-2 punti (2P 5S)
-1 gol fatto (su rigore)
-13 subiti
Ultimo gol su azione in serie a: 23 aprile 2025 (637 minuti fa)
Torino–Fiorentina 0-0. Già il risultato basterebbe come insulto a chi si ostina a chiamarlo ancora “calcio”, ma non è solo un pareggio, è un manifesto della decomposizione.
Pedersen che sembra inciampato per sbaglio in Serie A, Lazaro che entra e gioca come se stesse aspettando l’autobus sotto la pioggia, Casadei che ha la mobilità di un armadio Ikea, Ngonge che pare un attore impotente di un film porno gay anni ‘70 ed il resto che galleggia tra errori, passaggi orizzontali o peggio ancora all’indietro e sguardi persi.
Gente che pare raccattata perché manca il numero per il calcetto del giovedì.
Poi ci si chiede il perché.
Basta guardare chi comanda il circo: Cairo che tratta il Torino come una filiale della sua tipografia, Vagnati che passa il tempo a vendere fumo e comprare figurine scadute, Baroni che dopo i ceffoni di Milano oggi avrebbe firmato con sangue e sperma per lo 0-0, tanto che zero a zero è stato.
Cairo aveva detto che voleva finalmente divertirsi: in 180 minuti due tiri in porta, zero gol fatti e cinque subiti.
Spero per lui che si diverta con poco a questo punto.
Ed il quadro generale è pure peggio: tra venerdì e oggi, sette (si, avete capito bene: SETTE su otto) primi tempi chiusi a reti inviolate in una mattanza di noia.
Il nulla spalmato sul niente come margarina scaduta.
Lo chiamano ancora campionato, ma è un cimitero con le luci accese.
La Serie A di oggi è un reparto geriatria travestito da spettacolo: vecchi che arrancano, giovani che sembrano già rassegnati, allenatori che preferiscono addormentarsi con lo 0-0 piuttosto che rischiare un colpo di vita.
Non è calcio: è il silenzio imbarazzante prima che qualcuno si decida a staccare la spina.
Una prece.
Ernesto Bronzelli.


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