domenica 6 luglio 2025

... verso il baratro!! ...

“Volete davvero capire fin dove può arrivare il degrado, l’inumanità, la violenza? Guardate questa foto. Sì, proprio questa. È la misura esatta di quanto in basso possiamo cadere. Martedì scorso, una vera e propria milizia in assetto antisommossa ha fatto irruzione in una chiesa. Avete letto bene: una chiesa. Un luogo sacro, di pace, di rifugio. Lì dentro, nascosti nel silenzio e nella paura, c’erano quattro migranti. Non quaranta, non quattrocento. Quattro esseri umani. Malati, fragili, poveri, soli. È accaduto a Vicofaro, nella parrocchia di Don Biancalani. Un prete vero. Non un burocrate della fede, ma un testimone del Vangelo. Uno che da anni accoglie gli ultimi, tende la mano invece di puntare il dito. Per questo lo odiano. Lo ha attaccato Salvini, definendolo “amico dei migranti” e intimandogli di “fare il prete o candidarsi”. Lo ha minacciato Forza Nuova. E ora l’ha colpito il sindaco Tomasi, di Fratelli d’Italia, firmando l’ordinanza di sgombero. Così, martedì scorso, un esercito in divisa è entrato in canonica come in un teatro di guerra. Hanno portato via quattro migranti in gravi condizioni di salute. Non per rimpatriarli non ne hanno nemmeno il potere. Li hanno semplicemente “redistribuiti” nei centri di detenzione statali. Senza logica, senza umanità. Solo per punire. Solo per ferire. Solo per esibire la forza contro i più deboli. Nel frattempo, i crociati dell’odio si esaltano. Si battono il petto. Gridano: “Abbiamo riportato la legalità!”. Festeggiano. Loro, che si definiscono “cristiani”. Cristiani? Cristiani che invadono una chiesa per cacciare poveri e malati? Cristiani che si vantano di umiliare chi non ha nulla? Cristiani che applaudono la sofferenza? No. Questo non è cristianesimo. Non è giustizia. È viltà fatta sistema. È odio travestito da ordine. È fascismo mascherato da legalità.” La Ttualità È una storia che conosciamo già. Oggi tocca ai migranti. Domani toccherà a qualcun altro. E intanto noi restiamo a guardare. La storia ci sta mettendo alla prova. E, finora, la stiamo fallendo. 

 Soumaila Diawara.
Ormai la misura è colma. Guardate cosa è arrivato a scrivere il simpatico individuo che ama farsi fotografare in elmetto, tal Claudio Beccalossi, che sarebbe un giornalista veronese, iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1984, collaboratore de "L’Arena", Direttore responsabile de L’Altra Cronaca e de Il Giornale dei Veronesi online. Sui social, poi prontamente rimosso, ha scritto un post che è un concentrato di offese sessiste, e razziste, da denuncia penale verso due ben più autorevoli colleghe quali Rula Jebreal e Bianca Berlinguer. Ha scritto Beccalossi sui social: "Qualcuno con un grammo di cervello e responsabilità rimandi negli Stati Uniti questa pericolosissima istigatrice dell’odio chiamata Rula Jebreal. Già razzista per conto proprio nei confronti dell’Occidente (e dell’Italia in particolare), ora è tornata a rompere i cogli*ni agli italiani di buon senso con la sua ferocia antisem*ta e pro H@mas (mascherata da pro p@lestinesi). Arrogante, esaltata, petulante, invasiva, maleducata, incivile, str*nza ed invitata a spiattellare il suo verbo delirante da compagne emittenti (soprattutto Rete 4 della bisognosa di serie cure psicoanalitiche se non psichiatriche Bianca Berlinguer), è una continua e ossessiva offesa a qualsiasi livello di diritto di opinione e di libertà di pensiero, bestemmia dell’articolo 21 della Costituzione. Sedicente, fatiscente e pompata giornalista, scrittrice e docente (sic) p@lestinese con cittadinanza isr@eliana e naturalizzata italiana (dato che l’Italia degli idioti raccoglie e naturalizza anche la merd@). Go home, torna da chi ti mantiene, boriosa e insulsa estremista razzista". Ma come si può, in assenza per giunta di ogni contesto, motivazione, argomentazione, rivolgersi a due professioniste solo attraverso offese per giunta di una gravità assoluta come quelle utilizzate da costui? Ma davvero siamo arrivati a sdoganare questo schifo? Ma sia immediatamente radiato dall'albo. Chi si esprime così non è degno di rappresentare il giornalismo italiano. Tutta la nostra solidarietà a Bianca e Rula!!! 

 Mario Imbimbo.

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