sabato 13 settembre 2025
... Mala Tempora Currunt! ...
DUE PESI E DUE MISURE
A giugno 2025, pochi mesi fa, un esaltato di destra ha ucciso la rappresentante democratica Melissa Hortman e suo marito, e ferito gravemente il senatore democratico John Hoffman e sua moglie. Trump ha ordinato le bandiere a mezz'asta? No. Gli influencer di destra hanno sfruttato l'occasione per dire quanto sia brutta la violenza politica? No.
Tempo prima, un complottista di destra aveva fatto irruzione a casa di Nancy Pelosi, col chiaro intento di ucciderla. Poi, non trovandola, ha sfondato a martellate il cranio del marito 82enne Paul.
Esiste un video di questa aggressione, vi è capitato di vederlo?
Probabilmente no, perché anche in quel caso nessun politico o influencer di destra, né negli Usa né in Italia, ha deciso di parlarne e di far entrare quella violenza nel dibattito politico (anche perché l'aggressore era un loro elettore).
Nell'agosto del 2020, durante le proteste per l'uccisione di un afroamericano da parte della polizia, il diciassettenne repubblicano Kyle Rittenhouse decise di viaggiare per 30 km portandosi dietro un'arma semiautomatica, "per proteggere i local business", poi sparò a tre persone, uccidendone due. Molti leader della destra statunitense, evidentemente all'epoca non così preoccupati della violenza, ne fecero un eroe, invitandolo in varie trasmissioni.
Charlie Kirk era uno di questi.
Ogni giorno negli Stati Uniti muoiono 82 persone per colpi di arma da fuoco, 30.000 l'anno. Ed è proprio la destra statunitense, quella che in questo momento sta cercando di addossare la colpa della morte di Kirk alla "propaganda della sinistra", a difendere il diritto di ogni cittadino di possedere un'arma semiautomatica e di portarsela in giro come e quando vuole.
Sono proprio quelli che blaterano sul "clima di odio" ad aver fomentato l'odio negli ultimi quindici anni, trasformando l'alternanza democratica tra repubblicani e democratici in uno scontro con toni da guerra civile, in cui quando Trump ha perso le elezioni ha provato a dichiararle vinte, mandando gente ad assaltare il Campidoglio (anche lì, Charlie Kirk è stato tra i mandanti di quel tentativo di colpo di Stato, un tentativo molto simile a quello che in Brasile è costato una condanna a 27 anni di carcere per Bolsonaro).
Di fronte a un avvenimento così drammatico come l'uccisione con un colpo di fucile di un leader politico, l'ultima cosa che un presidente dovrebbe fare è accusare l'opposizione, senza prove, senza un motivo, aizzando possibili vendette. Ma quando poi iniziano a circolare assurdità come le presunte scritte antifasciste e pro LGBTQ sui proiettili del presunto fucile usato per l'omicidio, non è difficile vedere all'opera la stessa macchina dell'odio che i repubblicani hanno costruito e perfezionato nel corso degli anni.
Io credo che occorra rimanere molto molto calmi e molto molto lucidi, in previsione di ciò che accadrà nei prossimi giorni. Perché l'internazionale nera ha dei piani molto precisi, e strumenti spropositati rispetto a quelli che può avere chi la combatte.
Siamo entrati in un mondo in cui Trump può minacciare il Brasile per influenzare l'esito del processo contro Bolsonaro. In cui Rubio, a sentenza appena annunciata, può minacciare uno stato democratico per aver amministrato la giustizia nel modo che ritiene opportuno.
E siamo entrati in un mondo in cui Charlie Kirk, che correva a farsi foto con un assassino, che insultava George Floyd dopo la sua uccisione, che sosteneva che la Palestina non esista, può essere santificato come il paladino della non violenza.
Questo mondo, però, possiamo contrastarlo solo noi. Se ci arrendiamo, è finita. Se ci facciamo intrappolare nella loro narrazione è finita. Se rispondiamo all'odio con l'odio è finita, perché su quel terreno sono molto più forti e preparati.
Per quanto sia difficile, bisogna trovare un modo di parlare agli stessi ragazzi con cui parlava Kirk, parlare ai fanatici di Qanon, parlare a quelli convinti del complotto rettiliano, ai terrapiattisti, a quelli che negano il cambiamento climatico. Parlarci, possibilmente, senza dirgli "sei un coglione". Perché c'è altra gente che ci parla tutti i giorni, e quella gente è il Male.
Francesco Trento
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