sabato 15 marzo 2025

... oggi per l'Europa! ...

Questa manifestazione è una domanda che si pone a tutti. È giusto che ci sia confronto, è una cosa buona che ci si ritrovi per discutere come deve essere coordinata una difesa comune o un completo disarmo senza America. Ci sono tante questioni e non ha senso disertare come se l’Europa non fosse una cosa che ti riguarda. Ci sarà anche Zagrebelsky e tanti intellettuali anche se la pensano in modo diverso. Perché è proprio dal confronto che può nascere la migliore società possibile. La dittatura non permetterebbe il confronto. Scendi in piazza con la bandiera della pace perché è giusto dirlo. Non scendere in piazza e fai il gioco della destra. anche prodi galimebrti e scurati sostengono che ci vuole un dialogo e un confronto per ricostruire una europa senza America a guardarci le spalle. La democrazia non è pensarla tutti allo stesso modo ma portare il contorno in piazza e discuterne. Stare a casa è lo sbaglio peggiore! Torino c’è e ci deve essere. Ore 16 in piazza Carignano. Si scende in piazza oggi! E lo si fa per riportare il discorso all’unità e all’importanza degli Stati Uniti d’Europa. In troppi stati sta vincendo un assurdo e pericoloso nazionalismo, se sei nazionalista non sei europeo. Scendere in piazza serve a far capire che la destra non vuole una europa unita, scendere oggi in piazza è un modo per opporsi alle destre nascenti in Europa. Nessuno sta scendendo in piazza a favore del riarmo!!! Ci saranno idee confuse e distinte? Certo che si. Ed è un bene. Questa è la democrazia e uniamoci una buona volta anche con le nostre diversità di opinione. La piazza è l’inizio del discorso, l’inizio del confronto sul come condurre la nuova europa e non per appoggiare un riarmo sconsiderato. Si scende in piazza per farsi un’idea, per portare un’idea, per ascoltare altre idee. Siamo democratici e così funziona. Dividersi nuovamente è la cosa più sciocca che si possa fare, decidere di stare a casa è ancora più sciocco! Vi aspettiamo oggi alle ore 16 in piazza Carignano a Torino. Portate la bandiera che ritenete più giusta, portate la vostra migliore idea con le vostre migliori intenzioni ma non perdete l’occasione di opporvi ai nazionalismi! Spero abbiate capito l’importanza di esserci e di essere in tanti. Torino c’è ! Potrebbe venire anche Serra e Schlein a dirti che nessuno tra quelli che scendono in piazza è a favore del riarmo ma anzi, è un modo per contrapporsi alle idee novecentesche di Ursula… 





Le destre dell'Unione Europea, sotto la leadership della Commissione di Ursula von der Leyen, ha aumentato significativamente le spese militari. Su 669 votanti ci sono stati 419 voti guerrafondai favorevoli, 204 Voti Contrari e 46 astensioni. I parlamentari portavoce del Grande MoVimento 5 Stelle e Sinistra Italiana, che fanno parte del gruppo della Sinistra, hanno votato "contro la risoluzione guerrafondaia", così come quelli di Europa Verde, che aderiscono invece al gruppo europeo dei Verdi. Siamo gli stessi partiti che "non abbiamo appoggiato" a novembre la formazione della Commissione #Ue, mentre il Partito Democratico, che fa parte dei Socialisti, sì. I 21 parlamentari europei del #PD si sono divisi sul voto per il #ReArmEurope: dieci hanno votato a favore della risoluzione, mentre i restanti undici si sono astenuti. I parlamentari che hanno votato a favore sono: Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Irene Tinagli, Pina Picierno e Raffaele Topo. I parlamentari che si sono astenuti sono: Brando Benifei, Nicola Zingaretti, Annalisa Corrado, Alessandro Zan, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Camilla Laureti, Marco Tarquinio e Lucia Annunziata. Il PD di Elly #Schlein non ha proprio le idee chiare. I parlamentari europei guerrafondai di Fratelli d’Italia, che fanno parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), hanno votato a favore, così come quelli di Forza Italia, che fanno parte invece del Partito Popolare Europeo (PPE). Quest’ultimo è il partito europeo di cui fa parte la presidente della Commissione Ue von der Leyen. I parlamentari europei della Lega, che fanno parte del gruppo euroscettico dei Patrioti per l’Europa (PfE), hanno invece votato contro la risoluzione. Il governo di destra politica a trazione meloniana ordina di convertire le industrie delle auto in industria della guerra. Questo avviene in un contesto di crescente tensione geopolitica, una propaganda della paura dove la #NATO e gli Stati membri europei rafforzano le loro capacità belliche mangiandosi miliardi di soldi pubblici. Questo mostruoso orientamento capitalista solleva interrogativi sulla legittimità democratica delle decisioni e sulle alternative pacifiste. L' #EconomiadiGuerra e l’Industria Bellica nell'UE L'investimento di 800 miliardi di euro nelle armi rappresenta una svolta bellicista per l'Unione Europea, che storicamente si è presentata come un progetto di pace. In un’ottica marxista, questo aumento della spesa militare può essere visto come un’espressione del capitalismo avanzato, in cui le élite economiche sfruttano le tensioni internazionali per giustificare investimenti nel settore bellico, generando profitti per le industrie della difesa: l' #IndustriadelleArmi come Motore del Capitalismo. Per quanto mi riguarda, da sempre, l’industria militare è un pilastro del capitalismo moderno, poiché garantisce accumulazione di capitale e crescita economica attraverso la produzione di strumenti di morte. In questo senso, l'UE sta abbandonando il modello di welfare state (agenda 2030) in favore di un’economia di guerra, con una redistribuzione della ricchezza dalle classi lavoratrici ai grandi gruppi industriali. Diversi studi mostrano come le lobby dell’industria bellica influenzino le politiche europee. Il gruppo Airbus, Leonardo e Rheinmetall beneficiano direttamente di questi investimenti, mentre i governi giustificano la spesa con il concetto di "sicurezza", spesso senza consultare la popolazione che dovranno poi soffrire e morire per l'inflazione e i debiti. Che pena. Perché non dobbiamo investire in #SicurezzaSociale? Perché non dobbiamo investire nel #Welfare anziché nelle #Armi? Secondo dati dell’#OMS e della Commissione Europea, gli investimenti in #sanità e #istruzione hanno un ritorno economico e sociale superiore rispetto a quelli militari. Un'Unione Europea pacifista dovrebbe reindirizzare i fondi verso sanità, istruzione e lotta alla povertà. La parola d'ordine politica dovrebbe essere progressista: Conversione Ecologica e #Disarmo. L'Europa dovrebbe pensare all'agenda 2030 e al suo Sviluppo economico Sostenibile, sottoscritta il 25 settembre del 2015 da governi dei 193 paesi membri delle #NazioniUnite, e approvato dall'Assemblea generale dell'#ONU. Ma, diversamente, persegue l'obiettivo di morte: l'industria bellica che è una delle più inquinanti. Concludo dicendo che , ancora volta, c'è un Deficit Democratico e la Mancanza di Mandato Popolare. Il principio democratico prevede che decisioni di tale portata siano discusse apertamente e non imposte dalle élite. La Commissione non è eletta direttamente dai cittadini, ma è frutto di accordi tra governi e partiti. Se la spesa militare non era presente nei programmi elettorali, vi è un problema di rappresentanza democratica. Movimenti pacifisti e sociali, associazioni e partiti politici come il MoVimento 5 Stelle, come quelli ispirati al pensiero di Gramsci, sostengono che il popolo debba avere strumenti per influenzare realmente le scelte politiche. Proposte come referendum sulle spese militari potrebbero essere una risposta. Invitiamo i politici guerrafondai a un cambiamento radicale, proponendo un’Europa fondata su #pace, giustizia sociale ed ecologia. Per realizzarlo, servono: 

🧠 Disinvestimento dalle armi e riallocazione dei fondi a settori sociali ed ecologici. 
🧠 Controllo democratico sulle decisioni economiche e militari. 
🧠 Smantellamento delle lobby belliche e trasparenza nelle politiche di difesa. 
🧠 Modelli economici alternativi, come il socialismo ecologico, che promuovano la pace e il benessere collettivo. 
💸L’UE deve decidere se essere un progetto di pace o diventare una superpotenza militare al servizio del capitalismo globale. #NoRearmEu #BastaSoldiperleArmi 

 Nello Mocerino.

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