lunedì 27 gennaio 2025
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Il 27 gennaio, data in cui nel 1945 il campo di concentramento di Auschwitz venne liberato dalle truppe sovietiche, si celebra il Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah.
«Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea».
“Devo dire la verità, io non ho paura perché sono diventata così vecchia. Avevo molta paura quando ero bambina. Poi man mano che le cose mi sono capitate, c’è stata una ragione importantissima, etica, morale che era l’amore grande che io avevo ricevuto da bambina. E quando uno è stato amato nella vita ha uno scudo davanti a sé, che non è visibile, ma che ti protegge per tutta la vita. Io, ancora oggi che ho 94 anni, nel ricordo di mio padre, dei miei nonni ho una specie di scudo, di corazza che è fatta di amore e che ha vinto sull’odio”.
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80 anni fa si aprivano le porte di Auschwitz e il mondo scopriva un orrore sconfinato.
Un orrore di cui a lungo si è voluto parlare poco, ma di cui, grazie al doloroso lavoro di tanti sopravvissuti, ora sappiamo molto.
Proprio nel rispetto delle vittime e dei sopravvissuti è nostro dovere continuare a tramandare l'atrocità che può raggiungere il genere umano.
Perchè come scrive Hannah Arendt ne 𝐿𝑎 𝑏𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑎𝑙𝑒: “Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale”.
“I MOSTRI ESISTONO, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere come #Eichmann, come Hòss comandante di #Auschwitz, come Stangl comandante di Treblinka, come i militari francesi di vent'anni dopo, massacratori in Algeria, come i militari americani di trent'anni dopo, massacratori in Vietnam.
Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla #ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà.”
Poiché è difficile distinguere i profeti veri dai falsi, è bene avere in sospetto #tutti i profeti; è meglio rinunciare alle verità rivelate, anche se ci esaltano per la loro semplicità e il loro splendore, anche se le troviamo comode perché si acquistano gratis. È meglio accontentarsi di altre verità più modeste e meno entusiasmanti, quelle che si conquistano faticosamente, a poco a poco e senza scorciatoie, con lo studio, la discussione e il ragionamento, e che possono essere verificate e dimostrate.
È chiaro che questa ricetta è troppo semplice per bastare in tutti i casi: un nuovo #fascismo, col suo strascico di intolleranza, di sopraffazione e di servitù, può nascere fuori del nostro paese ed esservi importato, magari in punta di piedi e facendosi chiamare con altri nomi; oppure può scatenarsi dall’interno con una violenza tale da sbaragliare tutti i ripari.
Allora i consigli di saggezza non servono più, e bisogna trovare la forza di resistere: anche in questo, la #memoria di quanto è avvenuto nel cuore dell’#Europa, e non molto tempo addietro, può essere di sostegno e di ammonimento."
#PrimoLevi, Se Questo è un Uomo. Nel giorno della Memoria e con il nuovo fascismo che si fa chiamare con altri nomi, queste parole sono più che mai attuali. Anche alla luce di quello che sta accadendo a #Gaza.
#Auschwitz #Olocausto
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