mercoledì 30 aprile 2025

... fine mese ...

"Quello che sta emergendo in queste ore sui saluti fascisti a Milano è semplicemente sconvolgente. Come riporta il giornalista Matteo Pucciarelli di Repubblica, la polizia non solo ha lasciato sfilare indisturbati migliaia di neofascisti con il braccio teso, ma ha addirittura presidiato le vie del corteo per proteggere i manifesti affissi in onore di Ramelli. E quando un cittadino — uno solo — ha provato a staccarli dicendo “perché il mio palazzo deve essere imbrattato così?”, è stato fermato e identificato dai poliziotti. Poliziotti che hanno chiamato due agenti della Digos che candidamente gli hanno spiegato: “Siamo qui per vigilare che nessuno li stacchi”. Capite? Non vigilare contro il saluto fascista. Non far rispettare la legge che vieta l’apologia del fascismo. Ma proteggere i manifesti neofascisti. Siamo arrivati a questo. Uno Stato che non tutela la Costituzione, ma i suoi nemici, che non ferma chi celebra il Ventennio, ma chi ancora prova a indignarsi. Un’indecenza totale". Un unico appunro agli amici di Abolizione del suffragio universale Non è un'indecenza. O almeno non solo è illegalità tutelata dallo Stato. Come nel Ventennio più triste della storia italiana!!!
La direttrice del cimitero acattolico di Roma ha vietato le bandiere rosse durante la commemorazione di Antonio Gramsci, rivoluzionario comunista e fondatore del Partito Comunista d'Italia, affermando che "bandiere rosse e camicie nere sono ugualmente divisive" Oltre ad essere di una disonestà intellettuale gigantesca e una dimostrazione di infamia storica, queste affermazioni sono un segno distintivo dei tempi che viviamo È incredibile ma non sorprendente vedere come più sale l'estrema destra, più i liberali alzano il tiro nell'attacco a comunisti e socialisti, cercando di rendere il più accettabile possibile una condanna politica dapprima solo verbale per poi diventare attiva sotto forma di leggi e divieti Leggi come l'equiparazione di comunismo e nazismo votata ben due volte dal parlamento europeo, divieti come quello contro la commemorazione di Gramsci o quello a Berlino contro simboli e bandiere sovietiche per il 9 Maggio, prorogato per il terzo anno consecutivo dalle autorità della città. Il fatto che la capitale tedesca sia governata da una coalizione SPD, Linke e Verdi rende il divieto ancor più vergognoso e conferma l'assioma dell'anticomunismo preferito ad ogni antifascismo La storia ci insegna che il capitale quando affronta una crisi strutturale e di egemonia diventa più aggressivo. Sguinzaglia la sua parte armata e senza remore o tentennamenti mette da parte ogni istituzione democratica e annichilisce qualsiasi agibilità politica pur di autoconservarsi Viviamo in una Weimar moderna, nella quale, come allora, le classi dirigenti tra Hiler e i comunisti scelgono il primo senza nemmeno pensarci. A parole magari lo dileggiano, come oggi fanno con Afd, ma dall'altro si concentrano esclusivamente contro chi è realmente rappresenta l'alternativa di sistema Non è possibile però cancellare la storia, nonostante gli enormi sforzi di revisionismo che si stanno attuando in occidente. Sono passati 80 anni dalla denazificazione dell'Europa e come disse Zhukov: "non ci perdoneranno mai" Ma nemmeno noi perdoneremo mai loro Dovrebbero anzi sapere che se dovremo di nuovo arrivare a Berlino e innalzare la "vietata" bandiera rossa sul Reichstag, lo faremo 

(da un post di Nicolò Monti )



... e nel frattempo, nel nostro piccolo abbiamo provveduto alle nostre scadenze ...

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