domenica 13 luglio 2025

... poveri noi!!! ...

Sono arrivate le letterine di Trump che preannunciano dazi al 30%. E pensare che Meloni si era candidata a 'pontiera' per "zero" dazi, poi aveva detto che andavano bene anche al 10%, con oltre 100mila posti di lavoro a rischio. Una trattativa assurda, da dilettanti: Meloni e soci hanno concesso tagli alle tasse ai colossi miliardari del web statunitensi, più acquisti di gas americano (che costa di più in bolletta a cittadini e imprese) e aumenti di 445 miliardi in 10 anni per le nostre spese militari. E poi c’è Lollobrigida che ha messo sul tavolo degli Usa anche “la bresaola fatta con la loro carne”. Credo che in questo momento Trump abbia un solo dubbio: di aver chiesto aumenti per il 5% in sede Nato e di non avere osato di più, visto l’arrendevolezza degli europei. Date queste premesse non poteva che finire peggio con Meloni e soci, fini strateghi che hanno concesso tutto e subito senza ottenere praticamente nulla. Italia e Europa non si sono fatte rispettare, nonostante l’interscambio tra Usa ed Europa sia il più importante al mondo e muova ogni giorno 4,4 miliardi di beni e servizi: dovevamo mostrarci compatti, minacciare controdazi, dovevamo rivendicare condizioni migliori, mostrarci risoluti a cercare mercati alternativi. Insomma dovevamo mostrare la schiena dritta. Ma con governanti che svendono l’interesse nazionale per farsi dire “Brava Giorgia” da Washington e farsi baciare in testa siamo in un vicolo cieco.
Ed ecco a Voi la sorpresa che partirà dal 1°Agosto ossia tutte le nostre merci che verranno vendute negli USA avranno una tassazione aggiuntiva del 30%. I nostri Meloni, Salvini e tutti gli amici di Trump, cosa diranno ai tanti produttori italiani che rischieranno di dover diminuire drasticamente il loro commercio e di conseguenza le loro produzioni? Per non parlare di alcune centinaia di migliaia di lavoratori che rischieranno il loro posto di lavoro. Questa è la destra sovranista nazionalista, incompetente sotto ogni punto di vista. Del resto vivono solo di slogan.... #italia #italy
Meloni, il bomber che esalta la curva senza gol di Antonio Francesco Spitale Immaginate un campionato di calcio dove i tifosi, invece di contare i gol, osannano il bomber per come corre, per il sorriso smagliante o per la grinta negli occhi. Ecco, questo è lo spettacolo di certi giornalisti e cittadini davanti a Giorgia Meloni. È la star del campo, la capitana che “spacca”, e poco importa se la palla non entra in rete. “Grande Giorgia!” urlano in coro, mentre lei dribbla domande e sventola successi personali come trofei. Una foto con un leader straniero? Assist perfetto. Un discorso appassionato? Tiro in porta, anche se fuori. I risultati? Quelli, beh, sono dettagli da statistiche noiose. L’economia zoppica, la disoccupazione giovanile è un tackle duro, ma chi se ne frega: la curva canta lo stesso, ipnotizzata dal carisma. Giornalisti in tribuna, con sciarpe da ultrà, scrivono peana su ogni passo di Meloni, mentre i cittadini-fan postano stories con cuoricini. Intanto, il tabellone resta fermo: zero gol concreti. Ma il tifo non guarda la classifica, vive di fede. E Meloni, bomber senza reti, continua a correre sotto gli applausi. Fino al prossimo match. 
Poveri tifosi

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