ironia, ma ho l'abitudine di dare risposte stupide a domande stupide e di rispondere all'assurdo alzando ancora di più i toni.
Se lei mi dice di non credere all'allunaggio, io le risponderò di non credere all'esistenza della luna.
La verità è che non dovrebbe esistere un contesto politico in cui si possa parlare dell'assurdo.
Perché la frase che ha pronunciato non è positiva, è pericolosa.
È trasformare il minimo sindacale in traguardo eroico.
Un fallimento del linguaggio e, di riflesso, della politica.
Una donna viva non è un fatto positivo. È un fatto normale. Punto.
E siccome non le scrivo per fare polemica, ma per spiegarle cosa dovrebbe fare la politica di uno Stato di cui lei è Ministro, le elenco tre possibili alternative, utili a scusarsi con tutte le donne per ciò che le è sfuggito malamente dalla bocca senza prima passare dalla corteccia cerebrale:
1. Finanziare davvero i centri antiviolenza;
2. Introdurre l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Perché il cortocircuito si disinnesca con il sapere, non con la semantica inversa;
3. Creare percorsi economici e psicologici reali per le vittime. Perché dire "denuncia" a una donna che dipende completamente dalla persona che dovrebbe denunciare, equivale a dire "nuota" a chi sta affogando legato a una sedia con i pesi sulle caviglie.
E le aggiungo un punto gratis, visto che c'è il Black Friday:
4. Proteggiamo le nostre figlie dal danno delle frasi detta a caso. Perché sentirsi fortunate per essere vive non è abbastanza. Uccide, in un modo persino più meschino.
Da profano, mi permetta: non si premia la primavera perché l'inverno non ne ha sterminato i fiori. Si lavora piuttosto durante la primavera, affinché l'inverno non faccia male.
Con rispetto, signora Ministra, premiare chi non commette un delitto, non è utile quanto punire chi lo ha commesso. Le due cose, non sono inversamente proporzionali.
Perché il rischio è che da domani si inizi a premiare quel guidatore che, pur percorrendo il centro città a 140 chilometri orari, sia riuscito a non investire nessuno.
Umilmente,
Salvatore Savasta

Nessun commento:
Posta un commento