Giornata della memoria Israele, Iran e' pericolo
L'Iran costituisce un pericolo per il mondo intero: ne è convinto il presidente israeliano Shimon Peres, che ha duramente criticato a Berlino il governo di Teheran nel corso del suo intervento al Bundestag in occasione della Giornata della Memoria. Peres ha esortato la comunità internazionale ad agire contro l'Iran ed ha sottolineato che Israele respinge "un regime fanatico che disprezza la Carta delle Nazioni Unite".
Un regime che possiede impianti atomici e armi nucleari, con le quali terrorizza il proprio Paese e altre nazioni, ha proseguito, "costituisce un pericolo per il mondo" intero. I milioni di ebrei uccisi dai nazisti devono servire da insegnamento, ha commentato il presidente israeliano: "Mai più si potranno ignorare dittatori assetati di sangue che si nascondono dietro maschere demagogiche e pronunciano slogan omicidi".
Ad Auschwitz ha invece parlato il premier israeliano, Beniamy Netanyahu. Dio vegli su questa terribile terra diAuschwitz e degli altri campi di sterminio, ha detto esprimendosi in ebraico alla cerimonia commemorativa nell'ex campo nazista. Mentre parlava sotto un tendone montato nell'ex Lager di Birkenau Netanyahu e' apparso visibilemente commosso.
Il suono delle sirene del lager ha aperto nel campo di sterminio la cerimonia per i 65 anni della liberazione dal nazismo. Anniversario che ha visto appunto la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei auspicare 'il giorno in cui le nazioni mediorientali assisteranno alla distruzione del regime sionista'. Con l'Iran 'un altro orrore sta arrivando nel mondo', la replica del presidente del congresso ebraico mondiale Ron Lauder nelle celebrazioni a Cracovia. Non si puo' trattare con Ahmadinejad che vuole distruggere Israele, ha ammonito l'ex deportato e premio Nobel Elie Wiesel parlando a Montecitorio, in una delle iniziative italiane dedicate al Giorno della Memoria.
Lo stesso Wiesel e' stato ospite al Quirinale di una cerimonia alla quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato le alte cariche dello Stato, gli amministratori locali e molti ex deportati, i loro familiari e studenti che hanno partecipato al concorso che premia i lavori scolastici rivolti ad approfondire la conoscenza della Shoah.
L'esperienza della Shoah, della deportazione e dello sterminio degli ebrei "é una tragica esperienza ancora carica di insegnamenti e di valori", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale ringraziando con commozione gli studenti che si sono impegnati ad approfondirne la conoscenza. "E' motivo di conforto per noi. Noi non chiediamo di meglio per trasmettere il testimone, a nome dello Stato, ai giovani".
MESSAGGIO VIDEO OBAMA: OMAGGIO AI SOPRAVVISSUTI - "Voi non siete ex prigionieri voi siete monumenti viventi". Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un messaggio video ha reso omaggio ai sopravvissuti presenti alla cerimonia al Teatro dell'Opera di Cracovia, che apre la giornata di commemorazione del 65/mo anniversario della liberazione da parte dell'Armata Rossa del più grande campo di sterminio nazista. "Vi ringrazio per aver trovato il coraggio di ritornare in un luogo, la cui stessa terra è ancora imbevuta delle ceneri delle vittime", ha detto il presidente Usa, ricordando anche le altre vittime, morte nei campi di sterminio nazista, i polacchi, i rom, "i gay e non".
PAPA, MAI PIU' CRIMINI COSI' EFFERATI - Quelli compiuti dalla Germania nazista, in particolare contro il popolo ebraico, sono "crimini di inaudita efferatezza". Lo ha detto il Papa che, nella giornata della memoria ha invocato "Dio onnipotente" affinché "illumini i cuori e le menti, perché non si ripetano più tali tragedie!". Il ricordo della Shoah, ha detto al termine del'udienza generale nell'aula Paolo VI, "susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia".
"Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945 - ha detto il Papa ai fedeli riuniti nella Sala Nervi - venivano aperti i cancelli del campo di concentramento nazista della città polacca di Oswiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, e vennero liberati i pochi superstiti. Tale evento e le testimonianze dei sopravvissuti - ha proseguito - rivelarono al mondo l'orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista".
Benedetto XVI ha sottolineato come oggi si celebri il Giorno della Memoria, "in ricordo di tutte le vittime di quei crimini, specialmente dell'annientamento pianificato degli Ebrei, e in onore di quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida". "Con animo commosso", il pensiero di papa Ratzinger è andato "alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani". "La memoria di tali fatti - è stato l'appello del Pontefice tedesco -, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia". "Dio onnipotente - ha concluso Benedetto XVI - illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie!".
BERLUSCONI, IL RICORDO E' UN DOVERE - "Il ricordo è un dovere, perché tutto ciò non possa più accadere". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rende omaggio al giorno della memoria a dieci anni dalla legge che ha previsto la sua istituzione "in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti". Si tratta, scrive il premier in un messaggio, di "un'iniziativa importante del Parlamento italiano, che ha portato all'attenzione dello Stato e di tutto il Paese il ricordo di un evento fino a quel momento coltivato prevalentemente dalla comunità ebraica, che ne è stata vittima. Grazie a questo provvedimento, il ricordo della Shoah é uscito dallo stretto ambito privato ed è stato affidato alle Istituzioni il compito di rendere omaggio alle vittime e di proteggere le future generazioni da deliranti ideologie ispirate dall'odio razziale".
FINI, COMBATTERE SEMPRE ANTISEMITISMO - "L'antisemitismo va combattuto anche quando si traveste da antisionismo". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini nell'Aula di Montecitorio in occasione della Giornata della Memoria sottolineando quanto sia sempre attuale il dovere della testimonianza. "Dobbiamo essere consapevoli che oggi, quando si parla di distruggere Israele, si parla nuovamente di sterminare gli ebrei. E lo dimostra - spiega il presidente della Camera - una quantità di inquietanti episodi, a partire dai proclami non solo di tante organizzazioni estremiste e integraliste, ma purtroppo anche di Capi di Stato nei confronti dei quali è troppo flebile la protesta della comunità internazionale".
SCHIFANI, OGGI SIAMO TUTTI EBREI - ''Ogni uomo oggi e' ebreo. Anche io oggi sono ebreo'': sono le parole conclusive dell'intervento pronunciato dal presidente del Senato Renato Schifani ''emozionato e commosso'', come lui stesso ha detto, alla Risiera di San Sabba nel Giorno della Memoria. Il presidente del Senato, accompagnato dal Segretario generale, ha richiamato il valore della memoria come strumento indispensabile per salvare la speranza del futuro. ''La verita' dell'olocausto va affermata, ricordata, compresa fino in fondo. Ogni ipocrisia - ha proseguito Schifani, ricollegando la memoria della Shoah all'attualita' - va smascherata. Oggi i confini di Israele non sono mero dato geografico, sono i confini della nostra stessa Patria, i confini della nostra civilta', i confini della nostra storia. Questo significa ricordare: non gettare lo sguardo solo al passato, ma gettare ponti per un futuro di pace vera. In questo senso, ogni uomo oggi e' ebreo. Anche io oggi sono ebreo''.
SCRITTE ANTISEMITE A ROMA - "Olocausto propaganda sionista" e "27/01: ho perso la memoria". Accanto una croce celtica. Queste le scritte tracciate sul muro accanto all'ingresso del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera, sono state notate questa mattina. Imbrattata anche la targa di marmo posta all'ingresso del Museo. Un mezzo del servizio decoro dell'Ama, l'azienda che si occupa di rifiuti a Roma, ha cancellato con potenti getti d'acqua le scritte antisemite apparse questa notte sull'edificio del Museo storico della Liberazione a via Tasso a Roma. Le scritte sono apparse sull'angolo dell'edificio con via Francesco Berni. "Le ho scoperte io questa notte verso l'una - spiega Agostino, custode del museo da molti anni - ho subito avvisato il commissariato di via Petrarca. Sono solo dei cretini, e forse non bisognerebbe dargli tanta importanza perché è quello che vogliono".
Non c'é solo la scritta contro il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici al civico 212: questa notte gli esponenti del movimento di estrema destra Militia hanno sistematicamente tappezzato di scritte con spray nero praticamente tutta la lunghezza di via Cavour. Colpendo anche il sindaco definito "verme sionista". I messaggi sempre quelli: l'odio per l'ebraismo, oggi nel Giorno della memoria. Si comincia con due grandi scritte quasi all'altezza di Santa Maria Maggiore dirimpetto al civico 80: 'Casa lavoro giustizia sociale' firmato Militia e un simbolo fascista. Proprio accanto si può leggere 'Hamas vincera''. Al 178 c'é solo la firma del movimento. Poi al 212 la scritta contro Pacifici; all'incrocio con via di Santa Maria Maggiore c'é uno degli slogan del movimento 'Vita est Militia'.
Al 213 poco più in basso, 'Usa, Israele boia' sempre firmato Militia. Al 256 invece, accompagnato da una croce celtica e da un simbolo fascista (ma senza la firma Militia) la scritta 'Pdl vermi' che sembra vergata con lo stesso spray delle altre scritte e dallo stesso tempo. Accanto comunque c'é un altro slogan del movimento, 'Osa con noi' questa volta firmato. Continuando a scendere verso via dei Fori Imperiali la parete più colpita è il contrafforte in muratura di San Pietro in Vincoli. Sulla scalinata appare la firma Militia; accanto la scritta 'Il Talmud e' razzismò con il simbolo fascista e la firma del movimento. All'altezza di via dei Serpenti hanno insultato anche il sindaco Alemanno: 'Alemanno verme sionista vita est Militia'. Ultima scritta, sul muro di una scuola dopo via degli Annibaldi, "A morte Israele vita est Militià quasi al civico 260. Gli operatori del decoro urbano dell'Ama sono al lavoro per rimuovere tutte le scritte.
mercoledì 27 gennaio 2010
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