mercoledì 16 aprile 2025

... la stronza! ...

BIOGRAFIA DELLA MELONI REDATTA DA UN'AMICA PRIMARIO DEL REPARTO DI NEUROPSICHIATRIA 

 RITRATTO PERFETTO 

Oggi mi sento più buona del solito, perciò voglio dedicare due righe alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Per anni mi sono dovuta sorbire, anche da parte di amici e conoscenti di sinistra, la favoletta della "Meloni intelligente". Eh sì, perché appena la nominavi, subito sbucava fuori qualcuno a ricordarti: "Ah, lei però è intelligente!" Ma quando mai? Non ci ho mai creduto, a questo falso mito, nemmeno in tempi non sospetti. E non ho mai creduto ai suoi pessimi tentativi di recitare lo stucchevole personaggio della donna-madre-cristiana. L'ho sempre vista per quello che era: una coatta neofascista, una donna fastidiosa e "ignorante" (nel senso etico del termine), priva di empatia, nemica del popolo, e incapace di parlare in italiano corretto, come nella peggiore delle commedie di borgata. Non ho nemmeno mai creduto al mito della sua forza: al contrario, ho sempre pensato che la sua aggressività fosse un indice di profonda debolezza. Urla, fa la voce gutturale e tira gli occhi fuori dalle orbite perché è divorata dall'insicurezza, e dalla consapevolezza della propria incapacità di governare. Cerca di spaventare gli altri perché è lei la prima ad essere spaventata. Non credo di aver mai visto, da quando ho memoria, un Presidente del Consiglio così volgare e imbarazzante: una che quando viene interpellata dalle opposizioni o da qualche (raro) giornalista "scomodo", si mette a fare la cabarettista, e punta sulle battute di pessimo gusto, o fa le espressioni da psicopatica, e non si assume mai la responsabilità di risolvere le tragedie di questo Paese. Si vanta di arrivare dal popolo, ma odia i poveri, e con il suo tentativo di sabotare il rdc a breve provocherà una catastrofe sociale. Si vanta di essere una donna, ma si circonda di fascistoni e di puttanieri, quindi è la portavoce del patriarcato più retrogrado. Si vanta di essere una madre, ma sta facendo di tutto per coinvolgere l'Italia in un conflitto sanguinario. È un disastro sotto ogni punto di vista - etico, umano e politico - e ci porterà dritti verso il baratro. Disastrosa lei, e disastrosi gli italiani mononueronali che ancora la sostengono. Sarà difficile sbarazzarsene, ma in questo periodo iniziamo un po' tutti a percepire il suo disagio: passata la sbornia del post-elezioni, anche lei avverte il crollo del proprio castello di carte - i suoi atteggiamenti sempre più isterici e aggressivi ne sono la prova più evidente. Facciamoci coraggio e aspettiamo la sua uscita di scena, sperando che arrivi prima possibile. Il giorno in cui questa squallida figura lascerà per sempre la guida del Paese arriverà sempre e comunque troppo tardi. 

Rita Capraro.

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