lunedì 31 marzo 2025

... fine mese ...

... Lazio 1 - Torino 1 ...

Lazio-Torino 1-1, gol e highlights: a Marusic risponde Gineitis 

 La squadra di Baroni gioca un buon primo tempo mettendo alle corde il toro con i tentativi di Pedro e Zaccagni. La Lazio passa all'inizio della ripresa con un gran gol di Marusic. Il Torino non si scompone, Vanoli cambia e i granata attaccano trovando il pareggio grazie al neo entrato Gineitis su assist di Biraghi. La Lazio (a digiuno di vittorie dal 6 marzo e fischiata) supera la Fiorentina e aggancia la Roma a 52

... Giuseppe Conte ...

🔴 INTERVISTA A LA STAMPA 

❓Presidente Giuseppe Conte, vuole ringraziare Carlo Calenda che con quel «cancelliamoli» le ha involontariamente lanciato la manifestazione di sabato prossimo? 
 «Calenda ha detto una cosa gravissima, profondamente antidemocratica, perché non si invoca la cancellazione di un Movimento e di milioni di cittadini che lo votano. E mi dispiace che sui giornali non ho letto parole di condanna: i liberali sono tutti spariti?». 

 ❓Suvvia, non si scandalizzerà per questi toni che, anche se non è un bene, ormai sono la normalità. 
 «Non è normale che un partito di opposizione, per la sua sopravvivenza, celebri un congresso per incoronare Giorgia Meloni. La verità è che in prima fila era schierato il partito trasversale delle armi, che vuole un'Europa con l'elmetto e affida la crescita a un'economia di guerra. Ci insultano e ci deridono, ma risponderemo con una possente onda di partecipazione». 

 ❓Il partito delle armi... Ma lei il rischio esistenziale dell'Europa lo vede o è tutta propaganda bellicista? 
 «Lo vedo da tempo per l'Europa, incapace di riaffermare il primato della legalità internazionale, di costruire orizzonti di pace e del tutto subalterna in tutti i conflitti in corso. Ma, domando: davvero qualcuno pensa seriamente di garantire più sicurezza ai nostri cittadini buttando via 800 miliardi per riarmare la Germania e pochi altri Paesi? Davvero il futuro è una transizione militare al termine della quale, per offrire lavoro ai nostri figli, li costringeremo ad arruolarsi nelle forze armate?». 

 ❓Non parla mai del rischio di una ulteriore espansione di Putin e del tema della deterrenza: la Moldavia, paesi Baltici, la guerra ibrida per cambiare i governi nei Paesi europei. 
 «E quindi dovremmo cedere alla psicosi e anziché costruire un percorso di dialogo per una nuova Helsinki rassegnarci alla creazione di una nuova cortina di ferro? Quella che lei chiama deterrenza renderà la Russia più aggressiva, creando le condizioni per una escalation». 

 ❓La fa facile sul negoziato. Per Putin le condizioni della tregua sono quelle che detta lui. E anche Trump ha detto, per la prima volta, «mi sto arrabbiando». 
 «Non la faccio affatto facile. Non c'è dubbio che questi tre anni di guerra abbiano rafforzato enormemente il potere negoziale di Putin. Avendo avuto la meglio sul campo di battaglia, vorrebbe dettare le condizioni». 

 ❓Quello in atto secondo lei è un negoziato? 
 «Sarà faticosissimo, ma Trump non può permettersi di non tutelare al meglio gli interessi dell'Ucraina. Ho solo il forte rimpianto per l'Europa che non siede al tavolo, ma addirittura sembra quasi voler boicottare questo negoziato per non ammettere di avere sbagliato tutto». 

 ❓Le dico la verità: io non ho capito la sua idea di pace. 
 «Spero che attraverso reciproche concessioni si arrivi a un compromesso onorevole che tuteli efficacemente le ragioni dell'Ucraina. Sicuramente se avessimo accettato di sederci al tavolo del marzo 2022 avremmo potuto proteggere meglio l'Ucraina evitando tutto questo disastro». 

 ❓Putin decretò l'annessione dei territori occupati con un referendum farlocco... Altro che compromesso onorevole. 
 «Il partito trasversale della guerra criminalizzò chiunque invocava una svolta negoziale. Compreso il cancelliere tedesco Scholz per una telefonata fatta a Putin. A tutti coloro che vogliono la guerra a oltranza ricordo la massima di Erasmo da Rotterdam: la pace più ingiusta è meno dannosa della guerra più giusta». 

 ❓Le piace questo Trump che insulta i "parassiti" europei, minaccia la Groenlandia e mette i migranti dietro le sbarre? 
 «Avete già provato a schiacciarmi su Trump, ma col Movimento abbiamo una linea chiara: approccio multipolare per i conflitti internazionali, forte vocazione per più Europa ma che sia sociale e democratica, strenua difesa dell'interesse nazionale a partire dai dazi. Lì, come Europa dovremmo rispondere compatti alle minacce protezionistiche, spiegando agli Stati Uniti che così si faranno male anche loro: solo nel settore auto importano il 50/60 per cento della componentistica». 

 ❓Non si sente allineato a Salvini sul tema delle armi? 
 «Non contano le chiacchiere nei talk show ma come voti in Parlamento. E Salvini è rigorosamente allineato alla maggioranza nella prospettiva guerrafondaia. Noi abbiamo presentato una mozione contro il piano di riarmo: la voti e vedremo se alle chiacchiere per una volta seguiranno i fatti». 

 ❓Quella mozione sembra fatta apposta per mettere in difficoltà Elly Schlein. 
 «Basta! Ogni volta che portiamo coerentemente avanti delle posizioni ci vedete la strumentalità. Le ricordo che il Movimento è nato il 4 ottobre, giorno di San Francesco e quei valori li abbiamo nel Dna». 
 ❓Cosa sta succedendo nel Pd sulla guerra? 
 «Schlein, con fatica, sta provando a invertire la rotta rispetto alle componenti del suo partito che spingono per il riarmo. Mi auguro che ce la faccia perché altrimenti rovineremo tutto il lavoro fatto in Europa. Basti pensare a un dato: i Paesi che useranno i fondi di coesione per armarsi, e non per colmare le disparità interne socio-economiche, alla redistribuzione successiva dei fondi li riassorbiranno tutti. E così i Paesi indebitati come l'Italia non li riceveranno più». 

 ❓Dunque si aspetta nella sua piazza anche il popolo del Pd? 
 «La nostra piazza è aperta a tutte le forze politiche, sociali, associazioni, cittadini che vogliono la pace e vogliono protestare contro un governo che scarica sul sociale la corsa al riarmo, in un Paese dove la produzione industriale è ferma, i salari i più bassi d'Europa, la sanità al collasso». 

 ❓Come si spiega che Meloni non scende nei sondaggi dopo due anni e mezzo di governo? 
 «I migliori sondaggi si fanno in giro parlando con le persone. E le assicuro che nonostante la sua comunicazione furba la realtà sta emergendo. Si avverte una diffusa insoddisfazione e una forte delusione, specie in coloro che speravano che con l'arrivo di Meloni le cose potessero migliorare e invece la situazione è diventata più buia». 

 ❓E così sicuro che, senza una proposta alternativa compiuta, non prevalga un senso di assuefazione? 
 «Giorgia Meloni ha beneficiato dell'effetto novità, nonostante sia da trent'anni in politica. Il sentimento popolare sta cambiando: la gente inizia ad arrabbiarsi e compito nostro è trasformare questa rabbia in speranza di cambiamento e partecipazione». 

 ❓Se si votasse domani quale sarebbe il perimetro della coalizione? 
 «Prima il progetto: legalità internazionale, costruzione di un'Italia protagonista per un nuovo equilibrio mondiale che mette al centro il sociale non le forze armate. E seri investimenti in sanità, scuola, ricerca. Il perimetro è figlio del progetto».

domenica 30 marzo 2025

... falliti pericolosi!! ...

Calenda appartiene a quella casta tanto avversa a chi alla casta non appartiene. Caro Calenda siamo costretti a replicare alle sue illazioni espresse in presenza della cameriera errante. L'attacco del segretario di Azione contro il Movimento 5 stelle e’ in perfetta linea e direttamente proporzionale alla ricrescita del Movimento 5 stelle temuto proprio da gentaglia simile. L’obiettivo di Calenda non e’ altro che il tentativo scomposto di un fallito che tende la mano alla peggiore presidente del consiglio della storia repubblicana, allo scopo di sostenerla nel tentativo di perseguire un’economia di guerra . Un governo che persegue chiaramente l’interesse delle lobbies che producono armi. Non e’ vero che la pace non possa esistere senza forza, piuttosto e’ necessaria una capacità di mediazione di rilievo che porti ad un disarmo collettivo e che persegua una visione di pace che contribuisca a convergere verso un benessere collettivo e nella costruzione di una società più giusta ed equa che non appartiene alla loro concezione. Alla resa dei fatti Meloni si arena palesemente negli approcci che da sempre la caratterizzano: privilegi riservati a pochi, sperequazione sociale, derubricazione dei diritti, comunicazione mediatica edulcorata dal governo, contrapposizione netta nei confronti del potere giudiziario ogni qualvolta lo stesso si permetta di criticare l’operato di un governo che sovverte la legalità per convergere verso approcci posti a difesa di propri sodali indagati e condannati ed addirittura di ricercati con mandato di cattura internazionali liberati da lei stessa e riaccompagnati all’estero con aerei di stato! Come possiamo darle credito in tema di difesa e giustizia attribuendo fiducia al suo operato? Calenda disperato cerca di arruffianarsi Meloni ma farà la stessa fine che fece dopo aver sostenuto Renzi! Povero fallito che cerca di sopravvivere alla sua mediocrità, tentando di rientrare nella casta a cui da una vita ha cercato in tutti i modi di appartenere, esattamente come la arrampicatrice Meloni! Fate schifo!
Crosetto applaude, Meloni ride. Ma tranquilli non è il congresso di Fratelli d'Italia, dove tanto giubilo sarebbe giustificato. No, per quanto assurdo sia questo sarebbe il congresso di un partito di opposizione. E che opposizione giustamente direte. Ma la Meloni non è impazzita. Ride perchè in quel preciso momento quello che sarebbe un suo avversario, sta dicendo all'unico vero leader dell'opposizione, Giuseppe Conte, che il suo MoVimento deve esser cancellato. Sì, sì avete letto bene. Cancellato. Il liberale a targhe alterne Calenda deve aver dismesso definitivamente i panni del moderato per calcare quelli dell'estremista ormai indistinguibile da quelli che faticano a dirsi antif@scisti. Tanto è vero che applaudono a più non posso. Ma d'altronde borghesia liberale e f@scisti son sempre andati a braccetto. Tranquilli col lavoro quotidiano e senza mollare di un centimetro vi cancelliamo noi: quello stupido sorriso dalla faccia almeno. Anche se in realtà l'unica cosa che per Costituzione dovrebbe esser davvero cancellata sono i f@scisti. E i loro servi sciocchi!!! 

 Mario Imbimbo.
Cara diplomata all’istituto alberghiero Vespucci di Roma, le sue illazioni quotidiane mettono a nudo tutta la sua ignoranza e sprovvedutezza che celano tuttavia sempre il tentativo di raggirare l’interesse generale per convergere verso gli interessi di amici sodali produttori di armi ben conosciuti dal suo Ministro Crosetto, che prima di essere nominato ( guarda caso) Ministro della difesa, si occupava del commercio d’armi. E’ evidente che non potremmo mai aspettarci da lei approcci orientati ad un disarmo collettivo da proporsi universalmente a tutti i paesi, Federazione Russa e Stati Uniti d’America compresi. 

 1) la sua incapacità di mediazione lo sappiamo non porterebbe mai a tentare un approccio di disarmo universale che sarebbe salutato dal papa come unica opzione percorribile per assicurare una pace davvero duratura e condivisa! Ma si sa…lei utilizza il nome del papa solo per perseguire la sua fasulla propaganda cercando di suscitare facili consensi. 

 2) e’ evidente che i suoi interessi convergono verso un riarmo foriero nel determinate derive belliciste sempre possibili! 

 3) gli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale hanno da sempre lavorato per assicurare una netta contrapposizione con il blocco sovietico e le basi Nato hanno da sempre costituito una netta declinazione di un approccio dal quale anche gli Stati Uniti traevano vantaggi di ordine economico mantenendo uno stretto legame con il blocco europeo antisovietico! Altro che gli europei sono parassiti! 
A riguardo neppure una parola da parte sua contro le illazioni trampiane solo per questioni di opportunismo politico per divulgare la falsa asserzione che lei costituisca un ponte fra Europa e Stati Uniti smentita su tutta la linea! Quindi cara cameriera errante se lei pensa di continuare a divulgare le sue puttanate senza soluzione di continuità, sappia che i tempi dei suoi raggiri facili si stanno esaurendo, perché di fronte a richieste di riarmo e di partecipazione dei cittadini alla creazione di un esercito italiano composto da cittadini dai 18 ai 60 anni, la sua scarsa autorevolezza sortirà la sua definitiva fine politica attraverso un netto e perentorio no alle vostre proposte che scongiureranno il reiterarsi di approcci a cui pero’, diversamente da 100 anni fa, disponiamo degli anticorpi necessari per poterle rigettare alla mittente senza esitazione! Attendiamo con grande speranza le sue prossime dimissioni che non tarderanno a concretizzarsi alla luce delle vostre inaccettabili proposte con buona pace ed un sospiro di sollievo per l’intera nazione!

sabato 29 marzo 2025

... Giuseppe Conte ...

Oggi mal di stomaco alle stelle per il partito trasversale delle armi a oltranza: insulti e attacchi a raffica per il sottoscritto e il M5S da Meloni, Crosetto, Calenda. Continuate pure, sono medaglie. Non sopportano un M5S che cresce nonostante il fango a reti e giornali unificati, che va in piazza, che è libero di dire la sua senza lobby a cui rispondere. Fa tenerezza Meloni che - dopo aver sottoscritto al Consiglio europeo l’Europa del Riarmo ed essersi battuta per spendere montagne di soldi per le armi (fino a 35 miliardi) fuori dai vincoli - ora punta il dito verso me che le spese della Difesa le ho adeguate nell'ordine di 1 miliardo l'anno mentre portavo oltre 200 miliardi in Italia per sanità, asili nido, imprese e lavoro. Che faccia tosta. Crosetto, poi, quando si tratta di armi, perde il finto aplomb e si prodiga in insulti personali: per lui non eravamo degni di governare. Vuoi mettere i Fratelli d'Italia con condanne al ministero della Giustizia, la Ministra alle prese con una truffa allo Stato o un Ministro della Difesa che fino al giorno prima della nomina era il rappresentante ufficiale delle industrie delle armi. Questi sì che sono titoli! Infine Calenda, che si finge liberale a giorni alterni: per lui il M5S andrebbe cancellato. Che cultura politica è mai questa? Immaginatelo al governo intento a “cancellare” il M5S e i cittadini che la pensano come noi. Rispetto per chi è contrario al riarmo, Carlo, anche se hai l'elmetto da 3 anni. Siamo scomodi si sa, ma andremo dritti per la nostra strada. Fatevene tutti una ragione. Il 5 aprile tutti in piazza contro la follia del riarmo. Fermiamoli.

... Luciano Canfora ...

Luciano Canfora: “La guerra c’è, ma non si dice. E chi dissente va intimidito” 

Siamo in un chiaro clima di psicosi delle élite. La narrazione militarista ormai triennale che voleva la Russia sconfitta dall’Ucraina aiutata dalla Nato ha fallito, sconfitta dal principio di realtà. L’urgenza del riarmo europeo, da ottenere indebitandoci per complessivi 800 miliardi a scapito della spesa sociale dei singoli Paesi, non è avvertita come tale dall’opinione pubblica. Ciò genera un panico da impotenza che si trasforma in un senso di onnipotenza. Ne parliamo col professor Luciano Canfora, storico e filologo. 

Professore, lei avverte una recrudescenza del clima grazie al quale il sistema mediatico ci propina propaganda bellica, eticizzando il riarmo ed estetizzando la guerra, e i dissidenti sono trattati come disertori? Da quando si è passati dalla guerra nascosta, quella dell’Ucraina contro il Donbass, alla Guerra palese, quella della Russia contro l’Ucraina in difesa del Donbass, è scattata una macchina informativa e disinformativa molto ben congegnata. Già il 25 febbraio 2022 i grandi giornali, su 50 pagine, ne avevano 25 sulla guerra. In capo a pochi giorni circa 4 milioni di ucraini scapparono in Austria, Germania, Svizzera, Francia, Italia, e l’accoglienza fu immediata. Mentre 50 migranti sono un problema epocale per cui auspicare che vadano sott’acqua nel Mediterraneo, 4 milioni di ucraini hanno trovato subito le strutture per accoglierli. Questo significa che la guerra era già preparata, e quando c’è la guerra, scatta immediatamente la censura contro chi eccepisce. C’è un’aria di emergenza, di decisioni che vanno prese all’istante, il che naturalmente esclude il dibattito democratico. Non mi stupisco, ma dico: visto che avete preparato e attuato la guerra, state esercitando la censura. La risposta è: ma non siamo in guerra. Non bisogna dirlo, altrimenti l’opinione pubblica, per quanto drogata, addormentata, rimbambita, viene improvvisamente a svegliarsi e dice: scusate, siete entrati in guerra senza chiederci nulla? Bisogna dire che la guerra non c’è, però ci si comporta in relazione al fatto che c’è e chi eccepisce viene malmenato. Una commissaria per le crisi della Ue posta un video su come sopravvivere a un’emergenza, si suppone bellica o nucleare: riempie la “borsa della resilienza” con acqua, cibo in scatola, coltellini svizzeri… Lei forse non ricorda il ministro Forrestal. Era il segretario di Stato degli Stati Uniti al tempo di Truman. Convintosi che la Russia stesse per scatenare la Terza guerra mondiale, si buttò dalla finestra e morì. Ma i governanti di adesso fingono o ci credono veramente? L’uno e l’altro, perché si trovano il lavoro già fatto. Macron è la caricatura, non dico di De Gaulle, ma di qualunque altro presidente arrogante della Repubblica francese. Forse manderà la Legione straniera, come facevano in Indocina, in Algeria. Lui è convinto, e qualcheduno gli va dietro, che prima o poi dovrà prendere “l’ultimo treno”. O andiamo a fare la guerra con Macron armato fino ai denti, o è la fine. Fanno il loro mestiere, sono pagati per quello. Che differenza c’è tra chiamare il piano ReArm Europe della Von der Leyen col nome più sbarazzino di “Readiness 2030”, prontezza, e l’“Operazione militare speciale” di Putin per non dire “guerra”? Ricordo un video: aprile 2017, tre anni dopo la Crimea. Si vede il nostro presidente della Repubblica accanto a Putin che si compiace col presidente della Repubblica federativa russa, dicendogli che sorveglierà il mantenimento della pace e il controllo delle crisi in quelle aree. Un passato azzerato, per cui la storia incomincia il 24 febbraio del 2022. Se da parte russa ci fosse stata l’intenzione di fare una vera guerra, non saremmo alle prese con Zaporizhzhia sì o no. Una guerra a 18 carati sarebbe stata di gran lunga più invasiva, distruttiva, tragica. La scelta è stata a bassa intensità. Un lessico può essere felice o infelice, sbagliato, reticente; distinguere i termini in riferimento all’oggetto definito è una cosa giusta. Ora tutti gli Adriani Sofri del mondo cominceranno a strillare “Canfora agente russo”, pazienza. Si dirà: in Russia si è arrestati se si dice “guerra”. Qui non si arresta chi parla di riarmo. Veramente succede di tutto alle manifestazioni pro-Palestina, andiamoci calmi a vantarsi di essere sempre più bravi. Forse hanno capito di avere sempre meno consenso presso i popoli? Il consenso non è richiesto. Viviamo in regimi che si auto-definiscono democratici, ma hanno portato il Paese in guerra più volte, nel ’99 contro la Federazione jugoslava, questa volta addirittura in una coalizione non confessata ma operante vastissima, senza menomamente porsi il problema se le persone normali fossero o meno d’accordo. Non ne hanno bisogno. A che serve allora la propaganda? A intimidire le voci che eventualmente possano dissentire. Giornali e telegiornali, anche TeleKiev di La7, sono fruiti da una piccolissima parte della popolazione. Qual è l’obiettivo di quella robaccia? Intimidire il ceto intellettuale, chiamiamolo così, che potrebbe dissentire e che però bisogna ogni tanto coinvolgere per dimostrare che siamo democratici e abbiamo anche ragione. 

 https://www.ilfattoquotidiano.it/.../luciano.../7931072/

venerdì 28 marzo 2025

... terremoto!! ...

Un terremoto di magnitudo 7.7, seguito da un secondo sisma di 6.4, ha colpito la Birmania. Le vittime "potrebbero essere migliaia". Cinque bambini e un novizio sono morti nel crollo del monastero di Wailuwun, a Taungoo. Si registrano poi almeno 25 vittime, fra cui diversi minori, nel crollo di una moschea a Mandalay. Il sisma, 300 volte più forte di quello di Amatrice, è stato devastante anche oltre confine: è stato avvertito anche in Cina, India, Laos, Bangladesh e soprattutto in Thailandia dove, a Bangkok, un grattacielo in costruzione è crollato e decine (pare 43) di persone risultano disperse. 
Un pensiero per queste popolazioni.

... 17 -- D 48 ...

... mattinata passata all'ospedale oftalmico per una visita di controllo: prescritte n.2 punture occhio sinistro ad aprile e maggio e nuovo controllo a luglio!! Pressione occhi: 22 sinistro, 15 destro!!

giovedì 27 marzo 2025

... INCREDIBILE !!! ...

6 gennaio 2021: i sostenitori di Donald Trump assaltarono il Campidoglio per impedire con la violenza la proclamazione di Biden. Incitati dalle bugie (tutti i processi le hanno smascherate) sui brogli elettorali, i manifestanti sfondarono porte e finestre, devastarono gli uffici, minacciarono di morte anche il Vicepresidente Pence, reo di non ubbidire ai violenti, costringendo i parlamentari a mettersi in salvo. L’attacco, durato sette ore, causò subito 52 arresti, 13 feriti, in particolare fra le forze dell’ordine, e 5 vittime, cui seguirono oltre mille condanne penali. Trump in una recente intervista con Newsmax, ha proposto un “fondo di compensazione” per coloro che hanno partecipato all’assalto, definendoli “patrioti” e affermando che “molti in governo li apprezzano”. E mentre Trump si fa paladino di chi ha messo a rischio la democrazia, ci viene spontaneo chiederci: sono questi i “patrioti” che piacciono a chi in Italia, come il signor S, non perde occasione di lodare Trump? E se in Italia perdessero le elezioni che cosa dobbiamo aspettarci dai “patrioti” nostrani? Forse spetterà quel giorno a noi cittadini respingerli?

 (Fonte: Rai News, New York Times) 
Per approfondire e leggere le fonti vai sul sito smaskonline.it 

 #smask #smascheralabestia #trump #campidoglio #usa #statiuniti #elezioni #salvini #governomeloni #politica #politicaitaliana
Guardando certe immagini viene lecito domandarsi che fine abbia fatto l'umanità. La segretaria per la Sicurezza degli Stati Uniti Kristi Noem nel voler ribadire la linea trumpiana del governo contro l'immigrazione illegale ha pubblicato un video sui suoi canali social. Noem si è fatta riprendere di fronte a una cella con decine di detenuti all'interno del Centro di Confinamento per il Terrorismo di El Salvador. Un centro di detenzione fuori dai confini americani. Ecco dove deve aver preso ispirazione la nostra Premier per i suoi fallimentari progetti. "Voglio ringraziare il presidente di El Salvador per la partnership con gli Stati Uniti che ci consente di portare qui i nostri terroristi. E voglio che tutti sappiano che chi viene illegalmente nel nostro Paese dovrà affrontare questa conseguenza". Queste le parole della segretaria per la sicurezza Usa. Cappellino d'ordinanza, piega ai capelli appena fatta, abbigliamento sportivo e dietro di lei orde di carcerati a petto nudo ammassati in maniera disumana. Immagini che forse anche i peggiori n@zisti avevano il pudore di non mostrare come fossero medaglie al valore. Che fine ha fatto l'umanità?

mercoledì 26 marzo 2025

... DELINQUENTI !! ...

E alla fine è proprio il governo di Giorgia Meloni a mettere le mani nelle tasche degli italiani. Infatti, secondo i calcoli della CGIL, nel silenzio generale la riforma fiscale della destra attribuisce una tassa indebita a quasi 20 milioni di lavoratori e 10 milioni di pensionati, che si ritroveranno a pagare dai 70€ ai 270€ in più di Irpef, per un totale di 4,3 miliardi, che solo in un futuro incerto gli verranno restituiti. Un errore clamoroso, da principianti alla sbaraglio. Oppure il maldestro tentativo di imbrogliare i conti e far finta che le casse pubbliche non siano vuote. Chissà... Quello che è certo è che milioni di lavoratori e pensionati si ritrovano derubati dalla destra, mentre il costo della vita sale sempre e le buste paga restano uguali. Quando noi proponiamo la patrimoniale su chi possiede milioni di euro gridano allo scandalo, poi però la vera patrimoniale la fanno loro su lavoratori e pensionati... 

#AlleanzaVerdiSinistra
Donzelli contro Salvini: "Finché c'è questo pezzo di m**** non parlo". Durante un incontro con la stampa il deputato di Fratelli d'Italia insulta il giornalista del Fatto Giacomo Salvini, evidentemente reo di fare informazione chiara e trasparente. La destra sta facendo la guerra alla libertà di parola.
Nel mondo al contrario nel quale siamo davvero precipitati accade che la comica Luciana Littizzetto finisca nel mirino della destra per aver detto a "Che tempo che fa" che "non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cag@rissimo a combattere. Da Caporetto alla campagna di Russia, sono più le volte che abbiamo perso". Un'affermazione tanto ovvia quanto vera, ma tanto è bastato per scatenarle contro di lei l’ira della destra, di un generale di Corpo d’armata che la ha citata in tribunale per diffamazione, del sempre pessimo Cruciani che non aspettava altro per sparlarne in quel letamaio che è la Zanzara e addirittura una class action dell’Osservatorio vittime del dovere. Per una battuta? Ovvia, veritiera e per giunta totalmente innocua. E tutto questo mentre un comico vero comico, suo malgrado e nonostante la manifesta incapacità assurto a importanti ruoli politici, definisce un "pezzo di merd@" un giornalista scomodo? Ma ci rendiamo conto? Ma ci rendiamo conto? Anche basta. Anche basta!!!

martedì 25 marzo 2025

... DANTEDI' ...

Oggi è il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Secondo gli studiosi, il 25 marzo sarebbe la data d'inizio del viaggio allegorico attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

... Berlinguer attualissimo! ...

Quello che segue è un estratto dall'ultima intervista di #EnricoBerlinguer a "Critica Marxista", pubblicata sul numero 1-2 del 1984. Già allora si parlava di corsa al riarmo "per la pace". Ecco come la pensava Enrico: “Le forze politiche le quali sostengono che la difesa dell’#Europa va cercata nella formazione di un terzo blocco militare si mettono in una posizione senza via di uscita. E non solo perché l’Europa, in questo modo, non eserciterebbe quella funzione di equilibrio e di moderazione che può e deve avere e che le è richiesta dal mondo progressivo extraeuropeo. Essa rinuncerebbe anche ad essere soggetto che coopera al superamento del sottosviluppo. I paesi della Comunità, del resto, non hanno alcuna realistica possibilità di sostenere l’onere dell’armamento nucleare e degli altri armamenti che oggi integrano quello nucleare. L’Europa è come costretta, per sue intrinseche ragioni non solo economiche, a una politica di #pace. A costringerla c’è il fatto che l’Europa è, tra Ovest ed Est, territorio di confine e di incrocio. Non solo una guerra totale, come è ovvio, ma anche una guerra locale, di "prova" e di "esibizione", fra le massime potenze, avrebbe per l'Europa conseguenze di annichilimento. Non è un caso se oggi l’Europa è il luogo del mondo in cui si ha la maggiore concentrazione di strumenti di sterminio. Il nostro continente era tra i continenti quello a densità demografica maggiore.... Anche una guerra locale in Europa, ammesso che sia possibile, metterebbe fine a molta vita vivente e a questa grande vita divenuta testimonianza storica. La vita vivente conta certo più di quella trascorsa; ma anche questa umanità già vissuta conta in modo determinante. Aggiungo infine che se l'Europa prendesse la via di divenire un terzo blocco militare, la direzione della vita politica europea finirebbe per essere presa, prima o poi, da gruppi e caste reazionarie" . 
Tremendamente attuale. 
 #Berlinguer #CiaoEnrico #PerEnricoPerEsempio

lunedì 24 marzo 2025

... 24 marzo 1976 ...

#Argentina Nella notte del 24 marzo del 1976 una voce solenne e marziale diffonde via radio e tv l'annuncio che una giunta militare guidata dal generale dell'esercito Jorge Rafael Videla, integrata dai capi della Marina e dell'Aviazione, Massera (intimo amico di Licio Gelli) e Agosti, ha destituito la presidente in carica, Isabelita Peron, assumendo pieni poteri. Inizia una tragedia collettiva e privata che portera' alla 'desaparicion' e alla morte di oltre trentamila persone, nell'indifferenza, nella accondiscendenza interessata e nella complicita' delle grandi potenze del tempo a cominciare dagli Staff Uniti e persino del Vaticano. Fin dalle primissime ore che seguono al colpo di stato, arresti, perquisizioni, interrogatori, torture e sparizioni diventano moneta corrente. Studenti, sindacalisti, lavoratori e semplici cittadini accusati di simpatizzare per le 'forze della sovversione' vengono perseguitati senza pietà. I garage di Buenos Aires si trasformano in mattatoi, viene inaugurata l'atroce pratica dei 'voli della morte' e la famigerata Esma, la scuola superiore di meccanica della Marina. È la 'Guerra sucia', la 'Guerra sporca', che il regime mette in atto per reprimere la sovversione marxista e peronista di sinistra e che cancellò un’intera generazione. Il regime volle evitare di ripetere gli errori commessi da Pinochet in Cile, dove i militari nella loro arroganza fecero spettacolo della violenza e della ferocia con cui si reprimeva il popolo. La Giunta militare volle eliminare tutti i suoi nemici senza che si diffondesse la coscienza di tale annientamento. Gli oppositori sarebbero stati sequestrati da gruppi non identificati, caricati su vetture senza targa e fatti scomparire. Le operazioni venivano compiute nei posti di lavoro delle persone segnalate o per strada anche in pieno giorno ma la stragrande maggioranza dei sequestri avveniva di notte in casa delle vittime. Il commando occupava la zona circostante ed entrava nelle case facendo uso della forza. Terrorizzava e imbavagliava perfino i bambini obbligandoli a essere presenti. La vittima veniva catturata, brutalmente colpita e incappucciata, poi trascinata fino alle macchine che aspettavano mentre il resto del gruppo rubava tutto quello che poteva (in alcuni casi arrivavano perfino dei camion) o distruggeva quello che non poteva portarsi via, picchiando e minacciando il resto della famiglia. Anche nei casi in cui i vicini o i parenti riuscivano a dare l’allarme, la Polizia non arrivava mai. In questo modo migliaia e migliaia di persone diedero forma a una fantasmatica categoria, quella dei #desaparecidos. Nessun interrogativo trovò una risposta: la Polizia non aveva visto nulla, il Governo faceva finta di non capire di che cosa si stesse parlando, la Chiesa non si pronunciava, gli elenchi delle carceri non registravano le loro detenzioni, i magistrati non intervenivano. Intorno ai desaparecidos si era alzato un muro di silenzio. Con i diritti avevano perso anche l’esistenza civile. Dal momento in cui avveniva il sequestro la persona restava totalmente isolata dal mondo esterno. Depositata in uno dei numerosi campi di concentramento o in luoghi intermedi di detenzione dove veniva sottoposta a torture infernali, e lasciata all’oscuro della propria sorte. #AmericaLatina

... complici!! ...



la P.d C.  Giorgia Meloni.

24 Marzo 2025 

 Ciò che è accaduto il 24 marzo di ottantun'anni fa rappresenta una delle ferite più laceranti inferte a Roma e all'Italia intera. L'eccidio delle Fosse Ardeatine, perpetrato dalle truppe naziste di occupazione come azione di rappresaglia per l'attacco partigiano di via Rasella, è una delle pagine più dolorose della storia nazionale ed è compito primario delle Istituzioni, ad ogni livello, raccontare quello che è accaduto e trasmettere in particolare alle giovani generazioni la memoria di quei fatti. In questa giornata, rendiamo omaggio alle 335 vittime di quell'indicibile massacro e rinnoviamo l'impegno per custodire e proteggere i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica. 


La Russa, tra i più atroci massacri nazisti

 "Rendiamo un deferente omaggio alle 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Una tragedia che richiama tutti ai valori fondamentali della democrazia, della libertà e della dignità umana. Il massacro nazista, avvenuto il 24 marzo 1944, è tra i più atroci della nostra storia e deve restare impresso nella memoria collettiva affinché simili barbarie non si ripetano mai più". Lo scrive sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa.


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Se leggete i comunicati che, doverosamente e immagino quanto sentitamente, hanno mandato la Premier Meloni e il Presidente del Senato Ignazio Benito Maria La Russa per la commemorazione della strage delle fosse ardeatine un particolare comune non può non saltarvi all'occhio. Entrambi definiscono la strage n@ziste. E non quale invece di fatto fu, una strage nazif@scista. Chissà perchè?!? Mai una parola sulla attiva  collaborazione e responsabilità dei f@scisti in tutte le stragi perpetrate dopo l'Armistizio in Italia. Nel caso specifico il questore Caruso, che durante l'occupazione tedesca, era appunto questore della città per la Repubblica Sociale Italiana, l'istituzione fantoccio guidata da Mussol*ini ed alleata appunto dei n@zisti. Caruso compilò con eccezionale zelo (addirittura aggiungendo 5 nomi in più) la lista dei 335 prigionieri fatti ammassare e poi sparati a bruciapelo dai tedeschi nell'eccidio trsitemente famose avvenute alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Sono parole di circostanza e lacrime di coccodrillo le vostre fino a che non chiamerete le cose col loro nome e troverete il coraggio di vedere una cosa fin troppo semplice da vedere. È antif@scista la Costituzione su cui avete giurato e sono antif@sciste le istituzioni che guidate. Che vi piaccia o no l'Italia è fondata sull'antif@scismo. Qualunque cosa diciate o meno!!! 

 Mario Imbimbo:

“Stamattina ero presente alle Fosse Ardeatine per gli 81 anni della strage nazifascista. Una rinnovata emozione e rabbia per quell’orrore. Poi ho letto le dichiarazioni del presidente del Senato e della presidente del Consiglio. La Russa parla di 'massacro n@zista'.
La Meloni di “eccidio delle Fosse Ardeatine, perpetrato dalle truppe naziste di occupazione”. Non una parola sulla attiva collaborazione e responsabilità dei fascisti come il questore Caruso. Parole indegne per altissime cariche della Repubblica nata dalla Resistenza. Vorrebbero riscrivere la storia nascondendo i crimini del fascismo. Non ci riusciranno."
Bravissimo Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale Anpi, che prova a ricordare un pò di storia a chi evidentemente in maniera colpevole prova a distorcere e dimenticarla. È per questo che pochi giorni fa ho preso la tessera dell'Anpi. Una prima generazione di partigiani sta ormai per motivi anagrafici morendo. Se non vogliamo che la storia sia distorta, mistificata, dimenticata tocca a noi più giovani raccogliere il testimone. #FosseArdeatine #Liberazione80
 le reazioni:











domenica 23 marzo 2025

... Via Rasella ...

NEL POMERIGGIO DEL 23 MARZO 1944 A ROMA AVVENNERO I FATTI DI VIA RASELLA: 

ORA E SEMPRE RESISTENZA! 

 In Via Rasella, i partigiani romani intrapresero un'azione militare contro il Polizeiregiment Bozen a seguito del quale si scatenò la barbara repressione delle Fosse Ardeatine, ideate da Herbert Kappler, Obersturmbannführer a capo della Sicherheitsdienst (SD) di Roma. Spesso la propaganda revisionista ripropone puntualmente una visione distorta e faziosa dei fatti storici di Via Rasella, trasformando i militari tedeschi in uomini inadatti al combattimento e sottolineando l'inutilità dell'azione visto il costo in vite umane dell'eccidio che ne conseguì. La ricostruzione storica smonta con facilità queste manipolazioni. I militari tedeschi erano personale attivo nel combattimento e perfettamente inquadrato nella macchina militare nazista, le forze partigiane dei GAP romani non poterono evitare la strage consegnandosi, poiché questa possibilità non venne in alcun modo contemplata dalle autorità naziste che, al contrario, diedero il via ad un'operazione di rastrellamento casuale che mai si era vista dall'inizio dell'occupazione, mostrando il più completo disprezzo della vita umana. Nel Mausoleo delle Fosse Ardeatine giacciono 335 corpi di innocenti e patrioti, tra le vittime più giovani troviamo Duilio Cibei e Michele Di Veroli entrambi classe 1929, assassinati dai nazi-fascisti a soli 15 anni. Teniamo vivo il ricordo delle vittime della barbarie nazi-fascista e non lasciamo spazio al revisionismo storico e alle menzogne. ORA E SEMPRE RESISTENZA! 


#ANPI #partigiani #liberazione #storia #memoria #antifascismo #resistenza #pace #antifascista #Costituzione #roma #FosseArdeatine
Anche quest’anno, come in ogni anniversario della terribile strage delle Fosse Ardeatine, circoleranno falsi storici che ormai da tempo hanno contaminato l’immaginario collettivo. Sono diverse le colonne portanti di questa narrazione: i Gap si sarebbero potuti consegnare per evitare la strage, i partigiani sapevano che le autorità occupanti avrebbero reagito con una strage, la rappresaglia era legittimata da codici di guerra, gli uomini della Polizeiregiment Bozen non erano nemmeno “autentici tedeschi” ma innocenti poliziotti “mezzi-italiani” (tirolesi). Tutto falso. E basta aprire un qualsiasi libro di storia sulla vicenda (noi consigliamo “L'ordine è già stato eseguito: Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria” di Alessandro Portelli) per scoprirlo. Noi, nel nostro piccolo, cercheremo di dare un contributo per riaffermare quantomeno i fatti inconfutabili della vicenda. Andando con ordine. I partigiani non potevano evitare la strage, perché semplicemente nessuno chiese loro di consegnarsi. Le autorità tedesche eseguirono la rappresaglia senza comunicarla e solo alle 22,45 del 24 marzo produssero un comunicato in cui affermavano di aver ucciso “dieci comunisti-badogliani” per ogni soldato morto in Via Rasella. La strage delle Fosse Ardeatine non era stata preceduta da alcun episodio di questo tipo nelle grandi città occupate dall’esercito tedesco. Eppure i tedeschi avevano già fucilato a Roma numerose persone, per ragioni di varia natura, ma non si trattava certo di rappresaglie. Ergo la reazione era imprevedibile e le violenze in altre occasioni slegate da motivi “occasionali”. Nessun codice di guerra dell’epoca legittimava le rappresaglie uno a dieci. Anzi com’è noto si trattò di un ordine diretto di Hitler in aperta violazione anche del codice militare tedesco vigente. Infine gli uomini della Polizeiregiment Bozen non erano come ha scritto qualche giornale tempo fa dei “vecchi militari disarmati” ma dei reparti di polizia operativi, “pienamente atti alle armi, di età compresa tra i 26 ed i 43 anni e che gli stessi erano dotati di sei bombe e di "machine-pistolen". Ora, si possono fare tante riflessioni su Via Rasella. Si possono dare valutazioni diverse sui risultati dell’attacco e sul ruolo dei Gap nella Resistenza romana. Quello che non si può fare è mentire e sottacere che l’attacco, comunque legittimo, fu operato in teatro di guerra, contro reparti affiliati ad un esercito occupante, che con l'appoggio di un governo fantoccio controllavano un paese e vi imponevano un regime autoritario e criminale. Cronache Ribelli

sabato 22 marzo 2025

... furfanti !! ...

Cosa vogliono i cittadini se non i migliori al governo? La Meloni se possibile si è superata. Ha messo veri e propri maghi. Con capacità straordinarie. ll ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone nel 2016 alla tenera età di 51 ha conseguito il titolo alla Link Campus di Roma, l’ex Libera Università di Malta emblema delle cosiddette lauree facili e protagonista di svariate inchieste giudiziarie. Grazie ad un'inchiesta de Il Fatto Quotidiano abbiamo potuto spulciare il suo statino. Ed è qui che la ministra ha dato prova delle sue straordinarie arti magiche. Infatti in più di un'occasione alla ministra è riuscito ciò che a noi comuni mortali studenti mai e poi mai sarebbe umanamente riuscito: dare due esami nello stessso giorno. Ma non finisce qui. La nostra straordinaria ministra in possesso di evidenti doti telematiche è perfino riuscita a dare esami di domenica, quando l’università era ovviamente chiusa. Ma la nostra potentissima maga è riuscita in una magia ancor più straordinaria. Totalmente impossibile per i comuni mortali in università statali figuriamoci nelle private dove i più malevoli possono ipotizzare basti pagare per laurearsi. La nostra potente maga nonostante abbia frequentato un’università privata secondo l'inchiesta del Fatto è riuscita a conseguire la laurea praticamente gratis. Qual potente incantesimo ha potuto render possibile tutto ciò? Facile. Nel 2015, durante il suo corso di studi, suo marito Rosario De Luca sedeva nel cda della Link. E soli due anni prima lei stessa, da presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, nel 2013 aveva aperto le porte della Link ai suoi 26 mila iscritti con convenzioni e borse di studio. Ma la magia si completa due anni dopo la laurea, quando, sempre sotto la sua presidenza, l’Ente previdenziale dei consulenti del Lavoro (Enpacl) finanzia con 15 milioni di euro un fondo per ristrutturare gli immobili dell’università. Ed il cerchio delle "magie" si chiude. Capito che maghi abbiamo al governo? Senza vergogna. Furfanti senza capacità e senza vergogna!!! 

Mario Imbimbo.
Due esami in un giorno e spesso di domenica, quando l’università era chiusa. Tutte le incongruenze che ruotano attorno alla laurea della ministra del Lavoro Marina Calderone, conseguita nel 2016 in Gestione aziendale, saranno discusse in commissione alla Camera. I capigruppo di Pd, M5s e Avs Arturo Scotto, Valentina Barzotti e Franco Mari hanno chiesto infatti la convocazione urgente dell’esponente di governo e del rettore della Link campus di Roma, ateneo già al centro di svariate inchieste. Ad avanzare dubbi sul percorso di studi della ministra è la testata Il Fatto quotidiano che, dopo aver visionato lo statino degli esami, parla di una laurea «facile» presa quasi gratuitamente in quest’università privata, dove il marito della titolare del dicastero sedeva nel consiglio di amministrazione.

venerdì 21 marzo 2025

... 21 marzo 2025 ...

Giornata vittime della mafia, 
Mattarella: “Vincerla dipende da noi”. 
Meloni: “Combatterla sempre" 

In occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie 

 21 Marzo 2025 

 I nomi delle vittime di mafia "sono parte della nostra memoria collettiva, ed è nei loro confronti che si rinnova, anzitutto, l'impegno a combattere le mafie”, in un messaggio in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “A partire dalle Istituzioni ai luoghi della vita quotidiana, superando rassegnazione e indifferenza, alleate dei violenti e sopraffattori. La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano". “La salute della nostra comunità” "Il 21 marzo rappresenta un giorno solenne di ricordo e di impegno civile per affermare valori essenziali per la salute della nostra comunità", scrive Mattarella. “L'impegno quotidiano per la pratica della legalità, la lotta contro tutte le mafie, contro le consorterie criminali che generano violenza e oppressione, contro zone grigie di complicità che ne favoriscono affari e diffusione, vede operare tutti i cittadini che desiderano vivere in una società coesa e rispettosa dei diritti di tutti”. “La mobilitazione civile” “Ricorrono trent'anni da quando Libera e altre associazioni hanno intrapreso un percorso importante di sensibilizzazione e mobilitazione civile fino a far sì che una legge dello Stato istituisse la Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, per esprimere doverosa solidarietà nei confronti delle vittime innocenti uccise dalla mano mafiosa. Ogni ambito è stato colpito da questo flagello: servitori della Repubblica, donne e uomini che si battevano per migliorare la società, imprenditori e cittadini che hanno respinto il ricatto del crimine, persone semplici finite sotto il tiro degli assassini”, scrive ancora Mattarella. “La mafia può essere vinta” I loro nomi sono parte della nostra memoria collettiva, ed è nei loro confronti che si rinnova, anzitutto, l'impegno a combattere le mafie, a partire dalle Istituzioni ai luoghi della vita quotidiana, superando rassegnazione e indifferenza, alleate dei violenti e sopraffattori. La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano”. “Importante momento di riflessione” Anche Giorgia Meloni è intervenuta (sui social) sulla Giornata: "Oggi è un importante momento di riflessione per tutti noi. L'Italia e le sue Istituzioni si inchinano davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata: cittadini onesti, servitori dello Stato, persone innocenti cadute sotto i colpi vigliacchi di un giogo vile e spietato. Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un'offesa alla dignità della Nazione. Per questo - aggiunge - con assoluta determinazione e fermezza, ribadiamo la nostra condanna ad ogni tipo di mafia e ci impegniamo, ogni giorno, a combatterla".