giovedì 17 aprile 2025

... W la Resistenza!! ...

A Cichero, una frazione di San Colombano Certenoli, in Liguria nel piccolo cimitero del paese c'era una lapide che da quarant’anni segnava il riposo eterno di Federico Beronio, nome di battaglia "Zatta", partigiano e vice comandante della Divisione Garibaldina Cichero, uno dei protagonisti della Resistenza ligure. C'era appunto. Perchè nei giorni scorsi, con un gesto indegno e senza alcun rispetto per la memoria della Resistenza e della famiglia stessa, l’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Carla Casella vicina a Fratelli d’Italia, ha deciso di rimuovere il cippo che ricordava il sacrificio di Beronio. La tomba è stata distrutta, i resti riesumati e sepolti "incomposti" come ha raccontato chi era presente. Nessuna comunicazione degna di tale nome. Nessun rispetto per i familiari. Nessuna pietà. Solo silenzio e ghiaia. La giustificazione? La solita burocrazia. Un "rinnovo degli spazi cimiteriali". Ma la verità è che quando a pagare è un simbolo della Resistenza, il dubbio si fa certezza: non è incuria, è un atto politico. È una scelta. È un messaggio. Un messaggio che puzza di revisionismo e di quella cultura di fondo che ancora oggi fatica a digerire che la libertà in Italia sia nata proprio dall’antif@scismo. Federico Beronio non era un nome su una lapide. Era parte viva della storia ligure, della noarra storia. Aveva scelto di essere sepolto lì, in quella terra dove aveva combattuto per liberarci. E lì sarebbe dovuto restare. L’Anpi ha giustamente parlato di "sfregio alla memoria". Una sindaca del genere non è degna di indossare la fascia che indossa. Non è degna di ricoprire l'incarico che ricopre. Perchè se lo fa è solo grazie a quella Resiatenza che oggi ha oltraggiato!!! Mario Imbimbo.

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