venerdì 31 gennaio 2025
... 31/1/2025 ...
... oggi pomeriggio alle 16,30 controllo delle pressione oculare presso lo studio della Dottoressa Alovisi: O.S. 10 -- O.D. 10 OK, avanti così!!
giovedì 30 gennaio 2025
... danno di immagine! ...
Meloni dice che la notizia dell'indagine sul caso Almasri è un danno all’immagine del Paese all’estero che “la manda ai matti”. Era un danno d’immagine anche quando Fratelli d’Italia mi portava in Tribunale da premier a suon di esposti e fake news? Era un danno di immagine anche quando gridava paonazza che l’Italia aveva un Premier “criminale”?
Meloni non sei sopra la legge. Sei in una democrazia. Ricomponiti!
Il danno d’immagine è avere fatto la scelta politica di sfregiare la legalità internazionale imbarcando su un volo di Stato, a nostre spese, un criminale con accuse anche per stupri a bambini di 5 anni.
Il danno d’immagine è tenere al suo posto una Ministra con inchieste per truffa allo Stato sui fondi Covid, avere parlamentari pistoleri, aver avuto esponenti di Governo costretti da noi a dimettersi per inchieste su furti di quadri. E potrei continuare.
Ma soprattutto il danno di immagine è che tutto il mondo inizia a scoprire che abbiamo una Premier che diffonde bugie e falsità.
Non conoscono la vergogna.
Libero: un giornale che semina odio?
Negli anni, il quotidiano Libero si è distinto per titoli e articoli provocatori, spesso al limite dell'offensivo. Dalle copertine che attaccano i meridionali, ai titoli contro i rifugiati, fino agli insulti diretti contro singoli esponenti politici o intere categorie di persone.
Oggi alcuni lettori di destra ci accusano di "seminare odio" contro Meloni e Salvini. Ma fermiamoci un attimo: chi è che davvero diffonde odio in questo Paese? Chi è che ha costruito una narrazione basata sulla divisione Nord-Sud, sulla paura dello straniero, sull'attacco alle minoranze? Chi usa il giornalismo come strumento per polarizzare, invece di informare?
Noi,( Non faccio parte del gregge)a differenza loro, non rappresentiamo partiti o ideologie confezionate per ottenere voti. Noi rappresentiamo noi stessi, le nostre idee e i nostri valori, senza la necessità di creare nemici immaginari per legittimarci.
Chi è il vero seminatore d'odio? Chi vive di propaganda e diffamazione, o chi cerca di smascherare questi meccanismi?
La risposta è sotto gli occhi di tutti.
... Z ...
Condividiamo tutti le parole degli amici di Abolizione del suffragio universale."Era il 30 ottobre 2020. L'Italia era ancora nella morsa della pandemia. Solo quel giorno, si contavano di 31.084 nuovi contagi, 1.746 nuovi ricoveri, 199 decessi.
E mentre questo accadeva, sapete cosa facevano Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia il 30 ottobre? Passavano il loro tempo a denunciare per peculato l'allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con l'accusa di aver usato la scorta per prelevare la moglie sotto casa.
Anche Conte, come Giorgia Meloni, ricevette una comunicazione d'iscrizione nel registro degli indagati. L'iter era ed è infatti lo stesso.
Ma lui non gridò al complotto, non attaccò la magistratura, non evocò trame oscure delle procure, non raccontò bugie su bugie in diretta social, non inventò avvisi di garanzia per fare la vittima.
Disse solo: "Sono tranquillo, aspetto l’esito dell’indagine".A distanza di pochi mesi, il caso venne archiviato perché l'accusa di Fratelli d'Italia era infondata. Non era vero niente.
La destra ha un manuale di sopravvivenza infallibile: quando viene colta con le mani nella marmellata, non ammette, non chiarisce, non si assume responsabilità. Urla al complotto, si dipinge come vittima e prova a cambiare discorso.
Sul caso Almasri, Giorgia Meloni ha mentito ripetutamente agli italiani. Ha scaricato la colpa sulla magistratura, quando invece il suo governo aveva l’obbligo di fermare il criminale libico. Ma Nordio non ha mosso un dito, Piantedosi ha fatto finta di nulla, Mantovano ha eseguito l’operazione di riconsegna con tanto di volo di Stato.
Non c’è nessun complotto. C’è solo una premier che, messa alle strette dalle sue stesse bugie, prova a trasformare una figuraccia in una persecuzione. Ma la realtà, prima o poi, presenta il conto'. Trova me differenze.
Da un lato un Premier impegnato davvero per il bene comune e mai come allora in piena pandemia a tutelare la vita dei suoi cittadini. Dall'altro un Premier che non fa nulla e che non esisterebbe senza un nemico. Ieri i migranti, oggi i giudici. Meglio come adesso se migranti e giudici insieme.
I FASCI INDIVIDUANO UNA NUOVA CATEGORIA DA ATTACCARE, dopo gli immigrati, i gay, i disoccupati, i poveri, ora I MAGISTRATI 😂
A furia di andare con gli zoppi...
finché era B. che, viste le sue origini e i suoi mille processi, dell'attacco alla magistratura ne ha fatto la sua cifra, o di Salvini che vabbeh farebbe qualunque cosa per un minuto di notorietà (anche se fosse una valanga di m****), ma se è la piccola fan di Borsellino, ci stupiamo...😱
Mi sono sempre chiesto dai tempi di B. cosa ci guadagnassero gli italiani di cdx a votare dei personaggi del genere? Saranno tutti alle prese coi processi? O semplicemente sono analfabeti funzionali e credono davvero alla mitologia del santo perseguitato?
Giuseppe Conte , che è un signore, è andato a riferire al Tribunale dei ministri quando l'hanno indagato per cose di poco valore, la Meloni frigna e fa la vittima. Addirittura inventa che è un magistrato di sx, tanto nessuno sa che invece è di una corrente di dx, forse di quella dx che rimane ancora legalitaria. (Come diceva di essere la Melonara).
Forse in Italia bisogna essere un po' bugiardi se non farabutti per governare, le persone per bene non fanno strada. Bisognerebbe che qualcuno tra i progressisti ci pensasse...
La denunzia nei confronti di Meloni e dei suoi ministri si sta trasformando in una unanime consapevolezza di colpevolezza. Vi riportiamo ciò che osserviamo condiviso su facebook consci che dalla parte del torto non siamo noi, ne’ tantomeno i giudici togati rossi pretestuosamente messi in mezzo forzosamente da Giorgia Meloni per assurgere al ruolo di vittima, attraverso similitudini con le vicende di Berlusconi totalmente non calzanti. Certo possiamo constatare che proprio da Berlusconi si e’ originata la marmaglia di cialtroni e delinquenti che ci ritroviamo oggi al governo. Resta anche la consapevolezza che gli unici veri responsabili di questa vicenda sono Giorgia Meloni e Carlo Nordio che hanno pianificato coscientemente il loro agire per mero interesse politico e nell’ottica di evitare contrasti con il governo libico, assicurando contestualmente che un abile boia di migranti tornasse in patria a svolgere lo stesso sporco lavoro sancito dagli accordi a suo tempo stipulati. Veniamo ora come ha reagito alla vicenda il web:
Hanno fatto quello che hanno voluto. In barba al diritto internazionale, al rispetto dei diritti umani. Nella convinzione di non dover mai pagare dazio, di non essere mai chiamati a rispondere, di sentirsi sopra la Legge, ubriachi di potere: il principio che li fa agire e’ il seguente:” abbiamo vinto le elezioni e adesso facciamo quello che ci pare e per chiunque osi ostacolarci verrà addittato quale nemico della Patria, come nel
caso dell'autore della denuncia contro il presidente del consiglio e dei 3 membri del governo indagati per favoreggiamento e peculato, in relazione alla vicenda Almasri”
Così ieri sventolando un foglietto nel corso di un intervento rigorosamente autoreferenziale e rigorosamente senza contraddittorio che ricordava tanto i monologhi di Mussolini, la Meloni ha informato i cittadini di essere oggetto di avviso di garanzia.
Prima bugia. Nessun avviso di garanzia: è una notifica di un esposto al tribunale dei ministri, che dovrà valutarne la procedibilità entro 90 giorni. Tanto è’ vero che la missiva si chiude un "cordiali saluti" scritto a penna.
Seconda bugia: "piuttosto che lasciare libero Almasri lo abbiamo rimpatriato". Ed in questo punto che si annida il punto cardine di tutta vicenda ed e’ su questo punto che la menzogna è’ entrata in gioco per raggirare sfacciatamente l'opinione pubblica.
Terza bugia: Almasri sarebbe stato addirittura scarcerato per colpa dei magistrati della corte d'appello senza considerare l’inerzia di Nordio che "doveva studiare le carte". Sarebbero bastate due righe del ministro perché il boia libico venisse trattenuto in carcere in attesa di accertamenti.
Così Meloni reitera le sue menzogne confidando nella fedeltà dei suoi sodali giornalisti ed interpretando contestualmente il ruolo della vittima.
Oggi è’ intervenuta anche sua sorella Arianna che sostiene che Giorgia sia sotto scacco a causa del tentativo di voler migliorare la nazione. Quanto al fatto che non sia ricattabile, pare proprio sia stato solo il governo libico a ricattarla. Un minuto dopo l'arresto del loro Generale, ha provveduto a far salpare centinaia di migranti, scagliandoli come un'arma contro Lampedusa.
E così allo scopo d’ insabbiare la vicenda e scaricare le loro responsabilità sulla magistratura e sui Giudici comunisti, accusano i magistrati di divenire uno strumento dell'opposizione per colpire il governo. E’ evidente che le loro intenzioni sono volte a punire ed annichilire l’autonomia della magistratura stigmatizzando l’indispensabilita della riforma della giustizia posta in essere dal governo.
In realtà la trasmissione della denuncia al tribunale dei ministri non e’ altro che un atto dovuto non suscettibile di valutazione da parte del procuratore generale, così come previsto da una legge costituzionale.
Quanto poi al fatto che l’avvocato autore della denuncia, risulti vicino a Prodi, ciò costituisce una menzogna senza ritegno, trattandosi di un politico missino prima e di alleanza nazionale poi. Quella di Prodi costituisce quindi un’ ossessione costante della Premier.
Un castello di carte colmo di livore, menzogne e invettive, espresse allo scopo di anteporre una improponibile "ragion di Stato"
La verità è’ che hanno scarcerato un trafficante di migranti un torturatore, pedofilo e assassino per mandarlo a fare quello per cui lo paghiamo: torturate , stuprare e uccidere affinché i migranti restino in Libia, rinunciando a tutelare i diritti umani. Meloni non sei una cristiana ma un anticristo.
mercoledì 29 gennaio 2025
... Y ...
... Stamane, ore 12,00, seconda visita di controllo dopo la cataratta: un medico, Paolo Lapadula, indegno della professione che esercita, arrogante e superficiale!
martedì 28 gennaio 2025
... ultimissime!! ...
Ops!
È notizia di pochi minuti fa.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ufficialmente indagata per il caso Almasri.
Insieme a lei, avvisi di garanzia anche per i ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano.
L’accusa? Favoreggiamento e peculato per il rimpatrio del criminale e ricercato internazionale Almasri. Gentilmente accompagnato con volo di Stato a Tripoli, dove è stato accolto come un eroe.
Il fatto è politicamente gravissimo. Su questo non c’è nessun dubbio. E serissime le sue conseguenze.
Per il resto, la giustizia faccia il suo corso.
Giorgia Meloni indagata per favoreggiamento e peculato per la vicenda del rimpartio del cittadino libico Almasri. Lo rende noto la stessa premier su Facebook.
«La notizia di oggi è questa il procuratore della Repubblica Francesco Lovoi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi». Lo annuncia la premier Giorgia Meloni in un video.
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... X ...
Trent’anni fa, alla fine del gennaio 1995, a Fiuggi si tenne l’ultimo congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale che portò al congresso costituente della nuova Alleanza Nazionale. Con la “Svolta di Fiuggi” Alleanza Nazionale abbandonò i più espliciti riferimenti ideologici al fascismo, cercando di legittimarsi come forza di governo.
In “Il polo escluso. La fiamma che non si spegne: da Almirante a Meloni” - recentemente uscito con le Le edizioni del Mulino in una nuova edizione ampliata e aggiornata - Piero Ignazi ripropone la sua analisi del MSI che, uscita originariamente nel 1989, ha rappresentato una tappa fondamentale nello studio dei partiti politici italiani.
Nella nuova edizione, Ignazi si spinge inoltre dentro gli eventi dello scorso trentennio, dalle svolte ideologiche più o meno convinte intraprese negli anni Novanta fino all’ingresso sulla scena politica di Fratelli d’Italia. La recensione è a cura di Andrea Germani.
CONGRESSO DI FIUGGI 30 ANNI DOPO: L’ACCUSA DI ENZO PALMESANO
27 Gennaio 2025
“DOPO IL MIO DOCUMENTO DI CONDANNA DELLE LEGGI RAZZIALI, IN AN FUI VITTIMA DI UNA CAMPAGNA ANTISEMITA, È MANCATA SOLO L’ELIMINAZIONE FISICA”
Enzo Palmesano
FIUGGI – “Non bisogna fare sconti alla destra di Giorgia Meloni sulla condanna dell’antisemitismo, essendo la premier italiana proveniente dalle file del MSI e di Alleanza nazionale; tanto più che il suo nuovo partito nostalgico (Fratelli d’Italia) è pienamente rimasto nel tunnel del neofascismo”. Lo sottolinea in un comunicato stampa il giornalista Enzo Palmesano, che dopo il congresso di Fiuggi fu “oggetto di una campagna antisemita portata fino alle estreme conseguenze, è mancata solo l’eliminazione fisica”.
La nota di Palmesano così prosegue: “Molto istruttiva la mia esperienza. Come è noto, porta la mia firma il documento di condanna dell’antisemitismo e delle leggi razziali approvato 30 anni fa al congresso di An a Fiuggi, il 27 gennaio 1995. Quel documento diede credibilità (anche internazionale) alla svolta; scomparvero ufficialmente gli antisemiti dal partito erede del fascismo e della Repubblica di Salò, ma da allora in An gli anti-Palmesano diventarono un esercito. Fino alla mia più completa emarginazione, con gravi conseguenze sul piano politico e professionale e con grande dolore anche sul piano personale. Mi volevano morto. E politicamente parlando l’“ebreo Palmesano” è stato ammazzato.
All’epoca, nel momento in cui era stata annunciata la presunta svolta di Fiuggi, che avrebbe sancito la fine del Msi-Dn e il transito di tutti noi in An, da tempo andavo affrontando una riflessione sulla necessità di uscire dal tunnel del neofascismo. E quindi speravo che nelle Tesi congressuali preparate dal pensatoio post-missino vi fosse un riferimento alla condanna dell’antisemitismo, cosa che incredibilmente non c’era. Per la verità le ponderose Tesi congressuali erano ambiziose, contenevano tutto e il contrario di tutto, affastellavano ogni ben di Dio politico e culturale, citando anche pensatori che non appartenevano alla nostra tradizione politica, cosa che naturalmente aveva eco sulla stampa. A me, invece, la sostanza delle Tesi congressuali sembrava deludente, non c’era la svolta tanto sbandierata. E una domenica pomeriggio di metà dicembre 1994, libero dal lavoro di capo del servizio politico del quotidiano del Msi-Dn prima e di An poi “Secolo d’Italia”, scrissi le undici righe del documento che sarebbe passato alla storia del partito come “emendamento Palmesano”. Ecco il testo del mio emendamento alle Tesi congressuali:
“Condanna esplicita, definitiva e senza appello, Alleanza nazionale formula verso ogni forma di antisemitismo e di antiebraismo, anche qualora siano camuffati con la patina propagandistica dell’anti-sionismo e della polemica anti-israeliana. Sia altresì bandito ogni pregiudizio che è l’anticamera dell’intolleranza antisemita e che è stato il terreno di coltura, attraverso i secoli, dei pogrom e della Shoah. Alleanza nazionale si riconosce in pieno nella Dichiarazione del Concilio Vaticano II ‘Nostra Aetate’ e nelle prese di posizione di Giovanni Paolo II nei confronti degli ebrei, nostri ‘fratelli maggiori’. La vergogna incommensurabile delle leggi razziali brucerà per sempre nella nostra coscienza di Uomini e di italiani”.
La mia proposta piombò come una bomba nella vigilia del congresso, ma la parola d’ordine nel partito era quella di fare finta di nulla. Fino a che, una volta apparsa la notizia sui giornali, nella sede di via della Scrofa cominciarono ad arrivare telefonate dall’estero, da Paesi europei, dagli Stati Uniti, da Israele, da ambienti politici e diplomatici, dalle ambasciate, per chiedere conferma della incredibile notizia e per ottenere il testo integrale del documento di condanna dell’antisemitismo. Il partito dovette meravigliarsi non poco per tanta attenzione riservata all’“emendamento Palmesano” perché nel “fascismo immaginario” post-missino l’antisemitismo fascista non era mai esistito, era tutta colpa della Germania. Al congresso di Fiuggi il partito per realpolitik diede il via libera all’approvazione dell’“emendamento Palmesano”. Non c’era stato bisogno di attendere un “Papa straniero” per affrontare nel Msi-Dn e in An il nodo centrale, quello del fascismo e delle leggi razziali antisemite. Il documento era stato proposto da chi, come me, era missino fin dal 1972 (allora quattordicenne), capo del servizio politico del quotidiano del partito. Sul “Manifesto”, Andrea Colombo sottolineò l’importanza del fatto che il documento fosse nato dal corpo vivo del partito. Ma ben presto dovetti rendermi conto che avevo firmato il mio suicidio politico e professionale. Quando, infatti, appena dopo il congresso, furono pubblicate le tesi congressuali emendate, con il titolo “Pensiamo l’Italia, il domani c’è già – Valori, idee e progetti per l’Alleanza nazionale”, il mio documento, sebbene approvato, era stato tagliuzzato. Mancavano le ultime due righe: “La vergogna incommensurabile delle leggi razziali brucerà per sempre nella nostra coscienza di Uomini e di italiani”. Era troppo, nella destra italiana, sostenere appunto che “la vergogna incommensurabile delle leggi razziali brucerà per sempre nella nostra coscienza di Uomini e di italiani”.
Il “caso Palmesano” (quel linciaggio) è davvero molto istruttivo: nelle file della destra italiana se parli di antisemitismo sei morto; se fai finta di nulla diventi deputato, senatore, ministro o fai carriera nel giornalismo. Questa è la inquietante eredità che si porta dietro Giorgio Meloni”.
lunedì 27 gennaio 2025
... W ...
Il 27 gennaio, data in cui nel 1945 il campo di concentramento di Auschwitz venne liberato dalle truppe sovietiche, si celebra il Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah.
«Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea».
“Devo dire la verità, io non ho paura perché sono diventata così vecchia. Avevo molta paura quando ero bambina. Poi man mano che le cose mi sono capitate, c’è stata una ragione importantissima, etica, morale che era l’amore grande che io avevo ricevuto da bambina. E quando uno è stato amato nella vita ha uno scudo davanti a sé, che non è visibile, ma che ti protegge per tutta la vita. Io, ancora oggi che ho 94 anni, nel ricordo di mio padre, dei miei nonni ho una specie di scudo, di corazza che è fatta di amore e che ha vinto sull’odio”.
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80 anni fa si aprivano le porte di Auschwitz e il mondo scopriva un orrore sconfinato.
Un orrore di cui a lungo si è voluto parlare poco, ma di cui, grazie al doloroso lavoro di tanti sopravvissuti, ora sappiamo molto.
Proprio nel rispetto delle vittime e dei sopravvissuti è nostro dovere continuare a tramandare l'atrocità che può raggiungere il genere umano.
Perchè come scrive Hannah Arendt ne 𝐿𝑎 𝑏𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑎𝑙𝑒: “Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale”.
“I MOSTRI ESISTONO, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere come #Eichmann, come Hòss comandante di #Auschwitz, come Stangl comandante di Treblinka, come i militari francesi di vent'anni dopo, massacratori in Algeria, come i militari americani di trent'anni dopo, massacratori in Vietnam.
Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla #ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà.”
Poiché è difficile distinguere i profeti veri dai falsi, è bene avere in sospetto #tutti i profeti; è meglio rinunciare alle verità rivelate, anche se ci esaltano per la loro semplicità e il loro splendore, anche se le troviamo comode perché si acquistano gratis. È meglio accontentarsi di altre verità più modeste e meno entusiasmanti, quelle che si conquistano faticosamente, a poco a poco e senza scorciatoie, con lo studio, la discussione e il ragionamento, e che possono essere verificate e dimostrate.
È chiaro che questa ricetta è troppo semplice per bastare in tutti i casi: un nuovo #fascismo, col suo strascico di intolleranza, di sopraffazione e di servitù, può nascere fuori del nostro paese ed esservi importato, magari in punta di piedi e facendosi chiamare con altri nomi; oppure può scatenarsi dall’interno con una violenza tale da sbaragliare tutti i ripari.
Allora i consigli di saggezza non servono più, e bisogna trovare la forza di resistere: anche in questo, la #memoria di quanto è avvenuto nel cuore dell’#Europa, e non molto tempo addietro, può essere di sostegno e di ammonimento."
#PrimoLevi, Se Questo è un Uomo. Nel giorno della Memoria e con il nuovo fascismo che si fa chiamare con altri nomi, queste parole sono più che mai attuali. Anche alla luce di quello che sta accadendo a #Gaza.
#Auschwitz #Olocausto
domenica 26 gennaio 2025
... Sinner the winner ...
Avrei potuto pubblicare centinaia di foto per festeggiare la vittoria di Jannik, ho scelto questa perché davanti ad una vittoria importante, si sceglie di andare a consolare, abbracciare l'amico sconfitto.
Jannik ha esultato si per la sua vittoria, ma i suoi occhi erano velati da una leggera tristezza, a quanti di noi non ha fatto tenerezza vedere lo sconforto di Zverev, probabilmente prendendo coscienza che questa poteva essere la volta giusta per vincere quello Slam mai vinto, ma che purtroppo finché ci sarà un Sinner come oggi sarà sempre più difficile.
Uno Jannik veloce come la fusione di un ghepardo e un falco pellegrino, uno Jannik che non ha concesso neanche una palla break, uno Jannik che ci ha fatto godere della perfezione del tennis, uno Jannik che ha dimostrato che quando si gioca contro avversari di tutto rispetto lui gioca il meglio del meglio.
Oggi con il primo Slam di inzio stagione ha presentato il suo Biglietto da Visita, signori un biglietto da visita che la dice lunga su cosa potrà fare da qui a dicembre.
E lasciatemelo dire ma con il nostro Campione N1 del mondo non c'è trippa per gatti!
Capolavoro Sinner all'Australian Open! Terzo Slam, dominatore assoluto del tennis mondiale, orgoglio italiano. Grande, grandissimo Jannik!
... V ...
Il Parlamento Europeo in preda ad un impeto atlantista e anticomunista ha approvato, per fortuna con la contrarietà di Pd, M5S e AVS, una risoluzione che mette sullo stesso piano naz*smo e comun*smo, chiedendo di bandire i simboli di entrambi.
A cavalcare l'onda anticomun*sta ovviamente i sempre pessimi Fratellini d’Italia, che hanno affermato: "Quando c’è da condannare il comun*smo, scappano. Compagni, siete ancora affascinati da quella ideologia che ha fatto milioni di morti in tutto il mondo?". Cari meloncini non scappa proprio nessuno.
Semplicemente non vanno votate mozioni che politicamente, eticamente e storicamente non stanno nè in cielo nè in terra. Mentre F@scismo e n@zismo nascono con Mussol*ni e Hitl*r fra il 1919 e il 1924 e sin da subito si annunciano come Movimenti violenti, autoritari, antidemocratici, e bellicisti, tutti purtroppo propositi poi ampiamente realizzati trascinando l'Europa e il mondo intero verso 55 milioni di morti, il comun*smo no.
Il comun*smo è una filosofia millenaria, un'aspirazione alla liberazione dell'uomo dalla sfera materiale e del possesso che ha i suoi illustri natali in Platone oltre 2 mila anni fa. Che trova poi la sua più concreta realizzazione filosofica e politica con Karl Marx nella seconda metà dell'ottocento. È la più sublime e ardita teoria della liberazione dalla schiavitù dell'uomo sull'uomo.
Il più grande inno, la più sublime preghiera laica di liberazione. Questo significa negare gli orrori di stalinismo, o altre drammatiche dittature ispiratesi al Comun*smo? Nient'affatto ma significa solo ribadire che il Comunismo non è riducibile assolutamente alle sue aberrazioni. Mentre il F@scismo e il n@zismo nascono e si realizzano unicamente come aberrazioni.
Quindi cari f@sci di merd@ inutile che vi sbattete. Il F@scismo coincide con la fogna della storia. Il Comun*smo con il più alto ideale di liberazione. Quello a destra fu un sanguinario dittatore che lasciò morire nelle carceri f@sciste quello a sinistra.
Quello a destra è un rigurgito della storia scappato travestito da n@zista come un vigliacco, l'altro, Antonio Gramsci, un eroe antif@scista che ha sacrificato la sua libertà per i suoi ideali ed è ancora oggi il filosofo italiano più studiato al mondo.
sabato 25 gennaio 2025
... tanta acqua a Mattie ...
... altra "mazzata" ... un tubo dell'acqua che si rompe nel mio studio, Marco Zomer all'ospedale e la casa allagata ... finirà prima o poi "l'interesse" di "qualcuno" nei nostri confronti?
... U ...
Quando il weekend inizia così è tutta un'altra cosa...Una vittoria importante per mille motivi, una partita dominata, imposta, giocata con scioltezza contro un Cagliari che veniva da tre risultati utili. Vlašić il faro che illumina la notte torinese, una difesa quasi impenetrabile e una personalità mai vista così quest'anno.
Il miglior Toro dell'era Vanoli che deve continuare così, in attesa che arrivi un bomber la davanti.
Bravi ragazzi
Torino Football Club #torino
venerdì 24 gennaio 2025
... T ...
... stamane alle 7,30 primo controllo dopo la cataratta ... una sequenza di tre colliri durante tutta la giornata: Ducressa, Yellox, Cosopt, fino al prossimo controllo mercoledì 29/1 ... ah, e una conchiglia di plastica sull'occhio durante la notte!!
giovedì 23 gennaio 2025
mercoledì 22 gennaio 2025
... puntualizziamo!! ...
È imbarazzante vedere tanti italiani inneggiare al duce, ma lo è ancora di più quando avviene sulla base di una vera e propria mistificazione dei fatti e della Storia. È opinione comune sui social network che il fascismo fosse un regime caratterizzato da rettitudine morale, ma neanche questo è vero. L'omicidio Matteotti, rivendicato in parlamento da Mussolini, aveva come movente la scoperta delle ricche tangenti pagate dalla società petrolifera Sinclair Oil ai gerarchi fascisti. Il fascismo non ha inventato lo stato sociale, né gli si possono attribuire i meriti che solitamente gli sono ascritti sui social network. Più precisamente:
1. Mussolini non ha creato le pensioni, la previdenza sociale nasce nel 1898 con la fondazione della "Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai", all'epoca Mussolini aveva 15 anni. Nel 1933 venne rinominata INPS. La pensione sociale viene introdotta solo nel 1969, Mussolini in quella data è morto da 24 anni.
2. Mussolini non ha istituito la cassa integrazione, La Cassa Integrazione Guadagni, nella sua struttura è stata costituita solo il 12 agosto 1947 con DLPSC numero 869, misura finalizzata al sostegno dei lavoratori dipendenti da aziende che durante la guerra erano state colpite e non erano in grado di riprendere normalmente l’attività.
3. Mussolini non ha istituito l'indennità di malattia, L’indennità di malattia è stata istituita con decreto legislativo del Capo provvisorio dello stato nr.435 del 13 maggio 1947. Nel 1968 viene estesa a tutti i lavoratori, anche coloro che dipendevano da imprese private. E nel 1978, con Legge 23 dicembre 1978, nr. 833, veniva estesa, oltre che l’indennità retributiva in caso di malattia, anche il diritto all’assistenza medica con la costituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
4. Mussolini non istituì la tredicesima mensilità per tutti. venne istituita soltanto per i lavoratori dell'industria pesante e soltanto DOPO la caduta del fascismo che le mensilità aggiuntive come noi le conosciamo divennero appannaggio di tutti i lavoratori e non solo di pochi fortunati, rispettivamente con l’accordo interconfederale per l’industria del 27 ottobre 1946 e per tutti i lavoratori dipendenti a decorrere dal D.P.R. 28 luglio 1960 n. 1070: testi, evidentemente, di molto successivi alla morte di Mussolini.
5. Mussolini non diede il voto alle donne, le donne erano ammesse alle votazioni solo per piccoli referendum locali mentre erano escluse al voto per le elezioni politiche. La prima volta che le donne furono ammesse al voto fu al referendum del 1946.
6. Con Mussolini i treni non erano puntuali, il giornalista George Seldes nel 1936 commentò: "E' vero la maggioranza degli espressi su cui salgono i turisti stranieri sono in genere in orario, ma sulle linee minori i ritardi sono frequenti". L'inglese Elisabeth Wiskemann. sempre nel 1936: "Ho preso molte volte il treno e spesso sono arrivata in ritardo". Lo storico Denis Mack Smith sostenne che la puntualità dei treni durante il periodo fascista e' uno dei "miti accettati del fascismo", ma in effetti tra le due guerre l' Italia possedeva una rete ferroviaria inadeguata e arretrata.
... R ...
... stamane laser, ma per Maria Rosa, tutto bene ... il precedente laser era stato fatto il 15/1 ma in compagnia di Roberta.
martedì 21 gennaio 2025
... Q ...
Chi mi conosce sa che mi sono sempre dichiarato contrario all’abuso estetico o comunicativo dell’Antifaxismo. In effetti il mio primo lavoro di ricerca, di cui rimane piccola traccia su una rivista scientifica italiana, discuteva in chiave critica proprio questa postura (genuina e sincera) di parte della sinistra.
Ero contrario perchè sapevo che l’Antifaxismo è stato abusato dal centro sinistra come strumento per creare una compattezza valoriale in assenza di posizioni socialdemocratiche. In effetti, l’Antifaxismo sembrava una mossa facile e paracula: piaceva a tutti i progressisti e benpensanti, permetteva di sentirsi uniti anche se non si condivideva nulla, forniva l’occasione di dire qualcosa di alternativo alle destre quando invece sul resto si era tutti d’accordo.
I tempi sono cambiati però, ora l’Antifaxismo non è più dato per scontato in seguito all’ascesa della destra estrema internazionale. E molte maschere cadono: ora che l’Antifaxismo non unisce ma divide i benpensanti, ora che diventa una presa di posizione forte, molti pseudo-progressisti cominciano a dire che non bisognerebbe richiamarsi a questi valori a voce troppo alta poichè risultano poco attrattivi, perchè si rischia di sembrare “radical chic”.
Succede anche nel PD. Non nella dirigenza nazionale, certo, ma c’è un ventre molle del partito che ha sempre usato l’Antifaxismo in maniera strumentale e ora, più o meno velatamente, lo rinnega.
Occorre invece ripetere quel che sappiamo da sempre: l’Antifaxismo senza lotta di classe è una mossa estetica e vuota. L’Antifaxismo dei benpensanti, che non hanno nulla da dire sulle cause sociali che generano l’ascesa del faxismo, è solo una paraculata. E i paraculi, si sa, cambiano posizione come cambia il vento.
Serve fermezza di lettura e di intenti. Nell’affarismo e nell’ignavia il faxismo trionfa.
Se l'uomo più ricco del mondo che manda razzi nello spazio manco fossero aeroplanini di carta in una stanza fa il saluto n@zista all'insediamento del neopresidente americano che vuole aumentare le spese militari al 5% del Pil direi che c'è poco da star sereni.
E direi che è il momento che il movimento per i diritti e per la pace nel mondo si dia una svegliata, ma una svegliata, ma una svegliata di quelle che il '68 a guardarsi indietro deve sembrare una riunione di circolo.
Questi vanno fermati. E vanno fermati con la calma e la determinazione e con la rinascita di un movimento senza precedenti nella storia. O sarà questo o sarà la barbarie perché i barbari sono già al potere.
Gabriele Vacis
Fai bene ad usare faXismo invece di fascismo.
Fascismo era quello che per comandare usava la violenza sui corpi.
FaXismo è quello raccontato da
Aldous Huxley, dove il potere non è costringere e punire, ma divertirsi da morire.
L’intrattenimento è la pratica del faXismo che attraversa tutti i partiti. Ventri molli e zoccoli duri…
Ed è già qui.
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Robin Piazzo
Gabriele Vacis
Diciamo che ci siamo arrivati col divertimento, con l'intrattenimento. Ora però si divertono sempre meno persone. Sicuramente i fan, anche italiani, di Musk ora ridono molto, a crepapelle, per il saluto romano poi ritrattato come "gesto autistico". Ridono perchè quella è la classica presa in giro nello stile demenziale online, ma accanto alla risata un po' si gasano perchè quel gesto ricorda loro una virilità che li attrae e li magnifica. C'è una torsione evidente, e per molti la risata si fa sempre più sadica e necrofila. Basti pensare al nostro governo: loro fanno vite dissolute e amorali, poi però a noi ci rifilano i ministeri della famiglia e vogliono punire chi si fa una canna dieci giorni prima di mettersi alla guida.
Mario Imbimbo.
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