Mi apre la porta una signora anziana, tutta avvolta in sciarpa, cappello e guanti.
Entro... dentro casa fa un freddo incredibile.
Lei ha circa ottant'anni, vive da sola e si vede chiaramente che non naviga nell'oro.
Passo tre ore a sistemare i termosifoni, cambiare valvole e rimettere in funzione una caldaia vecchia come il mondo. Cerco di mantenere un atteggiamento positivo, provo a scherzare, anche se l'ambiente trasmette solo tristezza.
Alla fine, lei mi guarda e mi dice:
"Sii benedetto, un idraulico che sta sempre a ride!"
Mi chiede quanto deve e le dico che 50 euro vanno bene (ne ho spesi 43, ma che importa).
Mi dà quello che si vede in foto e mi dice che mi darà il resto alla prossima pensione.
Torno a casa con un peso sullo stomaco. Mi sento una m**da per aver preso quei soldi.
Una grande m**da, perché oggi è il 9, e la pensione le arriva solo a fine mese.
E con le festività in mezzo?
Non è questione di pietà, non è un sentimento che mi appartiene.
È rabbia. Rabbia contro un sistema marcio, ingiusto, che si prende tutto e non lascia niente a chi ha bisogno.
Hanno fatto salire i prezzi di tutto, i beni essenziali costano sempre di più, e chi ha solo la pensione agricola non arriva neanche a metà mese.
Avete fallito nel modo più vergognoso possibile: affamando il popolo che vi ha reso grande.
I pacchi della Caritas li riconosco a chilometri di distanza.
"Signò, non me ne voglia, ma glieli lascio nella buca delle lettere, perché mi vergogno a portarli su!"
Io non sono ricco, e non voglio diventarlo.
venerdì 7 marzo 2025
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