lunedì 28 aprile 2025

... un clima fetente! ...

A “In altre parole” Gramellini ha chiesto alla fornaia di Ascoli, Lorenza Roiati, se è preoccupata per gli striscioni fascisti contro di lei appesi nella sua città. E lei ha dato una risposta che è un manuale di resistenza al nuovo fascismo. “Non sono preoccupata nello specifico per questi due striscioni vigliaccamente appesi di notte, come è nello stile dei fascisti. Sono più preoccupata per il clima francamente irrespirabile che si sta diffondendo in tutta italia. Perché oggi posso dirlo sulla mia pelle: gli antifascisti, le persone che difendono i valori democratici del nostro Paese, vengono identificati e fermati per un nonnulla, mentre i fascisti che vanno in giro a braccio teso in manifestazione o che cercano di intimidire i cittadini che si esprimono liberamente la fanno franca. Io non ho paura, io sono cresciuta con i racconti di mio nonno e mio zio. Erano due partigiani, hanno fatto la Resistenza in montagna e hanno combattuto faccia a faccia con i nazisti, quelli veri. Se lo rifarò? Certo. Ho ricevuto consigli anche per fare magliette e non solo striscioni con quella frase. Pane e antifascismo uniscono ancora oggi tutti.” Grazie, Lorenza, per quello che hai detto. Per quello che hai fatto. 

 Lorenzo Tosa.
Meloni impazzita. Ferocissima e stracolma di bile si scaglia contro Guccini. Non aspettava altro che l'occasione giusta. Il motivo? Perché Guccini ha rivisitato Bella Ciao mettendocela dentro. Anzi, associando i fascisti ad alcuni suoi seguaci. E lei si è imbestialita. Imbestialita. No no, non ci sta. Perché evidentemente la Meloni non vuole passare per fascista. Ma figurarsi. E come darle torto? L’ha dimostrato bene ieri, quando alla Camera tutti i deputati si sono alzati ad applaudire per commemorare il 25 aprile. E i suoi sono rimasti seduti. L’ha dimostrato bene oggi, non spendendo una parola (una) sul 25 aprile, che è festa nazionale, riuscendo in questo a farsi battere persino da Salvini. Lo dimostra bene il suo braccio destro e sodale Ignazio La Russa, che prima ha proposto di abolire la stretta di mano per tornare al saluto fascista per poi proporre di “cambiare” il 25 aprile perché “divisivo”. Lo dimostrano bene i suoi alleati internazionali come Orban, che chiudono i parlamenti e chiedono pieni poteri. Lo dimostrano i suoi dirigenti locali, che ogni tre per due organizzano cene in onore di Mussolini o vanno in giro gridando di “avere il diritto di dirsi fascisti”. Quindi la capiamo bene la Meloni. E non capiamo come Guccini possa così assurdamente aver accostato il suo partito al fascismo. Nella stessa maniera in cui non capiamo (davvero) come lei faccia a non perdere occasione per tacere per rispetto della sua stessa dignità.
Prima una messa in suffragio nella chiesa sant'Abbondio, poi un corteo di centinaia di f@scisti che ha sfilato esponendo gli stendardi della Repubblica Sociale Italiana, ripeto della Repubblica Sociale Italiana, cioè dello Stato fantoccio f@scista complice dei peggiori crimini n@zisti Poi un corteo fino ai cancelli di Villa Belmonte dove Benito Mussol*ni e Calretta Petacci furono condannati e giustiziati dalle brigate partigiane, comandate da Walter Audisio. Qui i neof@scisti, schierati in file ordinate tra bandiere italiane e vessilli della X Mas, hanno perpetrato il rito del 'presente'. Hanno urlato tre volte 'presente' in risposta al grido: "sua eccellenza Benito Mussol*ni" facendo il saluto romano. Tutto questo a pochi giorni dal 25 aprile in cui secondo le nuove aperture della Meloni "onoriamo i valori democratici negati dal f@scismo". Cara Presidente Meloni se il 25 aprile "onoriamo i valori democratici negati dal f@scismo" il 27 aprile non possiamo onorare il capo del f@scismo. Delle due l'una. E finalmente scelga come Premier della Repubblica italiana da che parte stare!!!

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