Quello che sto scrivendo, a mio avviso, è piuttosto banale. Eppure, nel dibattito pubblico italiano, così banale non è.
1. Il #giustizialismo nel rapporto tra #politica e #magistratura
C’è una frase celebre di Piercamillo Davigo, #magistrato del pool “Mani Pulite”, che recita: “Non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti.”
Una frase inquietante, che non so se fosse rivolta ai politici o a chiunque. Ma so che è un concetto pericoloso e so anche che ad essere condannato è stato Piecamillo Davigo. Mi sfugge se per la legge del contrappasso oppure perché, sui moralisti, avesse ragione Leo Longanesi.
Nel nostro Paese, chiunque venga sfiorato da un’indagine diventa automaticamente colpevole. Basta un avviso di garanzia o una fuga di notizie e il #processo — anziché svolgersi nelle aule di #giustizia — si consuma tra giornali, talk show, social, bar. L’opinione pubblica sentenzia, spesso prima ancora che lo faccia un #giudice. E i #partiti, soprattutto a sinistra, si affrettano a "scaricare" chiunque sia anche solo sospettato. I telefoni smettono di squillare, le segreterie si defilano e l’interessato viene isolato senza appello.
In un Paese civile, tutto questo è inaccettabile.
Sia chiaro: i magistrati hanno tutto il diritto (e dovere) di indagare. Ma ciò che va fermato è la spettacolarizzazione, la morbosità mediatica, la condanna preventiva.
Ancor più ipocrita è il fatto che spesso proprio chi si riempie la bocca con la #Costituzione — definendola “la più bella del mondo” — ne tradisca i principi fondamentali come la presunzione d’innocenza, usando la legge fondamentale dello #stato solo quando fa comodo.
Credo con forza che giudizio politico e questioni giudiziarie siano due cose diverse. Si può essere politicamente colpevoli per una decisione ritenuta dannosa ovvero politicamente innocenti anche in presenza di una vicenda penale. Per questo penso che la Legge Severino andrebbe abrogata: è stata la risposta a una stagione giustizialista e moralista, culminata nel #grillismo che è stata una delle peggiori sciagure politiche accadute al nostro Paese.
Il grillismo ha generato un pensiero semplificato, demagogico, inadatto a comprendere la complessità della società. E da lì è germogliato l’antieuropeismo e, con esso, il #sovranismo "monetario”, che ha alimentato il #populismo nazionalista che oggi vediamo affermarsi ovunque.
2. La legittima difesa e il #garantismo “a senso unico”
L’altro tema — apparentemente banale — riguarda la legittima difesa e in questo caso il riflesso condizionato è soprattutto della #destra.
Ogni volta che un cittadino spara a un ladro o un agente è coinvolto in uno scontro armato, c’è chi grida allo scandalo appena scatta un’indagine.
“Vergogna!”, “Era legittima difesa!”, “Lasciatelo in pace!”.
È un garantismo cieco, superficiale, e — se ci pensiamo bene — completamente privo di senso.
In un sistema #democratico e civile, nessuno può decidere da solo di essere nel giusto. Se una persona muore o viene ferito a causa del comportamento di un’altra — che sia un agente o un privato cittadino — è giusto che i fatti vengano accertati.
Il #processo, in questi casi, serve a distinguere tra legittima difesa e abuso. È una garanzia per tutti: anche per chi ha agito correttamente.
Immaginate se bastasse una dichiarazione postuma per giustificare qualunque sparo. Se bastasse dire “mi ha aggredito” o “stava rubando” per ottenere l’impunità. Sarebbe il far west, altro che Stato di #diritto.
❓ Perché queste cose banali non sono così banali?
Due concetti, in fondo semplici:
non si è colpevoli fino a sentenza definitiva;
chi uccide, anche in legittima difesa, va processato per accertare i fatti.
Eppure, in Italia, sembrano verità rivoluzionarie. Perché?
Perché una parte dell’opinione pubblica viene costantemente manipolata. Da politici senza scrupoli — Salvini, ad esempio — nel caso della legittima difesa. Da una #sinistra spesso succube del giustizialismo e della magistratura e quindi incapace (o in malafede credendo di averne dei vantaggi) di distinguere diritto da opportunismo. E poi c'è il ruolo dell’informazione che ha rinunciato ad approfondire, diventando megafono delle narrazioni dominanti.
Due cose banali, dicevo. Ma che nel nostro Paese non lo sono per niente.
Per concludere, un dato: secondo Pagella Politica, nel 2017 è stato condannato “solo” il 25% degli indagati.
#LeggeSeverino
#legittimadifesa
#partitodemocratico
#fratelliditalia
#Lega
Partito Democratico
Fratelli d'Italia
Francesco Meringolo

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