sabato 27 settembre 2025

... tertium non datur ...

Flotilla 

20 persone di cui 10 italiani hanno lasciato la spedizione giudicandola troppo pericolosa. Lungi da me dare giudizi morali: solo i soldati di leva sono costretti loro malgrado ad andare in trincea e magari morirci, gli uomini liberi per fortuna possono scegliere ed è umano avere paura e ripensarci. Nonostante sia una missione pacifica e umanitaria sappiamo tutti che è una missione ad altissimo rischio e che gli israeliani intercetteranno le navi entro le 12 miglia dalla costa e non le faranno mai sbarcare. Quando assaltarono la nave turca Mare Marmara spararono sugli attivisti e ci furono 10 morti, quindi non si scherza, non è un gioco, è una situazione ad altissimo rischio. L'unica cosa che mi sento di obiettare è che forse sono state coinvolte troppe persone, alcune delle quali non adeguatamente preparate psicologicamente, che forse non avevano ben compreso a cosa stavano andando incontro, perché forzare un blocco militare in mare è un'azione molto pericolosa in cui nessuno può venire ad aiutarti, tantomeno gli stati europei che non rischierebbero mai un incidente militare con Israele . Il numero delle barche non è una garanzia di sicurezza e gli stati europei non garantiranno nulla appena esci dalle acque internazionali. Anzi, non lo garantivano nemmeno prima visto gli attacchi ricevuti dai droni israeliani quando la flotta era ben lontano da Gaza. Quindi delle due l'una: o si accetta la mediazione e si fa marcia indietro per non incorrere in una possibile strage, scelta compresibilissima sul piano umano, anche perché nessuno si deve sentire forzato a fare l'eroe, ma che inevitabilmente scatenerà una polemica politica: accuse di irresponsabilità e avventurismo. Oltre alle consuete prese per i fondelli, ma nulla che non si possa superare. Oppure si va fino in fondo mettendo però in conto un assalto delle forze armate israeliane con quel che ne consegue. Sperare in un atteggiamento "soft" delle forze speciali israeliane è auspicabile ma realisticamente ben poco probabile. Di questo bisogna esserne assolutamente consapevoli, a cominciare ovviamente da coloro che intendono proseguire sulle barche. Non c’è bisogno di eroi, si può tornare indietro lasciando che i cani che stanno concedendo a Netanyahu di fare lo sterminio latrino dietro alla carovana, loro certo non possono dare lezioni a nessuno. Ma se invece si decide di proseguire bisogna andare fino in fondo: chi di noi è a casa farà di tutto per bloccare il paese se sarete colpiti e per esercitare la massima pressione su Israele per riportarvi a casa sani e salvi. 

Tertium non datur.

Paolo Soglia.

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