sabato 31 maggio 2025
venerdì 30 maggio 2025
... la caldaia è OK (pare!) ...
... la caldaia funziona, il termostato no e comunque il tecnico tornerà da noi il 6/6 per una revisione approfondita ...
giovedì 29 maggio 2025
... dentro o fuori??? ...
tmw / torino / Primo Piano
Incredibile al Toro, Vanoli può rimanere. L'incontro chiarificatore ha avuto esito positivo
Oggi alle 18:28
Primo Piano
di Marina Beccuti
per Torinogranata.it
Incredibile al Toro, Vanoli può rimanere. L'incontro chiarificatore ha avuto esito positivo
Oggi si è svolto un incontro, come già avevamo raccontato in precedenza, tra Vanoli e Cairo e, a quanto pare, è stato positivo e non si esclude una permanenza del tecnico varesotto sulla panchina granata.
Le parti, come ha raccolto TMW, hanno analizzato la stagione appena passata ed il summit pare aver avuto esito positivo. La situazione è in evoluzione, ma dopo l'incontro di questo pomeriggio Vanoli ha più chance di restare.
Si vedranno le volontà in campo anche in base alla promesse di mercato, ma uno spiraglio per la permanenza di Vanoli sulla panchina granata ci sono.
... caldaia si o no? ...
... domani mattina andremo a Mattie e per le 11 - 12 abbiamo appuntamento con il tecnico Hermann per riattivare la nostra caldaia: dal suo funzionamento o meno dipende la nostra permanenza in loco ... è quindi lei la protagonista di questo post: un oggetto che decide per noi e ci condiziona ...
mercoledì 28 maggio 2025
... gente indegna!! ...
Un altro lobbista senza vergogna.
Ieri sera, durante la trasmissione DiMartedì su La7, Edward Luttwak ha pronunciato parole che gelano il sangue. Con incredibile cinismo, ha dichiarato che, nonostante i 60.000 morti in Palestina, le organizzazioni internazionali faticherebbero a fornire aiuti umanitari perché “sono nati altri 60.000 bambini”.
Una frase falsa, grottesca, disumana. Come si può anche solo immaginare che, dal 7 ottobre a oggi, siano nati 60.000 bambini? È un’assurdità evidente, ma ancora più inquietante è il messaggio sottinteso: tanto vale continuare a uccidere, tanto “ne nasceranno altri”.
E poi, come se fosse la cosa più normale del mondo, ha persino affermato che sono i bambini palestinesi a lanciare le bombe sui soldati israeliani. Un’accusa infame, rivoltante, che cancella la realtà di un popolo bombardato, affamato, intrappolato in una striscia di terra martoriata, e che trasforma le vittime in colpevoli.
Questa è la logica di chi giustifica l’ingiustificabile. Di chi guarda a un genocidio e, invece di indignarsi, lo minimizza, lo razionalizza, lo rende accettabile. È la voce gelida della propaganda, che tenta di coprire l’odore del sangue con la maschera della logica spietata.
E, come se non bastasse, quelle parole sembravano voler dire che in fondo tutto si bilancia: 60.000 morti, ma anche 60.000 nascite. Un ragionamento crudele, privo di ogni empatia, come se le vite umane fossero numeri su un foglio Excel.
Un mondo in cui si può parlare così della morte di migliaia di innocenti è un mondo che ha perso l’anima.
In sostanza c’è Tizio che sta torturando Caio. Lo depriva del sonno, del cibo, dell’acqua, gli toglie ogni avere, gli demolisce la casa, tortura la famiglia e lo riempie di mazzate dalla mattina alla sera. E questo perché il vicino di casa di Caio due anni fa ha tirato una sassata a Tizio.
Poi c’è Antonio Tajani che guarda in silenzio quanto appena descritto, ma di tanto in tanto si accende e dice: “Sono indignato, Tizio si fermi. Ma non isoliamolo e stiamo attenti a non colpevolizzarlo, perché rischiamo di fomentare anti-tizismo. Un abbraccio a Caio, gli siamo vicini”. Poi smette di parlare, mette le mani dietro la schiena e torna a guardare in silenzio. Dopo una settimana o due, si risveglia e ripete la stessa cosa.
Questa è essenzialmente la posizione del Governo italiano su Gaza, espressa anche stamani alla Camera.
E se uno gli dice che è grottesca e lesiva si offendono pure.
martedì 27 maggio 2025
... Vanoli out? ...
Torino, Vanoli a un passo dall’esonero: Tedesco, Gilardino e Gattuso le opzioni di Cairo
L’edizione odierna di Tuttosport fa il punto sul futuro della panchina del Torino, che oggi appare decisamente in bilico dopo le incendiarie parole del presidente Urbano Cairo dopo la sconfitta contro la Roma di domenica sera con cui si è concluso il cammino in campionato del club granata. Tedesco, Gilardino e Gattuso i nomi per il dopo Vanoli.
Cairo durissimo: “Vanoli una delusione, lui fa giocare la squadra. Mi aspettavo molto di più”
Torino, Vanoli vicino all’esonero: Cairo pensa già ai sostituti
Secondo il quotidiano torinese, Paolo Vanoli sarebbe a un passo dall’esonero dalla panchina del Torino. Viene spiegato come l’allenatore tra l’altro non fosse nemmeno la prima scelta di Cairo, che un anno fa voleva altri, Vincenzo Italiano (poi andato al Bologna) su tutti. In essere c’è un contratto di un altro anno da 1,1 milioni di euro netti, con possibilità di attivare un’opzione che porti la scadenza al 2027.
Chi potrebbe prendere il Torino al posto di Vanoli? L’ambizione massima di Cairo sarebbe Farioli, ma sembra un obiettivo assai complicato da raggiungere. In seconda fila troviamo Domenico Tedesco, ex ct del Belgio, o un sempreverde come Gennaro Gattuso, che ha concluso il campionato croato al 3° posto con l’Hajduk Spalato. Tra i papabili va considerato anche Alberto Gilardino, esonerato qualche mese fa dal Genoa.
L'edizione odierna di Tuttosport fa il punto sul futuro della panchina del Torino, che oggi appare decisamente in bilico dopo le incendiarie parole del presidente Urbano Cairo dopo la sconfitta contro la Roma di domenica sera con cui si è concluso il cammino in campionato del club granata.
Secondo il quotidiano, il posto di Paolo Vanoli è anche più che in bilico e il Torino procederà all'esonero. Viene spiegato come Vanoli tra l'altro non fosse nemmeno la prima scelta di Cairo, che un anno fa voleva altri, Vincenzo Italiano (poi andato al Bologna) su tutti. In essere c'è un contratto di un altro anno da 1,1 milioni di euro netti, con possibilità di attivare un'opzione che porti la scadenza al 2027. Se volesse esonerare lui e il suo staff, significa rimetterci 2,8 milioni di euro lordi. Ma potrebbe in realtà trovare squadra anche prima del previsto: ci starebbe già pensando il Palermo.
Chi potrebbe prendere il Torino al posto di Vanoli? Il sogno di Cairo sarebbe Francesco Farioli, ma c'è la fila, Roma in testa nel caso in cui dovesse andare a vuoto l'assalto a Fabregas. E poi troviamo ancora i nomi di Domenico Tedesco, ex ct del Belgio, o un sempreverde come Gennaro Gattuso, che ha concluso il campionato croato al 3° posto con l'Hajduk Spalato. Già in passato Gattuso era stato vicinissimo, in particolare nel 2023. Tra i papabili va considerato anche Alberto Gilardino, esonerato qualche mese fa dal Genoa e già in alto nei mesi scorsi nell'ideale classifica di Cairo.
🎙 LA SEPARAZIONE
... l'8 e 9 giugno ...
𝐈𝐥 𝐯𝐨𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐜𝐨 𝐬𝐥𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨
𝐿’8-9 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜 𝑠𝑖 𝑣𝑜𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑟𝑒𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑑𝑢𝑚 𝑠𝑢 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑒 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑎: 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑎 5 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑖𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑡𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒
di ShukriSaid
Domenica 8 giugno e lunedì 9 si vota per i referendum ammessi dalla Corte costituzionale lo scorso gennaio. Oltre ai quesiti sul lavoro (lo stop ai licenziamenti illegittimi, le maggiori tutele per le lavoratrici ed i lavoratori delle piccole imprese, la riduzione del lavoro precario e la maggiore sicurezza sul lavoro), per i quali sono state raccolte dalle organizzazioni sindacali 4 milioni di firme, si voterà anche per ridurre il periodo per ottenere la cittadinanza italiana portandolo, dagli attuali dieci, ai cinque anni previsti prima della legge del 1992 n. 91. Si tratta di un quesito per il quale +Europa ha raccolto 637 mila firme e che si concretizza nei seguenti termini: «Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?»
Come ben si vede, il quesito non incide su alcuno degli altri requisiti richiesti dalla normativa per conseguire la cittadinanza italiana e che sono: la conoscenza della lingua italiana, la titolarità di un reddito adeguato, la regolarità tributaria, l’assenza di pendenze di carattere penale e l’assenza di elementi ostativi collegati alla sicurezza della Repubblica.
lunedì 26 maggio 2025
... Edith Bruck ...
Edith Bruck ha 94 anni, è una scrittrice e poetessa ebrea e soprattutto è una sopravvissuta all’Olocausto.
Eppure - o forse proprio per questa ragione - ha appena pronunciato parole su Gaza, Israele e Netanyahu di una forza e di una lucidità e di una onestà sconvolgenti.
“Quello che accade a Gaza è molto, molto doloroso per me, e credo che sia lo stesso per tutti” ha detto al ‘Quotidiano nazionale’. “Netanyahu sta provocando uno tsunami di antisemitismo, perché tutti identificano gli ebrei con il governo israeliano. Ma la maggioranza degli ebrei e degli israeliani non è assolutamente d’accordo col governo Netanyahu”.
“Ma non basta. Gli israeliani devono protestare di più. Non solo il sabato, ma tutti i giorni, anzi giorno e notte. Anche assediando la casa-bunker di Netanyahu e della moglie. Questo è il momento di ribellarsi.
Tutti, nell’esercito, dovrebbero ribellarsi e non eseguire ordini che sono disumani. Bisogna dire di no”.
E poi:
“Usare Dio per uccidere è una cosa mostruosa. Lo hanno fatto tutti, anche i nazisti. Ricordo le fibbie sulle cinture delle SS ad Auschwitz: c’era scritto “Gott mit uns”, Dio è con noi. Quando uscii dal campo mi dissi: povero Dio, in nome tuo hanno ucciso milioni di persone”.
E ancora:
“Le vite dei palestinesi a Gaza vengono trattate come vite di serie b. È l’ora di creare uno Stato palestinese, a quel punto cambierebbe tutto”.
Non lo ha detto qualche pericoloso sovversivo con la kefiah e la bandiera palestinese ma una donna ebrea sopravvissuta allo Shoah.
Accusate anche lei di antisemitismo ora, se avete il coraggio.
Edith Bruck ha 94 anni. È una sopravvissuta ad Auschwitz, dove venne deportata che era ancora bambina.
È una scrittrice, una poetessa, una donna che ha fatto della memoria una missione. E oggi ha avuto il coraggio – ancora una volta – di dire ciò che in molti, troppi, tacciono.
Parlando di Gaza e dei crimini di Netanyahu, ha pronunciato parole forti, limpide e necessarie.
Lorenzo Tosa.
... Torino 0 Roma 2 ...
FESTA CAIRO, TORO UNDICESIMO E DAVANTI ALL 'UDINESE! LECCE SALVO, JUVE IN CHAMPIONS!
I verdetti sono arrivati.
La Juve va in Champions, a nulla è servita la vittoria per 0-2 della A.S. Roma Talk sul difficile campo del Torino (pronostico totalmente azzeccato da noi, n.d.r.)
Il Lecce si salva grazie al miracolo ottenuto battendo la Lazio World fuori casa. Decisiva anche la vittoria contro gli amici granata nella settimana precedente.
I granata terminano bene la stagione con una sconfitta, il Toro non fa sconti e perde pure con i giallorossi. Purtroppo si registra l'interesse di Elon Musk e della sua Space X per Adam Masina. Il suo sinistro in curva ricorda un missile terra aria e ha impressionato i vertici del tycoon americano.
Si conclude una stagione nata bene e finita non bene.
"Ma dove vai? Ma dove vai? Tanto oramai sei mio" cit...
C'è stata una brutta flessione in questo finale di stagione. Ha parlato con Cairo?
"Dispiace per questo finale, non volevamo chiudere così. Abbiamo trovato una Roma con valori tecnici importanti, anche Napoli e Inter, e puoi contrastarli se fai la partita perfetta. L'episodio del rigore, che non ho rivisto, e vai sotto, fai fatica. Abbiamo provato a reagire. C'è delusione. Eravamo usciti da una situazione difficile, da domani lucidità per fare meglio"
Ha parlato con Cairo? Vlasic ha parlato di una riunione per domani...
"Domani ci troviamo, a parte magari i nazionali o qualcuno che ha voli domattina. E' una questione di rispetto e di salutarci. Cairo? Non so cos'ha detto, è giusto che sia deluso dal suo allenatore per questo rush finale. Problemi con il presidente? Non lo so, l'ho solo incrociato"
Cairo ha parlato di delusione e di valutazioni sul suo operato
"Chiarirò con lui. Anche al compleanno suo aveva espresso delusione, è giusto che lo sia. Non deve arrabbiarsi con la squadra, ma con me. Se in questo finale non ci sono motivazioni e fame per raggiungere i risultati dell'anno, è giusto che sia responsabile"
Sente di essere ancora l'allenatore del Toro?
"Non guardo il contratto, ho ancora un anno e la società ha un'opzione. Da domani, sono pronto a pensare alla nuova stagione"
Forse poteva fare delle scelte diverse? Magari far giocare di più i giovani
"A volte si vedono le cose negative. Voglio tutelare i giovani, è doveroso dare loro spazio quando lo meritano ma non è giusto darglielo per trovare motivazioni alla squadra. Gabellini ha esordito perché c'era la possibilità e ha fatto un grande campionato in Primavera. I ragazzi devono crescere con calma, le ingenuità le fanno tutti e non bisogna mettere la croce sopra a nessuno. Abbiamo fatto il massimo, non cambierei le scelte"
Cosa si è rotto tra lei e il presidente? Rischia di fare il capro espiatorio
"Non posso commentare parole che non ho sentito. Quando lo incontrerò...Bisogna essere lucidi ad analizzare, se dirà queste cose anche a me gli darò spiegazione. E' giusto che ci sia delusione, lo sono anche io, e mi è dispiaciuto perché nella seconda parte avevamo fatto bene. Poi il presidente ha il diritto e il dovere di esprimere ciò che ha detto"
Alcune sue dichiarazioni hanno dato fastidio alla società...
"Quest'anno sono stato equilibrato. A volte le mie parole vengono strumentalizzate, ma con il presidente e il direttore non ho mai avuto problemi. Ci incontreremo e valuteremo, sono processi tra allenatore e società. E' giusto che un presidente sia deluso: Vanoli ha peggiorato di un posto in classifica rispetto all'anno scorso"
C'erano Buongiorno e Bellanova...
"Non guardo ciò che c'è dietro, è come dire che senza Zapata non si poteva fare niente...Per me non sono alibi. Se guardo alla seconda parte, in queste nove partite serviva dare di più. Io sono il responsabile, è giusto che il presidente dica queste cose"
Degno finale di un campionato di 💩!
Cairo vattene... Vagnati vattene....Vanoli per cortesia dimettiti.... altrimenti dirà che è colpa tua... visto che hai avuto a disposizione...bidoni...bidoncini e scappati di casa.
domenica 25 maggio 2025
... Torino - Roma ...
𝐌𝐚𝐭𝐜𝐡𝐝𝐚𝐲: 𝐓𝐨𝐫𝐢𝐧𝐨-𝐑𝐨𝐦𝐚
... e, nel frattempo, complimenti al Napoli!!
"𝗜𝗹 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼 𝗺𝗶 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮. 𝗚𝗶𝗼𝗰𝗮𝘃𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗣𝘂𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶, 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼"
𝗖𝗹𝗮𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗥𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶
TORO, ECCO IL GRAN FINALE CHE TI MERITI, LA ROMA È PRONTA A SBRANARTI DAVANTI AI 22MILA!
Basterà una birretta ai 22mila del Grande Torino per digerire la probabile sconfitta casalinga contro la Roma?
I giallorossi sono a caccia di punti Champions e Mister Ranieri è al capitolo finale della sua lunga carriera. La Roma è nettamente favorita dal pronostico.
Per il Toro si conclude una stagione che è stata comunque positiva secondo gente come Camolese, Ghione, Comi e tanti altri.
Pronostico? 0-2
Il #Torino di Paolo #Vanoli quest’oggi alle ore 20:45 affronterà la #Roma di #Ranieri in una gara valida per l’ultima giornata di Serie A. Per i giallorossi sarà una partita fondamentale: in caso di vittoria e di risultati favorevoli della #Juventus centrerebbero la qualificazione in Champions League.
Il match d’andata terminò 1-0 per la #Roma.
#officialasroma
Stadio Olimpico Grande Torino
20:45
sabato 24 maggio 2025
... l'Arte è gratis? ...
L’Inno di Mameli in saldo: 35 euro secondo Giuli.
Nel grande teatro dell’assurdo che spesso è la politica italiana, l’ultimo atto si è consumato tra i velluti rossi della Fenice e i corridoi marmorei del Ministero della Cultura. Protagonista, manco a dirlo, il titolare del dicastero, Alessandro Giuli, già noto per l’eloquio magniloquente e l’indomita passione per simboli e liturgie, che questa volta si è superato, assegnando alla cultura un valore simbolico estremamente preciso: 35 euro lordi a testa, due giorni lavori e quindi 17 euro al giorno a testa per il coro.
E l’eloquente deficiente si è pure stupito del rifiuto.
Ha detto, imbronciato “molti lo farebbero gratis!”
Per celebrare la Festa della Repubblica, il Ministero ha infatti chiesto all’orchestra e al coro del prestigioso teatro veneziano di suonare e cantare l’Inno di Mameli, da registrare in video e trasmettere su Rai1 in prima serata. Una proposta nobile, direte. Peccato che il compenso previsto fosse inferiore a quello di una comparsa in un cinepanettone, e il tono dell’invito più simile a quello di una leva obbligatoria che a una reale richiesta di collaborazione professionale.
Il personale della Fenice – 145 tra musicisti e coristi – ha declinato con fermezza. Non tanto per orgoglio, quanto per dignità. D’altronde, suonare l’Inno d’Italia non è un karaoke improvvisato da bar di provincia, ma un’esecuzione che richiede prove, coordinamento, tempo e professionalità. Due giornate intere di lavoro per una somma che, al netto delle ritenute, sfiorava appena la soglia del simbolico. Della serie: tanto valeva chiedere di farlo gratis, magari per onor di Patria avrebbero anche accettato. Di fronte a tal oltraggio, il buon Giuli ha deciso di indossare l’elmetto dell’offeso. E, con tono da retore ferito nell’onore, ha dichiarato alla stampa: “L’Italia è piena di italiani disposti a cantare gratis l’Inno di Mameli. Io stesso l’ho fatto e lo rifarei.”
Ecco servito il capolavoro retorico: chi rifiuta 35 euro per suonare l’Inno sarebbe un ingrato, forse addirittura un disfattista, o peggio, uno che non ama la propria nazione. Insomma, artisti, fatevi un esame di coscienza: non suonate per la paga, suonate per l’Italia. A nulla sono servite le proteste dei sindacati. Marco Trentin, della Cgil, ha ricordato al ministro che il lavoro si retribuisce, e che esistono contratti da rispettare, anche quando si tratta di arte.
Ma nella logica onirico-burocratica del ministero, l’Inno doveva essere registrato, mandato in onda, ma senza disturbare troppo il bilancio. E chi osa rifiutare, viene tacciato di “distonia”, parola colta che però qui suona più come un’allergia al buon senso. Del resto, nel mondo incantato del Ministro, l’Inno nazionale è una sorta di pozione magica che può essere evocata a comando da chiunque – il panettiere, l’imbianchino, il posteggiatore – purché abbia fiato in gola e amor di patria a sufficienza. Il fatto che si tratti di un’esecuzione professionale, da registrare e mandare in onda in prima serata, pare dettaglio trascurabile.
Tanto, l’arte non sfama, non produce, non si contabilizza. È aria fritta, decorazione, passatempo. Una cosa da fare per spirito civico, non per vile denaro. Incalzato dalle critiche, il ministro ha provato a rimediare arrampicandosi sugli specchi.
venerdì 23 maggio 2025
... un "nuovo" fascismo ...
Ieri a Otto e mezzo Lilli Gruber ha chiesto al prof. Tomaso Montanari un giudizio politico su Giorgia Meloni.
Lui non si è fatto pregare. Ed è diventata una lezione sul rischio subdolo e sottile di nuovi e vecchi fascismi al potere.
“Il partito della Meloni è un punto di riferimento del vecchio fascismo storico in questo Paese. Il presidente della Regione Marche e il sindaco di Ascoli, che sono di Fratelli d’Italia, hanno organizzato una cena di celebrazione per l’anniversario della marcia su Roma. Ora accanto a questo, che non può essere derubricato a goliardia, ci sono i nuovi fascismi, l’odio per il diverso, l’omofobia.
Ci sono i fascismi al governo in molti paesi d’Europa come l’Ungheria, con cui la Meloni è in contatto. Il problema non è se la Meloni sia fascista o no… ma esiste un problema. Esiste un giornalista di “Repubblica” sotto scorta perché minacciato dai fascisti. Francamente avere al governo Meloni e Salvini non mi lascerebbe tranquillo. Ricordo che dopo aver detto qui in trasmissione che ho dei dubbi sulla compatibilità del programma della Lega e la Costituzione (che è un mio giudizio politico e può essere giusto o sbagliato), la Lega ha chiesto alla mia Università di prendere provvedimenti disciplinari verso di me. Io non so se si vuol tornare a un giuramento di fedeltà dei professori. Dico che delle forze che hanno queste visioni della democrazia hanno dei problemi seri e io non le vorrei vedere alla guida del Paese.”
Ogni tanto qualcuno ha il coraggio di andare in tv a dirlo ad alta voce.
Non sempre (e non su tutto) ho condiviso Montanari in passato. Ma qui è stato semplicemente perfetto.
Lorenzo Tosa.
Alla storia è passato come Patto d’Acciaio, ma Benito Mussolini avrebbe voluto tanto chiamarlo:
Patto di Sangue.
E in realtà avrebbe avuto più senso chiamarlo come il Duce voleva, perché quel patto tra Italia e Germania fu la causa del conflitto più sanguinoso della Storia dell’umanità: la stima è tra i 60 e i 70 milioni di morti.
Poco più di tutta la popolazione italiana odierna. Come dire di sangue ne è scorso davvero tanto, ma tanto tanto… di acciaio molto poco.
Il patto scellerato tra Hitler e Mussolini, oggi, visto che venne firmato il 22 maggio del 1939, andrebbe commemorato, almeno in tutte le scuole italiane, come tragico monumento alla scelleratezza e alla insensatezza del nazifascismo.
Il testo integrale del “patto” non è così lungo da leggere, ma, secondo me, senza rischiare di perdersi nei dettagli tecnici, è sufficiente leggere queste righe che i 7 articoli introducono:
«Il popolo italiano ed il popolo tedesco, strettamente legati tra loro dalla profonda affinità delle loro concezioni di vita e dalla completa solidarietà dei loro interessi, sono decisi a procedere, anche in avvenire, l'uno a fianco dell'altro e con le forze unite per la sicurezza del loro spazio vitale e per il mantenimento della pace».
“Solidarietà dei loro interessi”, “spazio vitale” e “mantenimento della pace”, sono parole che fa impressione leggere.
Non solo per la guerra di cui furono premessa e conditio sine qua non, ma anche perché, pur in altri contesti, le si sente riecheggiare anche in questo nostro tempo.
Cent’anni fa era pieno di accecati ammiratori e sostenitori del Duce: oggi, analoghi sfegatati “follower”ricoprono indegnamente incarichi
nella Repubblica antifascista.
Repubblica nella quale in troppo pochi ricorderanno il 22 maggio 1939:
giorno della memoria
della vergogna italiana;
giorno della memoria negata; giorno della colpevole odierna indifferenza
a quel che siamo stati e a quel che, per nostra patria responsabilità, è stato. William Beccaro
... 23 maggio 1992 ...
Oggi ricordiamo Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
A 33 anni dalla strage di Capaci, il loro sacrificio è ancora una ferita aperta.
Falcone ha insegnato che la mafia e i suoi complici nascosti nelle istituzioni si possono combattere con coraggio, rigore e determinazione.
Oggi tutti lo commemorano ma intanto si demonizzano i giudici, si depotenziano gli strumenti contro il crimine nelle mani dei magistrati, si chiudono entrambi gli occhi sulle commistioni tra mafie e politica.
È un dovere scavare tra bugie e depistaggi per scoprire le verità nascoste che dopo 33 anni ancora non conosciamo. Gli elementi per cercare quelle verità ci sono, ci sono magistrati che continuano a lavorarci senza mollare, noi siamo impegnati in prima linea e come noi alcuni giornalisti coraggiosi. Ma c'è chi rema contro, dentro e fuori dalle istituzioni.
Ricordare non basta. Se non si dice la verità, si fa solo finta. A ricordarlo davvero sono le azioni. Quelle che stanno dalla parte della Costituzione, della legge e dei cittadini onesti.
"D'ora in poi a Palermo scendiamo separati".
"Non ci provare Giovanni, scendiamo insieme".
"È pericoloso e non posso garantire la tua sicurezza, come non posso più garantire la mia, mi faranno saltare in aria"
"Mi garantisci che mi ami?"
"Si".
"Questo mi basta, sabato a Palermo scendiamo insieme, io non ti lascio".
È il giorno di Capaci.
Non li avete uccisi, li avete resi immortali.
Parlare di mafia seriamente è prerogativa per pochi che la studiano da anni. Tutti ad affannarsi a smentire l'inchiesta di Report sulla presenza di Stefano Delle Chiaie a Capaci nei giorni precedenti alla strage. Tutti che citano un'archiviazione della pista nera senza ricordate che è del 2024. Mentre Report ha portato elementi nuovi. Ricordo agli smemorati di Collegno, che cercano di sbianchettare il ruolo di personaggi legati all'estrema destra, che per la strage di Capaci sono stati condannati definitivamente Tullio Troia detto o 'Mussolini e Pietro Rampulla, l'artificiere di Capaci appartenente all'estrema destra. E altri elementi ne porteremo prossimamente, anche sui registi dei depistaggi. Nel rispetto del lavoro dei magistrati svolgeremo come sempre con rigore il nostro lavoro di giornalisti liberi. LIBERA INFORMAZIONE Antimafia Duemila Libera Contro le Mafie. Domani, per chi l ha persa, la replica dell'inchiesta sulle stragi di Mafia, alle 17.10 su Rai3
Sigfrido Ranucci.
giovedì 22 maggio 2025
... Servizio Pubblico??? ...
5 maggio 2025: l’AD della RAI, Giampaolo Rossi, firma una circolare interna. Tutti i dipendenti e collaboratori devono dichiarare se intendono candidarsi o partecipare a comitati politici o referendari. In tal caso, sono “invitati ad assentarsi” usando ferie, permessi o aspettative non retribuite.
Chi non lo fa? Rischia “ogni opportuna misura”.
Motivo ufficiale: “tutelare la neutralità del servizio pubblico”.
Ma la misura colpisce anche chi non appare mai in video: tecnici, impiegati, autori, montatori. Persino chi compare solo nei titoli di coda.
16 maggio: il Tribunale di Busto Arsizio dà ragione all’Associazione ANLoD e blocca la circolare.
Il provvedimento, scrive il giudice, “penalizza e quindi discrimina” chi “esprime nel proprio privato una legittima opinione” o anche solo “aderisce idealmente” a comitati politici o referendari.
Non è solo una questione economica: viene colpita la libertà di partecipazione politica, anche per chi nel proprio tempo libero prende posizione. Una “dissuasione” che zittisce, “indipendentemente dalle mansioni”, chi dissente.
Il Tribunale ordina la modifica: solo chi appare in video e fa dichiarazioni politiche può essere eventualmente limitato. Gli altri devono poter lavorare e partecipare alla vita democratica.
La RAI replica: regole simili esistevano già nel 2018, 2020 e 2022.
Ma perché rispolverarle proprio ora, alla vigilia di cinque referendum decisivi su lavoro e cittadinanza?
Può davvero dirsi servizio pubblico un’azienda che punisce i suoi lavoratori, solo perché qualcuno la pensa diversamente da chi sta al vertice?
(Fonti: Wikilabour, RAI Ufficio Stampa, Sentenza Tribunale di Busto Arsizio 16/05/2025)
Per approfondire e leggere le fonti vai sul sito smaskonline.it
#smask #smascheralabestia #rai #giampaolorossi #referendum #referendum8e9giugno #ReferendumCittadinanza #cittadinanza #lavoro #governomeloni #politica #politicaitaliana
mercoledì 21 maggio 2025
... aspettando l'ultima ...
𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼-𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝘀𝗮𝗿𝗮' 𝘂𝗻 𝗼𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹'𝗮𝗱𝗱𝗶𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶?
L’ultima “finale” sarà un tributo alla carriera del tecnico giallorosso?
Claudio Ranieri saluta il calcio. La sua ultima panchina sarà contro il #Torino. E quale modo migliore per onorare una carriera leggendaria, se non con una comoda passerella? Dopo settimane di inchini mascherati da “finali”, i #granata sembrano pronti a completare la loro tournée di omaggi.
Peccato che il nostro #Toro le abbia giocate con lo spirito di un’amichevole estiva sul sintetico di Bormio. Lazio, Verona, Como, Napoli, Venezia, Inter, Lecce: la lista dei regali è lunga. Manca solo il fiocco finale — e quale occasione migliore se non l’addio di Sir Claudio?
D’altra parte, se bisogna onorare la carriera di un grande allenatore, tanto vale farlo con stile: difesa distratta, zero cattiveria, magari un bel gol preso su calcio d’angolo. Un copione già visto, ma sempre efficace.
Con la Roma sarà una festa. Per Ranieri, per i tifosi, forse anche per qualche romanista in campo. Non c'è qualcuno che non ha ancora segnato in Serie A? O qualche bomber in crisi da sbloccare? Sarebbe l’ideale.
Il #TorinoFC? Presenzierà, come si conviene in queste occasioni. D'altronde, non si può pretendere che chi non ha trovato motivazioni per sé stesso riesca ora a rovinare il commiato di un altro.
E così, l’ultima “finale” si trasformerà in una bella cerimonia. Applausi, foto, e magari una sconfitta elegante. Perché quando l’unico obiettivo è uscire tra i ringraziamenti altrui, meglio perdere bene che lottare e fare brutta figura.
Vanoli voleva delle finali. Il Toro invece probabilmente sceglierà un elegante — e più appropriato — saluto istituzionale.
#FVCG #SFT
... bella e perduta!! ...
Dopo l’ennesima proposta di legge p0rcata come quella sulla caccia presentata da Lollo, “The lord of the Indecent”, bisognerebbe rendersi conto di quanto, pezzo dopo pezzo, questo Governaccio vecchi0 e verg0gnoso, stia demolendo la dignità della nazione e delle sue conquiste sociali (in campo sanitario, ambientale, scolastico, culturale, ecc. ecc.).
L’allarme è urgente e in-trascurabile!
Riporto, a tal proposito, questo stralcio significativo e importante di #Augias:
“Il filosofo Tzvetan Todorov che ha insegnato a lungo alla parigina École des hautes études en sciences sociales ha scritto:
“Uno degli insegnamenti del recente passato è che non esiste rottura tra estremi e centro bensì una serie di impercettibili transizioni. Se nel 1933 Hitler avesse rivelato ai tedeschi che dieci anni dopo avrebbe sterminato tutti gli ebrei d’Europa, non avrebbe mai vinto le elezioni – come invece accadde”.
E qui viene la conclusione valida ancora oggi: “Ogni concessione è di per sé insignificante, prese insieme portano all’orrore”.
Perché nessuno – o troppo pochi – reagiscono davanti alle più sfacciate diseguaglianze sociali, alla progressiva cancellazione di alcune garanzie che intaccano i diritti dei cittadini, per esempio l’indipendenza della magistratura dal potere esecutivo, perché nessuno reagisce di fronte al collasso della sanità pubblica che è stata a lungo un motivo d’orgoglio del nostro paese o di fronte ad una scuola pubblica sottofinanziata nell’edilizia, nelle attrezzature, negli stipendi degli insegnanti, perché nessuno reagisce davanti ad un’evasione fiscale di dimensioni gigantesche che impoverisce ulteriormente un paese già gravato da un debito pubblico immane?
Dove sono finiti i valori della Resistenza quelli che hanno permesso di scrivere il testo di una costituzione che per la prima volta nel corso della loro travagliatissima storia ha dato agli italiani la certezza dei loro diritti?
Quei valori sembrano spariti, sembra che della loro scomparsa importi poco a una maggioranza di cittadini che ha ceduto quel lascito generoso per il piatto di lenticchie di una piccola agiatezza”.
Con una manciata di voti si è dato potere all’indecenza più totale.
“O mia Italia sì bella e perduta”.
Oggi Giuseppe Conte alla Camera ha letteralmente asfaltato la Meloni. Sulla questione palestinese. Letteralmente asfaltata. "Quasi 60mila palestinesi trucidati. Madri che frugano tra il cibo avariato per sfamare i propri figli. Qualche giorno fa ho letto un’agenzia di stampa in cui si parlava degli 'errori' di Netanyahu. Pensavo fosse un marziano.
No, era Ignazio La Russa, la seconda carica dello Stato. Ma qui non si tratta di errori. Quello che accade ha un solo nome: genoc*dio", finalmente qualcuno ha il coraggio di chiamare le cose col loro nome. "Da italiani" continua "noi proviamo vergogna. Vergogna per un’Italia che ieri ha votato contro la revisione degli accordi Ue con Israele.
Non ci rappresentano i ministri che sono andati a stringere le mani piene di sangue di Netanyahu, non ci rappresenta chi, di fronte a questo genocidio, non ha la schiena dritta per alzarsi e condannare il criminale che guida Israele". Prima bordata alla Premier che Conte quando Conte chiese all’aula di alzarsi in silenzio per le vittime di Gaza restò ignobilmente seduta.
Poi la mazzata finale: "Meloni" grida forte mostrando un tweet del 2014 in cui la premier si esprimeva a difesa dei bambini di G@za "non ci racconti più la storia della madre, della cristiana e della patriota. Perché una cristiana non si gira dall’altra parte" Standing ovation. Straordinario davvero!!!
martedì 20 maggio 2025
... orrore a Gaza!!! ...
Questa donna straordinaria, Fiorella Mannoia, ha scelto di non tacere. Di non girarsi dall’altra parte. Di usare la sua voce, chiara, pulita, necessaria, in un tempo in cui il silenzio è diventato la scelta più comoda.
“Gaza è una ferita aperta.
Gaza mi toglie il sonno la notte.
Gaza è una delle più grandi ingiustizie che si siano perpetrate in questi ultimi anni della Storia. A Gaza si sta consumando il più grande sterminio di civili inermi della Storia recente, la ferocia che si abbatte su una popolazione intrappolata in una striscia di terra che è una delle più popolate del mondo, senza neanche la possibilità di scappare, è una vergogna che pesa sulla coscienza di ognuno di noi.
Si bombardano ospedali, ambulanze, scuole, campi profughi. A Gaza sono tre mesi che non entrano aiuti umanitari. Quelli che sono sopravvissuti ai bombardamenti stanno morendo di fame di fronte agli occhi del mondo.
Si sta usando la fame come arma di guerra. Io lo so che non cambierò niente, ma un giorno la Storia ci chiederà conto del nostro silenzio e io potrò dire: ‘Non l’hanno fatto nel mio nome’.”
La verità, a volte, è semplice.
Grazie Fiorella.
Perché il silenzio non è più un’opzione.
Julian Assange, giornalista e fondatore di WikiLeaks, invitato a Cannes ha mostrato su una t shirt bianca i 4.986 nomi dei bambini p@lestinesi con meno di 5 anni uccisi da Isr@ele. Meno di cinque anni. Quasi 5mila bambini uccisi ed avevano meno di 5 anni.
Terroristi? Effetti collaterali? Legittima difesa dopo l'attacco del 7 ottobre? Come giustifica il mondo 5mila bambini innocenti uccisi da Isr@ele? Stop Isr@el. Isr@ele deve e fermarsi. Ora. Come recita invece il retro della sua maglia.
Ed invece Isr@ele non si ferma. Ordina l'evacuazione di Khan Younis annunciando future drastiche azioni militari. Producendo così migliaia e migliaia di altri profughi. Vergogna. Vergogna. Vergogna. Siete disumani. Se un Dio esiste, quel Dio in nome del quale pensate di agire, non avrà pietà di voi. Mostri privi di umanità!!!
Oggi, a un certo punto, si è alzato in piedi Gabriel Rufiàn, capogruppo del partito ERC (Sinistra Repubblicana di Catalogna).
E con una pila di fogli in mano e 15.000 nomi di bambini stampati sopra, ha pronunciato un discorso che entrerà nella storia del Parlamento spagnolo.
Una denuncia durissima della pulizia etnica in corso a Gaza e della miseria dei partiti di destra che la giustificano:
"Alla fine qui, signori, sapete cosa succede? Che quello che sta diventando di moda è essere un bast*rdo. È essere una canaglia.
È giustificare quello che fa Israele e dire che sì, che va bene.
Guardate: questo è un elenco che ho stampato dei 15.000 bambini uccisi da Israele. Guardate: sono quasi 30 pagine, 15.000 bambini, 800 dei quali minori di un anno.
Lo giustificano. Sì, lo giustificano, perché è di moda giustificare questo.
È terribile che, il 7 ottobre, un'organizzazione terroristica come Ham*s abbia assassinato 30 bambini israeliani. È terribile.
Israele, uno Stato genocida, ne ha eliminati 15.000. Uno Stato, non un'organizzazione terroristica. E Israele uccide in Palestina da molto prima che Ham*s esistesse. Voi, con il vostro "coraggio" e la vostra scorrettezza politica, giustificate questa canagliata. È da bast*rdi.
Questi sono i loro nomi.
Pesa, eh? (domanda dopo aver lasciato cadere i 30 fogli sul banco). Pesa come i missili che cadono sulle loro teste.
In conclusione, io penso che le persone tolleranti, non solo di sinistra, debbano diventare profondamente, terribilmente intolleranti nei confronti degli intolleranti.
Cos'è la polarizzazione? Denunciare l'omicidio di bambini negli ospedali? Bene, sia benvenuta la polarizzazione.
Dobbiamo essere i 'tolleranti' intolleranti verso l'intolleranza.
Deve tornare a essere vergognoso essere una canaglia, e deve cessare la moda che i deputati di destra ridano davanti a un elenco di bambini morti". ( Abolizione del suffragio universale )
Comitato di cittadini attivi contro il Premierato.
... si chiamava Anna ...
𝐀𝐧𝐧𝐚, 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐦𝐚, 𝐥’𝐞𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐥’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐞𝐧𝐝𝐨
Il #buongiorno di Giulio Cavalli
Anna Chiti aveva diciassette anni. Era al suo primo giorno di lavoro come hostess-traduttrice su un catamarano a Venezia. Era sola con lo skipper. Senza salvagente. È morta impigliata tra una cima e un’elica, in una manovra che “di solito fa uno con decenni di esperienza”, come ha detto suo padre. Ma per l’Italia del lavoro minorile mascherato e della flessibilità da sconto stagionale, bastava lei.
Chi l’ha assunta? Con quale contratto? Chi doveva sorvegliarla? L’inchiesta della Procura di Venezia dovrà accertarlo, ma intanto è troppo tardi. Troppo tardi per una studentessa brillante dell’Istituto nautico, che parlava russo e ucraino, e sognava di diventare comandante di navi da crociera. Troppo tardi per evitare che una festa privata per turisti diventasse una tragedia italiana.
Il padre l’ha saputo il giorno prima, “da un amico di un cantiere”. Anna voleva mettere da parte qualche soldo per il suo diciottesimo compleanno. Si è trovata a gestire una barca da 10-12 metri in un’operazione pericolosa, come se un’adolescente potesse essere considerata forza lavoro marinaresca a costo zero, perché tanto “parla l’inglese”.
Ci sono le responsabilità penali che verranno accertate. Ma c’è una responsabilità più grande, collettiva: quella di un Paese che tollera che i ragazzi lavorino senza tutela, senza formazione, senza affiancamento, e spesso senza nemmeno un contratto. È lo stesso Paese dove ogni estate si piangono ragazzi schiacciati dai trattori, folgorati sui tetti o caduti dai ponteggi. E dove si fa fatica persino a chiamare per nome questa strage: lavoro.
Questa volta si chiamava Anna.
lunedì 19 maggio 2025
... chez Alovisi ...
... oggi alle 16,30 visita oculistica per Maria Rosa ... tutto OK, tranne un inizio di cataratta ... pressione oculare 15 - 17 -- controllo pressione oculare anche per me: 15 - 15 (buon risultato) LOYADA UBER ALLES!!
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