mercoledì 15 gennaio 2025

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Ecco una delle vie più veloci per chiudere il cerchio della delegittimazione morale e politica contro la magistratura costruito dalle destre: produrre sentenze aberranti e medioevali di questo tipo. 

 Uccidere una donna non può mai avere delle motivazioni o peggio delle attenuanti anche se queste, nella narrazione generale, prendono forma all’interno di relazioni altamente conflittuali. Pur rispettando il lavoro di chi giudica, le motivazioni addotte nella sentenza di Modena denotano un pericoloso scivolamento verso quella che comunemente viene chiamata “vittimizzazione secondaria”, ovvero il tentativo di scaricare la “colpa” del femminicidio sulle azioni della donna. Riteniamo questa deriva altamente pericolosa e speriamo che chi ha la responsabilità di giudicare i troppi femminicidi a cui siamo costrette ad assistere, tenga conto di queste dinamiche frutto di quella cultura patriarcale e misogina in cui prendono vita violenze e discriminazioni. 

Marilena Grassadonia Responsabile Diritti e Libertà della Segreteria Nazionale di Sinistra Italiana #AlleanzaVerdiSinistra

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