giovedì 25 settembre 2025

... Coppa Italia ...

✅ Torino 1 Pisa 0 ✅ 


❌ Nonostante la vittoria e il passaggio del turno, possiamo affermare che la situazione è preoccupante. Nonostante 30 minuti in superiorità numerica, non siamo riusciti ad aggredire la gara. Ci sono evidenti problemi di gioco in tutte le fasi. Abbiamo vinto solo perché il Pisa non aveva nessuna primaria intenzione di passare il turno. 
 C’è poco da dire, solo tanto lavoro da fare. I problemi sono molti. Anche Evidenti. Oggi abbiamo capito che i problemi non dipendono dalla qualità avversaria. 

 #torinopisa
Il Torino ha vinto, ed ha pure faticato. Contro chi? Contro il Pisa. Che poi il Pisa, in realtà, non c’era nemmeno: rimasti con la testa in Toscana fino al 95 esimo quando il tremebondo Paleari ha salvato la Cairese (chiamiamo le cose con il loro nome) dall’ennesima onta. Una vittoria di cartone, come quelle partite alla PlayStation vinte perché l’avversario si è addormentato strafatto di birra e canne mentre giocavate a PES. Il momento più alto? L’espulsione di Cuadrado. Non perché conti qualcosa, ma perché almeno per un istante ci si è ricordati che il calcio dovrebbe avere un briciolo di sangue e veleno. Una vittoria annunciata ma non scontata, perchè se sei del Toro ti aspetti sempre il peggio, e perché in panchina c’è Baroni, il necroforo. Anche stasera ha la faccia di uno che è appena tornato da un rosario per un morto che non conosceva nemmeno. Tre righe sui giornali domani, tre pagine almeno sulla Gazzetta del Cairo. Un brodino caldo dopo una serie di risotti cucinati con la merda del gatto. Un sorso che non sazia, non riscalda, non cambia nulla: la bocca resta amara, lo stomaco vuoto, l’anima spenta. Sciopero del tifo nel primo tempo: qualche demente accenna comunque il solito coro sulla birra in mano ed il cazzo nel culo. Poverini loro, poverini tutti noi. Una tifoseria che beve cicuta e la chiama fede e che oramai al veleno è assuefatta. Finisce la partita e la gente quasi esulta, non pensa che in campo ha visto come al solito undici disperati correre dietro ad un pallone . Qualcuno osa dire “almeno è qualcosa”: Sulla sinistra per esempio si è visto un moru che patto alla salma di Biraghi pare Roberto Carlos… Casadei ha dato timidi segnali di vita…. La cera di Cairo non è parsa delle migliori… “Almeno è qualcosa”… Già, qualcosa. Come quando il tossico trova cinquanta centesimi per strada e ci compra un gratta e vinci: non vince, ma intanto ha grattato. Come ci grattiamo da vent’anni. Vent’anni al guinzaglio di quel piazzista col sorriso da bancarella, il re delle occasioni perse, un fallimento sportivo travestito da presidente. Vende sogni taroccati e noi ci caschiamo sempre. Ed allora eccoci qui: a brindare con l’acqua del cesso ed una scorzetta di anitra wc, a sorridere in modo forzato per un ottavo di Coppa al quale le migliori squadre Italiane si qualificano di diritto, mentre a noi ed agli altri poverelli della chiesa toccano 180 minuti di sofferenza. Il Torino FC ha vinto, ed intanto continua a morire, ma questo già lo sappiamo. 

Cairo merda. 

 Ernesto Bronzelli.

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