Ciao Enza, grazie per le tue e-mail e scusa per il ritardo nella risposta: ho dovuto formattare il mio computer- si bloccava specialmente sulle pagine internet e dovevo ogni volta farlo ripartire da zero.
Mia moglie è tornata a casa dall'ospedale con tante scatole di medicine da consumare, è spesso stanca e deve mettersi a letto o sul divano a riposare- la terapia è sospesa per una decina di giorni perchè possa ristabilirsi almeno un po'--anche mia madre è tornata dall'ospedale- si muove per casa con un sostegno a treppiede, ma ha bisogno di una signora per le pulizie e per farle un po' da mangiare- per fortuna abbiamo la persona giusta che le fa anche da infermiera- naturalmente mio fratello ed io la visitiamo nel corso della settimana per i necessari rifornimenti. In questo periodo mi sembra di vivere in un incubo, con la paura che succeda qualcosa di ancora più brutto di quello che nel frattempo ci è capitato. Ho disattivato Facebook dopo aver letto gli ultimi scritti di P. Barnard. Condivido le sue argomentazioni- il nostro è sempre e comunque un "attivismo da tastiera" mentre i fatti ci travolgono senza che ci si possa in qualche modo opporre.
Spero di ricevere altre tue e-mail e ti ringrazio ancora.
Renato.
domenica 31 gennaio 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
Giornata della memoria
Giornata della memoria Israele, Iran e' pericolo
L'Iran costituisce un pericolo per il mondo intero: ne è convinto il presidente israeliano Shimon Peres, che ha duramente criticato a Berlino il governo di Teheran nel corso del suo intervento al Bundestag in occasione della Giornata della Memoria. Peres ha esortato la comunità internazionale ad agire contro l'Iran ed ha sottolineato che Israele respinge "un regime fanatico che disprezza la Carta delle Nazioni Unite".
Un regime che possiede impianti atomici e armi nucleari, con le quali terrorizza il proprio Paese e altre nazioni, ha proseguito, "costituisce un pericolo per il mondo" intero. I milioni di ebrei uccisi dai nazisti devono servire da insegnamento, ha commentato il presidente israeliano: "Mai più si potranno ignorare dittatori assetati di sangue che si nascondono dietro maschere demagogiche e pronunciano slogan omicidi".
Ad Auschwitz ha invece parlato il premier israeliano, Beniamy Netanyahu. Dio vegli su questa terribile terra diAuschwitz e degli altri campi di sterminio, ha detto esprimendosi in ebraico alla cerimonia commemorativa nell'ex campo nazista. Mentre parlava sotto un tendone montato nell'ex Lager di Birkenau Netanyahu e' apparso visibilemente commosso.
Il suono delle sirene del lager ha aperto nel campo di sterminio la cerimonia per i 65 anni della liberazione dal nazismo. Anniversario che ha visto appunto la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei auspicare 'il giorno in cui le nazioni mediorientali assisteranno alla distruzione del regime sionista'. Con l'Iran 'un altro orrore sta arrivando nel mondo', la replica del presidente del congresso ebraico mondiale Ron Lauder nelle celebrazioni a Cracovia. Non si puo' trattare con Ahmadinejad che vuole distruggere Israele, ha ammonito l'ex deportato e premio Nobel Elie Wiesel parlando a Montecitorio, in una delle iniziative italiane dedicate al Giorno della Memoria.
Lo stesso Wiesel e' stato ospite al Quirinale di una cerimonia alla quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato le alte cariche dello Stato, gli amministratori locali e molti ex deportati, i loro familiari e studenti che hanno partecipato al concorso che premia i lavori scolastici rivolti ad approfondire la conoscenza della Shoah.
L'esperienza della Shoah, della deportazione e dello sterminio degli ebrei "é una tragica esperienza ancora carica di insegnamenti e di valori", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale ringraziando con commozione gli studenti che si sono impegnati ad approfondirne la conoscenza. "E' motivo di conforto per noi. Noi non chiediamo di meglio per trasmettere il testimone, a nome dello Stato, ai giovani".
MESSAGGIO VIDEO OBAMA: OMAGGIO AI SOPRAVVISSUTI - "Voi non siete ex prigionieri voi siete monumenti viventi". Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un messaggio video ha reso omaggio ai sopravvissuti presenti alla cerimonia al Teatro dell'Opera di Cracovia, che apre la giornata di commemorazione del 65/mo anniversario della liberazione da parte dell'Armata Rossa del più grande campo di sterminio nazista. "Vi ringrazio per aver trovato il coraggio di ritornare in un luogo, la cui stessa terra è ancora imbevuta delle ceneri delle vittime", ha detto il presidente Usa, ricordando anche le altre vittime, morte nei campi di sterminio nazista, i polacchi, i rom, "i gay e non".
PAPA, MAI PIU' CRIMINI COSI' EFFERATI - Quelli compiuti dalla Germania nazista, in particolare contro il popolo ebraico, sono "crimini di inaudita efferatezza". Lo ha detto il Papa che, nella giornata della memoria ha invocato "Dio onnipotente" affinché "illumini i cuori e le menti, perché non si ripetano più tali tragedie!". Il ricordo della Shoah, ha detto al termine del'udienza generale nell'aula Paolo VI, "susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia".
"Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945 - ha detto il Papa ai fedeli riuniti nella Sala Nervi - venivano aperti i cancelli del campo di concentramento nazista della città polacca di Oswiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, e vennero liberati i pochi superstiti. Tale evento e le testimonianze dei sopravvissuti - ha proseguito - rivelarono al mondo l'orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista".
Benedetto XVI ha sottolineato come oggi si celebri il Giorno della Memoria, "in ricordo di tutte le vittime di quei crimini, specialmente dell'annientamento pianificato degli Ebrei, e in onore di quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida". "Con animo commosso", il pensiero di papa Ratzinger è andato "alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani". "La memoria di tali fatti - è stato l'appello del Pontefice tedesco -, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia". "Dio onnipotente - ha concluso Benedetto XVI - illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie!".
BERLUSCONI, IL RICORDO E' UN DOVERE - "Il ricordo è un dovere, perché tutto ciò non possa più accadere". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rende omaggio al giorno della memoria a dieci anni dalla legge che ha previsto la sua istituzione "in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti". Si tratta, scrive il premier in un messaggio, di "un'iniziativa importante del Parlamento italiano, che ha portato all'attenzione dello Stato e di tutto il Paese il ricordo di un evento fino a quel momento coltivato prevalentemente dalla comunità ebraica, che ne è stata vittima. Grazie a questo provvedimento, il ricordo della Shoah é uscito dallo stretto ambito privato ed è stato affidato alle Istituzioni il compito di rendere omaggio alle vittime e di proteggere le future generazioni da deliranti ideologie ispirate dall'odio razziale".
FINI, COMBATTERE SEMPRE ANTISEMITISMO - "L'antisemitismo va combattuto anche quando si traveste da antisionismo". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini nell'Aula di Montecitorio in occasione della Giornata della Memoria sottolineando quanto sia sempre attuale il dovere della testimonianza. "Dobbiamo essere consapevoli che oggi, quando si parla di distruggere Israele, si parla nuovamente di sterminare gli ebrei. E lo dimostra - spiega il presidente della Camera - una quantità di inquietanti episodi, a partire dai proclami non solo di tante organizzazioni estremiste e integraliste, ma purtroppo anche di Capi di Stato nei confronti dei quali è troppo flebile la protesta della comunità internazionale".
SCHIFANI, OGGI SIAMO TUTTI EBREI - ''Ogni uomo oggi e' ebreo. Anche io oggi sono ebreo'': sono le parole conclusive dell'intervento pronunciato dal presidente del Senato Renato Schifani ''emozionato e commosso'', come lui stesso ha detto, alla Risiera di San Sabba nel Giorno della Memoria. Il presidente del Senato, accompagnato dal Segretario generale, ha richiamato il valore della memoria come strumento indispensabile per salvare la speranza del futuro. ''La verita' dell'olocausto va affermata, ricordata, compresa fino in fondo. Ogni ipocrisia - ha proseguito Schifani, ricollegando la memoria della Shoah all'attualita' - va smascherata. Oggi i confini di Israele non sono mero dato geografico, sono i confini della nostra stessa Patria, i confini della nostra civilta', i confini della nostra storia. Questo significa ricordare: non gettare lo sguardo solo al passato, ma gettare ponti per un futuro di pace vera. In questo senso, ogni uomo oggi e' ebreo. Anche io oggi sono ebreo''.
SCRITTE ANTISEMITE A ROMA - "Olocausto propaganda sionista" e "27/01: ho perso la memoria". Accanto una croce celtica. Queste le scritte tracciate sul muro accanto all'ingresso del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera, sono state notate questa mattina. Imbrattata anche la targa di marmo posta all'ingresso del Museo. Un mezzo del servizio decoro dell'Ama, l'azienda che si occupa di rifiuti a Roma, ha cancellato con potenti getti d'acqua le scritte antisemite apparse questa notte sull'edificio del Museo storico della Liberazione a via Tasso a Roma. Le scritte sono apparse sull'angolo dell'edificio con via Francesco Berni. "Le ho scoperte io questa notte verso l'una - spiega Agostino, custode del museo da molti anni - ho subito avvisato il commissariato di via Petrarca. Sono solo dei cretini, e forse non bisognerebbe dargli tanta importanza perché è quello che vogliono".
Non c'é solo la scritta contro il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici al civico 212: questa notte gli esponenti del movimento di estrema destra Militia hanno sistematicamente tappezzato di scritte con spray nero praticamente tutta la lunghezza di via Cavour. Colpendo anche il sindaco definito "verme sionista". I messaggi sempre quelli: l'odio per l'ebraismo, oggi nel Giorno della memoria. Si comincia con due grandi scritte quasi all'altezza di Santa Maria Maggiore dirimpetto al civico 80: 'Casa lavoro giustizia sociale' firmato Militia e un simbolo fascista. Proprio accanto si può leggere 'Hamas vincera''. Al 178 c'é solo la firma del movimento. Poi al 212 la scritta contro Pacifici; all'incrocio con via di Santa Maria Maggiore c'é uno degli slogan del movimento 'Vita est Militia'.
Al 213 poco più in basso, 'Usa, Israele boia' sempre firmato Militia. Al 256 invece, accompagnato da una croce celtica e da un simbolo fascista (ma senza la firma Militia) la scritta 'Pdl vermi' che sembra vergata con lo stesso spray delle altre scritte e dallo stesso tempo. Accanto comunque c'é un altro slogan del movimento, 'Osa con noi' questa volta firmato. Continuando a scendere verso via dei Fori Imperiali la parete più colpita è il contrafforte in muratura di San Pietro in Vincoli. Sulla scalinata appare la firma Militia; accanto la scritta 'Il Talmud e' razzismò con il simbolo fascista e la firma del movimento. All'altezza di via dei Serpenti hanno insultato anche il sindaco Alemanno: 'Alemanno verme sionista vita est Militia'. Ultima scritta, sul muro di una scuola dopo via degli Annibaldi, "A morte Israele vita est Militià quasi al civico 260. Gli operatori del decoro urbano dell'Ama sono al lavoro per rimuovere tutte le scritte.
L'Iran costituisce un pericolo per il mondo intero: ne è convinto il presidente israeliano Shimon Peres, che ha duramente criticato a Berlino il governo di Teheran nel corso del suo intervento al Bundestag in occasione della Giornata della Memoria. Peres ha esortato la comunità internazionale ad agire contro l'Iran ed ha sottolineato che Israele respinge "un regime fanatico che disprezza la Carta delle Nazioni Unite".
Un regime che possiede impianti atomici e armi nucleari, con le quali terrorizza il proprio Paese e altre nazioni, ha proseguito, "costituisce un pericolo per il mondo" intero. I milioni di ebrei uccisi dai nazisti devono servire da insegnamento, ha commentato il presidente israeliano: "Mai più si potranno ignorare dittatori assetati di sangue che si nascondono dietro maschere demagogiche e pronunciano slogan omicidi".
Ad Auschwitz ha invece parlato il premier israeliano, Beniamy Netanyahu. Dio vegli su questa terribile terra diAuschwitz e degli altri campi di sterminio, ha detto esprimendosi in ebraico alla cerimonia commemorativa nell'ex campo nazista. Mentre parlava sotto un tendone montato nell'ex Lager di Birkenau Netanyahu e' apparso visibilemente commosso.
Il suono delle sirene del lager ha aperto nel campo di sterminio la cerimonia per i 65 anni della liberazione dal nazismo. Anniversario che ha visto appunto la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei auspicare 'il giorno in cui le nazioni mediorientali assisteranno alla distruzione del regime sionista'. Con l'Iran 'un altro orrore sta arrivando nel mondo', la replica del presidente del congresso ebraico mondiale Ron Lauder nelle celebrazioni a Cracovia. Non si puo' trattare con Ahmadinejad che vuole distruggere Israele, ha ammonito l'ex deportato e premio Nobel Elie Wiesel parlando a Montecitorio, in una delle iniziative italiane dedicate al Giorno della Memoria.
Lo stesso Wiesel e' stato ospite al Quirinale di una cerimonia alla quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato le alte cariche dello Stato, gli amministratori locali e molti ex deportati, i loro familiari e studenti che hanno partecipato al concorso che premia i lavori scolastici rivolti ad approfondire la conoscenza della Shoah.
L'esperienza della Shoah, della deportazione e dello sterminio degli ebrei "é una tragica esperienza ancora carica di insegnamenti e di valori", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale ringraziando con commozione gli studenti che si sono impegnati ad approfondirne la conoscenza. "E' motivo di conforto per noi. Noi non chiediamo di meglio per trasmettere il testimone, a nome dello Stato, ai giovani".
MESSAGGIO VIDEO OBAMA: OMAGGIO AI SOPRAVVISSUTI - "Voi non siete ex prigionieri voi siete monumenti viventi". Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un messaggio video ha reso omaggio ai sopravvissuti presenti alla cerimonia al Teatro dell'Opera di Cracovia, che apre la giornata di commemorazione del 65/mo anniversario della liberazione da parte dell'Armata Rossa del più grande campo di sterminio nazista. "Vi ringrazio per aver trovato il coraggio di ritornare in un luogo, la cui stessa terra è ancora imbevuta delle ceneri delle vittime", ha detto il presidente Usa, ricordando anche le altre vittime, morte nei campi di sterminio nazista, i polacchi, i rom, "i gay e non".
PAPA, MAI PIU' CRIMINI COSI' EFFERATI - Quelli compiuti dalla Germania nazista, in particolare contro il popolo ebraico, sono "crimini di inaudita efferatezza". Lo ha detto il Papa che, nella giornata della memoria ha invocato "Dio onnipotente" affinché "illumini i cuori e le menti, perché non si ripetano più tali tragedie!". Il ricordo della Shoah, ha detto al termine del'udienza generale nell'aula Paolo VI, "susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia".
"Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945 - ha detto il Papa ai fedeli riuniti nella Sala Nervi - venivano aperti i cancelli del campo di concentramento nazista della città polacca di Oswiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, e vennero liberati i pochi superstiti. Tale evento e le testimonianze dei sopravvissuti - ha proseguito - rivelarono al mondo l'orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista".
Benedetto XVI ha sottolineato come oggi si celebri il Giorno della Memoria, "in ricordo di tutte le vittime di quei crimini, specialmente dell'annientamento pianificato degli Ebrei, e in onore di quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida". "Con animo commosso", il pensiero di papa Ratzinger è andato "alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani". "La memoria di tali fatti - è stato l'appello del Pontefice tedesco -, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia". "Dio onnipotente - ha concluso Benedetto XVI - illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie!".
BERLUSCONI, IL RICORDO E' UN DOVERE - "Il ricordo è un dovere, perché tutto ciò non possa più accadere". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rende omaggio al giorno della memoria a dieci anni dalla legge che ha previsto la sua istituzione "in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti". Si tratta, scrive il premier in un messaggio, di "un'iniziativa importante del Parlamento italiano, che ha portato all'attenzione dello Stato e di tutto il Paese il ricordo di un evento fino a quel momento coltivato prevalentemente dalla comunità ebraica, che ne è stata vittima. Grazie a questo provvedimento, il ricordo della Shoah é uscito dallo stretto ambito privato ed è stato affidato alle Istituzioni il compito di rendere omaggio alle vittime e di proteggere le future generazioni da deliranti ideologie ispirate dall'odio razziale".
FINI, COMBATTERE SEMPRE ANTISEMITISMO - "L'antisemitismo va combattuto anche quando si traveste da antisionismo". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini nell'Aula di Montecitorio in occasione della Giornata della Memoria sottolineando quanto sia sempre attuale il dovere della testimonianza. "Dobbiamo essere consapevoli che oggi, quando si parla di distruggere Israele, si parla nuovamente di sterminare gli ebrei. E lo dimostra - spiega il presidente della Camera - una quantità di inquietanti episodi, a partire dai proclami non solo di tante organizzazioni estremiste e integraliste, ma purtroppo anche di Capi di Stato nei confronti dei quali è troppo flebile la protesta della comunità internazionale".
SCHIFANI, OGGI SIAMO TUTTI EBREI - ''Ogni uomo oggi e' ebreo. Anche io oggi sono ebreo'': sono le parole conclusive dell'intervento pronunciato dal presidente del Senato Renato Schifani ''emozionato e commosso'', come lui stesso ha detto, alla Risiera di San Sabba nel Giorno della Memoria. Il presidente del Senato, accompagnato dal Segretario generale, ha richiamato il valore della memoria come strumento indispensabile per salvare la speranza del futuro. ''La verita' dell'olocausto va affermata, ricordata, compresa fino in fondo. Ogni ipocrisia - ha proseguito Schifani, ricollegando la memoria della Shoah all'attualita' - va smascherata. Oggi i confini di Israele non sono mero dato geografico, sono i confini della nostra stessa Patria, i confini della nostra civilta', i confini della nostra storia. Questo significa ricordare: non gettare lo sguardo solo al passato, ma gettare ponti per un futuro di pace vera. In questo senso, ogni uomo oggi e' ebreo. Anche io oggi sono ebreo''.
SCRITTE ANTISEMITE A ROMA - "Olocausto propaganda sionista" e "27/01: ho perso la memoria". Accanto una croce celtica. Queste le scritte tracciate sul muro accanto all'ingresso del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera, sono state notate questa mattina. Imbrattata anche la targa di marmo posta all'ingresso del Museo. Un mezzo del servizio decoro dell'Ama, l'azienda che si occupa di rifiuti a Roma, ha cancellato con potenti getti d'acqua le scritte antisemite apparse questa notte sull'edificio del Museo storico della Liberazione a via Tasso a Roma. Le scritte sono apparse sull'angolo dell'edificio con via Francesco Berni. "Le ho scoperte io questa notte verso l'una - spiega Agostino, custode del museo da molti anni - ho subito avvisato il commissariato di via Petrarca. Sono solo dei cretini, e forse non bisognerebbe dargli tanta importanza perché è quello che vogliono".
Non c'é solo la scritta contro il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici al civico 212: questa notte gli esponenti del movimento di estrema destra Militia hanno sistematicamente tappezzato di scritte con spray nero praticamente tutta la lunghezza di via Cavour. Colpendo anche il sindaco definito "verme sionista". I messaggi sempre quelli: l'odio per l'ebraismo, oggi nel Giorno della memoria. Si comincia con due grandi scritte quasi all'altezza di Santa Maria Maggiore dirimpetto al civico 80: 'Casa lavoro giustizia sociale' firmato Militia e un simbolo fascista. Proprio accanto si può leggere 'Hamas vincera''. Al 178 c'é solo la firma del movimento. Poi al 212 la scritta contro Pacifici; all'incrocio con via di Santa Maria Maggiore c'é uno degli slogan del movimento 'Vita est Militia'.
Al 213 poco più in basso, 'Usa, Israele boia' sempre firmato Militia. Al 256 invece, accompagnato da una croce celtica e da un simbolo fascista (ma senza la firma Militia) la scritta 'Pdl vermi' che sembra vergata con lo stesso spray delle altre scritte e dallo stesso tempo. Accanto comunque c'é un altro slogan del movimento, 'Osa con noi' questa volta firmato. Continuando a scendere verso via dei Fori Imperiali la parete più colpita è il contrafforte in muratura di San Pietro in Vincoli. Sulla scalinata appare la firma Militia; accanto la scritta 'Il Talmud e' razzismò con il simbolo fascista e la firma del movimento. All'altezza di via dei Serpenti hanno insultato anche il sindaco Alemanno: 'Alemanno verme sionista vita est Militia'. Ultima scritta, sul muro di una scuola dopo via degli Annibaldi, "A morte Israele vita est Militià quasi al civico 260. Gli operatori del decoro urbano dell'Ama sono al lavoro per rimuovere tutte le scritte.
...incubo senza fine...
...di questo post è rimasto solo il titolo- questa annotazione è posteriore- ma credo sia sufficiente a descrivere il mio stato d'animo in quel momento.
venerdì 22 gennaio 2010
...aggiornamento sul movimento NOTAV...
Ancora una volta sono arrivati di notte a militarizzare la valle per
piantare una trivella. Botte a parte, è il copione del 2005.
E la risposta popolare è stata pronta e ferma. Come allora.
In questi giorni la valle di Susa, Sangone, Area Torinese e il movimento
No Tav stanno subendo una serie di attacchi orchestrati dai promotori
del Tav Torino-Lione. Di fronte al tentativo di piazzare le trivelle per
cominciare i sondaggi (ne sono previsti circa 90 in tutto il territorio
che va da SettimoT.se a Chiomonte) tante persone si sono mobilitate in
queste settimane.
E' nato il presidio Maiero-Meyer all'autoporto di Susa dove dal 9
gennaio centinaia di persone si danno il cambio giorno e notte per
impedire i carotaggi. Sono state piazzate alcune trivelle in zone
periferiche di Torino e cintura e per farlo sono stati impiegati
centinaia di agenti di polizia che vegliano i cantieri. Alla stazione
ferroviaria di Collegno per quattro giorni un presidio di attivisti ha
contrastato i lavori di sondaggio. Nuovi presidi permanenti sono partiti
negli ultimi giorni in valsangone (sulla provinciale tra Rivoli e
Villarbasse) e nei pressi della stazione di S.Antonino per monitorare il
territorio e comunicare con la popolazione.
Sabato sera mani ignote hanno appiccato il fuoco al presidio di Bruzolo
disabitato in quel momento, questo attacco è un gesto intimidatorio,
tipico del modo con cui la delinquenza organizzata ha operato da sempre,
in Italia per intimidire la resistenza popolare contro la speculazione e
la distruzione dei beni comuni. L'attacco si inserisce appieno nel clima
di discriminazione vergognosa creato ad arte dai mass media contro il
movimento NO TAV. Vengono nascoste le ragioni dell'opposizione e ampio
spazio viene dato agli slogan dei politici che con la loro
superficialità e arroganza minimizzano la portata di un movimento
popolare di massa che in questi anni ha saputo con fiera determinazione
impedire la truffa colossale del Tav salvando la valle di Susa da una
devastazione annunciata.
Anche gli amministratori della valle, democraticamente eletti, stanno
subendo affronti e tentativi di delegittimazione dalle autorità
provinciali e regionali e l' Osservatorio, spacciato inizialmente come
luogo di confronto tecnico, ha ormai svelato chiaramente il suo ruolo:
la progettazione della nuova linea Torino-Lione. Chi ci sta otterrà in
elemosina le compensazioni, gli altri sono esclusi e scavalcati: alla
faccia della democrazia!
Una prima risposta a tutto ciò è stata data domenica scorsa con una
fiaccolata a Bruzolo che ha visto la partecipazione di alcune migliaia
di persone accorse per respingere con forza l'attacco di stampo mafioso
contro il presidio.
Ma l'indignazione popolare è crescente in valle di Susa e non solo,
tanta gente non ne può più di questo clima ed è disposta a dimostrarlo
ancora una volta
SABATO 23 GENNAIO 2010 con una GRANDE MANIFESTAZIONE che partirà alle
ore 14.00 dal PRESIDIO NO TAV DI SUSA AUTOPORTO per raggiungere la città
di Susa.
Partecipiamo in tanti, partecipiamo tutti per ribadire ancora una volta
il No al Tav (in qualsiasi forma e tracciato si presenti)
Per respingere la campagna di sondaggi truffa
Contro il partito trasversale degli affari che vorrebbe trasformare il
nostro territorio in un enorme cantiere per almeno vent'anni
In solidarietà alle amministrazioni comunali sotto attacco.
FUORI LE MAFIE DALLA VALSUSA
I VALSUSINI NON PAGHERANNO IL "PIZZO"!
SE VUOI DIFENDERE LA TUA TERRA E IL TUO FUTURO SABATO NON PUOI MANCARE!
piantare una trivella. Botte a parte, è il copione del 2005.
E la risposta popolare è stata pronta e ferma. Come allora.
In questi giorni la valle di Susa, Sangone, Area Torinese e il movimento
No Tav stanno subendo una serie di attacchi orchestrati dai promotori
del Tav Torino-Lione. Di fronte al tentativo di piazzare le trivelle per
cominciare i sondaggi (ne sono previsti circa 90 in tutto il territorio
che va da SettimoT.se a Chiomonte) tante persone si sono mobilitate in
queste settimane.
E' nato il presidio Maiero-Meyer all'autoporto di Susa dove dal 9
gennaio centinaia di persone si danno il cambio giorno e notte per
impedire i carotaggi. Sono state piazzate alcune trivelle in zone
periferiche di Torino e cintura e per farlo sono stati impiegati
centinaia di agenti di polizia che vegliano i cantieri. Alla stazione
ferroviaria di Collegno per quattro giorni un presidio di attivisti ha
contrastato i lavori di sondaggio. Nuovi presidi permanenti sono partiti
negli ultimi giorni in valsangone (sulla provinciale tra Rivoli e
Villarbasse) e nei pressi della stazione di S.Antonino per monitorare il
territorio e comunicare con la popolazione.
Sabato sera mani ignote hanno appiccato il fuoco al presidio di Bruzolo
disabitato in quel momento, questo attacco è un gesto intimidatorio,
tipico del modo con cui la delinquenza organizzata ha operato da sempre,
in Italia per intimidire la resistenza popolare contro la speculazione e
la distruzione dei beni comuni. L'attacco si inserisce appieno nel clima
di discriminazione vergognosa creato ad arte dai mass media contro il
movimento NO TAV. Vengono nascoste le ragioni dell'opposizione e ampio
spazio viene dato agli slogan dei politici che con la loro
superficialità e arroganza minimizzano la portata di un movimento
popolare di massa che in questi anni ha saputo con fiera determinazione
impedire la truffa colossale del Tav salvando la valle di Susa da una
devastazione annunciata.
Anche gli amministratori della valle, democraticamente eletti, stanno
subendo affronti e tentativi di delegittimazione dalle autorità
provinciali e regionali e l' Osservatorio, spacciato inizialmente come
luogo di confronto tecnico, ha ormai svelato chiaramente il suo ruolo:
la progettazione della nuova linea Torino-Lione. Chi ci sta otterrà in
elemosina le compensazioni, gli altri sono esclusi e scavalcati: alla
faccia della democrazia!
Una prima risposta a tutto ciò è stata data domenica scorsa con una
fiaccolata a Bruzolo che ha visto la partecipazione di alcune migliaia
di persone accorse per respingere con forza l'attacco di stampo mafioso
contro il presidio.
Ma l'indignazione popolare è crescente in valle di Susa e non solo,
tanta gente non ne può più di questo clima ed è disposta a dimostrarlo
ancora una volta
SABATO 23 GENNAIO 2010 con una GRANDE MANIFESTAZIONE che partirà alle
ore 14.00 dal PRESIDIO NO TAV DI SUSA AUTOPORTO per raggiungere la città
di Susa.
Partecipiamo in tanti, partecipiamo tutti per ribadire ancora una volta
il No al Tav (in qualsiasi forma e tracciato si presenti)
Per respingere la campagna di sondaggi truffa
Contro il partito trasversale degli affari che vorrebbe trasformare il
nostro territorio in un enorme cantiere per almeno vent'anni
In solidarietà alle amministrazioni comunali sotto attacco.
FUORI LE MAFIE DALLA VALSUSA
I VALSUSINI NON PAGHERANNO IL "PIZZO"!
SE VUOI DIFENDERE LA TUA TERRA E IL TUO FUTURO SABATO NON PUOI MANCARE!
mercoledì 20 gennaio 2010
...a Enza Stridi...continuare a combattere...
E' proprio così, ho madre e moglie all'ospedale! Stamane sono corso a sentire i medici- mi hanno un po' rassicurato- gli esiti dell'elettrocardiogramma non rivelano alcunchè di negativo e la creatinina sta cominciando a scendere- però è dura!! si è appesi giorno per giorno alla speranza di una notizia positiva, che faccia intravedere un barlume di luce là, in fondo al tunnel- ma questo tunnel è lungo, troppo lungo.
Grazie per le tue parole- spero di leggerti presto.
Grazie per le tue parole- spero di leggerti presto.
...da Facebook...Enza Stridi...
Ho capito bene? Hai sia tua madre che tua moglie in ospedale?
Guardiamola da questo punto di vista, il dolore ci forgia in modo tale che saremo in grado di affrontare tante cose, anche quelle che normalmente fanno bloccare persino le persone più determinate.
A me proprio stanotte è morto uno zio, ad essere sincera non ero legatissima a lui, ma l'idea di respirare in questi due giorni sofferenza e morte mi angoscia...angoscerebbe chiunque, per carità, ma quando vivi così spesso certe situazioni ogni volta è sempre più difficile...stringiamo i denti, sono sicura che non si romperanno.
Guardiamola da questo punto di vista, il dolore ci forgia in modo tale che saremo in grado di affrontare tante cose, anche quelle che normalmente fanno bloccare persino le persone più determinate.
A me proprio stanotte è morto uno zio, ad essere sincera non ero legatissima a lui, ma l'idea di respirare in questi due giorni sofferenza e morte mi angoscia...angoscerebbe chiunque, per carità, ma quando vivi così spesso certe situazioni ogni volta è sempre più difficile...stringiamo i denti, sono sicura che non si romperanno.
martedì 19 gennaio 2010
...a Enza Stridi...grazie Enza...
Grazie Enza per avermi fatto partecipe di un sia pur piccolo dettaglio della tua lotta quotidiana contro le avversità che ti tormentano.
Ho letto in ritardo il tuo scritto perchè in questi giorni vado a trovare mia moglie in ospedale, ricoverata per la seconda volta in pochi mesi. dopo l'asportazione di un rene per un tumore; credimi ho passati momenti di vero sconforto, inveendo contro questo nuovo anno che non portava altro che dolore e tristezza, in aggiunta alla disoccupazione ed a altri guai che non sto ad elencare per non tediarti.
Ma, nonostante tutto ciò, non voglio abbattermi, non devi abbatterti!! Continuo a leggere, a scrivere sul mio blog, ad emozionarmi per un pezzo musicale, ad amare i miei videogames strategici, ad essere un curioso della vita- si perchè il nostro dovere è quello di andare avanti, resistere e soprattutto continuare a pensare, cosa che forse qualcuno ci vuole impedire di fare.
Ho letto in ritardo il tuo scritto perchè in questi giorni vado a trovare mia moglie in ospedale, ricoverata per la seconda volta in pochi mesi. dopo l'asportazione di un rene per un tumore; credimi ho passati momenti di vero sconforto, inveendo contro questo nuovo anno che non portava altro che dolore e tristezza, in aggiunta alla disoccupazione ed a altri guai che non sto ad elencare per non tediarti.
Ma, nonostante tutto ciò, non voglio abbattermi, non devi abbatterti!! Continuo a leggere, a scrivere sul mio blog, ad emozionarmi per un pezzo musicale, ad amare i miei videogames strategici, ad essere un curioso della vita- si perchè il nostro dovere è quello di andare avanti, resistere e soprattutto continuare a pensare, cosa che forse qualcuno ci vuole impedire di fare.
...da Facebook...Enza Stridi...
Grazie Renato per aver inserito addirittura una dedica nel tuo blog, ne sono onorata...
Mi spiace per il tuo pessimo periodo, posso capire sostanzialmente quello che passi. Io vivo sola con mio padre da 13 anni, da quando cioè mia madre è morta. E mio padre ovviamente soffre di mille patologie, meno di due mesi fa è stato in ospedale per un mese, e io con lui, annullando per la milionesima volta la mia esistenza che però non si arresta aspettando tempi migliori, anzi. Quindi mi ritrovo a 32 anni senza nulla, né lavoro, né affetti, tantomeno prospettive per il futuro, poiché non possono essercene per una donna del sud senza esperienza lavorativa e con una situazione familiare così complicata. Così vivo da un lato con l'ansia di voler fare mille cose e dall'altro con la consapevolezza di avere una spada di Damocle costantemente pendente sul mio capo, che potrebbe di nuovo arrestare in qualsiasi istante il mio cammino. Mio padre è finito in ospedale il giorno del suo compleanno e, qualche mese prima, il giorno del suo onomastico. Non credo a certe coincidenze ma sono così spaventata dalla vita che domani ricorrerà nuovamente il suo onomastico e io sono non poco in ansia, tanto più che proprio oggi non sta tanto bene...a tutto questo si aggiunge l'impossibilità di ignorare quello che succede oltre il mio naso e che mi fa soffrire inesorabilmente. Nemmeno io riesco a non pensare all'inferno di Haiti, alla tragedia dei morti non meno grave di quella dei sopravvissuti...e poi i bambini orfani, e il loro terrore e smarrimento verso il quale io sono totalmente impotente...e questo mi fa impazzire, giuro. Per non parlare dell'idiota del cronista di turno del tg (che normalmente mi rifiuto di guardare ma quando sono a tavola con mio padre la tv è accesa sul tg) che pensa quasi esclusivamente ai dispersi italiani e agli ospedali italiani che sono gli unici efficienti in queso momento, perché è sempre il momento giusto per propinare un po' di sano orgoglio patriottico...ma vaffanc...ok, fine sfogo :)
Auguriamoci per entrambi tempi almeno un po' più sereni, se felici non possiamo permetterceli...
Mi spiace per il tuo pessimo periodo, posso capire sostanzialmente quello che passi. Io vivo sola con mio padre da 13 anni, da quando cioè mia madre è morta. E mio padre ovviamente soffre di mille patologie, meno di due mesi fa è stato in ospedale per un mese, e io con lui, annullando per la milionesima volta la mia esistenza che però non si arresta aspettando tempi migliori, anzi. Quindi mi ritrovo a 32 anni senza nulla, né lavoro, né affetti, tantomeno prospettive per il futuro, poiché non possono essercene per una donna del sud senza esperienza lavorativa e con una situazione familiare così complicata. Così vivo da un lato con l'ansia di voler fare mille cose e dall'altro con la consapevolezza di avere una spada di Damocle costantemente pendente sul mio capo, che potrebbe di nuovo arrestare in qualsiasi istante il mio cammino. Mio padre è finito in ospedale il giorno del suo compleanno e, qualche mese prima, il giorno del suo onomastico. Non credo a certe coincidenze ma sono così spaventata dalla vita che domani ricorrerà nuovamente il suo onomastico e io sono non poco in ansia, tanto più che proprio oggi non sta tanto bene...a tutto questo si aggiunge l'impossibilità di ignorare quello che succede oltre il mio naso e che mi fa soffrire inesorabilmente. Nemmeno io riesco a non pensare all'inferno di Haiti, alla tragedia dei morti non meno grave di quella dei sopravvissuti...e poi i bambini orfani, e il loro terrore e smarrimento verso il quale io sono totalmente impotente...e questo mi fa impazzire, giuro. Per non parlare dell'idiota del cronista di turno del tg (che normalmente mi rifiuto di guardare ma quando sono a tavola con mio padre la tv è accesa sul tg) che pensa quasi esclusivamente ai dispersi italiani e agli ospedali italiani che sono gli unici efficienti in queso momento, perché è sempre il momento giusto per propinare un po' di sano orgoglio patriottico...ma vaffanc...ok, fine sfogo :)
Auguriamoci per entrambi tempi almeno un po' più sereni, se felici non possiamo permetterceli...
...da Facebook...NOTAV...
Al via i sondaggi in Val Susa I No Tav bloccano l'autostrada
Oggi alle 11.55
La trivella ha iniziato a lavorare questa mattina presto in un punto vicino al presidio di protesta contro l'alta velocità. Immediata la reazione dei No Tav che hanno bloccato l'autostrada Torino-Bardonecchia. "Sono soltanto sondaggi mediatici - commenta Alberto Perino, storico leader del movimento no Tav - se per portare in valle una trivella devono militarizzare un'intera città hanno già perso". Una settimana fa, in altri siti piemontesi, sono partiti i primi carotaggi
Partono i sondaggi preliminari per la Tav anche all'autoporto di Susa, dopo quelli iniziati una settimana fa in alcuni punti del torinese. La trivella ha iniziato a lavorare questa mattina presto in un punto dell'autoporto, area dove da circa dieci giorni è stato allestito un presidio No Tav. Immediata la reazione dei No Tav che hanno bloccato (L'audio di Paolo Griseri) l'autostrada Torino-Bardonecchia in direzione Francia. Le forze dell'ordine per precauzione hanno deciso la chiusura dell'autostrada anche in direzione Torino, con obbligo di uscita a Venaus e rientro a Chianocco. Un gran numero di poliziotti è schierato a presidio della trivella che si trova vicino alle A32 in direzione Torino, motivo questo che ha suggerito l'opportunità di bloccare il transito sull'autostrada.
Il corteo di manifestanti No Tav è sfilato poco fa davanti alla trivella che da questa notte è al lavoro davanti alla sede della Sitaf, in Val Susa. Il corteo formato da circa 200 persone ha bloccato la circolazione sulla autostrada A32 Torino-Bardonecchia provocando le vivaci proteste degli autotrasportatori che stanno accompagnando la manifestazione con insistenti colpi di clacson. Secondo quanto si apprende i manifestanti dovrebbero ora sfilare sulla carreggiata opposta dell'autostrada e poi fare ritorno al presidio che da più di una settimana è allestito all'autoporto di Susa.
Intanto, a Torino, è in corso la riunione dell'Osservatorio sulla Tav, la prima dopo la nuova composizione proposta da Provincia di Torino e Regione Piemonte. Nel frattempo sotto la sede torinese della Rai, come preannunciato, si sono radunate alcune decine di manifestanti con bandiere No Tav.
"Sono soltanto sondaggi mediatici, se per portare in valle una trivella devono militarizzare un'intera città hanno già perso". Alberto Perino, storico leader del movimento no Tav, commenta così l'avvio dei carotaggi. "Ripeto sono sondaggi mediatici - ribadisce Perino - puntano ad abbatterci con l'immagine della trivella che scava. Noi, però, non ci arrendiamo, noi non cediamo"
Oggi alle 11.55
La trivella ha iniziato a lavorare questa mattina presto in un punto vicino al presidio di protesta contro l'alta velocità. Immediata la reazione dei No Tav che hanno bloccato l'autostrada Torino-Bardonecchia. "Sono soltanto sondaggi mediatici - commenta Alberto Perino, storico leader del movimento no Tav - se per portare in valle una trivella devono militarizzare un'intera città hanno già perso". Una settimana fa, in altri siti piemontesi, sono partiti i primi carotaggi
Partono i sondaggi preliminari per la Tav anche all'autoporto di Susa, dopo quelli iniziati una settimana fa in alcuni punti del torinese. La trivella ha iniziato a lavorare questa mattina presto in un punto dell'autoporto, area dove da circa dieci giorni è stato allestito un presidio No Tav. Immediata la reazione dei No Tav che hanno bloccato (L'audio di Paolo Griseri) l'autostrada Torino-Bardonecchia in direzione Francia. Le forze dell'ordine per precauzione hanno deciso la chiusura dell'autostrada anche in direzione Torino, con obbligo di uscita a Venaus e rientro a Chianocco. Un gran numero di poliziotti è schierato a presidio della trivella che si trova vicino alle A32 in direzione Torino, motivo questo che ha suggerito l'opportunità di bloccare il transito sull'autostrada.
Il corteo di manifestanti No Tav è sfilato poco fa davanti alla trivella che da questa notte è al lavoro davanti alla sede della Sitaf, in Val Susa. Il corteo formato da circa 200 persone ha bloccato la circolazione sulla autostrada A32 Torino-Bardonecchia provocando le vivaci proteste degli autotrasportatori che stanno accompagnando la manifestazione con insistenti colpi di clacson. Secondo quanto si apprende i manifestanti dovrebbero ora sfilare sulla carreggiata opposta dell'autostrada e poi fare ritorno al presidio che da più di una settimana è allestito all'autoporto di Susa.
Intanto, a Torino, è in corso la riunione dell'Osservatorio sulla Tav, la prima dopo la nuova composizione proposta da Provincia di Torino e Regione Piemonte. Nel frattempo sotto la sede torinese della Rai, come preannunciato, si sono radunate alcune decine di manifestanti con bandiere No Tav.
"Sono soltanto sondaggi mediatici, se per portare in valle una trivella devono militarizzare un'intera città hanno già perso". Alberto Perino, storico leader del movimento no Tav, commenta così l'avvio dei carotaggi. "Ripeto sono sondaggi mediatici - ribadisce Perino - puntano ad abbatterci con l'immagine della trivella che scava. Noi, però, non ci arrendiamo, noi non cediamo"
sabato 16 gennaio 2010
a Enza Stridi...eccomi...
Il mio post di oggi ha un titolo un po' volgare: evidentemente non sto passando un bel periodo.
Tutto ciò non mi impedisce di apprezzare la tua idea di dar vita ad un brain storming per cercare di reagire a questo grigio andazzo- grigio tendente al nero.
Creare un movimento di opinione che faccia tesoro degli input delle nostre "garzantine" non senza prima averli discussi, per farli propri e diffonderli, per cercare di uscire tutti insieme dalla magica bolla in cui ci ha rinchiuso il nostro caro presidente del consiglio.
A presto.
Tutto ciò non mi impedisce di apprezzare la tua idea di dar vita ad un brain storming per cercare di reagire a questo grigio andazzo- grigio tendente al nero.
Creare un movimento di opinione che faccia tesoro degli input delle nostre "garzantine" non senza prima averli discussi, per farli propri e diffonderli, per cercare di uscire tutti insieme dalla magica bolla in cui ci ha rinchiuso il nostro caro presidente del consiglio.
A presto.
...sabato di merda...!
Scusate l'espressione volgare, ma fotografa in pieno la situazione.
Mia madre in ospedale e non andarla a trovare fino a domani per le condizioni critiche di Elisa; i miei nervi stanno cedendo: ho un'ansia addosso che non mi fa sopportare persino la visita di due carissime amiche come Giovanna e Giuliana- lo so: in questo momento dovrei vergognarmi: Port au Prince è distrutta: migliaia di morti- gente che vaga per le strade inebetita- bande di sciacalli armati di machete che imperversano tra le case in rovina: ed io che mi lamento per il mio -piccolo?- dramma personale: verranno forse tempi migliori- ci credo poco- ma certo questo inizio d'anno non poteva essere peggiore...no poteva esserlo -mi correggo- perchè non c'è mai limite al peggio...(a futura memoria).
Mia madre in ospedale e non andarla a trovare fino a domani per le condizioni critiche di Elisa; i miei nervi stanno cedendo: ho un'ansia addosso che non mi fa sopportare persino la visita di due carissime amiche come Giovanna e Giuliana- lo so: in questo momento dovrei vergognarmi: Port au Prince è distrutta: migliaia di morti- gente che vaga per le strade inebetita- bande di sciacalli armati di machete che imperversano tra le case in rovina: ed io che mi lamento per il mio -piccolo?- dramma personale: verranno forse tempi migliori- ci credo poco- ma certo questo inizio d'anno non poteva essere peggiore...no poteva esserlo -mi correggo- perchè non c'è mai limite al peggio...(a futura memoria).
mercoledì 13 gennaio 2010
...
Hitler e Stalin? Due eroi
Ennesima provocazione di Oliver Stone che sta preparando "Secret History of America", un serie tv che illustra i momenti storici più importanti del ventesimo secolo. Stalin e Hitler ne escono riabilitati, in quanto prodotti della Storia.
Il nuovo sogno nel cassetto del regista americano Oliver Stone si chiama "Secret History of America", una mini serie in dieci puntate per riscrivere la storia del ventesimo secolo. Fin qui niente di nuovo. Il regista di Platoon e JFK è sempre stato un appassionato della storia americana e con le sue opere ne ha illustrato miserie e grandezze. Il progetto che sarà proposto alla tv via cavo Showtime, fa già discutere e non perché, come ha spiegato polemicamente Stone, gli americani "non sanno cosa sia successo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale", ma per altri motivi, legati alle parole pronciate dal regista americano sui due grandi dittatori di quel periodo: Hitler e Stalin.
"Hitler è un facile capro espiatorio per la storia - ha spiegato Stone - ed è stato usato troppo facilmente. Non possiamo giudicare le persone solo come 'buone' o 'cattive'. Lui è il prodotto di una serie di azioni. E' causa, ma anche effetto. Le persone in America non sanno nemmeno la connessione che esiste tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale". Anche la figura di Stalin deve essere esaminata "nel contesto" in cui è vissuta, raccontando come abbia "combattuto la macchina da guerra tedesca più di ogni altra singola persona". "Ho cercato di immedesimarmi nei panni di Stalin e di Hitler, di capire il loro punto di vista", ha confermato il regista premio Oscar. "Non ci si può approcciare alla storia senza avere un'empatia con il personaggio che, invece, sarebbe molto facile odiare". Molti faranno fatica a seguire le piroette di un regista che non ha mai esitato a criticare duramente la politica del suo Paese ma che sente sempre il bisogno di "simpatizzare" con personaggi storici che si sono resi responsabili di azioni efferate.
Capire il momento storico in cui si muovevano i due dittatori è un conto, ma riabilitarli semplicemente perché prodotti della storia potrebbe essere peccare di troppa indulgenza.
Ennesima provocazione di Oliver Stone che sta preparando "Secret History of America", un serie tv che illustra i momenti storici più importanti del ventesimo secolo. Stalin e Hitler ne escono riabilitati, in quanto prodotti della Storia.
Il nuovo sogno nel cassetto del regista americano Oliver Stone si chiama "Secret History of America", una mini serie in dieci puntate per riscrivere la storia del ventesimo secolo. Fin qui niente di nuovo. Il regista di Platoon e JFK è sempre stato un appassionato della storia americana e con le sue opere ne ha illustrato miserie e grandezze. Il progetto che sarà proposto alla tv via cavo Showtime, fa già discutere e non perché, come ha spiegato polemicamente Stone, gli americani "non sanno cosa sia successo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale", ma per altri motivi, legati alle parole pronciate dal regista americano sui due grandi dittatori di quel periodo: Hitler e Stalin.
"Hitler è un facile capro espiatorio per la storia - ha spiegato Stone - ed è stato usato troppo facilmente. Non possiamo giudicare le persone solo come 'buone' o 'cattive'. Lui è il prodotto di una serie di azioni. E' causa, ma anche effetto. Le persone in America non sanno nemmeno la connessione che esiste tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale". Anche la figura di Stalin deve essere esaminata "nel contesto" in cui è vissuta, raccontando come abbia "combattuto la macchina da guerra tedesca più di ogni altra singola persona". "Ho cercato di immedesimarmi nei panni di Stalin e di Hitler, di capire il loro punto di vista", ha confermato il regista premio Oscar. "Non ci si può approcciare alla storia senza avere un'empatia con il personaggio che, invece, sarebbe molto facile odiare". Molti faranno fatica a seguire le piroette di un regista che non ha mai esitato a criticare duramente la politica del suo Paese ma che sente sempre il bisogno di "simpatizzare" con personaggi storici che si sono resi responsabili di azioni efferate.
Capire il momento storico in cui si muovevano i due dittatori è un conto, ma riabilitarli semplicemente perché prodotti della storia potrebbe essere peccare di troppa indulgenza.
martedì 12 gennaio 2010
...da Enza Stridi...continuare a comunicare...
Enza Stridi 12 gennaio alle ore 18.30
Ho scovato il tuo blog per caso proprio in questi giorni. Riflettevo che solo fino a non molti anni fa trovavo il tempo di fermarmi e riflettere sulle cose, mentre adesso mi ci lascio travolgere quasi inerme, e questa non può che essere una sconfitta...sì, è necessario reagire, bisogna studiare, nel vero senso della parola, il modo.
Possiamo provare a fare una specie di brain storming, anche se mi rendo conto che comuncare mediante una tastiera non è il massimo. Tuttavia abbiamo il vantaggio di essere in contatto con persone simili a noi e che vivono nei luoghi più disparati. Dobbiamo imparare a sfruttare le potenzialità della rete piuttosto che farci ingabbiare da essa..
A presto
Ho scovato il tuo blog per caso proprio in questi giorni. Riflettevo che solo fino a non molti anni fa trovavo il tempo di fermarmi e riflettere sulle cose, mentre adesso mi ci lascio travolgere quasi inerme, e questa non può che essere una sconfitta...sì, è necessario reagire, bisogna studiare, nel vero senso della parola, il modo.
Possiamo provare a fare una specie di brain storming, anche se mi rendo conto che comuncare mediante una tastiera non è il massimo. Tuttavia abbiamo il vantaggio di essere in contatto con persone simili a noi e che vivono nei luoghi più disparati. Dobbiamo imparare a sfruttare le potenzialità della rete piuttosto che farci ingabbiare da essa..
A presto
...a Enza Stridi...frustrazione...
Scusa il ritardo nel rispondere, ma ho anch'io grossi problemi in famiglia e per me questo 2010 è iniziato da schifo!!
Alla tua domanda credo si possa replicare con un no secco, nel senso che non sia possibile manomettere o falsificare quanto scritto da P. Barnard- c'è il suo sito per verifica!!- Forse ha ragione quando parla del nostro attivismo da tastiera: è la nostra maledizione, e mentre noi ci affanniamo a creare gruppi o gruppuscoli che nascono, rinsecchiscono e muoiono, gli avvenimenti, sempre più preoccupanti e tragici ci travolgono con la violenza di uno tsunami. Io, da un po' di tempo, cerco di fissare sul mio blog le cose più appariscenti ai miei occhi- pensieri. riflessioni, fatti, ma anche poesie, testi di canzoni, immagini...
Dobbiamo comunque cercare di costruire qualcosa di valido e mi farebbe piacere discuterne ancora con te.
A presto.
Alla tua domanda credo si possa replicare con un no secco, nel senso che non sia possibile manomettere o falsificare quanto scritto da P. Barnard- c'è il suo sito per verifica!!- Forse ha ragione quando parla del nostro attivismo da tastiera: è la nostra maledizione, e mentre noi ci affanniamo a creare gruppi o gruppuscoli che nascono, rinsecchiscono e muoiono, gli avvenimenti, sempre più preoccupanti e tragici ci travolgono con la violenza di uno tsunami. Io, da un po' di tempo, cerco di fissare sul mio blog le cose più appariscenti ai miei occhi- pensieri. riflessioni, fatti, ma anche poesie, testi di canzoni, immagini...
Dobbiamo comunque cercare di costruire qualcosa di valido e mi farebbe piacere discuterne ancora con te.
A presto.
domenica 10 gennaio 2010
...da Libero news...e notizie svergognate...!
Notizia del 9 gennaio 2010 - 12:10
L'ereditiera si farà operare "là" per tornare come nuova. Un omaggio al suo attuale fidanzato, il giocatore di baseball Doug Rheinardt, che non gradisce il suo passato piccante. Da bad girl a santarellina grazie al bisturi
di Libero News
C'è tanto da fare, quel povero chirurgo dovrà rimboccarsi le maniche e mettere in conto qualche straordinario. Paris Hilton ha deciso: «Voglio ritornare vergine». E siccome i valori dei giorni nostri sono legati inscindibilmente ai soldi (ahimè), lei ha pensato bene di comprarsi la castità. Sborserà diverse migliaia di euro per farsi un'operazione chirurgica di "rivirgination". Ricucendo l'imene, tornerà vergine e almeno là sotto sarà come nuova.
A parte le nottate trascorse con il maiale (quello a 4 zampe) era da un po' che non si sentiva parlare di lei. Con questa notiziola l'ereditiera torna su tutti i giornali. Il pettegolezzo arriva da internet, da siti come Startek e Vip Gossip, che hanno cominciato a far circolare la voce che poi è stata prontamente ripresa a cascata da tutti quanti.
La complessa ricostruzione avverrà in una clinica ginecologica di Beverly Hills e si tratterà di una vera prova d'amore per il suo attuale fidanzato, il giocatore di baseball Doug Rheinardt. Lui, geloso, non gradisce il passato piccante di Paris e prima di sposarla, entro il 2010, vuole... una riverniciata alla carrozzeria. Una recente intervista della show girl, rilasciata al periodico messicano Hola!, in cui Paris ammetteva di aver collezionato oltre duemila uomini, avrebbe mandato su tutte le furie Rheinardt, che avrebbe minacciato di lasciarla. Di qui, secondo i pettegoli di Hollywood, la drastica scelta di fare l'imenoplastica, una tecnica molto diffusa, soprattutto in Brasile, ma anche nei Paesi musulmani.
Svolta casta insomma. D'altra parte Paris qualche avvisaglia l'aveva già data quando in una recente intervista sembrava già in odore di santità. «La verginità - aveva detto al periodico Interview - è un valore, oggi ci ripenserei a concedermi con tanta facilità». Vediamo quanto resisterà.
L'ereditiera si farà operare "là" per tornare come nuova. Un omaggio al suo attuale fidanzato, il giocatore di baseball Doug Rheinardt, che non gradisce il suo passato piccante. Da bad girl a santarellina grazie al bisturi
di Libero News
C'è tanto da fare, quel povero chirurgo dovrà rimboccarsi le maniche e mettere in conto qualche straordinario. Paris Hilton ha deciso: «Voglio ritornare vergine». E siccome i valori dei giorni nostri sono legati inscindibilmente ai soldi (ahimè), lei ha pensato bene di comprarsi la castità. Sborserà diverse migliaia di euro per farsi un'operazione chirurgica di "rivirgination". Ricucendo l'imene, tornerà vergine e almeno là sotto sarà come nuova.
A parte le nottate trascorse con il maiale (quello a 4 zampe) era da un po' che non si sentiva parlare di lei. Con questa notiziola l'ereditiera torna su tutti i giornali. Il pettegolezzo arriva da internet, da siti come Startek e Vip Gossip, che hanno cominciato a far circolare la voce che poi è stata prontamente ripresa a cascata da tutti quanti.
La complessa ricostruzione avverrà in una clinica ginecologica di Beverly Hills e si tratterà di una vera prova d'amore per il suo attuale fidanzato, il giocatore di baseball Doug Rheinardt. Lui, geloso, non gradisce il passato piccante di Paris e prima di sposarla, entro il 2010, vuole... una riverniciata alla carrozzeria. Una recente intervista della show girl, rilasciata al periodico messicano Hola!, in cui Paris ammetteva di aver collezionato oltre duemila uomini, avrebbe mandato su tutte le furie Rheinardt, che avrebbe minacciato di lasciarla. Di qui, secondo i pettegoli di Hollywood, la drastica scelta di fare l'imenoplastica, una tecnica molto diffusa, soprattutto in Brasile, ma anche nei Paesi musulmani.
Svolta casta insomma. D'altra parte Paris qualche avvisaglia l'aveva già data quando in una recente intervista sembrava già in odore di santità. «La verginità - aveva detto al periodico Interview - è un valore, oggi ci ripenserei a concedermi con tanta facilità». Vediamo quanto resisterà.
...da Libero news...notizie piene di vergogna...
Migranti via da Rosarno Trasferiti in centinaia
ROSARNO - I vigili del fuoco hanno iniziato a demolire le strutture fatiscenti dell'ex Rognetta, l'ex deposito alimentare alla periferia di Rosarno che era stato occupato dagli immigrati che hanno dato il via alla rivolta di giovedì scorso. Le ruspe hanno iniziato ad abbattere le strutture realizzate dagli immigrati all'esterno della fabbrica e nelle prossime ore verrà demolito anche il capannone principale dove gli stranieri hanno realizzato decine di baracche con cartone, plastica e lamiera. All'interno delle struttura gli immigrati, partiti in tutta fretta hanno lasciato tutto quel poco che avevano: decine di biciclette con cui raggiungevano i campi per raccogliere arance e mandarini, vestiti, pentole e utensili da cucina, bombole del gas. Nelle baracche ci sono ancora letti, coperte, resti di cibo, centinaia di carpe e in qualche caso anche valige che gli immigrati non hanno fatto in tempo a prendere.
PAPA, NO A VIOLENZA,IMMIGRATI VANNO RISPETTATI - "L'immigrato è un essere umano, differente per cultura e tradizione ma comunque da rispettare", e "la violenza non deve essere mai per nessuno il modo per risolvere le difficoltà": lo ha detto il Papa all'Angelus in piazza san Pietro, riferendosi ai fatti accaduti nei giorni scorsi a Rosarno, in Calabria. Bisogna ripartire - ha esclamato il Papa, commentando, subito dopo l'Angelus in piazza San Pietro, i fatti di Rosarno - "dal cuore del problema. Bisogna ripartire dal significato della persona. Un immigrato - ha affermato con forza - è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare nell'ambito del lavoro dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell'ambito delle condizioni concrete di vita". "La violenza - ha detto ancora - non deve essere mai, per nessuno, la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano. Invito - ha concluso - a guardare il volto dell'altro e a scoprire che egli ha un'anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me".
MARONI: SITUAZIONI FRUTTO TOLLERANZA SBAGLIATA
"Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo a L'intervista, su Sky Tg24, a proposito dei fatti di Rosarno. ''Ci sono responsabilità diffuse che non intendiamo più tollerare - ha rpsoseguito - e gli immigrati di Rosarno che le forze di polizia hanno trasferito nei centri di Crotone e Bari, se risulteranno clandestini, verranno espulsi''. C'e tanta gente che parla di cose che non conosce, o per sentito dire o perché ha scarse informazioni. Per esempio l'on. Casini ha detto che a Rosarno la polizia è stata inviata 48 ore dopo i disordini. Non è vero, é male informato". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo a L'intervista, su Sky Tg24. A Rosarno, ha proseguito il ministro, "la polizia c'era subito. Entro 48 ore sono stati mandati ulteriori rinforzi, ma la polizia era lì dal primo minuto".
Intanto hanno lasciato tutti la stazione di Lamezia Terme i circa 400 immigrati giunti nella serata di ieri da Rosarno e che, in parte, erano rimasti in attesa di raggiungere Puglia, Lazio e Lombardia. Negli occhi di tanti di loro molta delusione per quanto accaduto e tanta tristezza anche se, hanno detto, la Calabria "non è tutta uguale''.
A Sibari, come in altre parti della regione, ad esempio - dice uno di loro chiuso nel suo giaccone e con in testa un cappellino nero con su scritto 'Italia' - è meglio che a Rosarno dove sin dall'inizio ci hanno trattato male". "Si parla di Calabria terra di accoglienza - gli fa eco un altro in giacca e pantalone mimetico da anni a Rosarno - ma, mi chiedo: dove sta l'accoglienza? State perdendo tutti i vostri valori". Dopo i primi due scaglioni del gruppo fermo per diverse ore e tenuto sotto controllo da Polfer, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza partiti intorno a mezzanotte, anche la parte rimanente ha potuto salire sui treni diretti verso diverse destinazioni come Milano, Napoli e Foggia verso nord e anche Palermo verso sud.
Nel gruppo c'erano anche sei persone che, ignorando che Lamezia si trovasse a nord rispetto a Rosarno ed alla Sicilia, si erano imbarcate sul treno regionale insieme agli altri per poi dirigersi a Palermo. Quando, giunti in stazione a Lamezia, si sono accorti dell'errore, era già troppo tardi ed hanno aspettato nella sala d'attesa il treno che all'alba di stamani li sta portando in Sicilia.
Gli immigrati erano partiti a gruppi in nottata dalla stazione di Lamezia Terme alcune centinaia di immigrati giunti in serata da Rosarno. Le operazioni di imbarco sui convogli si sono svolte in tutta tranquillità e la situazione è stata tenuta sotto controllo da poliziotti, baschi verdi della guardia di finanza e carabinieri. Non sono mancati gli intoppi per il fatto che gli immigrati avevano difficoltà ad indicare le loro destinazioni non riuscendo ad esprimersi bene in italiano. Alcuni, inoltre, non avevano nemmeno i soldi per acquistare i biglietti. I volontari della protezione civile hanno distribuito acqua e panini. Sul posto è giunto anche il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza.
ROSARNO - I vigili del fuoco hanno iniziato a demolire le strutture fatiscenti dell'ex Rognetta, l'ex deposito alimentare alla periferia di Rosarno che era stato occupato dagli immigrati che hanno dato il via alla rivolta di giovedì scorso. Le ruspe hanno iniziato ad abbattere le strutture realizzate dagli immigrati all'esterno della fabbrica e nelle prossime ore verrà demolito anche il capannone principale dove gli stranieri hanno realizzato decine di baracche con cartone, plastica e lamiera. All'interno delle struttura gli immigrati, partiti in tutta fretta hanno lasciato tutto quel poco che avevano: decine di biciclette con cui raggiungevano i campi per raccogliere arance e mandarini, vestiti, pentole e utensili da cucina, bombole del gas. Nelle baracche ci sono ancora letti, coperte, resti di cibo, centinaia di carpe e in qualche caso anche valige che gli immigrati non hanno fatto in tempo a prendere.
PAPA, NO A VIOLENZA,IMMIGRATI VANNO RISPETTATI - "L'immigrato è un essere umano, differente per cultura e tradizione ma comunque da rispettare", e "la violenza non deve essere mai per nessuno il modo per risolvere le difficoltà": lo ha detto il Papa all'Angelus in piazza san Pietro, riferendosi ai fatti accaduti nei giorni scorsi a Rosarno, in Calabria. Bisogna ripartire - ha esclamato il Papa, commentando, subito dopo l'Angelus in piazza San Pietro, i fatti di Rosarno - "dal cuore del problema. Bisogna ripartire dal significato della persona. Un immigrato - ha affermato con forza - è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare nell'ambito del lavoro dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell'ambito delle condizioni concrete di vita". "La violenza - ha detto ancora - non deve essere mai, per nessuno, la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano. Invito - ha concluso - a guardare il volto dell'altro e a scoprire che egli ha un'anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me".
MARONI: SITUAZIONI FRUTTO TOLLERANZA SBAGLIATA
"Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo a L'intervista, su Sky Tg24, a proposito dei fatti di Rosarno. ''Ci sono responsabilità diffuse che non intendiamo più tollerare - ha rpsoseguito - e gli immigrati di Rosarno che le forze di polizia hanno trasferito nei centri di Crotone e Bari, se risulteranno clandestini, verranno espulsi''. C'e tanta gente che parla di cose che non conosce, o per sentito dire o perché ha scarse informazioni. Per esempio l'on. Casini ha detto che a Rosarno la polizia è stata inviata 48 ore dopo i disordini. Non è vero, é male informato". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo a L'intervista, su Sky Tg24. A Rosarno, ha proseguito il ministro, "la polizia c'era subito. Entro 48 ore sono stati mandati ulteriori rinforzi, ma la polizia era lì dal primo minuto".
Intanto hanno lasciato tutti la stazione di Lamezia Terme i circa 400 immigrati giunti nella serata di ieri da Rosarno e che, in parte, erano rimasti in attesa di raggiungere Puglia, Lazio e Lombardia. Negli occhi di tanti di loro molta delusione per quanto accaduto e tanta tristezza anche se, hanno detto, la Calabria "non è tutta uguale''.
A Sibari, come in altre parti della regione, ad esempio - dice uno di loro chiuso nel suo giaccone e con in testa un cappellino nero con su scritto 'Italia' - è meglio che a Rosarno dove sin dall'inizio ci hanno trattato male". "Si parla di Calabria terra di accoglienza - gli fa eco un altro in giacca e pantalone mimetico da anni a Rosarno - ma, mi chiedo: dove sta l'accoglienza? State perdendo tutti i vostri valori". Dopo i primi due scaglioni del gruppo fermo per diverse ore e tenuto sotto controllo da Polfer, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza partiti intorno a mezzanotte, anche la parte rimanente ha potuto salire sui treni diretti verso diverse destinazioni come Milano, Napoli e Foggia verso nord e anche Palermo verso sud.
Nel gruppo c'erano anche sei persone che, ignorando che Lamezia si trovasse a nord rispetto a Rosarno ed alla Sicilia, si erano imbarcate sul treno regionale insieme agli altri per poi dirigersi a Palermo. Quando, giunti in stazione a Lamezia, si sono accorti dell'errore, era già troppo tardi ed hanno aspettato nella sala d'attesa il treno che all'alba di stamani li sta portando in Sicilia.
Gli immigrati erano partiti a gruppi in nottata dalla stazione di Lamezia Terme alcune centinaia di immigrati giunti in serata da Rosarno. Le operazioni di imbarco sui convogli si sono svolte in tutta tranquillità e la situazione è stata tenuta sotto controllo da poliziotti, baschi verdi della guardia di finanza e carabinieri. Non sono mancati gli intoppi per il fatto che gli immigrati avevano difficoltà ad indicare le loro destinazioni non riuscendo ad esprimersi bene in italiano. Alcuni, inoltre, non avevano nemmeno i soldi per acquistare i biglietti. I volontari della protezione civile hanno distribuito acqua e panini. Sul posto è giunto anche il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza.
...da Facebook...Enza Stridi risponde...
R: chiusura gruppo Barnard
Grazie Renato, lo spirito del gruppo dovrebbe cominciare ad essere quello, e lo doveva essere anche prima, solo che poi ognuno è preso da mille cose e finisce per non attivarsi mai.
Quando ho trovato quel gruppo su Barnard e mi ci sono iscritta, ovviamente ho fatto un ragionamento simile a quello che lui ha fatto in merito al danno alla sua immagine di certi gruppi. Infatti, mi sono iscritta solo a quello, perché mi sembrava quello meglio gestito, e non ad altri che invece erano semplici fanpage. Ho contattato dopo un po' l'amministratore e fondatore e gli ho proposto di usare il potenziale umano del gruppo per una seria mobilitazione civica ispirata alle idee di B., magari costituendo comitati locali. Andrea ne fu entusiasta, mi volle nominare amministratrice, e quando a luglio B. lo contattò per chiederne la chiusura lui gli propose la nostra idea facendogli capire che quel gruppo doveva essere solo la base di qualcosa che poi si sarebbe realizzato nel reale. Ovviamente ciò non è accaduto, Andrea ha cambiato città e perso di vista il gruppo, io da quasi tre mesi ho problemi seri in famiglia e quella bella idea è rimasta nel cassetto. Resta ovviamente ancora valida, bisogna solo pensarla in modo serio. Chiederò ad Andrea se vuole che chiunque abbia da proporre cose interessanti possa essere nominato amministratore senza che si crei alcun tipo di gerarchia, e poi vedremo che ne vien fuori...
Prima di chiudere volevo chiederti una cosa: per caso hai mai pensato che noi amministratori ci stessimo spacciando per il vero Barnard? C'è un tipo che sta riempendo internet di cose infamanti in tal senso, asserendo che lui, come tanti (?), sono stati tratti in inganno da noi, credendo che il gestore del gruppo fosse Barnard in persona (mentre prima era chiaramente specificato nelle info che non lo era) e che noi abbiamo censurato interventi di Barnard sulla bacheca del gruppo...io credo che B. scriva in modo molto chiaro e diretto e bisogna avere molta fantasia per capire quello che ha capito sto tizio, solo che volevo capire se era il solo oppure no...
A presto, e scusa la risposta chilometrica!
Grazie Renato, lo spirito del gruppo dovrebbe cominciare ad essere quello, e lo doveva essere anche prima, solo che poi ognuno è preso da mille cose e finisce per non attivarsi mai.
Quando ho trovato quel gruppo su Barnard e mi ci sono iscritta, ovviamente ho fatto un ragionamento simile a quello che lui ha fatto in merito al danno alla sua immagine di certi gruppi. Infatti, mi sono iscritta solo a quello, perché mi sembrava quello meglio gestito, e non ad altri che invece erano semplici fanpage. Ho contattato dopo un po' l'amministratore e fondatore e gli ho proposto di usare il potenziale umano del gruppo per una seria mobilitazione civica ispirata alle idee di B., magari costituendo comitati locali. Andrea ne fu entusiasta, mi volle nominare amministratrice, e quando a luglio B. lo contattò per chiederne la chiusura lui gli propose la nostra idea facendogli capire che quel gruppo doveva essere solo la base di qualcosa che poi si sarebbe realizzato nel reale. Ovviamente ciò non è accaduto, Andrea ha cambiato città e perso di vista il gruppo, io da quasi tre mesi ho problemi seri in famiglia e quella bella idea è rimasta nel cassetto. Resta ovviamente ancora valida, bisogna solo pensarla in modo serio. Chiederò ad Andrea se vuole che chiunque abbia da proporre cose interessanti possa essere nominato amministratore senza che si crei alcun tipo di gerarchia, e poi vedremo che ne vien fuori...
Prima di chiudere volevo chiederti una cosa: per caso hai mai pensato che noi amministratori ci stessimo spacciando per il vero Barnard? C'è un tipo che sta riempendo internet di cose infamanti in tal senso, asserendo che lui, come tanti (?), sono stati tratti in inganno da noi, credendo che il gestore del gruppo fosse Barnard in persona (mentre prima era chiaramente specificato nelle info che non lo era) e che noi abbiamo censurato interventi di Barnard sulla bacheca del gruppo...io credo che B. scriva in modo molto chiaro e diretto e bisogna avere molta fantasia per capire quello che ha capito sto tizio, solo che volevo capire se era il solo oppure no...
A presto, e scusa la risposta chilometrica!
venerdì 8 gennaio 2010
...da Libero news...emergenza immigrazione...
Rosarno, scontri e spari Gambizzati 2 immigrati
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) - Almeno cinque immigrati sono rimasti feriti in modo non grave, dopo essere stati investiti da auto guidate da cittadini italiani a Rosarno. Lo si apprende da fonti investigative, secondo cui gli investimenti sarebbero avvenuti in prossimità dei posti di blocco attuati dagli abitanti del posto. In un caso i responsabili dell'investimento sono stati fermati dai carabinieri.
Due degli immigrati sono stati feriti da colpi di arma da fuoco alle gambe questa sera a Rosarno. Lo riferiscono all'Ansa fonti investigative. I due extracomunitari, secondo quanto si apprende, vivevano in un casolare abbandonato, tra Rosarno e Laureana di Borrello. I due, sottolineano le fonti, sono stati colpiti da fucili a pallini. Gli extracomunitari, le cui condizioni non sono gravi, sono stati portati all'ospedale di Polistena.
MANGANELLI INVIA CONTINGENTE FORZE POLIZIA
Un "consistente contingente di uomini delle forze di polizia, per assicurare il miglior controllo del territorio e garantire serenità a tutta la popolazione presente", si sta dirigendo a Rosarno su disposizione del capo della Polizia, Antonio Manganelli, sentito il ministro dell'Interno Roberto Maroni e d'intesa con il comandante Generale dell' Arma dei Carabinieri, generale Leonardo Gallitelli. Insieme al contingente il vice questore vicario della Questura di Reggio Calabria, Salvatore La Porta.
NAPOLITANO: FERMARE SENZA INDUGIO OGNI VIOLENZA
Occorre "fermare senza indugio ogni violenza". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene così mentre a Rosarno non si attenua la tensione nello scontro tra immigrati e cittadini. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - informa una nota dell'ufficio stampa del Quirinale - ha acquisito informazioni sui gravi episodi di Rosarno e segue con attenzione l'evolversi della situazione. Anche allo scopo di discutere e affrontare i problemi che interessano la cittadinanza è indispensabile fermare senza indugio ogni violenza.
Si riacutizza dunque la tensione a Rosarno, dove gli scontri di ieri hanno portato all'arresto di sette immigrati, accusati di devastazione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Arrestati anche due italiani, fermato anche un giovane di Rosarno che ha tentato di aggredire un immigrato. Negli scontri sono stati feriti 14 immigrati, 18 i feriti tra le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico. Un appello e' stato rivolto ai cittadini dal Prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta affinche' non si alimenti la tensione. Sull'episodio c'e' stato un vertice al Viminale convocato dal ministro dell'Interno Maroni: costituita una task force di cui Interno-Welfare-Regione Calabria.
Stamane intanto alcune centinaia di immigrati hanno sfilato per la statale 18 e si sono concentrati arrivando a duemila circa davanti al Municipio, tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine.
Gli immigrati si sono abbandonati ad atti di vandalismo danneggiando vetrine e rovesciando cassonetti dell'immondizia e suscitando la protesta degli abitanti. Un cittadino rosarnese ha sparato in aria per disperdere un assembramento che si era formato davanti all'abitazione dove c'erano anche la moglie e i figli. Aggredite alcune troupe televisive, giunte a Rosarno per documentare la situazione.
Al termine della protesta davanti alla sede del Comune gli immigrati hanno fatto rientro nei centri di ricovero e proprio in questa circostanza alcuni abitanti di Rosarno si sono scontrati con le forze di polizia. "Abbiamo bisogno di protezione - ha detto Sidiki, un immigrato africano di 25 anni - perché contro di noi ci sono continue violenze che sono frutto di razzismo".
In una dichiarazione il commissario prefettizio di Rosarno, Bagnato ha invitato gli immigrati alla calma assicurando loro protezione". Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a Reggio Calabria per incontrare i vertici delle Procure dopo l'attentato dinamitardo di ieri ha detto che il ministro Maroni "non perde occasione per lo scaricabarile sull'immigrazione clandestina". Per il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, "a pagare non può essere la popolazione incolpevole". Secondo Loiero, "e' lo stato che si fa carico dei richiedenti asilo, di quelli che entrano in forma clandestina in Italia. Lo Stato non si è fatto carico della Calabria. Si era stabilito con il ministero degli Interni che avrebbero mandato dei fondi per questo problema di Rosarno di cui poi non si fece nulla".
CONTINUANO PROTESTE CITTADINI, CACCIARE IMMIGRATI
Non è servito a placare gli animi dei cittadini di Rosarno l'esito dell'incontro che il loro comitato ha avuto con i componenti del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Un gruppo di cittadini, dopo avere ricevuto le comunicazioni da parte di uno dei componenti il comitato, continua a stazionare davanti il Comune gridando e rivolgendo insulti alle autorità. "Vogliamo che gli immigrati vengano cacciati - ha gridato uno dei cittadini - e non ce ne andremo da qui se non saranno adottati provvedimenti concreti e immediati".
MARONI: CLANDESTINI TROPPO TOLLERATI
La rivolta degli extracomunitari a Rosarno (Reggio Calabria) è "una situazione difficile, così come in altre realtà", determinata dal fatto che "in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall'altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno". Lo ha detto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, nel corso della trasmissione Mattino 5. "A Rosarno - ha spiegato Maroni - stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni".
SACCONI, OBIETTIVO BONIFICARE SACCHE ILLEGALITA'
"Il prioritario obiettivo dell'azione di governo deve essere quello di bonificare tutte le sacche di illegalità che si sono prodotte da Padova a Rosarno perché in un contesto di sistematica e diffusa violazione delle leggi si realizzano fenomeni di disintegrazione di vario genere". Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. A questo scopo - ha aggiunto il ministro - "concorrono tutti i Servizi ispettivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e degli enti vigilati con lo scopo di reprimere tutte le forme di sfruttamento del lavoro irregolare. Le stesse politiche di integrazione hanno quindi come presupposto un quadro di effettività delle regole".
CEI, IMMIGRATI SENZA SOSTEGNO UMANO NE' ECONOMICO
CITTA' DEL VATICANO - L'episodio di Rosarno rappresenta "un segno di sofferenza e di degrado umano" che spinge "da un lato a condannare la violenza e dall'altro a considerare l'estremo disagio e la difficoltà di questa gente che non ha sostegno né umano né economico". Lo ha detto all'ANSA mons. Bruno Schettino, presidente della commissione episcopale per le Migrazioni della Cei. Mons. Schettino ha quindi lanciato un appello "alla calma e alla collaborazione nel tentativo di ricomporre il tutto in una dimensione di maggiore umanità e servizio ai poveri". "Noi - ha aggiunto - stiamo sempre dalla parte dei poveri".
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) - Almeno cinque immigrati sono rimasti feriti in modo non grave, dopo essere stati investiti da auto guidate da cittadini italiani a Rosarno. Lo si apprende da fonti investigative, secondo cui gli investimenti sarebbero avvenuti in prossimità dei posti di blocco attuati dagli abitanti del posto. In un caso i responsabili dell'investimento sono stati fermati dai carabinieri.
Due degli immigrati sono stati feriti da colpi di arma da fuoco alle gambe questa sera a Rosarno. Lo riferiscono all'Ansa fonti investigative. I due extracomunitari, secondo quanto si apprende, vivevano in un casolare abbandonato, tra Rosarno e Laureana di Borrello. I due, sottolineano le fonti, sono stati colpiti da fucili a pallini. Gli extracomunitari, le cui condizioni non sono gravi, sono stati portati all'ospedale di Polistena.
MANGANELLI INVIA CONTINGENTE FORZE POLIZIA
Un "consistente contingente di uomini delle forze di polizia, per assicurare il miglior controllo del territorio e garantire serenità a tutta la popolazione presente", si sta dirigendo a Rosarno su disposizione del capo della Polizia, Antonio Manganelli, sentito il ministro dell'Interno Roberto Maroni e d'intesa con il comandante Generale dell' Arma dei Carabinieri, generale Leonardo Gallitelli. Insieme al contingente il vice questore vicario della Questura di Reggio Calabria, Salvatore La Porta.
NAPOLITANO: FERMARE SENZA INDUGIO OGNI VIOLENZA
Occorre "fermare senza indugio ogni violenza". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene così mentre a Rosarno non si attenua la tensione nello scontro tra immigrati e cittadini. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - informa una nota dell'ufficio stampa del Quirinale - ha acquisito informazioni sui gravi episodi di Rosarno e segue con attenzione l'evolversi della situazione. Anche allo scopo di discutere e affrontare i problemi che interessano la cittadinanza è indispensabile fermare senza indugio ogni violenza.
Si riacutizza dunque la tensione a Rosarno, dove gli scontri di ieri hanno portato all'arresto di sette immigrati, accusati di devastazione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Arrestati anche due italiani, fermato anche un giovane di Rosarno che ha tentato di aggredire un immigrato. Negli scontri sono stati feriti 14 immigrati, 18 i feriti tra le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico. Un appello e' stato rivolto ai cittadini dal Prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta affinche' non si alimenti la tensione. Sull'episodio c'e' stato un vertice al Viminale convocato dal ministro dell'Interno Maroni: costituita una task force di cui Interno-Welfare-Regione Calabria.
Stamane intanto alcune centinaia di immigrati hanno sfilato per la statale 18 e si sono concentrati arrivando a duemila circa davanti al Municipio, tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine.
Gli immigrati si sono abbandonati ad atti di vandalismo danneggiando vetrine e rovesciando cassonetti dell'immondizia e suscitando la protesta degli abitanti. Un cittadino rosarnese ha sparato in aria per disperdere un assembramento che si era formato davanti all'abitazione dove c'erano anche la moglie e i figli. Aggredite alcune troupe televisive, giunte a Rosarno per documentare la situazione.
Al termine della protesta davanti alla sede del Comune gli immigrati hanno fatto rientro nei centri di ricovero e proprio in questa circostanza alcuni abitanti di Rosarno si sono scontrati con le forze di polizia. "Abbiamo bisogno di protezione - ha detto Sidiki, un immigrato africano di 25 anni - perché contro di noi ci sono continue violenze che sono frutto di razzismo".
In una dichiarazione il commissario prefettizio di Rosarno, Bagnato ha invitato gli immigrati alla calma assicurando loro protezione". Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a Reggio Calabria per incontrare i vertici delle Procure dopo l'attentato dinamitardo di ieri ha detto che il ministro Maroni "non perde occasione per lo scaricabarile sull'immigrazione clandestina". Per il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, "a pagare non può essere la popolazione incolpevole". Secondo Loiero, "e' lo stato che si fa carico dei richiedenti asilo, di quelli che entrano in forma clandestina in Italia. Lo Stato non si è fatto carico della Calabria. Si era stabilito con il ministero degli Interni che avrebbero mandato dei fondi per questo problema di Rosarno di cui poi non si fece nulla".
CONTINUANO PROTESTE CITTADINI, CACCIARE IMMIGRATI
Non è servito a placare gli animi dei cittadini di Rosarno l'esito dell'incontro che il loro comitato ha avuto con i componenti del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Un gruppo di cittadini, dopo avere ricevuto le comunicazioni da parte di uno dei componenti il comitato, continua a stazionare davanti il Comune gridando e rivolgendo insulti alle autorità. "Vogliamo che gli immigrati vengano cacciati - ha gridato uno dei cittadini - e non ce ne andremo da qui se non saranno adottati provvedimenti concreti e immediati".
MARONI: CLANDESTINI TROPPO TOLLERATI
La rivolta degli extracomunitari a Rosarno (Reggio Calabria) è "una situazione difficile, così come in altre realtà", determinata dal fatto che "in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall'altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno". Lo ha detto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, nel corso della trasmissione Mattino 5. "A Rosarno - ha spiegato Maroni - stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni".
SACCONI, OBIETTIVO BONIFICARE SACCHE ILLEGALITA'
"Il prioritario obiettivo dell'azione di governo deve essere quello di bonificare tutte le sacche di illegalità che si sono prodotte da Padova a Rosarno perché in un contesto di sistematica e diffusa violazione delle leggi si realizzano fenomeni di disintegrazione di vario genere". Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. A questo scopo - ha aggiunto il ministro - "concorrono tutti i Servizi ispettivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e degli enti vigilati con lo scopo di reprimere tutte le forme di sfruttamento del lavoro irregolare. Le stesse politiche di integrazione hanno quindi come presupposto un quadro di effettività delle regole".
CEI, IMMIGRATI SENZA SOSTEGNO UMANO NE' ECONOMICO
CITTA' DEL VATICANO - L'episodio di Rosarno rappresenta "un segno di sofferenza e di degrado umano" che spinge "da un lato a condannare la violenza e dall'altro a considerare l'estremo disagio e la difficoltà di questa gente che non ha sostegno né umano né economico". Lo ha detto all'ANSA mons. Bruno Schettino, presidente della commissione episcopale per le Migrazioni della Cei. Mons. Schettino ha quindi lanciato un appello "alla calma e alla collaborazione nel tentativo di ricomporre il tutto in una dimensione di maggiore umanità e servizio ai poveri". "Noi - ha aggiunto - stiamo sempre dalla parte dei poveri".
...ricomincia la battaglia...
Oggi, nel pomeriggio, la nostra artiglieria ha cominciato, dopo un lungo
periodo di silenzio, a scaricare bordate su ciò che resta di un nemico terribile ed infido.
L'azione proseguirà senza soste fino all'annientamento totale delle forze che mettono in pericolo la nostra stessa sopravvivenza.
periodo di silenzio, a scaricare bordate su ciò che resta di un nemico terribile ed infido.
L'azione proseguirà senza soste fino all'annientamento totale delle forze che mettono in pericolo la nostra stessa sopravvivenza.
...a Enza Stridi su chiusura gruppo P. Barnard...
E sia chiaro per tutti: sono le idee fornite da gente come me che devono essere discusse SENZA IL NOSTRO VOLTO, discusse da voi cittadini protagonisti e solo perché siate voi a produrre l'idea finale per agire, la VOSTRA idea. Questa sì che deve avere un volto di un Vip, il vostro."
Riporto parte dello scritto del 4/1/2010 sul sito di P. Barnard e credo di poterlo interpretare come uno stimolo ad agire indipendentemente da capi e capetti da leaders e ducetti vari- il nocciolo è creare, sfruttando le potenzialità di fb un forte gruppo di opinione, che utilizzi P. Barnard come le "Garzantine" da lui citate, ma agendo poi in modo autonomo e propositivo. Sarà una cosa complicata ma vale la pena tentare, anche per dimostrare che la gente comune non ha ancora subito un completo rimbambimento.
Rimango disponibile a recepire ulteriori messaggi e notizie.
Riporto parte dello scritto del 4/1/2010 sul sito di P. Barnard e credo di poterlo interpretare come uno stimolo ad agire indipendentemente da capi e capetti da leaders e ducetti vari- il nocciolo è creare, sfruttando le potenzialità di fb un forte gruppo di opinione, che utilizzi P. Barnard come le "Garzantine" da lui citate, ma agendo poi in modo autonomo e propositivo. Sarà una cosa complicata ma vale la pena tentare, anche per dimostrare che la gente comune non ha ancora subito un completo rimbambimento.
Rimango disponibile a recepire ulteriori messaggi e notizie.
giovedì 7 gennaio 2010
...da Facebook...chiude o non chiude?
Enza Stridi ha inviato un messaggio ai membri di Paolo Barnard, simbolo di una informazione che non è ancora morta!!
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Oggetto: Chiude o non chiude?
Salve a tutte e tutti,
alcuni di voi avranno già letto l'ultimo intervento sul sito di Barnard in cui fa un pubblico appello affinché si chiudano immediatamente i gruppi a lui dedicati su fb (http://www.facebook.com/l/4798a;www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=166).
Già nei mesi scorsi aveva fatto simili richieste e, dopo averne discusso, sembrava essersi convinto del fatto che tali gruppi, che inevitabilmente raccolgono anche gente che vi aderisce solo per moda e che di fatto conosce poco o nulla il giornalista, sono comunque degli importanti punti di incontro per la divulgazione dei suoi lavori. Almeno, questo è lo spirito con cui io vi ho aderito tempo fa.
Lui chiede esplicitamente ai fans di cancellarsi, io vi chiedo di non farlo. Prima di tutto perché questa non è la pagina di un fanclub per cui tutti noi non siamo fans ma semplici iscritti, appunto. E poi perché verrebbe meno un riferimento per rimanere aggiornati sui suoi lavori. Sì, è vero, esistono il suo sito e la sua pagina su youtube, ma qui, grazie al lavoro di tutti, confluiscono entrambi i contenuti e ciò risulta essere abbastanza comodo. La cosa bella, inoltre, è che io come amministratrice, peraltro nominata da altri, faccio tanto quanto, spesso anche meno, fate voi iscritti che LIBERAMENTE pubblicate sul gruppo l'operato di Barnard, e non solo quello a dirla tutta.
Presumibilmente questo gruppo cambierà nome, epurandosi di qualsiasi riferimento a Barnard, tuttavia continuerà a pubblicare i suoi lavori e qualsiasi altro materiale proveniente dal fronte del giornalismo indipendente. Sarà precluso l'ingresso ad altri che in futuro conosceranno il giornalismo di Barnard ma non troveranno alcun riferimento a lui sul social network più potente del mondo, e questa secondo me è una gravissima perdita, perché è vero che su fb circola tantissima merda, ma è altrettanto vero che ha una potenza divulgativa enorme e non trascurabile, per cui non capisco perché certi importanti contenuti debbano rimanere di nicchia.
Vi aggiorneremo a breve di eventuali sviluppi, intanto spero di non avervi tediato.
--------------------
Per rispondere a questo messaggio, segui il link in basso:
http://www.facebook.com/n/?inbox%2Freadmessage.php&t=1293819874929&mid=1aa8111G445608d1Gbaad78G0
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Oggetto: Chiude o non chiude?
Salve a tutte e tutti,
alcuni di voi avranno già letto l'ultimo intervento sul sito di Barnard in cui fa un pubblico appello affinché si chiudano immediatamente i gruppi a lui dedicati su fb (http://www.facebook.com/l/4798a;www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=166).
Già nei mesi scorsi aveva fatto simili richieste e, dopo averne discusso, sembrava essersi convinto del fatto che tali gruppi, che inevitabilmente raccolgono anche gente che vi aderisce solo per moda e che di fatto conosce poco o nulla il giornalista, sono comunque degli importanti punti di incontro per la divulgazione dei suoi lavori. Almeno, questo è lo spirito con cui io vi ho aderito tempo fa.
Lui chiede esplicitamente ai fans di cancellarsi, io vi chiedo di non farlo. Prima di tutto perché questa non è la pagina di un fanclub per cui tutti noi non siamo fans ma semplici iscritti, appunto. E poi perché verrebbe meno un riferimento per rimanere aggiornati sui suoi lavori. Sì, è vero, esistono il suo sito e la sua pagina su youtube, ma qui, grazie al lavoro di tutti, confluiscono entrambi i contenuti e ciò risulta essere abbastanza comodo. La cosa bella, inoltre, è che io come amministratrice, peraltro nominata da altri, faccio tanto quanto, spesso anche meno, fate voi iscritti che LIBERAMENTE pubblicate sul gruppo l'operato di Barnard, e non solo quello a dirla tutta.
Presumibilmente questo gruppo cambierà nome, epurandosi di qualsiasi riferimento a Barnard, tuttavia continuerà a pubblicare i suoi lavori e qualsiasi altro materiale proveniente dal fronte del giornalismo indipendente. Sarà precluso l'ingresso ad altri che in futuro conosceranno il giornalismo di Barnard ma non troveranno alcun riferimento a lui sul social network più potente del mondo, e questa secondo me è una gravissima perdita, perché è vero che su fb circola tantissima merda, ma è altrettanto vero che ha una potenza divulgativa enorme e non trascurabile, per cui non capisco perché certi importanti contenuti debbano rimanere di nicchia.
Vi aggiorneremo a breve di eventuali sviluppi, intanto spero di non avervi tediato.
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Per rispondere a questo messaggio, segui il link in basso:
http://www.facebook.com/n/?inbox%2Freadmessage.php&t=1293819874929&mid=1aa8111G445608d1Gbaad78G0
domenica 3 gennaio 2010
...previsioni per il 2010...
Ufficio di Francesca Di Angelo
899.033.961*
Buongiorno renato,
Ho letto la tua domanda e analizzato le tue carte.
La verità è che sono rimasta un po' turbata. Oggigiorno la tua situazione è complicata, questo mese sarà decisivo per te. Devi affrontare varie situazioni complicate, e dalle decisioni che prenderai dipende il tipo di cambiamento che si realizzerà, positivo o negativo.
Tuttavia, nelle tua carte ne vedo alcune che mi preoccupano e sono relazionate con una persona a te vicina.
Avrei bisogno che ti mettessi in contatto con me per realizzare insieme una nuova giocata e lettura delle carte. Sono una cartomante uditiva, e grazie alle vibrazioni della tua voce posso vedere più in profondità e più dettagliatamente gli avvenimenti che stanno per succedere.
Le mie collaboratrici sono a conoscenza della tua situazione, quindi non esitare a contattare me o il mio ufficio di collaboratori.
Metti fine alle incertezze e prendi le redini della tua vita. Ci vogliono solo pochi minuti. La tua felicità è a portata di mano.
Siamo qui per aiutarti al 899.033.961*.
Con affetto,
Francesca
Cartomante Uditiva
----------------------
Buongiorno renato,
Non avendo nessuna notizia da parte Sua, mi permetto di tornare verso di Lei, mi avevate fatto una domanda sul mio sito internet : www.orocartomanzia.com.
La situazione di cui mi avete parlato mi ha incitato a comunicarLe i miei recapiti affinché Lei possa chiamarmi per una consultazione.
La Sua domanda mi avendo interrogato, ho fatto di nuovo un gioco e risalgono certi elementi supplementari. E soprattutto sembrerebbe che Lei era in un periodo particolare che è infatti alla fine di un ciclo. La situazione si è sviluppata dato che posso dirLe che la transizione è finita e che Lei incomincia un nuovo ciclo. Mi piacerebbe parlarvene e La invito a contattarmi.
Le do di nuovo i miei recapiti e l’aspetto non appena sarà possibile.
Cordialmente,
Lucia
Tel: 899-033-510
899.033.961*
Buongiorno renato,
Ho letto la tua domanda e analizzato le tue carte.
La verità è che sono rimasta un po' turbata. Oggigiorno la tua situazione è complicata, questo mese sarà decisivo per te. Devi affrontare varie situazioni complicate, e dalle decisioni che prenderai dipende il tipo di cambiamento che si realizzerà, positivo o negativo.
Tuttavia, nelle tua carte ne vedo alcune che mi preoccupano e sono relazionate con una persona a te vicina.
Avrei bisogno che ti mettessi in contatto con me per realizzare insieme una nuova giocata e lettura delle carte. Sono una cartomante uditiva, e grazie alle vibrazioni della tua voce posso vedere più in profondità e più dettagliatamente gli avvenimenti che stanno per succedere.
Le mie collaboratrici sono a conoscenza della tua situazione, quindi non esitare a contattare me o il mio ufficio di collaboratori.
Metti fine alle incertezze e prendi le redini della tua vita. Ci vogliono solo pochi minuti. La tua felicità è a portata di mano.
Siamo qui per aiutarti al 899.033.961*.
Con affetto,
Francesca
Cartomante Uditiva
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Buongiorno renato,
Non avendo nessuna notizia da parte Sua, mi permetto di tornare verso di Lei, mi avevate fatto una domanda sul mio sito internet : www.orocartomanzia.com.
La situazione di cui mi avete parlato mi ha incitato a comunicarLe i miei recapiti affinché Lei possa chiamarmi per una consultazione.
La Sua domanda mi avendo interrogato, ho fatto di nuovo un gioco e risalgono certi elementi supplementari. E soprattutto sembrerebbe che Lei era in un periodo particolare che è infatti alla fine di un ciclo. La situazione si è sviluppata dato che posso dirLe che la transizione è finita e che Lei incomincia un nuovo ciclo. Mi piacerebbe parlarvene e La invito a contattarmi.
Le do di nuovo i miei recapiti e l’aspetto non appena sarà possibile.
Cordialmente,
Lucia
Tel: 899-033-510
venerdì 1 gennaio 2010
...Ne vale la pena...
Ne vale la pena.
Ne vale la pena
vale la pena di vivere
per un fiore appena sbocciato
per uno stormire di fronde
per una stradina assolata e polverosa
per un volo d'ali improvviso
nelle foschia del mattino
per il sorriso di un bambino
i suoi occhi a frugare nei miei, felici
per un libro che riprendi in mano
e leggendo ancora una volta
ti introduci in un mondo diverso
per uno spicchio d'azzurro, tra veli di nuvole,
quadro sublime di un sommo pittore
per lo sguardo attento e furbo
del mio gatto, mentre riceve l'ennesima carezza
per la pioggia sul mio volto
per il vento sferzante
che mi fa rabbrividire
per il fulgore di una luna piena
tra stracci neri di nubi
per tutto questo ed altro ancora
per il bene ed il male
che ogni giorno ci sfiora
o ci colpisce duramente
vale la pena vivere,
si, ne vale la pena...
Ne vale la pena
vale la pena di vivere
per un fiore appena sbocciato
per uno stormire di fronde
per una stradina assolata e polverosa
per un volo d'ali improvviso
nelle foschia del mattino
per il sorriso di un bambino
i suoi occhi a frugare nei miei, felici
per un libro che riprendi in mano
e leggendo ancora una volta
ti introduci in un mondo diverso
per uno spicchio d'azzurro, tra veli di nuvole,
quadro sublime di un sommo pittore
per lo sguardo attento e furbo
del mio gatto, mentre riceve l'ennesima carezza
per la pioggia sul mio volto
per il vento sferzante
che mi fa rabbrividire
per il fulgore di una luna piena
tra stracci neri di nubi
per tutto questo ed altro ancora
per il bene ed il male
che ogni giorno ci sfiora
o ci colpisce duramente
vale la pena vivere,
si, ne vale la pena...
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