mercoledì 28 maggio 2025

... gente indegna!! ...

Un altro lobbista senza vergogna. 
Ieri sera, durante la trasmissione DiMartedì su La7, Edward Luttwak ha pronunciato parole che gelano il sangue. Con incredibile cinismo, ha dichiarato che, nonostante i 60.000 morti in Palestina, le organizzazioni internazionali faticherebbero a fornire aiuti umanitari perché “sono nati altri 60.000 bambini”. Una frase falsa, grottesca, disumana. Come si può anche solo immaginare che, dal 7 ottobre a oggi, siano nati 60.000 bambini? È un’assurdità evidente, ma ancora più inquietante è il messaggio sottinteso: tanto vale continuare a uccidere, tanto “ne nasceranno altri”. E poi, come se fosse la cosa più normale del mondo, ha persino affermato che sono i bambini palestinesi a lanciare le bombe sui soldati israeliani. Un’accusa infame, rivoltante, che cancella la realtà di un popolo bombardato, affamato, intrappolato in una striscia di terra martoriata, e che trasforma le vittime in colpevoli. Questa è la logica di chi giustifica l’ingiustificabile. Di chi guarda a un genocidio e, invece di indignarsi, lo minimizza, lo razionalizza, lo rende accettabile. È la voce gelida della propaganda, che tenta di coprire l’odore del sangue con la maschera della logica spietata. E, come se non bastasse, quelle parole sembravano voler dire che in fondo tutto si bilancia: 60.000 morti, ma anche 60.000 nascite. Un ragionamento crudele, privo di ogni empatia, come se le vite umane fossero numeri su un foglio Excel. Un mondo in cui si può parlare così della morte di migliaia di innocenti è un mondo che ha perso l’anima.
In sostanza c’è Tizio che sta torturando Caio. Lo depriva del sonno, del cibo, dell’acqua, gli toglie ogni avere, gli demolisce la casa, tortura la famiglia e lo riempie di mazzate dalla mattina alla sera. E questo perché il vicino di casa di Caio due anni fa ha tirato una sassata a Tizio. Poi c’è Antonio Tajani che guarda in silenzio quanto appena descritto, ma di tanto in tanto si accende e dice: “Sono indignato, Tizio si fermi. Ma non isoliamolo e stiamo attenti a non colpevolizzarlo, perché rischiamo di fomentare anti-tizismo. Un abbraccio a Caio, gli siamo vicini”. Poi smette di parlare, mette le mani dietro la schiena e torna a guardare in silenzio. Dopo una settimana o due, si risveglia e ripete la stessa cosa. Questa è essenzialmente la posizione del Governo italiano su Gaza, espressa anche stamani alla Camera. E se uno gli dice che è grottesca e lesiva si offendono pure.

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