giovedì 24 aprile 2025

... la "sobrietà"!! ...

*Quando la #sobrietà prende la mano anche da questa parte* (L'elenco dei sindaci sobri del centro sinistra) Il ministro Musumeci, con la sua chiamata alla "sobrietà" per il lutto del Papa, ha dato il la a una danza macabra di annullamenti per il nostro sacro 25 aprile. E sapete chi ha deciso di ballare questo valzer della vergogna? Non vi parlo dei comuni di centrodestra, perché, diciamocelo, quelli stavano già scaldando i motori per spegnere "Bella ciao" da anni. No, no, miei cari. Oggi punto il dito su chi ha tradito la vocazione antifascista: le amministrazioni di centrosinistra, elette col vostro voto laico e progressista, che hanno deciso di abbassare la testa e limitare o cancellare le celebrazioni della Liberazione. Sì, proprio loro, quelli che vi hanno promesso di difendere i valori della Resistenza mentre brindavano con il camparino alle feste dell’Unità! Ecco i nomi, Italia antifascista, perché tutta l’Italia deve sapere chi ha spento i canti partigiani per “rispettare il lutto”: #PonteSanNicolò (Padova), col sindaco PD Gabriele De Boni, ha detto ciao ciao a concerti e consegne delle tessere elettorali ai neodiciottenni. Solo una messa e una corona ai Caduti, perché apparently la Liberazione è un optional. #Cesena, guidato da Enzo Lattuca, altro big del PD, ha tagliato la musica come se “Bella ciao” fosse un tormentone estivo. Sinistra Italiana ha protestato, ma lui, sobrio, ha tirato dritto. #Legnano, con Lorenzo Radice, sempre PD, ha ridotto il 25 aprile a un evento da sagra di paese, ma senza la banda. Liberazione? Solo se è sottotono, grazie. #IsoladelLiri (Frosinone), con Massimiliano Quadrini e la sua lista civica di centrosinistra, ha deciso che la Resistenza si celebra meglio in silenzio, limitando tutto all’osso. #Chivasso (Torino), dove Claudio Castello, altro centrosinistra doc, ha pensato che il 25 aprile sia più “sobrio” senza troppe fanfare. Evviva la Liberazione, ma sottovoce, mi raccomando! E allora, Italia antifascista, che ne dite? Vi sentite rappresentati da questi campioni del progressismo che, alla prima chiamata di Musumeci, hanno piegato la schiena più veloce di un origami? Vi hanno chiesto il voto per difendere la laicità dello Stato, la memoria della Resistenza, la libertà conquistata col sangue dei partigiani, e poi? Poi hanno deciso che un concerto o un inno sono “di troppo” perché c’è il lutto. Ma il lutto vero, cari miei, è per la coerenza politica che giace in una bara di ipocrisia. Le loro motivazioni? Oh, tutte uguali, un copia-incolla degno di un tema delle medie: “Rispetto per il lutto nazionale”, “Sobrietà per il Papa”, “Non vogliamo dividere”. Ma ditemi, sindaci del cuore immacolato e progressista, da quando la Liberazione è una festa divisiva? Da quando cantare “Bella ciao” è mancanza di rispetto? E soprattutto, da quando il 25 aprile, che è già sobrio di suo con le sue corone e i suoi discorsi, ha bisogno di essere zittito ancora di più? Tutta l’Italia antifascista deve sapere che il voto, quello dato con la lacrimuccia pensando a Berlinguer e alle lotte partigiane, è finito in mano a chi oggi si nasconde dietro la “sobrietà” per non disturbare il manovratore. E mentre l’#ANPI conferma le sue celebrazioni e ricorda che il 25 aprile è un dovere civile, questi signori del centrosinistra si mettono in fila per fare i bravi scolari del governo. Antifascisti! Il 25 aprile non è una sagra che si rinvia per pioggia. È la nostra storia, la nostra libertà, il nostro orgoglio. E se i vostri sindaci progressisti pensano che sia sacrificabile, forse è ora di ricordargli chi li ha messi su quelle poltrone. Cantate “Bella ciao” più forte, sotto i loro balconi. Magari si ricordano da che parte stare. 

 #25Aprile #Antifascismo #CentrosinistraVergogna #SatiraPolitica 
(Fonte foto: collettiva.it)
IL REVISIONISMO STORICO A SOSTEGNO DEL GOVERNO MELONI - 

Ci riprova in occasione del 25 Aprile, Festa della Liberazione dal nazi-fascismo. Stavolta a scendere in campo è Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, in una intervista pubblicata su "Il Giornale" del 24 Aprile 2025. Sottacendo le violenze del fascismo rivolte agli oppositori, attraverso il carcere e l’assassinio; dimenticando le leggi razziali e i crimini di guerra, egli afferna: 

"IL 25 APRILE È UNA FESTA CHE DIVIDE. FACCIAMOLA FINITA ! BASTA ! SMETTIAMOLA DI FESTEGGIARE OGNI ANNO IL 25 APRILE. NORMALIZZIAMO IL 25 APRILE IL 25 APRILE CELEBRA UN FATTO SPECIFICO, MOLTO CIRCOSCRITTO NELLA STORIA DEL MONDO, COME LA LIBERAZIONE DEL NORD-ITALIA. IL SIGNOR PAGLIARULO CHE VIENE SPACCIATO PER IL CAPO DEI PARTIGIANI È ESATTAMENTE COME ME. NÈ IO, NÈ LUI ABBIAMO COMBATTUTO. 
 NON È VERO TU SEI NIENTE".

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