intanto ciao.
Sono certo, cara Bella, che la canzone che parla di te, come ogni anno di questo periodo tornerà a far discutere.
Ogni anno succede che quelli di una parte dicono alcune cose, quelli dell’altra parte dicono l’opposto.
Quello che tutti dimenticano è che la vera protagonista di questa canzone sei te.
Una ragazza che mi piace immaginare di 15 anni.
In un epoca in cui avere 15 anni significava già essere donne.
Chissà cosa hai provato la mattina che ti sei svegliata e hai trovato l’invasor.
E chissà cosa hai provato quando il tuo ragazzo, un giovane uomo magari di 17 anni, è stato costretto a partire per darsi alla macchia tra le montagne.
Per combattere una guerra illogica e crudele come ogni guerra.
Chissà come si chiamava quel ragazzo che amavi con antico pudore.
A me piace immaginare che si chiamasse Marco.
La storia lo ricorda come un partigiano.
A me piace pensare che fosse semplicemente Marco, un giovane uomo di 17 anni costretto a lasciare la sua Bella per darsi alla macchia.
Cara Bella, chissà che piega ha preso la tua vita quando ti sei resa conto che Marco non sarebbe tornato.
Seppelito da qualche parte tra le montagne, sotto l’ombra di un bel fior.
Nonostante tutto quel dolore crudele, Immagino che la tua vita sia andata comunque avanti.
Sono convinto che tu abbia trovato un altro buon compagno di vita.
Un uomo onesto e lavoratore col quale hai messo su famiglia.
Eravate sporchi, affamati ed ignoranti.
Eppure tu e lui un mattone alla volta avete tirato su di nuovo questo paese.
Sono convinto che tu e il tuo marito siate riusciti, tra mille sacrifici,a comprarvi una bella casa.
Nella mia immaginazione tu sei diventata mamma di tre figli.
Ma questo non ti ha mai impedito di continuare a lavorare, magari in fabbrica.
Ti vedo battagliera e puntigliosa sempre in prima fila durante le lotte sindacali.
Gli anni passati non hanno minimamente scalfito il tuo spirito.
Immagino la vita ti abbia dato dolori e soddisfazioni come accade a tutti noi.
E forse, il premio più dolce che la vita t’ha riservato è stato quello di diventare nonna.
Tua figlia t’ha regalato un nipotino bellissimo.
E penso che tu sia quasi svenuta, quando tua figlia, senza sapere nulla della tua storia, ti ha confidato in anticipo il nome di suo figlio, tuo nipote.
Marco.
Probabilmente avrai sentito un cerchio chiudersi dentro di te.
Attraverso te.
Perchè nonostante una lunga vita piena d’amore e di fatiche, in gran segreto e animata dal pudore più innocente, non hai mai smesso di buttare un’occhiata verso le montagne.
Magari in primavera cercavi di percepire da lontano l’odore del fiore che fa da guardiano al corpo di quel tuo giovane amore mai più tornato.
E mai dimenticato.
Ecco Cara Bella, sarebbe giusto se finalmente quest’anno si pensasse a te.
A tutto quello che ti grandioso hai fatto per questo dannato paese.
E che si lasciassero da parte tutte le solite inutili polemiche che francamente sono diventate insopportabili.
Per quanto sia improbabile, spero che tu sia ancora qui tra noi.
Ad ogni modo lascia che ti saluti.
E lascia che possa farlo nel modo più corretto.
Con enorme affetto,
ciao Bella, ciao.

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