E in queste ore sta subendo un’ondata di odio e minacce solo perché ha avuto l’“ardire” di dire che il Ponte sullo Stretto è “un atto delinquenziale”.
Una frase dura? Certo. Ma fondata su un passato fatto di sprechi, corruzione e scandali veri.
Frase che, guarda caso, è stata tagliata e decontestualizzata da Matteo Salvini in un video ridicolo, montato con rallenty da derisione.
Risultato? Un ragazzo di vent’anni trasformato in bersaglio per migliaia di odiatori, insulti, minacce di morte comprese.
Un ministro di 50 anni che bullizza un libero cittadino senza partito né scudo politico.
Questa è la libertà secondo Salvini: non rispondere nel merito, ma scatenare la gogna.
E la risposta di Dario è stata impeccabile:
“Lei non è un ministro, ma uno a cui è stato dato troppo potere in mano”.
Io sto con Dario.
Avanti a testa alta, perché chi alza la voce contro i potenti non è mai solo.
Donato Armesano
È una questione di democrazia.
[https://youtu.be/HBxH4W2Esh8?si=q0n6xSvy71PN85pb](https://youtu.be/HBxH4W2Esh8?si=q0n6xSvy71PN85pb)

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