Nell’ordine:
Uno.
"Chi spera che qualcuno metta il nostro destino prima della nazione, resterà deluso. Noi siamo per deludere la sinistra, è il nostro sport preferito".
No, caro Presidente del Consiglio, il suo sport dovrebbe essere governare il Paese con disciplina e onore.
Due.
“L'Italia torna a essere un modello".
Sì, un modello per gente come Trump, Milei, Orban, gente che ha un’idea distorta e spaventosa della democrazia, dei diritti, delle istituzioni. Su questo siamo (anzi, siete) modello.
Tre.
Ha attaccato di nuovo frontalmente i giudici e negato contro ogni evidenza il fallimento Albania.
"Mi chiedo se quei giudici si siano interrogati davvero sulle conseguenze delle loro decisioni. I centri in Albania funzioneranno, fun-zio-ne-ra-nno, perché io voglio combattere la mafia. È un punto centrale e fa scuola”.
L’unica cosa che ha fatto scuola è il dilettantismo di un governo che non sa neanche scrivere le leggi e brucia 800 milioni di euro dietro un progetto economicamente, giuridicamente e umanamente disastroso.
E ancora, il lavoro:
“Il governo ha contribuito a creare il milione di posti di lavoro, che era una bandiera di Berlusconi, lo ha fatto in due anni".
In quale Paese esattamente? In quale libro dei sogni?
Infine la sanità, al collasso, presentata da Meloni come un’eccellenza su cui è stato destinato - testuale - “il Fondo più alto mai fatto per la Sanità”.
E ancora una volta si dimentica di dire che in rapporto al Pil e al costo della vita è in realtà costantemente sceso rispetto ai governi precedenti.
Presidente Meloni, fuori da Atreju, fuori da quella platea di accoliti plaudenti, c’è un Paese reale che vive sulla propria pelle quelle bugie, che aspetta due anni per una Tac e vede i suoi soldi sperperati per una Waterloo albanese, gente perbene che ha fatto il suo dovere e vede le multe ai no-va* condonate con un colpo di spugna.
Presidente Meloni, esca dal suo fortino, affronti il Paese reale, rispetti le istituzioni, il ruolo che riveste, l’intelligenza degli italiani.
Almeno questo.
Occhi all’infuori. Vene gonfie. Mai un sorriso. Giorgia Meloni sale sul palco di Atreju alle 12.30, vestita tutta di grigio. Come il suo umore. Urla. Obiettivo: additare i nemici del governo, nascondere le scivolate dei primi due anni. Compresa l’ultima, cioè una legge di Bilancio che arriverà solo domani in aula con tre giorni di tempo per essere votata. Nessun riferimento alle misure economiche, tanto meno all’aumento degli stipendi per i ministri non parlamentari. In prima fila ci sono tutti: la sorella Arianna, i ministri, i dirigenti di partito.
In un’ora di comizio la premier non riesce a cambiare registro rispetto al solito vittimismo. Fa quadrato intorno ai suoi, attacca gli avversari. Quindi prima la difesa del “clan Meloni” e di Gioventù Nazionale. Poi gli attacchi a Schlein per Stellantis.
La nostra cara Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiudendo i lavori di Atreju, ci tiene a farci sapere che passerà notti insonni a cercare il modo di far funzionare i centri di detenzione per migranti in Albania.
In pratica sta annunciando che ingaggerà una battaglia senza quartiere contro la magistratura e contro il diritto nel tentativo di riuscire a deportare esseri umani in un lager disumano. Come se i problemi in Italia fossero pochi.
Ma io mi domando cosa muova un essere umano a spendere inutilmente tanti soldi per deportare (se andasse a pieno regime il progetto al massimo l'1%, si avete letto bene l'1%) altri esseri umani meno fortunati che arrivano in Italia scappando da fame e guerra.
Ma la Meloni vede come sono ridotte la Sanità, la Scuola, le Pensioni, le condizioni economiche concrete delle famiglie italiane alle quali ha decurtato, e molto spesso barbaramente eliminato, anche quel che era il Reddito di cittadinanza?
Cara Meloni dovresti passare notti insonni a cercare soluzioni per questi problemi provando a garantire diritti ai tuoi concittadini e non calpestare diritti di altri uomini "passando notti insonni" a pensare a come calpestare anche quell'istituzione che quei diritti deve garantire per tutti: la magistratura appunto.
Ma aspettarsi da una donna con la tua cultura politica che riesca ad occuparsi del bene di tutti e non di pochi sarebbe come aspettarsi da Jack lo squartatore un'operazione che salvi la vita!!!
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