sabato 16 agosto 2025

... pillole di Storia ...

Nei primi anni della Guerra Fredda, quando gli Stati Uniti erano l’unica potenza nucleare (1945-1949), quindi potevano annientare qualsiasi nemico senza temere alcuna reazione, l'idea di un attacco preventivo all'Unione Sovietica fu preso in seria considerazione. Era una bella tentazione... A Washington ci furono effettivamente studi e piani militari che contemplavano l’uso dell’arma atomica contro l’URSS, soprattutto in scenari di guerra preventiva. Piano Totality (1945) – Primo schema strategico, ideato da Eisenhower per una guerra con l’URSS: • Obiettivi: centri industriali e nodi di comando, per paralizzare la capacità bellica sovietica. • Città chiave: Mosca, Leningrado, Gorkij (oggi Nižnij Novgorod), Kuybyshev (oggi Samara), Stalingrado (oggi Volgograd), Baku, Tashkent e altri centri industriali o petroliferi. • Numero stimato di bombe: poche decine (all’epoca la scorta USA era limitata). Piano Pincher / Broiler (1948) – Aggiornamento in pieno blocco di Berlino: • Circa 24-34 obiettivi principali. • Mosca, Leningrado, Kiev, Charkov, Sverdlovsk (oggi Ekaterinburg), Novosibirsk, Tashkent, Magnitogorsk, Grozny. • Obiettivo: distruggere il potenziale industriale e logistico prima che l’Armata Rossa potesse travolgere l’Europa. Piano Dropshot (versione 1949-1950) – Ultimo grande piano prima della parità atomica: • Più di 100 bombe atomiche pianificate su circa 70 città dell’URSS e paesi satelliti. • Nomi noti: Mosca (8 bombe), Leningrado (7), Kiev, Minsk, Riga, Tbilisi, Vladivostok, Baku, Murmansk, Tashkent, Alma-Ata (oggi Almaty). • Strategia: annientare il 85% dell’industria pesante sovietica e paralizzare i trasporti. questi piani riflettono la logica “preventiva” della Guerra Fredda iniziale. Erano documenti di contingenza, cioè preparati “nel caso” di guerra, non ordini esecutivi immediati. Ma il fatto che fossero così dettagliati mostra quanto seriamente fosse presa l’ipotesi di un attacco nucleare all’URSS prima che potesse rispondere. La relativa rapidità con cui i russi arrivarono alla bomba atomica dopo Hiroshima fu dovuto all'iniziativa di Stalin di incentivare il programma atomico sovietico, ma soprattutto all'apporto di fisici stranieri. Bruno Pontecorvo, uno dei "ragazzi di via Panisperna" di Enrico Fermi si trasferì in Unione Sovietica per lavorare al programma atomico. Centrale però fu la figura del tedesco Klaus Fuchs. Fisico tedesco, comunista, abbandonò la Germania dopo l'avvento di Hitler e riparò in Gran Bretagna. Partecipò al progetto Manhattan per l'atomica americana, dopo il 1945 passò molti importanti documenti ai sovietici su come sviluppare la bomba, accelerando lo sviluppo dell'atomica sovietica. Nel 1950 fu arrestato dagli agenti di Scotland Yard. Fu sottoposto a lunghissimi interrogatori finché confessò di aver passato all'Unione Sovietica i disegni della bomba atomica e i progetti relativi alla bomba all'idrogeno. Condannato a 14 anni, 5 dei quali condonati, non fu estradato negli USA dove sarebbe stato certamente condannato alla sedia elettrica perchè la Gran Bretagna aveva abolito la pena di morte. Uscì dal carcere di Wakefield nel 1959, ritornando poi in patria, a Lipsia, nella Germania Est. All'epoca della sua cattura, e in base agli elementi emersi dalla successiva inchiesta, fu esplicitamente dichiarato che, senza le essenziali informazioni fornite da Fuchs, l'Unione Sovietica avrebbe forse tardato parecchi anni a produrre un proprio deterrente nucleare, una situazione che avrebbe modificato in modo sensibile l'equilibrio mondiale di quegli anni.

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