©Vikk Paciuko
sabato 19 aprile 2025
... leader mondiale? ...
Gli italiani, che non sono scemi (non tutti, almeno), hanno capito subito che la visita serviva a consolidare una gerarchia, non a stringere mani. Tutti, tranne i media governativi, che sembrano vivere in una realtà parallela, tipo Truman Show, solo con più bandiere e meno ironia.
Trump la riempie di elogi come uno zio ubriaco a un matrimonio, così fuori luogo da sembrare quasi minacciosi. “Una leader mondiale!” esclama, e intanto la guarda come si guarda un’automobile nuova comprata senza leggere il libretto d’uso.
In cambio, l’Italia — cioè noi, cioè voi, cioè tutti tranne quelli che vanno in elicottero — si impegna a comprare più gas, più armi, più promesse. Trump, dal canto suo, non cede su nulla. Dice che i dazi lo arricchiscono, come se fosse un personaggio dei Simpson che si è messo a giocare col protezionismo come se fosse il Monopoli. L’unica contropartita che offre è una vaga promessa di venire a Roma — forse per vedere il Colosseo o forse per capire come fa un paese a crollare con tanto garbo.
Poi c’è il linguaggio dei corpi. Trump che le punta il dito contro come un vecchio direttore di circo che sgrida un leone ammaestrato. E Meloni, che inclina il capo e glielo appoggia sulla spalla, come se stesse cercando conforto in un uomo che non conosce il significato della parola comfort. È stato un momento estetico che definire imbarazzante è come dire che Kafka era un tipo vagamente ansioso.
Meloni parla di "Occidente" e "alleanza", parole che, nella sua bocca, sembrano uscite da un manuale di retorica vintage, mentre il mondo là fuori è già in versione multipolare, multilingue e multisfaccettato. Ma lei resta lì, impassibile, come una statua equestre costruita sul confine sbagliato della storia.
E Trump? Trump ha ragione: Meloni è una leader mondiale. Solo che è il tipo di leader mondiale che fa sembrare l’Italia un assistente di laboratorio che ha dimenticato di indossare i guanti.
In conclusione, l’intero episodio è stato come una cena elegante in cui il cameriere si siede a tavola, il padrone di casa ordina per tutti e tu, italiano medio, paghi il conto senza aver toccato neanche l’antipasto.
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