lunedì 31 marzo 2025

... Giuseppe Conte ...

🔴 INTERVISTA A LA STAMPA 

❓Presidente Giuseppe Conte, vuole ringraziare Carlo Calenda che con quel «cancelliamoli» le ha involontariamente lanciato la manifestazione di sabato prossimo? 
 «Calenda ha detto una cosa gravissima, profondamente antidemocratica, perché non si invoca la cancellazione di un Movimento e di milioni di cittadini che lo votano. E mi dispiace che sui giornali non ho letto parole di condanna: i liberali sono tutti spariti?». 

 ❓Suvvia, non si scandalizzerà per questi toni che, anche se non è un bene, ormai sono la normalità. 
 «Non è normale che un partito di opposizione, per la sua sopravvivenza, celebri un congresso per incoronare Giorgia Meloni. La verità è che in prima fila era schierato il partito trasversale delle armi, che vuole un'Europa con l'elmetto e affida la crescita a un'economia di guerra. Ci insultano e ci deridono, ma risponderemo con una possente onda di partecipazione». 

 ❓Il partito delle armi... Ma lei il rischio esistenziale dell'Europa lo vede o è tutta propaganda bellicista? 
 «Lo vedo da tempo per l'Europa, incapace di riaffermare il primato della legalità internazionale, di costruire orizzonti di pace e del tutto subalterna in tutti i conflitti in corso. Ma, domando: davvero qualcuno pensa seriamente di garantire più sicurezza ai nostri cittadini buttando via 800 miliardi per riarmare la Germania e pochi altri Paesi? Davvero il futuro è una transizione militare al termine della quale, per offrire lavoro ai nostri figli, li costringeremo ad arruolarsi nelle forze armate?». 

 ❓Non parla mai del rischio di una ulteriore espansione di Putin e del tema della deterrenza: la Moldavia, paesi Baltici, la guerra ibrida per cambiare i governi nei Paesi europei. 
 «E quindi dovremmo cedere alla psicosi e anziché costruire un percorso di dialogo per una nuova Helsinki rassegnarci alla creazione di una nuova cortina di ferro? Quella che lei chiama deterrenza renderà la Russia più aggressiva, creando le condizioni per una escalation». 

 ❓La fa facile sul negoziato. Per Putin le condizioni della tregua sono quelle che detta lui. E anche Trump ha detto, per la prima volta, «mi sto arrabbiando». 
 «Non la faccio affatto facile. Non c'è dubbio che questi tre anni di guerra abbiano rafforzato enormemente il potere negoziale di Putin. Avendo avuto la meglio sul campo di battaglia, vorrebbe dettare le condizioni». 

 ❓Quello in atto secondo lei è un negoziato? 
 «Sarà faticosissimo, ma Trump non può permettersi di non tutelare al meglio gli interessi dell'Ucraina. Ho solo il forte rimpianto per l'Europa che non siede al tavolo, ma addirittura sembra quasi voler boicottare questo negoziato per non ammettere di avere sbagliato tutto». 

 ❓Le dico la verità: io non ho capito la sua idea di pace. 
 «Spero che attraverso reciproche concessioni si arrivi a un compromesso onorevole che tuteli efficacemente le ragioni dell'Ucraina. Sicuramente se avessimo accettato di sederci al tavolo del marzo 2022 avremmo potuto proteggere meglio l'Ucraina evitando tutto questo disastro». 

 ❓Putin decretò l'annessione dei territori occupati con un referendum farlocco... Altro che compromesso onorevole. 
 «Il partito trasversale della guerra criminalizzò chiunque invocava una svolta negoziale. Compreso il cancelliere tedesco Scholz per una telefonata fatta a Putin. A tutti coloro che vogliono la guerra a oltranza ricordo la massima di Erasmo da Rotterdam: la pace più ingiusta è meno dannosa della guerra più giusta». 

 ❓Le piace questo Trump che insulta i "parassiti" europei, minaccia la Groenlandia e mette i migranti dietro le sbarre? 
 «Avete già provato a schiacciarmi su Trump, ma col Movimento abbiamo una linea chiara: approccio multipolare per i conflitti internazionali, forte vocazione per più Europa ma che sia sociale e democratica, strenua difesa dell'interesse nazionale a partire dai dazi. Lì, come Europa dovremmo rispondere compatti alle minacce protezionistiche, spiegando agli Stati Uniti che così si faranno male anche loro: solo nel settore auto importano il 50/60 per cento della componentistica». 

 ❓Non si sente allineato a Salvini sul tema delle armi? 
 «Non contano le chiacchiere nei talk show ma come voti in Parlamento. E Salvini è rigorosamente allineato alla maggioranza nella prospettiva guerrafondaia. Noi abbiamo presentato una mozione contro il piano di riarmo: la voti e vedremo se alle chiacchiere per una volta seguiranno i fatti». 

 ❓Quella mozione sembra fatta apposta per mettere in difficoltà Elly Schlein. 
 «Basta! Ogni volta che portiamo coerentemente avanti delle posizioni ci vedete la strumentalità. Le ricordo che il Movimento è nato il 4 ottobre, giorno di San Francesco e quei valori li abbiamo nel Dna». 
 ❓Cosa sta succedendo nel Pd sulla guerra? 
 «Schlein, con fatica, sta provando a invertire la rotta rispetto alle componenti del suo partito che spingono per il riarmo. Mi auguro che ce la faccia perché altrimenti rovineremo tutto il lavoro fatto in Europa. Basti pensare a un dato: i Paesi che useranno i fondi di coesione per armarsi, e non per colmare le disparità interne socio-economiche, alla redistribuzione successiva dei fondi li riassorbiranno tutti. E così i Paesi indebitati come l'Italia non li riceveranno più». 

 ❓Dunque si aspetta nella sua piazza anche il popolo del Pd? 
 «La nostra piazza è aperta a tutte le forze politiche, sociali, associazioni, cittadini che vogliono la pace e vogliono protestare contro un governo che scarica sul sociale la corsa al riarmo, in un Paese dove la produzione industriale è ferma, i salari i più bassi d'Europa, la sanità al collasso». 

 ❓Come si spiega che Meloni non scende nei sondaggi dopo due anni e mezzo di governo? 
 «I migliori sondaggi si fanno in giro parlando con le persone. E le assicuro che nonostante la sua comunicazione furba la realtà sta emergendo. Si avverte una diffusa insoddisfazione e una forte delusione, specie in coloro che speravano che con l'arrivo di Meloni le cose potessero migliorare e invece la situazione è diventata più buia». 

 ❓E così sicuro che, senza una proposta alternativa compiuta, non prevalga un senso di assuefazione? 
 «Giorgia Meloni ha beneficiato dell'effetto novità, nonostante sia da trent'anni in politica. Il sentimento popolare sta cambiando: la gente inizia ad arrabbiarsi e compito nostro è trasformare questa rabbia in speranza di cambiamento e partecipazione». 

 ❓Se si votasse domani quale sarebbe il perimetro della coalizione? 
 «Prima il progetto: legalità internazionale, costruzione di un'Italia protagonista per un nuovo equilibrio mondiale che mette al centro il sociale non le forze armate. E seri investimenti in sanità, scuola, ricerca. Il perimetro è figlio del progetto».

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