Oggi i bombardamenti israeliani su Gaza hanno causato 67 morti ma i rappresentanti delle Comunità ebraiche italiane attaccano Papa Francesco e Amnesty International - Italia.
Proseguono purtroppo anche nel 2025 gli attacchi dei rappresentanti delle Comunità Ebraiche italiane nei confronti di chi condanna i crimini israeliani e chiede di fermare il massacro a Gaza. La presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Noemi Di Segni attacca persino Papa Francesco, reo di aver accusato Israele di 'crudeltà' verso i bambini palestinesi e di aver chiesto di smetterla di 'colonizzare i popoli con le armi'.
Al contrario della presidente Noemi Di Segni noi pensiamo che da biasimare sia la complicità del nostro governo e dell'Unione Europea con Netanyahu ed esprimiamo la nostra solidarietà a Papa Francesco. Di Segni, dichiarando che ora diventa difficile invitare Papa Francesco in sinagoga, di fatto identifica l'ebraismo con Israele e il suo governo criminale.
Ci pare che questo sia un atteggiamento che alimenta l'antisemitismo.
Anche Amnesty International ha ricevuto l'anatema in queste ore.
Il presidente della Comunità ebraica di Venezia Dario Calimani ha chiesto di vietare un evento all'Ateneo Veneto promosso da Amnesty sul genocidio in corso a Gaza.
Comprendiamo che possa dare fastidio che lo stato ebraico sia accusato di genocidio ma il modo migliore per evitarlo è che la Comunità ebraica italiana si unisca alle tante voci di ebrei che in tutto il mondo si dissociano dai crimini di Netanyahu e chiedono il cessate il fuoco e la fine dell'occupazione. Non è accettabile l'accusa rivolta a Amnesty international di fomentare l'odio.
Facciamo presente che le principali organizzazioni internazionali per i diritti umani - tra cui Amnesty e Human Rights Watch - hanno pubblicato rapporti in cui si definisce genocidio quello che Israele sta portando avanti a Gaza e che la stessa Corte Internazionale di Giustizia ha definito plausibile l'accusa di genocidio su cui è stato aperto un procedimento su iniziativa del Sud Africa.
Facciamo presente a Dario Calimani che nessuno identifica gli ebrei italiani con Israele e fortunatamente ci sono nel nostro paese e in tutto il mondo tante voci che si sono schierate contro i crimini di Netanyahu con appelli e partecipando a manifestazioni.
Purtroppo da Roma a Venezia a Milano sono i rappresentanti delle Comunità ebraiche che scelgono di indentificarsi con Israele difendendo l'indifendibile.
Ricordiamo che in passato voci autorevolissime come Primo Levi e Natalia Ginzburg condannarono con nettezza i crimini di Sharon. Oggi pare che sia indice di antisemitismo condannare i crimini di un governo di fascisti e criminali come quello Netanyahu.
Esprimiamo la nostra solidarietà alla presidente dell'Ateneo Veneto Antonella Magaraggia che non ha ceduto a queste assurde richieste di censura.
Un pacifista storico del nostro paese, Ŕaniero La Valle ha scritto una lettera aperta alle Comunità Ebraiche - che ho sottoscritto - che spero prima o poi apra un confronto costruttivo.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
#stopgenocidio #AmnestyInternational
Il 3 gennaio 1925 si chiudeva una lunga stagione di libertà in Italia: con un celebre discorso alla Camera, il capo del governo Benito Mussolini si assumeva la responsabilità "politica, morale e storica" del delitto Matteotti.
Il parlamentare socialista era stato rapito e ucciso da sicari fascisti il 10 giugno dell'anno precedente. Per alcuni mesi il governo autoritario di Mussolini pareva essere sull'orlo della fine, fu salvato dalle divisioni politiche dei suoi oppositori e dal sostegno determinante di re Vittorio Emanuele III.
Nel 1925 la "riscossa" mussoliniana porterà alla dittatura, a vent'anni di feroce e oppressiva dittatura che portò il nostro Paese alla disastrosa sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante ciò, oggi, in Italia ci sono ancora tante, troppe persone che tendono a minimizzare, riabilitare o esaltare il periodo fascista. Ci sono forze politiche che si continuano a definire "eredi" di quel triste periodo e altre che non vi hanno fatto i conti davvero fino in fondo.
In Consiglio Comunale a Ferrara abbiamo cercato di fare un piccolo, importante, passo avanti votando all'unanimità un documento che impegna tutte le forze politiche a promuovere i valori democratici e antifascisti della nostra Costituzione.
Per arrivare ad un nuovo "patriottismo costituzionale" però servono azioni concrete in quella direzione: gesti simbolici, come eliminare la fiamma tricolore dai simboli di partito, e impegni sostanziali sul rispetto dei principi inderogabili di solidarietà sociale, politica ed economica verso tutte le persone presenti in Italia.
L'anno che verrà è appena iniziato, speriamo che porti una prima e importante novità: chiudere i conti con un passato che non passa, senza dimenticare che in un mondo complicato e pieno di pulsioni autoritarie difendere la democrazia è ancora nostra responsabilità... politica, morale, storica.
#italia #passatoepresente #3gennaio #fascismo #democrazia
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