mercoledì 14 maggio 2025
... Giuli indegno!!! ...
Pensavano di isolare Geppi Cucciari ed Elio Germano. Di ridurli a due macchiette, a due guastafeste da ridicolizzare in pubblico.
E invece è arrivata una valanga. 94 firme. Registi, attori, attrici, sceneggiatori. Tutti uniti in una lettera durissima al ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Tra i firmatari ci sono nomi che rappresentano il meglio del nostro cinema: Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Toni Servillo, Giuseppe Fiorello, Nanni Moretti, Matteo Garrone, Ferzan Ozpetek, Paolo Virzì. E poi Anna Foglietta, Margherita Buy, Luca Zingaretti, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Lino Guanciale e molti altri.
La lettera indirizzata a Giuli è chiara: basta silenzio, basta arroganza, basta insulti: "La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate a interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte".
E ancora: "Chiediamo che il ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono”.
E infine: “Chiediamo che si fermino, invece, gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà”.
Il cinema italiano è in difficoltà. E al posto di affrontare i problemi, il ministro Giuli attacca chi li nomina. Ma oggi quello più solo, a "cianciare in solitudine", è proprio lui.
«Dite la vostra, senza paura, anche soltanto per affermare che potete farlo, che ne avete diritto».
Parole dirette di Geppi Cucciari durante la sua partecipazione ad Amici. Con la sua solita schiettezza, invita tutti a non restare in silenzio per abitudine o per timore di giudizi, ma a prendersi lo spazio che meritiamo per esprimere le nostre idee.
Secondo lei, il rischio concreto di farsi sempre gli affari propri è che, col tempo, qualcuno potrebbe decidere per noi, anche su questioni importanti. La sua non è solo una provocazione, ma un consiglio pratico: dire la propria non è solo un gesto di coraggio, è un diritto che spesso dimentichiamo di avere.
Quante volte evitiamo di intervenire pensando “meglio lasciar perdere”? Geppi suggerisce di ribaltare questa abitudine e ricordarci che parlare, anche solo per rivendicare la nostra voce, fa la differenza. Una presa di posizione che arriva dritta, senza fronzoli, e che fa riflettere su quanto sia facile perdere il proprio spazio se non si ha il coraggio di prenderselo.
#GeppiCucciari #Amici
“C’era una legge che funzionava benissimo, la firmò Franceschini, ma l’ex ministro Sangiuliano l’ha voluta disintegrare”. Gabriele Muccino, una carriera costellata di successi tra Hollywood e l’Italia, accusa il governo e il ministro della Cultura Giuli di "maccartismo" per la crociata lanciata contro il cinema e i suoi protagonisti. E rivela di aver tentato, senza successo, un approccio dialogante con Giuli e con Meloni dopo "il disastro compiuto da Sangiuliano". "In una gentile lettera mi si diceva che in un futuro prossimo ci saremmo incontrati. Non è successo - racconta Muccino - Giuli, come ha giustamente denunciato Elio Germano, non ci ha mai voluto incontrare perché ci vive come antagonisti, come comunisti che vanno isolati e sabotati".
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