Grazie Renato per aver inserito addirittura una dedica nel tuo blog, ne sono onorata...
Mi spiace per il tuo pessimo periodo, posso capire sostanzialmente quello che passi. Io vivo sola con mio padre da 13 anni, da quando cioè mia madre è morta. E mio padre ovviamente soffre di mille patologie, meno di due mesi fa è stato in ospedale per un mese, e io con lui, annullando per la milionesima volta la mia esistenza che però non si arresta aspettando tempi migliori, anzi. Quindi mi ritrovo a 32 anni senza nulla, né lavoro, né affetti, tantomeno prospettive per il futuro, poiché non possono essercene per una donna del sud senza esperienza lavorativa e con una situazione familiare così complicata. Così vivo da un lato con l'ansia di voler fare mille cose e dall'altro con la consapevolezza di avere una spada di Damocle costantemente pendente sul mio capo, che potrebbe di nuovo arrestare in qualsiasi istante il mio cammino. Mio padre è finito in ospedale il giorno del suo compleanno e, qualche mese prima, il giorno del suo onomastico. Non credo a certe coincidenze ma sono così spaventata dalla vita che domani ricorrerà nuovamente il suo onomastico e io sono non poco in ansia, tanto più che proprio oggi non sta tanto bene...a tutto questo si aggiunge l'impossibilità di ignorare quello che succede oltre il mio naso e che mi fa soffrire inesorabilmente. Nemmeno io riesco a non pensare all'inferno di Haiti, alla tragedia dei morti non meno grave di quella dei sopravvissuti...e poi i bambini orfani, e il loro terrore e smarrimento verso il quale io sono totalmente impotente...e questo mi fa impazzire, giuro. Per non parlare dell'idiota del cronista di turno del tg (che normalmente mi rifiuto di guardare ma quando sono a tavola con mio padre la tv è accesa sul tg) che pensa quasi esclusivamente ai dispersi italiani e agli ospedali italiani che sono gli unici efficienti in queso momento, perché è sempre il momento giusto per propinare un po' di sano orgoglio patriottico...ma vaffanc...ok, fine sfogo :)
Auguriamoci per entrambi tempi almeno un po' più sereni, se felici non possiamo permetterceli...
martedì 19 gennaio 2010
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