Rosario Abate
C'è da considerare 2 elementi. Il primo, questa gentaglia che ci governa non starà ferma. Non ho dubbi che la reazione sarà violenta e non di tipo giuridico bensì politico. Mi aspetto attacchi alla Corte Costituzionale, peraltro mancano ancora i componenti laici, ancora più pesanti di quelli che i loro stolti elettori hanno già cominciato a fare. Potrebbero persino cambiare l'agenda ed accelerare sul premierato per tornare successivamente con le modifiche costituzionali. Il secondo elemento riguarda i referendum. Potrebbero giocare a loro favore. Potrebbero lavorare per far raggiungere il quorum e far vincere i no. In questa seconda ipotesi non ci resta che la rassegnazione. Avrebbero il consenso dell'elettorato. Ha ragione il prof Villone: occorre continuare a lavorare nello spiegare alla gente quello che ora dice anche la corte costituzionale, creare un blocco politico alternativo vero anche al di fuori dei partiti. Occorre anche evitare che i referendum diventino elezioni politiche: vincerebbero loro.
Autonomia dopo Consulta legge Calderoli va ritirata
"Quante volte abbiamo detto, ridetto e ripetuto che la legge Calderoli avrebbe frantumato l'Italia in tanti staterelli di stampo medievale in competizione tra di loro su materie che invece sono strategiche per l'intero Paese, talvolta per l'Europa tutta e sicuramente per la vita dei cittadini?
Ebbene, la Corte Costituzionale lo ha sancito chiaramente nelle motivazioni della sentenza sull'Autonomia". Cosi' i rappresentanti nelle commissione Affari Costituzionali della Camera e del Senato .
"La Consulta scrive che varie materie importanti che il governo Meloni voleva cedere alle Regioni, non possono essere devolute per ragioni giuridiche, tecniche e economiche.
Parliamo di politica commerciale comune; tutela dell'ambiente; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; grandi reti di trasporto; professioni; sistemi di comunicazione e finanche delle norme generali sull'istruzione.
Praticamente, parliamo dell'intero impianto della legge Calderoli sull'Autonomia Differenziata.
La Corte scrive anche che il trasferimento puo' riguardare solo specifiche funzioni, purche' sia basato su una ragionevole giustificazione, nel rigoroso rispetto del principio di sussidiarieta', che la ripartizione delle funzioni deve corrispondere al modo migliore per realizzare i principi costituzionali e che deve essere valutata alla luce dei criteri di efficacia ed efficienza, di equita' e di responsabilita' dell'autorita' pubblica.
Ora il governo Meloni trovi dentro di se' un sussulto di dignita' e serieta' e ritiri quella legge ormai smontata nei suoi pilastri dalla Consulta.
In Parlamento si puo' parlare di regionalismo solo se si toglie dal tavolo quella legge che e' un disastroso Spacca-Italia. Come scrive la Consulta, al Parlamento spetta il compito di curare le esigenze unitarie",
“Il popolo e la nazione sono unità non frammentabili. Esiste una sola nazione così come vi è solamente un popolo italiano, senza che siano in alcun modo configurabili dei ‘popoli regionali’ che siano titolari di una porzione di sovranità".
Così si legge oggi nella sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato l'autonomia differenziata.
Non esistono popoli regionali.
La nazione è una e una sola.
Altra badilata politica a uno sciagurato partito che da trent'anni mina le fondamenta del Paese ed è responsabile di una grossa parte del malcostume a cui assistiamo quotidianamente (anche oggi hanno arrestato una loro sindaca con NOVE capi d'accusa, tra cui associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa e molto altro).
A casa.
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