Oggi ho fatto un po' di ricerche vecchia maniera, così, nessun valore statistico o probatorio, però qualche pensierino a qualcuno potrebbe venire, cercare qualche nesso, osservare...
Metto qui alcuni fatti accaduti in Italia dal 1 gennaio 2025 ad oggi.
Qualcuno ci troverà dei nessi.
Qualcun altro dirà: “il fascismo è morto 80 anni fa” e “il DDL Sicurezza era doveroso”.
🔻 7 gennaio – Roma
Commemorazione neofascista per la strage di Acca Larenzia. Centinaia di militanti con saluti romani e grida “Presente!”. Presidio antifascista a pochi metri. La polizia presidia ma non interviene.
🔻 13 gennaio – Brescia
Attivisti di Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera bloccano simbolicamente lo stabilimento Leonardo, contro la guerra e la produzione di armi. Vengono fermati e portati in questura: alcune donne sono costrette a spogliarsi completamente e a fare squat sotto sorveglianza. Nessun provvedimento contro gli agenti. Scattano denunce per sequestro e trattamento degradante.
🔻 18 gennaio – Brescia
Circa 70 persone manifestano davanti alla questura contro i fermi e gli abusi avvenuti il 13 gennaio. La polizia osserva, ma le istituzioni non rispondono. Nessuna indagine avviata.
🔻 23 gennaio – Roma
Sei militanti neofascisti aggrediscono studenti del collettivo “Tommie Smith” davanti al liceo Cavour. Calci, pugni e inseguimento fin dentro la scuola. Gli aggressori fuggono, nessun arresto. Le autorità tacciono.
🔻 25-26 gennaio – Roma
Nella sede di Forza Nuova si tiene un vertice dell'Alleanza per la Pace e la Libertà (APF), con delegati neofascisti da tutta Europa, Medio Oriente e Sud America. Interventi contro la Resistenza, l’UE, i migranti e Israele. Il tutto protetto e tollerato dalle autorità, senza alcuna conseguenza.
🔻 29 gennaio – Napoli
La polizia carica un picchetto sindacale di operai della logistica licenziati dalla GLS. Un delegato del SI Cobas viene portato via con forza e denunciato. Denunciate anche percosse a lavoratori inermi. Nessuna solidarietà istituzionale.
🔻 7 febbraio – Vicenza
Militanti di Azione Studentesca, legata a Fratelli d’Italia, aggrediscono uno studente del liceo Pigafetta dopo che ha strappato un loro volantino. Calci e pugni, dentro la scuola. Il fatto è ripreso dalle telecamere. Nessun provvedimento. Le autorità scolastiche denunciano il clima di intimidazione.
🔻 30 marzo – Reggio Emilia
CasaPound e la cosiddetta Rete dei Patrioti organizzano un presidio con cori identitari e simbologie neofasciste. La questura vieta il corteo in centro ma concede un’area protetta. La polizia vigila, nessuna azione. Proteste di ANPI e cittadini.
🔻 4 aprile – Roma
Durante un sit-in contro il DDL Sicurezza in piazza del Pantheon, alcuni studenti tentano di muoversi verso Palazzo Chigi. La polizia li respinge con cariche improvvise. Diversi feriti, nessun agente indagato. Alcuni manifestanti vengono denunciati.
🔻 12 aprile – Milano
Grande corteo pro-Palestina partito dalla stazione Centrale. La polizia blocca la marcia e carica in piazza Baiamonti. Sette manifestanti vengono fermati, poi rilasciati. Le accuse di vandalismo cadono. Nessuna misura contro gli agenti. Le immagini mostrano solo manifestazione pacifica.
🔻 25 aprile – Romano di Lombardia (BG)
Il Comune vieta la diffusione di brani come “Bella Ciao” durante la cerimonia ufficiale per la Liberazione, autorizzando solo il “Silenzio”. L’ANPI parla di censura ideologica. Il sindaco si difende: “È per rispetto del lutto nazionale”.
🔻 25 aprile – Orbetello (GR)
L’amministrazione comunale nega all’ANPI lo spazio pubblico per celebrare il 25 aprile. Le iniziative partigiane vengono bloccate senza motivazioni credibili. Nessuna voce istituzionale si leva a difendere il diritto alla memoria.
🔻 25 aprile – Cinisello Balsamo (MI)
Il sindaco sospende il comizio dell’ANPI previsto per la Liberazione. La motivazione ufficiale è “opportunità politica”. Il gesto viene letto da più parti come una censura politica in piena regola.
🔻 25 aprile – Domodossola (VB)
Annullato il corteo del 25 aprile per “rispetto del lutto nazionale” in seguito alla morte del Papa. La città simbolo della Repubblica partigiana rinuncia alla marcia della memoria. L’ANPI protesta, il Comune tace.
🔻 25 aprile – Ono San Pietro e Cividate Camuno (BS)
In due comuni della Valcamonica, le celebrazioni del 25 aprile vengono cancellate senza spiegazioni. L’ANPI locale parla di “negazionismo mascherato da burocrazia”.
🔻 25 aprile – Ponte San Nicolò (PD)
Anche qui, amministrazione di centrosinistra cancella ogni iniziativa pubblica per il 25 aprile. La motivazione è la “sobrietà”. L’ANPI denuncia un atto simbolico di disimpegno.
🔻 25 aprile – Genazzano (RM)
Annullato il tradizionale corteo partigiano. Il Comune si limita alla deposizione di una corona. Il sindaco si giustifica: “Non sono fascista, ma ci sono divisioni politiche”. Le opposizioni parlano di “atto di revisionismo”.
🔻 25 aprile – Ascoli Piceno
Lorenza Roiati, panettiera, espone sul suo negozio lo striscione “È ancora tempo di scegliere da che parte stare”. Viene identificata due volte dalla polizia. Nei giorni seguenti compaiono striscioni intimidatori di stampo fascista contro di lei. Nessuna indagine aperta. Nessuna solidarietà dal Comune.
🔻 27 aprile – Dongo (CO)
Circa cento militanti neofascisti commemorano Mussolini e i gerarchi RSI con saluti romani e il rito del “Presente” sul lungolago. L’ANPI organizza un presidio antifascista. La polizia presidia e non interviene. Il Presidente del Senato: “Ricordavano i morti senza odio”.
🔻 29 aprile – Milano
Corteo per Sergio Ramelli. Migliaia di persone marciano in silenzio con torce e saluti romani. Il grido “Presente!” risuona in via Paladini. La polizia scorta il corteo. Nessuna denuncia, nessuna parola da parte delle istituzioni.


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