lunedì 21 aprile 2025

... ed ora, che succederà? ...

È morto Papa Francesco. 

E io, che non sono cattolico, e non lo sono mai stato, oggi sento comunque un vuoto. Non era un santo da immaginetta, non era perfetto. Ma era vero. Un uomo che ha provato a scardinare il trono dorato su cui si era accomodata da secoli la Chiesa, per tornare tra i poveri, tra gli ultimi, tra gli esseri umani. Un Papa che parlava di migranti quando il mondo costruiva muri, che denunciava l’idolatria del denaro quando molti cardinali continuavano a nuotare nel lusso, che stringeva mani callose invece di baciare anelli. Non piaceva ai restauratori, ai dogmatici, ai puristi del potere e della forma. E questo, per me, è sempre stato un buon segno. Ha camminato fino all’ultimo respiro. Ieri, ironia della sorte, aveva incontrato il vicepresidente degli Stati Uniti che, con la sua classica intelligenza e lungimiranza gli aveva detto di trovarlo in "ottima forma". E oggi non c’è più. Spero – prego, se posso usare questa parola – che non arrivi ora un Papa reazionario, un custode di ciò che è morto. Che il prossimo sia ancora un uomo (o una donna, chissà!) capace di ascoltare, di rischiare, di amare i diseredati, e non il potere. Un’anima libera. Un folle per amore. Perché abbiamo bisogno di pastori randagi, non di principi vestiti di porpora. 

Riposa in pace, Francesco. E grazie. 

Manuele Dalcesti

Nessun commento:

Posta un commento