giovedì 15 maggio 2025

... governo infame!!! ...

𝐋𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐭 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐭𝐮𝐩𝐢𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐌𝐞𝐥𝐨𝐧𝐢 

Il #buongiorno di Giulio Cavalli 

Nel quasi silenzio generale, mentre la presidente del Consiglio sbraitava in Parlamento, un’altra persona trasferita nel Cpr di Gjader, in Albania, è tornata in Italia ed è formalmente libera. La giudice di pace di Roma, Emanuela Artone, ha sospeso la richiesta di riesame del trattenimento per la stessa pregiudiziale costituzionale già sollevata in merito ai Cpr italiani. C’è da stabilire se la detenzione di persone straniere per un tempo prorogabile fino a 18 mesi violi l’articolo 13 della Costituzione, considerando che modalità e procedimenti non sono ancora puntualmente disciplinati da una normativa di rango primario. C’è da verificare anche se venga leso il principio di eguaglianza (articolo 3 della Costituzione). L’ennesimo fallimento del progetto albanese del governo è avvenuto mentre la Camera approvava il cosiddetto “decreto migranti” con 192 voti a favore e 111 contrari. Tutto questo mentre nell’immaginario collettivo l’“operazione Albania” viene ancora raccontata come un successo. Finora il Cpr di Gjader ha rimpatriato 16 persone, riportate nei rispettivi Paesi dopo un viaggio di andata e ritorno con l’Italia. Molti di più, invece, sono stati liberati o ritrasferiti in altri Cpr sul territorio italiano. Tutto ciò attraverso continui viaggi sull’Adriatico, con l’impiego di mezzi e personale. Sedici persone rimpatriate, a fronte di costi enormi, per allestire lo spot pubblicitario più costoso, più inumano e più stupido che un governo possa immaginare. Milioni di euro spesi per apparire abbastanza cattivi da saziare la bile dei propri elettori. 
Anche qui, ci starebbe bene un bello scrollamento di testa del ministro Giorgetti.
Mentre Angelo Bonelli, di fronte a Giorgia Meloni, denunciava il massacro dei palestinesi, lei sbuffava. Faccine, sorrisetti, sospiri, lo sguardo fisso altrove. Nessuna reazione, nessuna empatia, nessuna vergogna. E quando Giuseppe Conte ha chiesto all’Aula di alzarsi in piedi per dedicare un minuto di silenzio alle migliaia di donne, bambini, giornalisti e operatori umanitari palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani, lei – la presidente del Consiglio, la donna, la madre, la cristiana – è rimasta seduta. Ostinatamente. Ostentatamente. Come se quel silenzio fosse troppo. Troppo umano, troppo dignitoso, troppo giusto. Non ci stupisce, certo. E chiederle di vergognarsi, per chi non sa cosa sia la vergogna, sarebbe una richiesta destinata a cadere nel vuoto. Ma oggi, in quei pochi secondi, è andata in scena l’immagine più sincera di questo governo: l’arroganza, il disprezzo, la disumanità. Tutta concentrata in un’unica, miserabile scelta.

Nessun commento:

Posta un commento