giovedì 14 novembre 2024

... IO SO!! ...

14 novembre 1974 

"Cos'è questo golpe? 
Io so" di Pier Paolo Pasolini. 
Corriere della Sera. 

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile." 

Pier Paolo #Pasolini 

 "Cos'è questo golpe? Io so" in "Il Corriere della Sera", 
14 novembre 1974. 

 Pier Paolo Pasolini nella Torre di Chia, Viterbo, 1975 © 
Dino Pedriali/Cineteca di Bologna/ https://bit.ly/35DPI0g

mercoledì 13 novembre 2024

... sesta puntura ...

... ed andiamo vanti così, punture ed incazzature!!

martedì 12 novembre 2024

... San Renato ...

... il mio onomastico oggi, in un periodo di merda!!

lunedì 11 novembre 2024

... 11 novembre 1961 ...

MAI DIMENTICARE 

L'11 novembre 1961, esattamente sessantatré anni fa, a Kindu (Congo), furono vilmente trucidati tredici aviatori italiani, effettivi al contingente Italiano dell'Operazione delle Nazioni Unite in Congo, che costituivano l'equipaggio di due C-119 della 46^ aerobrigata di Pisa. Non dobbiamo mai dimenticare i loro nomi: Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani, 43 anni, di Bologna, Capitano pilota Giorgio Gonelli, 31 anni, di Ferrara, Tenente medico Francesco Paolo Remotti, 29 anni, di Roma, Sottotenente pilota Onorio De Luca, 25 anni, di Treppo Grande (UD), Sottotenente pilota Giulio Garbati, 22 anni, di Roma, Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani, 42 anni, di Montefalco (PG), Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni, 42 anni, di Palermo, Sergente maggiore montatore Silvestro Possenti, 40 anni, di Fabriano (AN), Sergente elettromeccanico di bordo Martano Marcacci, 27 anni, di Collesalvetti (LI), Sergente marconista Francesco Paga, 31 anni, di Pietrelcina (BN), Sergente maggiore montatore Nicola Stigliani, 30 anni, di Potenza, Sergente maggiore elettromeccanico di bordo Armando Fausto Fabi, 30 anni, di Giuliano di Roma (FR) e Sergente maggiore marconista Antonio Mamone, 28 anni, di Isola di Capo Rizzuto (KR). Furono poi tutti decorati con la medaglia d'Oro al Valor Militare! 

Ciro Niglio



Corre l’anno 1961 allorquando un’Italia laboriosa e tranquilla, che tra l’altro festeggia i 100 anni della sua Unità Nazionale, sobbalza su stessa quando il 16 novembre viene raggiunta da una tragica notizia: cinque giorni prima, 13 militari dell’Aeronautica Militare, 5 ufficiali ed 8 sottufficiali in forza alla 46ª Aerobrigata di stanza a Pisa-San Giusto, impegnati in Congo in una missione internazionale di pace sotto l’egida dell’ONU, sono stati uccisi e brutalizzati da alcuni rivoltosi militari congolesi. Dopo la catastrofe del Secondo Conflitto Mondiale, protagonista di un’autentica crescita sociale ed economica, l’Italia del Centenario si accinge a vivere un periodo di prosperità chiamato boom economico. Certo, è una Nazione che ha i suoi problemi, ma il benessere è talmente evidente che, di lì a poco, perfino alcuni film testimonieranno quel clima di agiatezza: pensiamo a «Il sorpasso» (1962) diretto da Dino Risi ed a «Il boom» (1963) scritto da Cesare Zavattini, diretto da Vittorio De Sica. L’Italia del Centenario è una Nazione sostanzialmente unita, che crede nel senso dello Stato. Per celebrare l’anniversario è stato istituito un apposito comitato per le celebrazioni composto da 42 personalità di vario orientamento e differenti competenze. Il comitato è presieduto da Giuseppe Pella, insigne economista, noto esponente democristiano più volte ministro. È il giusto riconoscimento ad una personalità fedele agli ideali del Risorgimento, dotata di forte senso dello Stato e di una robusta Cultura della Nazione. Se Trieste nel 1954 è tornata all’Italia lo si deve anche a Pella. II Governo che nel novembre 1961 guida l’Italia, in carica dal 27 luglio 1960, è un monocolore democristiano retto da Amintore Fanfani sostenuto dalla Dc, appoggiato esternamente da Psdi, Pri e Pli; ministro della Difesa è Giulio Andreotti. I vertici militari? Capo di Stato Maggiore della Difesa è il generale di corpo d’armata di Artiglieria, Aldo Rossi; Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica – dal 1° settembre 1961 – il generale di squadra aerea Aldo Remondino, pluridecorato al Valore, veterano di varie guerre. In questo contesto arriva la drammatica notizia dell’eccidio perpetratosi a Kindu. La missione La missione all’estero per la nostra Aeronautica è cominciata nel 1960 quando il Congo (oggi Zaire), ottenuta la indipendenza dal Belgio, vive un periodo turbolento costellato da una sanguinosa guerra civile. Tutto ciò lascia presagire come, la missione di pace Onu, si presenti più complicata del solito. La 46ª Aerobrigata ha il compito di fornire aiuti alla popolazione del luogo. L’Aeronautica Militare Italiana, forte dei successi conseguiti nella buona ed avversa sorte nei suoi primi trentotto anni di vita, suscita ammirazione in campo internazionale anche per una solida tradizione nel campo delle missioni umanitarie. Infatti non è passato inosservato quanto svolto dall’Arma azzurra nel recente passato: l’ospedale da campo di oltre 100 posti-letto aerotrasportato in Corea del sud nel 1951 durante il conflitto (1950-1953) fra quest’ultima (anticomunista) e la Corea del Nord (comunista); il ponte aereo Napoli-Il Cairo in occasione della crisi di Suez (ottobre-novembre 1956), meglio conosciuta come la II Guerra arabo-israeliana; la missione a Libreville (Africa equatoriale) nel 1959, con trasporto di medicinali offerti dal popolo italiano all’ospedale del dottor Albert Schweitzer. Veniamo alla tragedia che ancora oggi presenta degli aspetti controversi. I 13 militari, decollati da Libreville a bordo di due velivoli C-119 denominati rispettivamente India 6002 (nominativo radio “Lyra 5”) ed India 6049 (nominativo radio “Lyra 33”) sono diretti a Kindu, provincia orientale del Kiwu, per rifornire una guarnigione malese dell’ONU ivi dislocata. Giunti a destinazione ed esperiti i previsti adempimenti, i militari dell’Arma azzurra raggiungono la mensa dell’Onu dove vengono massacrati da circa duecento soldati congolesi guidati da un colonnello. I Caduti sono: maggiore pilota Amedeo Parmeggiani, 43 anni, di Bologna, comandante della missione, sposato con due figli; capitano pilota Giorgio Gonelli, 31 anni, di Mirabello (Ferrara), sposato con due figli; tenente medico Francesco Paolo Remotti, 29 anni, di Roma, sposato con tre figli; sottotenente pilota Onorio De Luca, 25 anni, di Treppo Grande (Udine); sottotenente pilota Giulio Garbati, 22 anni, di Roma, fidanzato; maresciallo motorista Filippo Di Giovanni, 42 anni, di Palermo, sposato con due figli; maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani, 42 anni, di Montefalco (Perugia), sposato con una figlia; sergente maggiore elettromeccanico di bordo Armando Fabi, 30 anni, di Giuliano di Roma (Frosinone), sposato con un figlio; sergente maggiore marconista Antonio Mamone, 28 anni, di Isola di Capo Rizzuto (all’epoca provincia di Catanzaro, dal 1992 di Crotone), sposato, una bimba in arrivo; sergente maggiore montatore Silvestro Possenti, 40 anni, di Fabriano (Ancona); sergente maggiore montatore Nicola Stigliani, 30 anni, di Potenza; sergente elettromeccanico di bordo Martano Marcacci, 27 anni, di Collesalvetti (Livorno); sergente marconista Francesco Paga, 31 anni, di Pietrelcina (Benevento). Ma un’altra tragedia si abbatte sull’Italia il 17 novembre. Sempre nell’ambito della Missione di Pace Onu in Congo, un velivolo C-119 dell’Aeronautica Militare precipita nei pressi di Kimona. Un incidente in cui perdono la vita il capitano Elio Nisi, i marescialli Giovanni De Risi, Tommaso Fondi e Giuseppe Salimbeni in forza alla 46ª Aerobrigata. I corpi vengono rinvenuti pochi giorni dopo; si salvano il maresciallo Salvatore Giammona, i sergenti Mario Ferrari e Luigi Fredducci, tre funzionari dell’Onu. Solo nel febbraio 1962 vengono rinvenuti in due tombe comuni nel cimitero di Tokolote, poco distante da Kindu, i corpi dei 13 militari. Prima di raggiungere l’Italia, presso l’aeroporto di Leopoldville, l’Onu ed il Governo congolese tributano gli onori solenni ai 13 Caduti italiani. Officiate dall’Ordinario Militare, monsignor Arrigo Pintonello, le esequie hanno luogo nella cattedrale di Pisa il 12 marzo: una Nazione commossa ed incredula, alla presenza delle massime autorità, in testa il Capo dello Stato, Giovanni Gronchi, abbraccia i propri figli ed i famigliari affranti. Portano la loro solidarietà anche le famiglie dei militari scomparsi nell’incidente aereo del 17 novembre 1961. Nonostante siano trascorsi oltre sessant’anni dall’eccidio, la vicenda non è stata chiarita del tutto ed i familiari delle vittime non hanno avuto giustizia. Gli interrogativi sono tanti e ci si chiede come fu possibile tutto ciò. Visto il teatro operativo instabile e violento, quali accorgimenti vennero adottati affinché le operazioni fossero svolte in sicurezza? Colui che da più parti fu ritenuto il capo dei rivoltosi e responsabile dell’eccidio, il colonnello congolese Albert Pakassa, dapprima arrestato, venne in seguito liberato dalle autorità del suo Paese. Certo è che quel minimo di verità che si sarebbe potuta sapere venne definitivamente seppellita nel settembre 1965 quando il Pakassa, che a quanto pare aveva una non indifferente libertà di movimento, dimorando in Egitto, venne assassinato al Cairo da un giovane connazionale, in circostanze poco chiare. Diretto ad Algeri, un anno prima era stato arrestato a Parigi, e la Francia se ne infischiò della richiesta di estradizione avanzata dall’Italia. Solo i familiari dei 13 Martiri di Kindu hanno proseguito nella ricerca della verità ma, alquanto pare, con scarsi risultati. Nella seduta della Camera del 17 novembre 1961, da più parti erano stati invocati aiuti immediati e concreti per le famiglie. “Solo” nel 1994 i Caduti di Kindu sono stati ricompensati della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. “Solo” nel 2006, con la Legge 20 febbraio n. 91 sono state originate le “Norme in favore dei familiari superstiti degli aviatori italiani vittime dell’eccidio avvenuto a Kindu l’11 novembre 1961”, finalmente con le reperite “coperture finanziarie”. Anche per i Martiri di Kindu, oracoli di pace, ha trovato compimento quanto da Qualcuno affermato nelle Sacre Scritture: “nessun profeta è bene accetto nella sua patria”. Riposano nel Sacrario Militare ad essi dedicato, presso l’Aeroporto Militare di Pisa sede della 46ª Brigata Aerea.

domenica 10 novembre 2024

... Caro Presidente ...

Caro Presidente, le scrivo con il rispetto che si deve a chi, negli anni, ha garantito al Torino stabilità e sicurezza economica, valori che noi tifosi abbiamo imparato ad apprezzare, specie alla luce delle gestioni fallimentari del passato. Ho difeso il suo operato, perché vedevo in lei una figura seria e solida, capace di assicurare conti in ordine e un posto stabile in Serie A. Dopo anni difficili, quella stabilità ci sembrava un traguardo quasi irraggiungibile e, almeno per un certo periodo, è bastata per lenire la nostra sete di ambizione. Ma ora, a vent’anni dal suo arrivo, sono costretto a rivedere quella fiducia e ad ammettere una realtà amara. Questa squadra non sembra più avere l’identità che tanto l’ha resa amata dai suoi tifosi. Il Torino non è mai stato solo una questione di punti in classifica o di bilanci a posto; è sempre stato sinonimo di passione, grinta e di un legame profondo tra il campo e il popolo granata. Abbiamo sempre tifato per una squadra che, anche nei momenti più difficili, lottava fino all’ultimo, che incarnava il temperamento taurino di chi non si arrende mai. Oggi, purtroppo, sembra che tutto questo sia stato perso. Vedo giocatori in campo che spesso sembrano privi di orgoglio e motivazione, elementi che invece dovrebbero essere imprescindibili per chi indossa la maglia granata. L’acquisto di Zapata aveva acceso in noi una speranza, l’illusione di una svolta, ma purtroppo si è rivelato un segnale insufficiente, incapace di risollevare la squadra da una cronica mancanza di visione e ambizione. A ciò si sono aggiunte le cessioni frettolose di Bellanova e dell’amatissimo capitano Buongiorno, che hanno colpito ancora più duramente il cuore dei tifosi, già delusi e desiderosi di riscatto. Ci aspettavamo un momento di orgoglio e di rilancio; invece, ci ritroviamo con un senso di vuoto e smarrimento. Siamo diventati una squadra che galleggia a metà classifica, senza sogni, senza un progetto che miri a restituire al Torino il suo ruolo. Credo che il popolo granata non si meriti un ventennio vissuto così, in una costante attesa di qualcosa che non arriva mai. 

 Federico Quaranta.
Weah nel primo Yildiz di testa nel secondo Il Derby della Mole è ancora della Juventus #JuventusTorino #DAZN

... Juventus 2 - Torino 0 ...

SPARISCI 

Quando arrivi a punti come questo durante IL DERBY, facendo risultare simpatici anche quelli che ho sempre odiato sin dalla nascita, allora vuol proprio dire che è arrivato il momento che tu sparisca da Torino. Nn voglio vedere più nessuno, ne te e nemmeno tutti i tuoi tirapiedi. 

THE END.
Paolo Vanoli : “Mi è piaciuta molto la squadra, in questo momento il peso offensivo ci manca un po’. Dobbiamo essere più bravi ma in questo momento la Juve nelle individualità aveva qualcosa in più. Nonostante tutto abbiamo interpretato bene la partita”. “Il Torino non ha illuso nelle prime partite perché siamo sempre rimasti con i piedi per terra. Purtroppo sono cambiate le dinamiche, ora dobbiamo resettare e capire la nostra situazione, con grande umiltà. Il primo obiettivo è quello di trovare i punti salvezza, quando torniamo dalla sosta inizia il nostro vero campionato. Penso che le nostre soste sono un po’ difficoltose perché quando si hanno 14 giocatori in nazionale viene difficile lavorare. Dobbiamo aspettare la settimana prima di Monza che rientrino tutti, speriamo in queste due settimane di recuperare qualche giocatore come Adams. Bisogna superare questi momenti e alzare la testa. Ci sono momenti belli come quello iniziale e momenti meno belli, ma dobbiamo continuare a lottare. Ognuno ha le proprie opinioni. Anche quando manca il peso di un giocatore come Adams essere pericolosi in fase offensiva non è mai facile. Le responsabilità sono sempre dell’allenatore che deve trovare delle soluzioni, io penso che adesso dobbiamo continuare e cercare di dare qualcosa in più”.

sabato 9 novembre 2024

... DERBY !!! ...

È IL GIORNO DEL DERBY 

 È arrivato quel giorno che ferma un’intera città. È il giorno del #DerbyDellaMole, una partita che può valere un’intera stagione. “Lucidità e passione. Queste sono le due parole più importanti. Mente lucida e cuore caldo, questi sono gli aspetti fondamentali", ha ribadito il mister dei granata ieri. I ragazzi di #Vanoli sono chiamati all'impresa. #Torino #TorinoFC #ToroNews #Toro #ForzaToro #FVCG #SerieA #SerieAEniLive #JuveToro #JuventusTorino #DerbyDellaMole #SFT #SempreForzaToro
Quando un capitano era "IL CAPITANO". 

Quando un derby era "IL DERBY". 

Quando il Torino era "IL TORO"

venerdì 8 novembre 2024

... vigilia di derby ...

Paolo Vanoli in conferenza stampa 

 "Il gruppo sta bene, molto bene. Vissuto una bellissima settimana, sapendo l'importanza della partita. C'è silenzio, è bello sentire la carica intorno al derby. Le motivazioni si trovano da sole. Davanti a noi abbiamo la fortuna di vivere il presente e queste sensazioni, si provano poche volte. Nei ragazzi c'è voglia di scrivere una pagina importante"
Battaglino Andrea 
Noi le sensazioni le stiamo provando da 20 anni e sono sempre le stesse.... per nulla incoraggianti ne stimolanti. E questo anno credo che siamo arrivati proprio al capolinea. Vedremo se il giorno dopo il derby Vanoli avrà ancora tempo o voglia di raccontarci le sue belle sensazioni e di come sta bene il gruppo.... mi sbilancio dicendo con assoluta certezza che le sue parole saranno "mettiamoci alle spalle il derby e pensiamo alla prossima partita col monza. Dobbiamo ritrovare la voglia e la determinazione. Certi goal in serie A non si possono prendere, non possiamo sempre avere paura di giocare la palla, ecc ecc" 

 Thomas Della Montagna Battaglino Andrea 
ormai son copioni recitati a memoria. Ho sempre difeso Vanoli, finora, ma anche lui sta scivolando nel personaggio. Ogni conferenza stampa le stesse identiche parole. Capisco che non ci sia molto da dire, ma nemmeno ste comiche... Che siano un minimo coerenti 

 Mario Audino 
Basta straparlare e poi fare partite di merda!!! 

 Lucchi Gualtiero 
Ti rispetto. Ma con educazione affermo che, le tue, sono parole vuote, prive di significato, al limite, quasi offensive. Concetti poveri e vuoti, tutti vivono il presente, e le motivazioni ci devono sempre essere, sempre, non solo in alcune circostanze. 

 Luca Garrone 
Sei sicuramente tra i meno colpevoli di questo strazio. Detto ciò mister non hai ne la personalità ne il carisma ne l'esperienza per poter toglierci dai guai. Forse conveniva anche a te fare a Venezia la tua prima esperienza su una panchina in serie A. So di andare controcorrente ma dovessi saltare non ne farei un dramma. 

 Mollo Giovanni 
Sempre ottimista, parole di speranza, caro Vanoli, salvo essere smentito sempre sul campo.Cos'e,non capisci realmente la situazione oppure ti prendono in mezzo?

giovedì 7 novembre 2024

... Destra trionfante! ...

Lo hanno votato nonostante le sparate razziste, omofobe e sessiste. 
Lo hanno votato nonostante le fake news, le bufale, le storie inventate come quelle degli immigrati che mangiano cani e gatti dei vicini. 
Lo hanno votato nonostante costui NEGHI i cambiamenti climatici terrificanti che anche negli USA fanno migliaia di morti ogni anno e distruggono intere città. 
Lo hanno votato nonostante sia un pregiudicato stupratore e corrotto e che delle fasce più deboli ha già dimostrato di non fregargliene una cippa. E che delle guerre non solo se ne frega ma liberalizza le armi e il loro uso. 
E no, non basta la giustificazione che di là ci fosse una figura "non all'altezza". Perché tra il "non essere all'altezza" e un mostro pazzoide che fa dell'odio la sua cifra politica e non ha soluzioni di nessun genere in nessun campo, ce ne passa. Abbiamo donne contro i diritti delle donne, immigrati contro migranti, persone LGBTQ che votano omofobi, poveri che votano miliardari credendo metteranno loro il pane in tavola, togliendolo a quelli con la pelle più scura o un dio diverso da quello che professano loro. 
È la vittoria di chi mette i penultimi contro gli ultimi, ancora una volta. 
Che disastro !!!
L’arretramento negli Stati ‘sicuri’ della East Coast, il buco nel cuore del blue wall con il k.o. in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin ma anche un sostegno inferiore dai blocchi tradizionali di elettori dem. Ci sono tre spie del tracollo di Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca. La vittoria di Donald Trump, limpida anche nel voto popolare, ridisegna la mappa elettorale raccontando bene come i democratici abbiano avuto difficoltà anche nei loro storici serbatoi di voti. Anche così è maturata la riconquista di tre Stati chiave come Pennsylvania, Michigan e Wisconsin che assegnano 44 grandi elettori. Quattro anni fa il trittico era andato a Joe Biden, mentre ora è stato Trump a vincere. Un segnale di come la sua attuale vice non sia stata in grado di convincere elettori che l’attuale presidente aveva portato dalla sua parte. Probabilmente anche in quelle fasce tradizionalmente favorevoli ai democratici. Nonostante il tema dell’immigrazione sia stato uno dei più battuti nel corso della sua campagna elettorale, il sostegno a Trump sembra essere aumentato leggermente fra questi gruppi. Le promesse sull’economia, emerge in filigrana dal voto, hanno avuto la meglio sulle minacce ai diritti civili e delle minoranze.


 ... Due ritratti di Trump ---

mercoledì 6 novembre 2024

... di nuovo Trump!! ...

“Stanotte abbiamo fatto la storia”. Comincia così il discorso di Donald Trump dopo la vittoria alle elezioni: “Sarò di nuovo presidente”, annuncia. E poi promette: “L’America tornerà grande, sarà l’età dell’oro del nostro Paese”. “Questa è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande. Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia”: lo ha detto Donald Trump nel suo discorso della vittoria al Convention center di Palm Beach, dopo che Fox l’ha proiettato vincitore. “Sistemeremo tutto”, ha aggiunto, citando come prima cosa il confine. “Vincere il voto popolare è bello. Abbiamo vinto il Senato”. Lo ha detto Donald Trump. “Abbiamo scritto la storia”, ha aggiunto Trump. “Ringrazio la mia bella moglie Melania, lavora duramente per aiutare le persone”, ha messo in evidenza. Abbiamo costruito “il più grande movimento politico di tutti i tempi” e “aiuteremo il Paese a guarire“. Sono le prime parole di Doland Trump ricolto ai suoi sostenitori nel Convention Center di Palm Beach, in Florida. “Combatterò tutti i giorni per voi fino all’ultimo respiro” e “sarà l’età dell’oro dell’America“, ha detto.
Sapere che un personaggio come Trump, incriminato per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 per aver tentato di fatto un golpe che è costato la vita a 5 americani, è tornato alla Casa Bianca non è proprio un ottimo segnale sullo stato di salute della democrazia americana. Purtroppo la crisi della democrazia americana è solo la conferma di una crisi più generale. È una febbre che sta squassando il mondo intero. Non ultima la nostra povera Italia. Speriamo di uscirne rapidamente e pacificamente. La guerra che incalza, le destre al potere, se volgiamo lo sguardo indietro e vogliamo trarre insegnamento dalla storia, questa ci dice di abbandonare quanto prima questa strada che in passato ci ha portato dritti a tragedie inenarrabili. 

 Mario Imbimbo.
Scusate, ma di che vi stupite? Tutti quelli che dicono “è incredibile che…”, dopo 30 anni di Berlusconismo almeno noi italiani di cosa dovremmo stupirci? Per una volta gli americani stanno seguendo il modello italiano, applicato su larga scala. È la post-democrazia dei miliardari, spacciata per liberalismo. #Berlusconi #Trump
“A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni “sorelle”, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni.

martedì 5 novembre 2024

... Vasco docet! ...

“Sempre sul pezzo” la rubrica musicale di Gazzetta di Siena firmata Matteo Parigiani. Pochi giorni fa, Vasco Rossi ha ricordato il padre in un post sui social. Oltre al ricordo, le critiche al Governo attuale “Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà… dolce e gentile… L’altra metà te l’avevano portato via i due anni di lager Nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del Nazi Fascismo. Non ci crederai… ma sono tornati… lupi travestiti da agnelli…bulli.. arroganti e le facce ghignanti. Con i loro deliri ..i loro dileggi.. la loro propaganda… e la stessa ignoranza! Io resto orgoglioso di te! Viva Giovanni Carlo Rossi… Papà Carlino!“ Con queste parole Vasco Rossi ha voluto rendere omaggio alla memoria del padre, deceduto il 31 ottobre 1979, cogliendo l’occasione per fare anche un commento sulla situazione politica attuale. Non è la prima volta che Vasco si schiera politicamente, ma questa volta lo fa tramite un post su Instagram, in cui ricorda sia il padre, Giovanni Carlo Rossi, sia l’avvento del nazifascismo e le sue tragedie, che segnarono profondamente quel periodo storico. Nel suo messaggio, Vasco non ha risparmiato parole critiche verso l’attuale governo, che ha descritto come un ritorno a quegli anni bui, parlando di “lupi travestiti da agnelli”, “bulli” e altre espressioni che fanno eco al passato. L’artista sembra voler mettere in guardia i suoi fan sui rischi di certe derive, rinnovando il suo impegno sociale e politico.

... Election Day ...

Negli Usa il giorno elettorale più lungo, un referendum mondiale (in un paese solo) sulla post-democrazia di Donald Trump. Ma non finirà presto: il piano per contestare il voto è già partito #ilmanifesto #primapagina #5novembre #ElezioniUSA2024
Trump è il capo patologico di un elettorato per metà incapace di accorgersene, per metà entusiasta di votarlo perché è patologico a sua volta. Se ai fiumi di parole spese negli ultimi anni per analizzare la mediocrità della sinistra, la sua crisi, la sua debolezza, la sua incoerenza, avesse corrisposto uno sforzo almeno pari per capire la mostruosa (aggettivo scelto con cura) metamorfosi delle destre occidentali, forse potremmo capire un po’ meglio come sia possibile che un figuro siffatto minacci di diventare, per la seconda volta, presidente degli Stati Uniti. 

L’amaca di Michele Serra su Repubblica
La sfida si gioca fino all’ultimo voto negli swing states, e i sondaggi danno un testa a testa tra Kamala Harris e Donald Trump. A sorpresa, però, arriva la rilevazione di Pbs News, Npr e Marist, secondo il quale la vicepresidente ha il 51% dei consensi contro il 47% di Trump. Quattro punti che segnano un vantaggio maggiore del margine di errore di 3,5 punti percentuali. Un sorpasso che però non viene condiviso dal capo analista politico del New York Times che, al contrario, avverte che i sondaggi potrebbero sottostimare di nuovo Donald Trump. Nate Cohn, pur sottolineando su X di “non avere idea se i nostri sondaggi (o qualsiasi sondaggio) siano giusti”, ha spiegato che i risultati potrebbero sballare perché tra i bianchi i democratici superano di gran lunga i repubblicani quando si tratta di rispondere ai sondaggisti. “In queste proiezioni finali, i democratici bianchi avevano il 16% di probabilità in più di rispondere rispetto ai repubblicani bianchi – ha aggiunto -. Ciò solleva la possibilità che i sondaggi possano sottostimare ancora una volta Trump”.

lunedì 4 novembre 2024

... in attesa del derby ...

𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐋𝐚 𝐒𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚, 𝐢𝐥 𝐃𝐞𝐫𝐛𝐲 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐉𝐮𝐯𝐞𝐧𝐭𝐮𝐬 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐕𝐚𝐧𝐨𝐥𝐢, 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐛𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐞.
Paolo Vanoli ha parlato dopo la sconfitta del Toro in casa per 1-0. Ecco le sue parole a DAZN:

“Io penso che questo sia un periodo negativo. Ma rispetto a Roma abbiamo reagito. Abbiamo attaccato poco la profondità, solo Pedersen lo ha fatto. Non si possono prendere questi gol. Periodo nero, dobbiamo uscirne tutti insieme. Nel lavoro della settimana non ho percezioni negative. Dobbiamo essere liberi di testa. Quando le partite sono a questo livello, la differenza te la fa la giocata. Ma dev’essere una giocata, non un errore. Poi ci sono anche il palo e il gol in fuorigioco di poco. Ma niente alibi, dobbiamo lavorare di più. Adams? Valuteremo domani con gli esami”. Quanto ha pesato l'infortunio di Adams?'Perdi Duvan, perdi anche l'altro attaccante bravo. E' normale avere uno shock. Ma siamo stati bravi a reagire. Non dobbiamo dare pressioni a Njie, adesso vedremo l'entità dello stop ma lui e Karamoh dovranno darci una mano' Un palo e dei tiri non difficili per de Gea o nn nello specchio. C'è ancora tanto da registrare davanti?'Come sempre dobbiamo lavorare, ma anche Vanja non ha fatto tante parate' Quanto sta crescendo Pedersen?'Ha fatto una partita da quinto vero, gli faccio i complimenti. E' una cosa positiva, i quinti devono avere caratteristiche importanti e ora deve dare continuità' Dove può intervenire lei?'Abbiamo perso un po' di sfrontatezza e leggerezza, all'inizio esprimevamo qualcosa di importante. Dobbiamo ritrovarlo, perdi un po' di autostima dopo questo periodo e devi ritrovare soluzioni nuove. Su questo lavoreremo, sono momenti negativi che devono farti diventare ancora più forte. Vedo sempre la strada davanti: c'è tanto da lavorare, dobbiamo metterci ed essere più attenti. Prima subivamo tanti tiri, ora ad ogni tiro siamo penalizzati. Ma la fortuna bisogna cercarla' In vista del derby anticiperete il ritiro?'Non penso che in una gara così importante ci sia bisogno di motivazioni. E' la partita, da domani ci penseremo e sappiamo quanto è importante per la nostra gente. Servirà una prestazione top, dobbiamo evitare questi errori'

... contestati!! ...

Il racconto che viene fatto dall’Italia (e non solo) di quello che è accaduto ieri a Valencia è in bilico tra il distorto, il superficiale e il parzialmente falso. Ieri a Paiporta, il comune più colpito dalla Dana, in mezzo al fango, tra la gente inferocita, c’erano (giustamente) le tre massime istituzioni: Re Felipe e Letizia di Spagna, il primo ministro socialista Sanchez e il Presidente della Generalitat Valenciana Carlos Mazón del Partito Popolare (e alleato di Vox). Bene. Dei tre, i primi, i reali di Spagna, sono rimasti lì, lei in lacrime, lui ad ascoltare, a prendersi insulti, fischi, persino del fango addosso. Senza alcuna responsabilità politica. E, quando è finita, Felipe ha detto: “Bisogna capire la rabbia della gente”. Il secondo, Sanchez, è stato colpito da un bastone e, come da protocollo di sicurezza, a quel punto è stato portato via. Sapete chi è stato l’unico verso cui nessuno ricorda le contestazioni, gli insulti, il fango? Carlos Mazon, l’unico che davvero si è meritato tutto questo. Che ha fatto quello che fanno sempre a destra in questi momenti. È scappato appena ha visto l’aria che tirava. Lui che nega l’esistenza della crisi climatica. Lui che ha minimizzato l’allerta meteo che stava arrivando. Lui che ha eliminato l’unità di risposta rapida in caso di emergenza. Lui che è responsabile primario del mancato allarme e del ritardo vergognoso dei soccorsi. Eppure in tutto il mondo quello di ieri è diventato il giorno della contestazione al Re e al primo ministro. E sapete chi chi c’è dietro a tutto questo? L’estrema destra, che ha rivendicato l’attacco a Sanchez. La stessa estrema destra negazionista del clima, tanto per far capire il livello di ipocrisia e sciacallaggio che si possono raggiungere. Non amo i reali, la considero ovunque un’istituzione vetusta e superata. Ma le cose bisogna raccontarle tutte, fino in fondo. Altrimenti anche una tragedia immane come questa non sarà servita a nulla. 

 Lorenzo Tosa.

domenica 3 novembre 2024

... Torino 0 Fiorentina 1 ...

Purtroppo adesso dobbiamo guardarci da quelle dietro! Ultime sette partite, perse sei!
Potevamo avere una difesa con Buongiorno, Bremer e Bellanova invece abbiamo Coco chanel, Marzapan e shampo libera e bella Pedersen
Squadra veramente penosa? Veramente schifosa mai visto una tragedia di gioco e giocatori! Ci siamo gasati con un primo posto dopo 47 anni per finire dritti in serie B di questo passo!! Vanolismo avevo cominciato a sentire!!! Ma in cosa che non capisce che certe partite e’ meglio puntare a prendere un punto vista la situazione in cui ci troviamo!! Cambiare modulo?? Giocatori in difesa scarsissimi quasi rimpiango Maltagliati e Fattori di altri tempi Poi ci si mette anche la sfiga con i vari infortuni Sabato ci sarà la settima sconfitta in 8 partite non illudiamoci il nostro campionato comincerà dal Monza In ultimo ma non ultimo vaffanculo Cairo con questa squadra del cazzo inventata all’ultimo momento dopo aver ceduto Buongiorno e Bellanova!! Vendi e levati dalle palle almeno cercheremo di avere una squadra dignitosa almeno anche con dei cambi decenti Premetto che se anche con il Monza (tralascio il derby) non si vedranno svolte io il Vanoli non lo vedo adatto a combattere per la salvezza se non comincia a pensare di cambiare modulo! 6 sconfitte (in arrivo una probabile settima) nelle ultime 7 partite sono un indecenza!!! E’ ora di una contestazione seria alla dirigenza (non alla squadra durante la partita che già sarebbe autolesionismo) Scusate lo sfogo ma non si può subire incazzature simili ogni giornata FVCG