Enrico Rossi
martedì 8 aprile 2025
... the big brother ...
Ieri l’altro, alle cinque della sera, Musk profetando spargimenti di sangue è entrato nell’arena del congresso della Lega.
“Vediamo un aumento enorme degli attacchi in Italia e in Europa. Attacchi terroristici, alla fine vedremo uccisioni di massa in Europa, dei massacri veri e propri, perché questa è la tendenza”. La platea leghista ascolta scioccata, la previsione di Musk procura brividi. Ma lui insiste: «Gli attacchi con vittime si susseguono. Questo porterà a un vero massacro in Europa. Le vostre famiglie, i vostri figli e i vostri amici sono tutti a rischio. I numeri parlano chiaro”. Salvini annuisce: “Purtroppo si”.
La Lega, che un tempo si vantava di difendere le identità locali contro i “padroni lontani”, oggi si inginocchia volentieri davanti all’imperatore della Silicon Valley.
Quanto ai dazi che colpiscono le imprese italiane, ancora una volta, la Lega si affida a Musk e al suo buon cuore interessato a vendere auto e sistemi satellitari.
Ci penserà lui a mettere a posto le cose, rassicura l’uomo più ricco del mondo che sogna “Europa e Usa senza dazi” e si “augura anche una maggiore libertà di spostarsi tra i nostri continenti. Questo è il consiglio che ho dato al presidente Donald Trump” conclude Musk.
Anche qui Salvini non ha nulla da aggiungere è d’accordo, si fida e si affida totalmente alle parole del tycoon.
Chissà cosa ne pensano i piccoli industriali del Nord di tanta remissività ai voleri dei padroni dí Oltreoceano?
Mai si era visto nella storia della Repubblica italiana un partito tanto prono e adorante di fronte al più grande capitalista del mondo che non si limita a produrre merci ma vuole dominare anche la politica, plasmare le coscienze e decidere per tutti ciò che è giusto e sbagliato.
“Spero che ti arrivi a Washington l’applauso della sala perché la pensiamo esattamente nella stessa maniera” ha chiuso Salvini.
Il volto di Musk sul grande schermo, come quello del Grande Fratello ti guarda, incute timore e venerazione, manipola e sottomette con gli algoritmi.
Il suo discorso è stato un mix di evangelismo tecnologico e darwinismo sociale: chi è forte sopravvive, chi è lento o debole soccombe.
E la libertà?
La Lega tradisce le proprie origini e si mette volentieri umilmente a servizio di Musk, di un grande progetto dispotico del grande capitale.
Dopo il fallimento come ministro dei trasporti, a Salvini interessa solo di tornare al Viminale, alla originaria passione, dove potrà riprendere a torturate i migranti, ad arrestare i mendicanti e gli occupanti di case e ad autorizzare manganellate sulle teste di giovani manifestanti.
Meloni lo accontenterà e noi ci libereremo di Piantedosi e riavremo un ministro della paura degno di questo nome.
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