Il #buongiorno di @giuliocavalli
Sul Ponte sullo Stretto cala la nebbia. Non quella del mare, ma quella che serve a nascondere. La Societร Stretto di Messina, guidata da Pietro Ciucci, ha risposto al deputato Angelo Bonelli che la sua carica non basta per ottenere i documenti sul contratto con Eurolink. ร il paradosso: un parlamentare escluso da un’opera da oltre 13,5 miliardi, come se la democrazia fosse un orpello da archiviare.
Dentro quel contratto ci sono penali feroci: un milione di euro per ogni giorno di ritardo, 650 milioni di cauzione, clausole che trasformano lo Stato in debitore perpetuo. Eppure la firma รจ arrivata in fretta, prima della pubblicazione in Gazzetta e senza il parere della Corte dei conti. Una scorciatoia che rivela la fretta di blindare interessi e vincoli, prima che qualcuno potesse alzare la mano.
Non รจ solo un affare interno. Bruxelles ha giร bussato due volte, chiedendo chiarimenti su appalti e impatto ambientale. Ma qui la nebbia conviene: oscura i numeri, copre i rischi, spegne le domande. ร la stessa nebbia che alimenta il mito del “grande cantiere” mentre si tagliano scuole e ospedali.
Il Ponte viene venduto come sogno d’acciaio e cemento, ma cresce come un debito opaco, custodito in una cassaforte di segreti. La nebbia lo protegge, certo. Ma ogni nebbia si alza: e allora resterร solo un viadotto di menzogne appoggiato sul nulla.

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