martedì 31 dicembre 2024

... fine anno ...

Quelli del Presidente della Repubblica sono auguri rituali, istituzionali, ma non per questo quest'anno non hanno toccato gangli vitali della nostra vita politica con coraggio e autorevolezza. In un tempo di guerra il nostro Presidente ha parlato di Pace ricordando che la nostra Costituzione "ripudia la guerra", ha ricordato la nostra concittadina Cecilia Sala detenuta ora in Iran. Ha ricordato come nel mondo cresce la ricchezza di pochi ed aumenta invece la povertà di tanti. Ha ricordato come in maniera preccupante aumentino i fondi sulle armi mentre fondi simili non vengono riservati per contrastare il cambiamento climatico. Si è espresso contro le sempre più lunghe liste di attesa per esami salva vita, contro salari bassi e precarietà nonostante l'occupazuone aumenti, contro la diseguale distribuzione di servizi fra Nord e Sud, ed ha condannato l'aumento della violenza giovanile causata da modelli sbagliati. Il "rispetto verso gli altri" ha detto "è la chiave per una società accogliente". Ha ricordato e condannato il drammatico fenomeno dei morti sul lavoro e dei femminicidi, ricordando la drammarica vicenda di Giulia Cecchettin. Ma forse il passaggio più coraggioso e ardito è stato quello in cui ha espresso il modo in cui deve essere inteso il patriottismo. "Patriottismo è quello dei medici e degli insegnanti, di chi lavora con coscienza, di chi studia, di chi si impegna nel volontariato, è patriottismo quello di chi nato in un altro paese e ama l'Italia e ne diventa parte". E poi l'ultima riflessione sul 2025 durante il quale ricorreranno gli 80 anni dalla Liberazione che è il fondamento della nostra Repubblica. Un grande discorso, di un grande Presidente, in un periodo difficilissimo. Mattarella è il Presidente. Difendiamolo!!! 

 Mario Imbimbo.

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